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3. Relazioni sociali

3.1. Il rapporto con lo stereotipo

Come in ogni società che guarda ad una società diversa anche in Giappone, come nel resto del mondo, è presente uno stereotipo riguardo gli italiani. La presenza di stereotipi e di pregiudizi è strettamente legata alla comune percezione di essere trattati in maniera differente in quanto stranieri in Giappone. Gli stereotipi sono idee preconcette, non basate sull'esperienza diretta e difficilmente modificabili ma, il superamento di essi, è possibile tramite una maggiore conoscenza reciproca e una maggiore apertura mentale; difatti, molti degli intervistati affermano che le persone giapponesi con le quali hanno contatti, con il passare del tempo, conoscendoli meglio, superano lo stereotipo iniziale. Inoltre, nonostante alcune opinioni negative, in generale gli italiani sono visti molto bene in Giappone, anche meglio di altri europei e degli americani. L’Italia piace molto ed è molto popolare in Giappone, anche se, a volte, vi è un’immagine leggermente distorta. Lo stereotipo dell’Italia in Giappone è soprattutto legato all’immagine maschile: gli italiani sono immaginati come uomini alla moda, galanti e con grandi capacità di intrattenimento, un po’ superficiali e donnaioli. Il superamento degli stereotipi e dei pregiudizi è fondamentale per creare una società maggiormente aperta e multiculturale, che faciliti una maggiore integrazione.

Riguardo i pregiudizi, spesso falsi, e le idee negative sull’Italia con cui hanno a che fare in Giappone, gli intervistati ne elencano diversi: l’idea di Mafia, il tono di voce troppo alto, il non essere puntuali, il non avere voglia di lavorare, gli uomini donnaioli. Parlando di stereotipi, più volte viene citato il nome di Girolamo Panzetta, che interpreta perfettamente tutti preconcetti presenti in Giappone sull’Italia e sugli italiani. Girolamo Panzetta, conduttore televisivo ed attore italiano in Giappone, in un sondaggio del 2006 è risultato la seconda persona italiana più famosa in Giappone dopo Leonardo da Vinci

108 (Betros, 2009). Inoltre gli è stato assegnato il Guinness dei Primati per essere apparso sulla copertina di una rivista per il maggior numero di anni consecutivi (Japan Today, 2014).

Per loro noi siamo soltanto il Paese della mafia, non te lo saprei spiegare, non ho degli esempi, però è una cosa che sento, percepisco quando ho a che fare con loro. Però, quando parlo con un giapponese sono curiosi di conoscere l’Italia attraverso i tuoi discorsi, questo è bello anche se come per noi i giapponesi sono i manga, sono i samurai, per loro noi siamo la pizza, gli spaghetti, siamo Girolamo Panzetta, perché sì, per loro noi siamo Girolamo Panzetta in tutto. Ora Girolamo è una bravissima persona, però loro ci vedono così, ma noi non siamo tutti così! Ci vedono come tipi giocherelloni che non se ne importano di niente, che comunque prendono la vita con leggerezza, che non vogliono fare niente. Questo lo pensano loro, sottolineiamo, quando, invece, siamo diecimila volte più produttivi di loro, in otto ore facciamo quello che loro non farebbero nemmeno in ventiquattro. (Intervistata G)

Lo stereotipo dell’italiano in Giappone è rappresentato da Girolamo Panzetta. Spesso i giapponesi hanno quindi idea che l’italiano medio sia fatto come Panzetta ma, in realtà ovviamente non è così. C’è quindi l’idea del modaiolo, donnaiolo. Quando si approcciano con me non mi sembra abbiano esattamente quell’idea. Spesso, però, mi chiedono cose come “Ah sei italiana quindi ti piace il vino”, ma a me, ad esempio, non piace il vino e nemmeno il caffè, preferisco il tè! Non tutti gli italiani bevono vino o caffè. Ma, a parte queste solite battute, non percepisco nulla di troppo stereotipato. (Intervistata A)

Come si può notare, oltre ai lati negativi, si percepisce un sincero interesse verso l’Italia ed, in generale, l’immagine tende ad essere positiva, anche grazie ad alcune idee stereotipate. Grazie a questa immagine abbastanza positiva, molti giapponesi sono portati ad avvicinarsi agli italiani con la voglia di conoscere meglio l’Italia e mostrando un sincero interesse. Alcuni addirittura, come l’intervistata J, ritengono che i giapponesi abbiano un’immagine migliore degli italiani, rispetto a quella che hanno gli italiani di loro stessi. Oppure, come affermano l’intervistata B e l’intervistata E, lo stereotipo esiste ma genericamente è positivo: in quanto italiani, l’immagine è migliore rispetto ad altri Paesi.

Per fortuna hanno ancora una buona impressione, idea, stereotipo dell’italiano: secondo loro tutti gli italiani sono stilosi, tutti gli italiani sono nati con la creatività nel sangue, tutti gli italiani sanno cucinare, quindi se io dico che sono italiana, subito

109 c’è comunque un miglioramento nell’atteggiamento rispetto ad altre nazionalità. Magari all’inizio pensavano fossi americana, se scoprono che sono italiana, la mia immagine migliora. L’Italia è quindi vista in maniera positiva e più positiva rispetto ad altri Paesi, come ad esempio l’America o comunque più interessante, più che positivo. (Intervistata E)

Gli Italiani sono avvantaggiati, hanno un posto speciale nella considerazione affettiva dei Giapponesi, si approcciano sempre a me in modo positivo. Basta vedere la quantità spropositata di ristoranti italiani. Il cibo è anche un modo diretto di sentirsi vicini ad un popolo. (Intervistata B)

L’immagine dell’Italia è, quindi, molto positiva come afferma anche Francesco Bellissimo, un altro italiano molto famoso in Giappone in un’intervista alla Camera di Commercio Italiana a Tokyo.

Penso che la simpatia sia uno degli aspetti degli italiani che cattura principalmente l'interesse dei giapponesi. L'etimologia di "simpatia" è "Syn Pathos" dal greco, che significa "sensazione insieme". La simpatia non è fare battute ma la capacità di sintonizzarsi sui propri sentimenti, condividere questi sentimenti e fare un "sorriso". Questa simpatia è dovuta alla flessibilità e adattabilità tipiche degli italiani. Questi tratti sono importanti perché i giapponesi accettino gli italiani per quello che siamo e per superare i confini culturali. (ICCJ, 2016)

A volte, l’immagine stereotipata dell’Italia o, in generale, degli stranieri influenza il modo in cui le persone si pongono, come nel caso dell’intervistata K, che lamenta un fastidio dovuto all’essere trattati in maniera diversa, anche quando non ci sono dietro cattive intenzioni, l’essere guardato come un animale esotico può risultare molto negativo.

Sono infastidita dall’immagine stereotipata dello straniero in Giappone e ovviamente anche da quella dell’italiano. A seconda delle persone tali stereotipi influenzano il modo in cui i giapponesi si rapportano con me. Anche quando è chiaro che non ci sono cattive intenzioni da parte del mio interlocutore, che spesso è mosso solo da una grande curiosità nei confronti del diverso, trovo estremamente irritante essere trattata come una straniera, come un “animale esotico”. (Intervistata K)

L’intervistato F pensa che in Giappone gli stereotipi siano, in generale, molto più forti e presenti rispetto ad altri Paesi, affermando che tendono a mettere la gente nei

cassetti in base alla nazionalità e a giudicare a priori, oltre che in quanto stranieri, anche

110 stereotipo è molto forte, anche se non necessariamente negativo ed è presente nel modo in cui le persone giapponesi si rapportano con lui. Vi è un’idea che hanno di lui in quanto italiano e deve rispecchiare questa idea.

Io sono in quanto italiano, simpatico, buffo, divertente, amo la vita, non ho dei momenti pensierosi, sono sempre così, molto superficiale e molto colorato. Così è come mi vogliono, quindi quando faccio vedere un aspetto diverso da questo, che è quello magari un pochino più grigio, che tutti hanno, non quadra più, non rispondo più al tipico italiano che immaginano e vogliono conoscere. L’italiano deve essere così: conoscere un italiano significa accedere a questi valori. (Intervistato D)

In conclusione, nonostante lo stereotipo italiano in Giappone sia molto presente, generalmente tende ad essere più positivo che negativo e porta ad un sincero interesse verso l’Italia e gli italiani. L’immagine dell’Italia, oltre ad alcuni pregiudizi negativi tendenzialmente diffusi ovunque, è positiva ed interessante, preferita anche ad altri Paesi, in alcuni casi. Inoltre, la maggior parte degli intervistati ritiene che le persone giapponesi con le quali hanno contatto ogni giorno, attraverso la conoscenza reciproca, superano lo stereotipo e non ne sono influenzati nei rapporti a lungo termine, anche nei casi in cui è stato proprio l’interesse verso l’Italia a portarli ad avvicinarsi.