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4. La presenza di discriminazioni e privilegi

4.1. La questione dell’istruzione

La tematica dell’istruzione è una questione molto importante all’interno del processo di integrazione, poiché è molto importante garantire ai figli di immigrati gli stessi diritti di accedere all’istruzione. Tuttavia, in origine, non era una tematica oggetto di questa ricerca essendo il target studiato composto da lavoratori che non rientrano nella categoria interessata dagli indicatori riguardanti l’istruzione. Ciononostante, metà degli intervistati ha dei figli, di conseguenza il tema dell’istruzione è per loro interesse prioritario ed è emerso in diverse interviste. L’istruzione in Giappone è vista come un problema da molti intervistati e, per svariate ragioni, diventa motivo di preoccupazione e non è giudicato molto positivamente dal punto di vista educativo e dei metodi di insegnamento. L’istruzione può addirittura divenire motivo che spinge ad allontanarsi dal Giappone, come nel già citato caso dell’intervistata E, che sta valutando l’idea di lasciare momentaneamente il Giappone per trasferirsi in un Paese che permetta alla figlia di avere un’istruzione diversa, più moderna e flessibile, per avere una forma mentis più aperta ed un’idea dello studio come crescita e sviluppo di se stessi, attraverso l’aumento delle conoscenze, che permettono di crearsi una propria idea personale .

In questo momento l’idea di fare andare mia figlia a scuola qua in Giappone mi terrorizza a livello di educazione scolastica, quindi in quegli anni lì, io penso di volermi allontanare dal Giappone. Per dare a mia figlia una forma mentis più aperta, più flessibile, perché comunque sempre e ancora, i giovani giapponesi hanno poca voglia di esprimere la propria opinione, non sono abituati, tanti dicono che è a causa del fatto che a scuola non gli viene richiesto, i test sono sempre a crocette, non si parla mai. Quindi siccome per me il percorso scolastico è stato fondamentale per la

121 formazione della mia personalità, perché è il momento in cui capisci anche cosa vuoi fare nella vita, l’idea che comunque tutto questo, durante gli anni di educazione, venga ristretto a semplicemente fare questo percorso, studiare tanto, perché comunque sento che vanno anche al doposcuola, ma solo per i risultati e non per il piacere di sapere, non formando delle idee proprie , ma perché c’è un test alla fine da superare. No, non voglio questo per mia figlia.

Anche l’intervistato I afferma che uno dei motivi per cui è rimasto in Giappone è perché i propri figli non hanno mai frequentato istituzioni scolastiche in Giappone, anche lui ritiene che il sistema scolastico giapponese sia molto arretrato e non insegni ad avere opinioni proprie, ma crei automi.

L’istruzione è un grande problema qua. Io ho la fortuna di aver fatto studiare i miei figli fin dalle elementari all’estero. Quindi noi l’abbiamo vissuta in maniera diversa, ma tantissimi appena avevano i bambini nell’età scolastica hanno iniziato ad avere dubbi e i pochi che li hanno mandati alla scuola giapponese, si sono pentiti. Io ti posso garantire che i miei figli qui non li avrei fatti studiare. Questo soprattutto per il metodo di insegnamento che è arcaico: definirlo primitivo è fargli un complimento! Non è neanche memorizzare, è creare automi, con uno studio fine a se stesso che non serve a nulla. Noi cresciamo in Europa, veniamo istruiti con l’idea che l’istruzione serva a crearti una tua idea, una tua caratteristica, in cui ti confronti con il mondo tramite quello che hai imparato e in questo modo cresci.

Un altro problema presente nel sistema scolastico giapponese, soprattutto negli istituti pubblici, è il bullismo, una questione che non viene trattata nel modo adeguato dalle istituzioni scolastiche. L’intervistato H, ha dovuto trasferire i figli in istituti privati, perché la situazione all’interno della scuola pubblica non veniva gestita bene e i figli, in quanto per metà stranieri, quindi diversi, erano vittime di bullismo.

Nella scuola di mio figlio, finché era nella scuola pubblica c’erano stati casi di bullismo. Ora entrambi i miei figli vanno in scuole private giapponesi. Costano molti, molti soldi, ma uno dei motivi è che gli insegnanti sono più attenti, l’ambiente è migliore, quindi si pone più attenzione a questo tipo di problemi come il bullismo. Nella scuola pubblica il mio primo figlio veniva molto preso in giro dagli altri perché non era giapponese. Chiaramente io non me la prendo: in Italia sarebbe stato lo stesso per altri bambini stranieri. Quando i bambini non hanno una cultura internazionale, quando vedono lo straniero, lo vedono come diverso, tendono a scherzarci su, a volte un po’ troppo senza pensare al danno che possono causare. Io

122 come padre, però, fino a quando me lo posso permettere, un figlio misto qui in Giappone lo metto nella scuola privata perché mi sento più sicuro, poi anche l’istruzione è migliore, rispetto alle scuole pubbliche.

La questione dell’istruzione è vista come di prioritaria importanza per gli intervistati che sono anche genitori ed è percepita come una problematica molto forte che può, in alcuni casi, portare a decidere di lasciare il Giappone. Le uniche soluzioni sono istituti scolastici privati o scuole internazionali, entrambi però, risultano essere molto cari, quindi una soluzione non sempre accessibile a tutti. Quest’ultimo argomento, anche se non è stato oggetto della ricerca, risulta essere di rilevante interesse accademico e potrebbe essere oggetto di futuri approfondimenti riguardo ai residenti italiani in Giappone.