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Capitolo III Le strutture complesse dell’albanese

5.10 Il test di ripetizione di frasi complesse

Osservare le abilità di ripetizione è molto utile, perché dà informazioni sulla competenza generale di un parlante, in quanto non è coinvolta solo la memoria, ma anche la comprensione e successiva produzione della struttura ascoltata (Del Puppo et al., 2016).

Il test è stato elaborato da Del Puppo e collaboratori (2016) e consiste nella ripetizione di 49 frasi complesse e semplici, divise per tipologia e numero di sillabe (Appendice G):

Tipo frase N. N. sillabe Esempio

DISL + Cl 6 14 I leoni, il pinguino li colpisce forte

Relativa 9 19-21 Il maestro pettina la signora la cui figlia lavora

Scissa 6 12-16 È il cammello a tirare la mucca!

Interrogativa WH 12 16 Quale gallina hai detto che saluta le pecore?

Filler 16 12-14-16-19-21 L’elefante mangia il gelato freddo con la nonna

TARGET 22/24 92%

TARGET SOGGETTO IMPLICITO 1/24 4%

INT. SUL SOGGETTO 1/24 4% TABELLA 40: Risultati nel test di produzione di interrogative.

136 In particolare, le frasi DISL + CL sono frasi con dislocazione dell’oggetto a sinistra e clitico di ripresa. Le relative sono di diverso tipo: 2 relative genitive (“il maestro pettina la signora la cui figlia lavora”), 2 relative genitive con preposizione (“La mamma bacia la bambina al cui fratello piacciono le tigri”), 4 relative con preposizione+quale (“il gatto lecca le bambine alle

quali la mamma dona un gioco”), 1 con preposizione+cui (“La bambina lava il cane a cui il

padrone dà i biscotti”). Le frasi scisse sono sul soggetto (“è il cammello a tirare la mucca!”) o sull’oggetto (“è la gallina che viene picchiata dalla pecora!”), così come le frasi interrogative. Infine, le frasi filler sono tutte frasi semplici abbinate in base al numero di sillabe.

I vocaboli sono molto semplici e ad alta frequenza; le frasi presentano sia condizioni di match e mismatch di genere e numero, e contengono soggetti e oggetti animati e non.

5.10.1 Procedura

Il test consiste nella ripetizione immediata di una frase pronunciata dallo sperimentatore. Nel caso in cui il bambino lo richieda, o dimostri di non aver capito la frase, è possibile rileggerla; il numero di eventuali ripetizioni viene registrato nella scheda di analisi delle risposte.

La performance è stata registrata e ha avuto una durata di 15 minuti circa, con una pausa a metà.

5.10.2 Codifica delle risposte

Tre diversi conteggi sono stati effettuati, in base al tipo di risposta: - Ripetizione verbatim (Target);

- Ripetizione con errore:

1. Errore lessicale: quando una parola nella frase target viene sostituita, omessa o modificata;

2. Frase agrammaticale: quando la struttura prodotta è completamente agrammaticale;

3. Errore di pronome relativo: quando il pronome nella frase target viene sostituito o omesso;

4. Errore di accordo: quando l’accordo tra referente e pronome è errato; 5. Errore di morfologia verbale: quando la forma verbale è scorretta; 6. Errore di articolo: quando l’articolo viene omesso o sostituito. - Frase non ripetuta.

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5.10.3 Risultati

La tabella 41 riporta i risultati ottenuti da M. nel test di ripetizione:

Ripetizione verbatim 33/49 67%

Ripetizione con errore (Ripetizione agrammaticale)

14/49 (1/14)

29% (2%)

Frase non ripetuta 2/49 4% TABELLA 41: Risultati nel test di ripetizione.

M. ha ripetuto correttamente più di metà degli stimoli; la percentuale di frasi in cui è stato possibile individuare degli errori è del 96%. Solo 2 frasi non sono state ripetute, una frase filler con 19 sillabe e una con dislocazione.

Le percentuali di accuratezza nelle singole strutture sono raccolte qui di seguito:

Struttura Frase target %

DISL + Cl 5/6 83,3% Relativa  Genitiva  P genitiva  P quale  P cui 1/9  0/2  0/2  1/4  0/1 11%  0%  0%  25%  0% Scissa 4/6 67% Interrogativa WH 12/12 100% Filler 11/16 69%

TABELLA 42: Percentuali di accuratezza nelle varie strutture.

I risultati più alti sono quelli delle frasi interrogative (100%), confermando le performance del test precedente: le domande non sono problematiche per M. Anche le frasi DISL+CL non sono molto difficili (83,3%): solo una frase non è stata ripetuta, mentre le risposte negli altri 5 stimoli dimostrano che M. abbia ormai imparato a usare i COD.

Le percentuali nelle frasi scisse (67%) e frasi filler (69%) sono più basse, ma ciò dipende dal carico mnemonico richiesto dalla frase, con tanti vocaboli animati/non animati da ricordare, diversi in genere/numero.

I risultati più bassi si ritrovano nelle relative complesse, che M. non aveva mai utilizzato prima: gli errori commessi sono di tipo lessicale, di accordo e nell’elemento preposizione+relativo. Solo in un caso è stata prodotta una frase completamente agrammaticale:

138 Le percentuali di errori commessi da M. sono riportati nella seguente tabella:

Target 33/49 67%

Ripetizione con errori 14/49 29% Lessicale Agrammaticale Pr. Relativo Accordo Verbo Articolo 7/14 1/14 1/14 1/14 1/14 3/14 50% 7% 7% 7% 7% 21% Non ripetuta 2/49 4% TABELLA 43: Percentuali di occorrenza dei diversi errori.

Il maggior numero di errori è di tipo lessicale, soprattutto sostituzioni. Questo è atteso, perché ci sono così tanti sostantivi che è facile scambiarli o utilizzare parole delle frasi precedenti: (141) Target: La bambina lava il cane a cui il padrone dà i biscotti.

Risposta: La bambina lava il cane a cui il padrone dà i gatti.

Gli errori di articolo (aggiunte e sostituzioni) sono il 21%; quelli di accordo e verbo, invece, sono casi unici:

(142) è il cammello a tira la mucca!

Il cane morde il ragazzo ai quali il nonno compra il gelato.

Per concludere, si confermano i dati dei test precedenti: le frasi interrogative non sono problematiche, così come la realizzazione del pronome clitico e lo spostamento di un elemento all’interno della frase. Nemmeno l’assegnazione dei ruoli tematici risulta difficoltosa, e l’accordo e la coniugazione dei verbi non sono così complessi come due mesi prima.

Gli unici problemi sono nelle relative complesse, di cui M. non ha ancora nessuna esperienza. Queste frasi risultano problematiche anche per parlanti nativi più grandi, come dimostrato dallo studio di Volpato & Del Puppo (2016) in cui tutti i gruppi testati (soggetti in età scolare, adolescenti e adulti) manifestavano, nella ripetizione di frasi relative, difficoltà maggiori rispetto a tutte le altre categorie.

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