1. Turismo: sostenibilità e responsabilità
1.2 Il 2002 tra Quebec e Johanesburg… e dintorni
Il 2002 è stato dichiarato dall’UNEP l’anno internazionale dell’Ecoturismo ed ha visto il summit internazionale dell’Ecoturismo
2di Quebec (19-22 Maggio 2002), l’elaborazione di un importante “Concept paper” dalla collaborazione tra Organizzazione Internazionale del Turismo (WTO) e UNEP e del manuale
3da parte di UNEP, UICN e WTO “Turismo Sostenibile nelle Aree Protette: Linee Guida per la pianificazione e gestione”.
Ma il momento più importante del 2002 è stato il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (World Summit on Sustainable Development, WSSD), tenutosi a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002, che ha valutato i progressi sullo sviluppo sostenibile realizzati dopo dieci anni dal vertice di Rio del Janeiro e ha rilanciato un nuovo Piano di Implementazione.
Per tale evento l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite ha predisposto un proprio
documento
4per la discussione durante il Vertice, evidenziando come la questione del turismo, pur non
comparendo tra i capitoli dell’Agenda 21 di Rio del 1992, fosse stata introdotta tra le questioni settoriali
rilevati nel 1997 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava un programma di ulteriore
implementazione dell’Agenda 21 dopo i primi 5 anni di applicazione. Tale piano di implementazione
riconosceva che il turismo era una delle maggiori industrie mondiali, e soprattutto uno dei più veloci settori
economici in crescita.
Tab. 1.3 - Il turismo nel Piano di implementazione finale di Johannesburg 2002
III. Cambiamento dei comportamenti di produzione e consumo insostenibili20. (b) Integrare le considerazioni sull’energia, comprendendo le questioni sull’efficienza energetica, la fattibilità, l’accessibilità, all’interno dei programmi socio-economici, specialmente all’interno delle politiche dei settori con i maggiori consumi, e nelle operazioni di pianificazione e manutenzione di strutture con consumi energetici di lunga durata, come i settori pubblici, i trasporti, l’agricoltura, l’uso del suolo urbano, il turismo, le costruzioni.
IV. Proteggere e gestire le risorse naturali, base per lo sviluppo economico e sociale
43. Promuovere lo sviluppo turistico sostenibile, includendo il turismo non dissipativo e l’ecoturismo, tenendo in considerazione lo spirito dell’anno internazionale dell’Ecoturismo (2002), dell’anno della Nazioni Unite del patrimonio storico e culturale (2002), del Summit mondiale sull’Ecoturismo (2002) e la dichiarazione di Quebec, e il Codice Globale di Etica del Turismo come adottato dalla Organizzazione Mondiale del Turismo per aumentare i benefici derivanti dalle risorse turistiche per le popolazioni nelle comunità ospitanti ed allo stesso tempo mantenendo l’integrità ambientale e culturale delle comunità ospitanti migliorando la protezione delle aree ecologicamente sensibili e del patrimonio naturale.
Promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile e la formazione di competenze per contribuire al rafforzamento delle comunità rurali e locali. Si dovranno prevedere azioni a tutti i livelli per:
- rafforzare la cooperazione internazionale, gli investimenti stranieri diretti e le partnership sia pubbliche che private a tutti i livelli
- sviluppare programmi, includendo programmi educativi e formativi, che incoraggino la popolazione a partecipare all’eco-turismo, rafforzare la capacità di comunità locali ed indigene a gestire e beneficiare dell’ecoturismo, migliorare la cooperazione tra attori per lo sviluppo turistico e la conservazione del territorio, per accrescere la protezione dell’ambiente delle risorse naturali, del patrimonio storico e culturale.
- garantire assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo e ai paesi con economia in transizione per promuovere lo sviluppo di imprese turistiche sostenibili, investimenti, e programmi di coscientizzazione turistica per aumentare il turismo domestico e stimolare lo sviluppo imprenditoriale.
- assistere le comunità locali a gestire le visite alle proprie attrazioni turistiche per massimizzare i benefici, minimizzando allo stesso tempo gli impatti negativi e i rischi per le proprie tradizioni, cultura, ambiente, attraverso l’appoggio dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e di altre importanti organizzazioni.
- promuovere la diversificazione delle attività economiche, facilitando l’accesso al mercato, l’informazione commerciale, la partecipazione di imprese emergenti, specialmente le piccole e le medie imprese.
44. (b) Promuovere il lavoro in andamento nell’ambito della Convenzione sulla Biodiversità sull’uso sostenibile della diversità biologica, compreso il turismo sostenibile come questione trasversale relativa a differenti ecosistemi, settori, tematiche.
VII. Sviluppo sostenibile delle piccole isole nazioni in via di sviluppo
58. (g) Sviluppare iniziative si comunità sullo sviluppo sostenibile entro il 2004 e formare le competenze necessarie alla diversificazione dei prodotti, proteggendo allo stesso tempo la cultura e le tradizioni, conservando e gestendo efficacemente le risorse naturali.
VIII. Sviluppo sostenibile per l’Africa
70. Supportare gli sforzi delle Africa nel raggiungere il turismo sostenibile che contribuisca allo sviluppo sociale, economico e delle infrastrutture, attraverso le seguenti misure:
- implementazione di progetti al livello locale, nazionale, subregionale con specifica attenzione nell’offerta dei prodotti turistici africani, come il turismo di avventura, l’eco-turismo, il turismo culturale;
- stabilire e supportare la conservazione delle aree di conservazione nazionali e trans-nazionali per promuovere la conservazione degli ecosistemi secondo l’approccio ecosistemico, promuovendo il turismo sostenibile;
- rispettare le culture e le tradizioni locali e promuovere l’uso delle conoscenze indigene nella gestione delle risorse naturali e dell’ecoturismo;
- appoggiare le comunità locali nella gestione dei loro progetti di turismo per massimizzare i benefici e minimizzare gli impatti negativi sulle tradizioni, la cultura, l’ambiente.
Tab. 1.4 – Dichiarazione di Città del Capo (2002), principi di responsabilità economica, sociale e ambientale del turismo
Principi guida per la responsabilità economicaValutare gli imati economici prima di sviluppare iniziative turistiche ed esercitare la preferenza per forme di sviluppo turistico che beneficino e comunità locali e minimizzino gli impatti negativi sul sostentamento locale (per esempio perdita di accesso alle risorse), riconoscendo che il turismo può non sempre essere la forma più appropriata di sviluppo economico locale.
Massimizzare i benefici economici locali aumentando le connessioni e riducendo le perdite, garantendo che le comunità siano coinvolte e beneficino del turismo. Dove possibile usare il turismo per supportare la riduzione della povertà adottando delle strategie favorevoli ai poveri
Sviluppare la qualità dei prodotti che rifletta, complementi, rafforzi la destinazione.
Organizzare l’offerta turistica in una forma che rifletta l’integrità naturale, culturale, sociale della destinazione e che incoraggi forme appropriate di turismo.
Adottare pratiche aziendali eque nei prezzi di acquisto e vendita dei prodotti, costruire partnership nelle quali in rischio è ridotto e condiviso, impiegare il personale riconoscendo gli standard internazionali del lavoro.
Provvedere appropriato e sufficiente supporto alle piccole, medie e micro imprese per garantire sostenibilità e prosperità all’attività turistica.
Principi guida per la responsabilità sociale
Coinvolgere attivamente la comunità locale nella pianificazione e nel decision-making, fornire formazione per rendere ciò possibile
Valutare gli impatti sociali durante il ciclo di vita degli interventi, includendo le fasi di programmazione degli interventi, per minimizzare gli impatti negativi e massimizzare quelli positivi
Operare per rendere il turismo una esperienza sociale inclusiva e per garantire un accesso a tutti in particolare alle comunità e agli individui vulnerabili e svantaggiati.
Combattere lo sfruttamento sessuale degli esseri umani in particolare gli abusi sui minori Rispettare la cultura ospite, mantenendo e incoraggiando la diversità culturale
Operare per assicurare che il turismo contribuisca al miglioramento della salute e dell’educazione Principi guida per la responsabilità ambientale
Valutare gli impatti ambientali attraverso il ciclo di vita delle strutture e delle attività turistiche, includendo le fasi di programmazione degli interventi, ed assicurare che gli impatti negativi siano ridotti al minimo e quelli postivi massimizzati.
Usare le risorse in maniera sostenibile, ridurre la produzione di rifiuti e lo spreco di risorse
Gestire in maniera sostenibile la diversità naturale e recuperarla dove opportuno; considerare la qualità e la tipologia di carico turistico che l’ambiente può supportare, rispettare l’integrità degli ecosistemi vulnerabili e delle aree protette.
Promuovere l’educazione e la coscientizzazione per lo sviluppo sostenibile rivolta a tutto gli attori
Far crescere la capacità di tutti gli attori ed assicurare che le buone pratiche siano adottate, attraverso la consultazione di esperti di questioni ambientali e di conservazione della natura.