Allegato
provincia
d i verona P T C PPIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
IL PRESIDENTE Elio Mosele
IL COORDINATORE DELLA PROGETTAZIONE Elisabetta Pellegrini
IL GRUPPO DI PROGETTAZIONE Gianluigi Scamperle - Capo progetto Giovanni Borini
Daria Ferrari Elisabetta Gasparrini Luca Ghidini Aldo Sala Graziano Scarsini
I COLLABORATORI Serena Giuliari Andrea Marchi Andrea Taioli Paolo Tertulli
I CONTRIBUTI SPECIALISTICI Museo Civico di Storia Naturale di Verona Alessandra Aspes, Leonardo Latella, Paola Modena, Paolo Triberti, Adriano Zanetti, Serena Tarocco
Università di Verona - Dipartimento di Scienze Economiche Nicola Sartor, Giovanni Tondini, Federico Perali, Gianpaolo Mariutti, Roberto Prisco, Paola Savi, Cesare Surano, Dario Barba, Emanuela Bullado, Nicola Tomasi, Angelo Toffaletti
Studio Nucci & Associati
Enrico Nucci, Lorena Benedetti, Alberto Cò, Alessia Canteri Agenda 21 Consulting S.r.l.
Massimo De Marchi, Simone Dalla Libera, Giacomo Cinotti, Chiara Fracon
VAS
Rapporto Ambientale
14 Turismo
Turismo INDICE
Introduzione ...2
1. Turismo: sostenibilità e responsabilità ...3
1.1 Il Codice Mondiale di Etica del Turismo e le giornate mondiali del turismo ...3
1.2 Il 2002 tra Quebec e Johanesburg… e dintorni ...6
1.3 L’integrazione delle strategie di Lisbona e dello sviluppo sostenibile nel turismo europeo: i risultati del lavoro del Gruppo per la Sostenibilità del Turismo (GST) ...9
2. Il turismo in Veneto: alcuni dati...14
2.1 Comprensori turistici e Sistemi turistici Locali ...15
2.2 Le presenze straniere...19
2.3 Le presenze italiane ...22
2.4 Le strutture ricettive...23
3. Il turismo in provincia di Verona: due punti di osservazione ...27
3.1 Territorio e capacità di carico turistica ...39
3.1.1 Il tasso di turisticità e la densità turistica...39
3.1.2 Il tasso di ricettività e l’utilizzo degli immobili con destinazione turistica ...49
3.1.3 Le abitazioni occupate da non residenti...52
3.2 Turismo e traffico...57
3.3 Turismo e produzione di rifiuti ...62
A cura di:
Provincia di Verona, Settore Programmazione e Pianificazione territoriale
Agenda 21 consulting srl
I ntroduzione
La rapida evoluzione del turismo come settore economico destinato a vedere nelle proiezioni del WTO per il 2020 un numero di turisti pari a 1.561,1 milioni contro i 565,4 del 1995 (800 milioni a fine 2005), spesso si trasforma in un facile entusiasmo e adesione allo sviluppo del turismo.
Ma la pervasività delle pratiche turistiche e la loro capacità di penetrare nel profondo di ecosistemi e modelli culturali, richiedono una particolare attenzione agli impatti potenziali sulla società, sull’economia e sull’ambiente.
Sempre secondo il WTO nelle proiezioni al 2020 l’Europa passerà dal 59,8% al 45,9% del mercato, l’Estremo Oriente e Pacifico dal 14,4% al 25,4%; il turismo regionale dovrebbe decrescere dal 82,1% al 75,8% mentre quello a lunga percorrenza aumentare dal 17,9% al 24,2%.
Già oggi il turismo è il primo settore di esportazione mondiale e precede l’automobile, la chimica, l’alimentazione. I mezzi di trasporto più utilizzati dai turisti sono in primis l’aereo e in seconda battuta l’automobile, in particolare in Europa.
I questo contesto internazionale si colloca la realtà veneta e della provincia di Verona.
Questo documento di supporto alla valutazione strategica del PTCP intende analizzare il turismo non solo come fattore economico, ma come determinante delle trasformazioni ambientali e territoriali.
Dopo un esame dei classici indicatori economici del turismo regionale e provinciale si passerà ad una lettura delle dinamiche turistiche in chiave territoriale ed ambientale adottando la prospettiva dello sviluppo turistico sostenibile.
L’approccio alla sostenibilità nel turismo, adottato da tempo a livello internazionale e nazionale dal mondo imprenditoriale, dalle amministrazioni e dagli organismi internazionali riconosce l’indissociabilità tra innovazione, sviluppo economico, qualità del territorio, partecipazione dei diversi attori locali.
Solo una coevoluzione costruttiva tra turismo, altre attività economiche, dimensione sociale, valori territoriali
può garantire il benessere della popolazione locale, dei turisti, degli operatori economici, del territorio nel suo
1. T urismo: sostenibilità e responsabilità
Le riflessioni sulle dinamiche tra turismo e sostenibilità si sviluppano formalmente e si consolidano dopo il Vertice di Rio de Janeiro del 1992, dedicato allo sviluppo sostenibile. Tuttavia nessuno dei documenti sottoscritti a Rio esplicitava il ruolo del turismo nella promozione della sostenibilità. Pertanto su iniziativa dell’UNEP (il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e dell’agenzia delle Nazioni Unite per il Turismo (UNWTO) si avviano le consultazioni con gli stati membri, le organizzazioni della società civile, le amministrazioni locali e le imprese per definire una prima proposta di Agenda 21 del turismo nel 1995.
Parallelamente le due organizzazioni collaborando ad iniziative regionali e di paesi membri del sistema Nazioni Unite che portano alla redazione di documenti fondamentali per il turismo sostenibile quali: la Carta di Lanzarote (1995), La Carta di Calvià (1997). Questo insieme di iniziative si consolida dapprima con la redazione del Codice mondiale i Etica del Turismo (1999) e poi nel 2002 in occasione del vertice sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg. A livello europeo le riflessioni su turismo e sostenibilità culminano nel 2001 con l’adozione della Carta di Rimini e successivamente su iniziativa della Commissione Europea viene costituito nel 2002 il Gruppo per la Sostenibilità del Turismo che nel 2007 presenterà un set di indicatori per sul turismo sostenibile. Nei prossimi paragrafi vengono presentati i dettagli dei contributi più rilevanti.
1.1 Il Codice Mondiale di Etica del Turismo e le giornate mondiali del turismo Il Codice Mondiale di Etica del Turismo viene approvato nell’ottobre del 1999 dall’Assemblea generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo tenutasi a Santiago del Cile. Tale codice stabilisce un quadro di riferimento per uno sviluppo sostenibile e responsabile del turismo mondiale. Il codice contiene 10 articoli i primi 9 espongono i principi per le destinazioni, i governi, i tour operator, le imprese, le agenzie di viaggio, i lavoratori, i viaggiatori. Il decimo articolo definisce le regole di attuazione e la gestione delle controversie relative al codice.
Il codice rappresenta uno strumento fondamentale per minimizzare gli impatti ambientali, sociali, culturali, del turismo e per migliorare le condizioni di vita dei residenti dei territori turistici. Il Codice è stato successivamente adottato dal sistema complessivo delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite del 19 Novembre 2001.
Il turismo, secondo il codice è una forza presente ed attiva a servizio della pace, della comprensione e della cooperazione tra i popoli.
L’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo tenutasi nel settembre del 2001 tra Seul ed Osaka ha approvato la creazione del Comitato Mondiale Etica e Turismo per l’attuazione del codice che è entrato in funzione nel 2003. Il Comitato deve promuovere la diffusione del Codice Etico Mondiale, valutare e supervisionare l’applicazione del Codice, risolvere le dispute relative all’applicazione del codice per mezzo della conciliazione.
Agli Stati (membri e non membri) è chiesto di accettare espressamente i principi enunciati nel codice e di
applicarli in leggi, regolamenti, normative, e che informino il Comitato mondiale delle iniziative intraprese.
Agi organismi ed alle imprese del settore turistico è chiesto di incorporare i principi del codice nei propri strumenti, codici, norme, procedure, informando quindi il Comitato Mondiale di Etica.
E’ necessario comunque a livello internazionale, nazionale e locale procedere a diffondere l’informazione sul codice, fare formazione, migliorare le misure di adozione.
Le amministrazioni locali, sia in quanto territori interessati dal turismo, sia in quanto luoghi di partenza dei turisti sono chiamate ad una fattiva collaborazione nell’attuazione del codice.
Tab. 1.1 – Articoli del Codice Mondiale di Etica del Turismo
Art. 1 Il contributo del turismo alla comprensione e al rispetto reciproco tra i popoli e le società Art. 2 Il turismo come mezzo di soddisfazione individuale e collettivaArt. 3 Il turismo, un fattore di sviluppo sostenibile
Art. 4 Il turismo, mezzo per utilizzare il patrimonio culturale dell'umanità e per contribuire al suo arricchimento
Art. 5 Il turismo, un'attività vantaggiosa per i paesi e le comunità di accoglienza Art. 6 Obblighi degli operatori dello sviluppo turistico
Art. 7 Diritto al turismo
Art. 8 Libertà di spostamenti turistici
Art. 9 Diritti dei lavoratori e degli imprenditori dell'industria turistica Art. 10 Applicazione dei principi del Codice Mondiale di Etica del Turismo
(Fonte: UNWTO)
Il Codice è la naturale evoluzione dell’impegno della Organizzazione delle Nazioni Unite per il Turismo (World Tourism Organization) per un turismo fattore di sviluppo, di pace, cooperazione, comprensione tra i popoli, rispetto della diversità ambientale e culturale. Per promuovere questi principi dal 1980 è stata istituita la giornata mondiale del turismo che si celebra il 27 settembre e attraverso uno slogan specifico inaugura l’annata turistica.
Lo slogan del 27 settembre 2006, che ha accompagnato la stagione 2006/2007, era il “turismo arricchisce…
gli individui, le famiglie, le comunità, e tutto il mondo”.
Gli obiettivi della campagna 2006/2007 erano:
- promuovere il turismo come diritto umano di base e modello di vita che arricchisce gli individui, le famiglie, le società, gli stati
- stimolare la comunicazione sui benefici del turismo come una delle attività economiche con le maggiori prospettive per le comunità locali ed i paesi
- rafforzare la cooperazione tra destinazioni e industria turistica con i media locali, nazionali, internazionali
- mettere in relazione le singole attività turistiche con la comunità internazionale turistica L’arricchimento apportato dal turismo non è solamente economico.
L’ambiente e la cultura locale ricevono una spinta quando le autorità restaurano monumenti, aprono musei e
Sostanzialmente in linea con lo spirito che anima da sempre l’Organizzazione Internazionale del Turismo (si veda la tabella relativa alle giornate internazionali del turismo) lo sloga “il turismo arricchisce” va inteso in un senso ampio, visto che si tratta di una ricchezza che beneficia: l’economia, le imprese, gli scambi, lo sviluppo, le comunità, la qualità della vita, la pace, la comprensione.
Tab. 1.2 – Giornate internazionali del turismo
Anno Slogan1980 Il contributo del turismo alla conservazione del patrimonio culturale alla pace ed alla comprensione reciproca
1981 Turismo e qualità della vita
1982 L’orgoglio del viaggio: buoni ospiti e buoni ospitanti 1983 Viaggio e vacanza sono diritto e responsabilità di tutti
1984 Il turismo per la comprensione internazionale, la pace, la cooperazione 1985 Turismo e giovani: patrimonio storico e culturale per la pace e l’amicizia 1986 Turismo: una forza vitale per la pace mondiale
1987 Turismo per lo sviluppo 1988 Turismo: educazione per tutti
1989 Il libero movimento dei turisti crea un unico mondo
1990 Turismo: una industria non riconosciuta, un servizio da svolgere (La dichiarazione dell’Aia sul turismo) 1991 Comunicazione, informazione, educazione: punti di forza per lo sviluppo turistico
1992 Turismo: fattore di crescita della solidarietà sociale ed economica e di incontro tra i popoli 1993 Sviluppo turistico e protezione dell’ambiente: verso un’armonia durevole
1994 Qualità degli operatori, qualità del turismo
1995 UNWTO: a servizio del turismo mondiale per 20 anni 1996 Turismo: un fattore di tolleranza e di pace
1997 Turismo: un’attività di riferimento del 21°secolo per la creazione di occupazione e la conservazione dell’ambiente
1998 Partnership pubblico-private: la chiave dello sviluppo e della promozione turistica 1999 Turismo: conservare il patrimonio mondiale per il nuovo millennio
2000 Tecnologia e natura: le sfide per il turismo alle soglie del 21° secolo 2001 Turismo: un contributo per la pace ed il dialogo tra i popoli
2002 Ecoturismo, la chiave dello sviluppo sostenibile
2003 Turismo: una forza trainante per la riduzione della povertà, la creazione di occupazione e l’armonia sociale
2004 Sport e turismo: due forze vitali per la mutua comprensione, la cultura e lo sviluppo delle società 2005 Trasporti e viaggi: dall’immaginario di Giulio Verne alla realtà de 21° secolo
2006 Il turismo arricchisce
2007 Il turismo apre le porte alle donne
2008 Il turismo risponde alle sfide del cambiamento climatico 2009 Il turismo celebra le diversità
(Fonte: UNWTO)
La giornata mondiale del turismo 2007 ha puntato sull’equità di genere e sulla capacità del turismo di “aprire le porte” alle donne nello sviluppo dei territori interessati da dinamiche turistiche.
Per il 28 Settembre 2008, che inaugura la stagione 2008/2009, l’attenzione viene diretta ai rapporti tra turismo e cambiamento climatico.
Gli obiettivi della campagna 2008/2009 sono:
! consolidare il turismo all’interno della risposta globale del sistema delle Nazioni Unite al cambiamento climatico ed alla riduzione della povertà.
! promuovere l’iniziativa di Davos su turismo e cambiamento climatico
Incoraggiare gli attori del settore turistico all’adattamento ed alla mitigazione del cambiamento climatico, all’uso di nuove tecnologie e a garantire il finanziamento dei paesi più poveri.
Come si può notare il tema del cambiamento climatico non è separabile dalla questione della riduzione della povertà. Infatti le proposte dell’Organizzazione Mondiale del Turismo intendono facilitare il raggiungimento degli obiettivi del millennio, e la campagna 2008 si concentra sul settimo obiettivo: “Assicurare la sostenibilità ambientale”.
Il 27 settembre 2009 verrà celebrata la trentesima giornata mondiale del turismo e avrà come tema “Il turismo celebra le diversità”. La campagna del 2009/2010 punterà sul ruolo duale del turismo, da un lato catalizzatore dei processi di globalizzazione, dall’altro opportunità per riaffermare e preservare le identità locali.
Fig. 1.1 Il logo della giornata mondiale del turismo del 27 Settembre 2008
1.2 Il 2002 tra Quebec e Johanesburg… e dintorni
Il 2002 è stato dichiarato dall’UNEP l’anno internazionale dell’Ecoturismo ed ha visto il summit internazionale dell’Ecoturismo
2di Quebec (19-22 Maggio 2002), l’elaborazione di un importante “Concept paper” dalla collaborazione tra Organizzazione Internazionale del Turismo (WTO) e UNEP e del manuale
3da parte di UNEP, UICN e WTO “Turismo Sostenibile nelle Aree Protette: Linee Guida per la pianificazione e gestione”.
Ma il momento più importante del 2002 è stato il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (World Summit on Sustainable Development, WSSD), tenutosi a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002, che ha valutato i progressi sullo sviluppo sostenibile realizzati dopo dieci anni dal vertice di Rio del Janeiro e ha rilanciato un nuovo Piano di Implementazione.
Per tale evento l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite ha predisposto un proprio
documento
4per la discussione durante il Vertice, evidenziando come la questione del turismo, pur non
comparendo tra i capitoli dell’Agenda 21 di Rio del 1992, fosse stata introdotta tra le questioni settoriali
rilevati nel 1997 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava un programma di ulteriore
implementazione dell’Agenda 21 dopo i primi 5 anni di applicazione. Tale piano di implementazione
riconosceva che il turismo era una delle maggiori industrie mondiali, e soprattutto uno dei più veloci settori
economici in crescita.
Tab. 1.3 - Il turismo nel Piano di implementazione finale di Johannesburg 2002
III. Cambiamento dei comportamenti di produzione e consumo insostenibili20. (b) Integrare le considerazioni sull’energia, comprendendo le questioni sull’efficienza energetica, la fattibilità, l’accessibilità, all’interno dei programmi socio-economici, specialmente all’interno delle politiche dei settori con i maggiori consumi, e nelle operazioni di pianificazione e manutenzione di strutture con consumi energetici di lunga durata, come i settori pubblici, i trasporti, l’agricoltura, l’uso del suolo urbano, il turismo, le costruzioni.
IV. Proteggere e gestire le risorse naturali, base per lo sviluppo economico e sociale
43. Promuovere lo sviluppo turistico sostenibile, includendo il turismo non dissipativo e l’ecoturismo, tenendo in considerazione lo spirito dell’anno internazionale dell’Ecoturismo (2002), dell’anno della Nazioni Unite del patrimonio storico e culturale (2002), del Summit mondiale sull’Ecoturismo (2002) e la dichiarazione di Quebec, e il Codice Globale di Etica del Turismo come adottato dalla Organizzazione Mondiale del Turismo per aumentare i benefici derivanti dalle risorse turistiche per le popolazioni nelle comunità ospitanti ed allo stesso tempo mantenendo l’integrità ambientale e culturale delle comunità ospitanti migliorando la protezione delle aree ecologicamente sensibili e del patrimonio naturale.
Promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile e la formazione di competenze per contribuire al rafforzamento delle comunità rurali e locali. Si dovranno prevedere azioni a tutti i livelli per:
- rafforzare la cooperazione internazionale, gli investimenti stranieri diretti e le partnership sia pubbliche che private a tutti i livelli
- sviluppare programmi, includendo programmi educativi e formativi, che incoraggino la popolazione a partecipare all’eco-turismo, rafforzare la capacità di comunità locali ed indigene a gestire e beneficiare dell’ecoturismo, migliorare la cooperazione tra attori per lo sviluppo turistico e la conservazione del territorio, per accrescere la protezione dell’ambiente delle risorse naturali, del patrimonio storico e culturale.
- garantire assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo e ai paesi con economia in transizione per promuovere lo sviluppo di imprese turistiche sostenibili, investimenti, e programmi di coscientizzazione turistica per aumentare il turismo domestico e stimolare lo sviluppo imprenditoriale.
- assistere le comunità locali a gestire le visite alle proprie attrazioni turistiche per massimizzare i benefici, minimizzando allo stesso tempo gli impatti negativi e i rischi per le proprie tradizioni, cultura, ambiente, attraverso l’appoggio dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e di altre importanti organizzazioni.
- promuovere la diversificazione delle attività economiche, facilitando l’accesso al mercato, l’informazione commerciale, la partecipazione di imprese emergenti, specialmente le piccole e le medie imprese.
44. (b) Promuovere il lavoro in andamento nell’ambito della Convenzione sulla Biodiversità sull’uso sostenibile della diversità biologica, compreso il turismo sostenibile come questione trasversale relativa a differenti ecosistemi, settori, tematiche.
VII. Sviluppo sostenibile delle piccole isole nazioni in via di sviluppo
58. (g) Sviluppare iniziative si comunità sullo sviluppo sostenibile entro il 2004 e formare le competenze necessarie alla diversificazione dei prodotti, proteggendo allo stesso tempo la cultura e le tradizioni, conservando e gestendo efficacemente le risorse naturali.
VIII. Sviluppo sostenibile per l’Africa
70. Supportare gli sforzi delle Africa nel raggiungere il turismo sostenibile che contribuisca allo sviluppo sociale, economico e delle infrastrutture, attraverso le seguenti misure:
- implementazione di progetti al livello locale, nazionale, subregionale con specifica attenzione nell’offerta dei prodotti turistici africani, come il turismo di avventura, l’eco-turismo, il turismo culturale;
- stabilire e supportare la conservazione delle aree di conservazione nazionali e trans-nazionali per promuovere la conservazione degli ecosistemi secondo l’approccio ecosistemico, promuovendo il turismo sostenibile;
- rispettare le culture e le tradizioni locali e promuovere l’uso delle conoscenze indigene nella gestione delle risorse naturali e dell’ecoturismo;
- appoggiare le comunità locali nella gestione dei loro progetti di turismo per massimizzare i benefici e minimizzare gli impatti negativi sulle tradizioni, la cultura, l’ambiente.
Tab. 1.4 – Dichiarazione di Città del Capo (2002), principi di responsabilità economica, sociale e ambientale del turismo
Principi guida per la responsabilità economicaValutare gli imati economici prima di sviluppare iniziative turistiche ed esercitare la preferenza per forme di sviluppo turistico che beneficino e comunità locali e minimizzino gli impatti negativi sul sostentamento locale (per esempio perdita di accesso alle risorse), riconoscendo che il turismo può non sempre essere la forma più appropriata di sviluppo economico locale.
Massimizzare i benefici economici locali aumentando le connessioni e riducendo le perdite, garantendo che le comunità siano coinvolte e beneficino del turismo. Dove possibile usare il turismo per supportare la riduzione della povertà adottando delle strategie favorevoli ai poveri
Sviluppare la qualità dei prodotti che rifletta, complementi, rafforzi la destinazione.
Organizzare l’offerta turistica in una forma che rifletta l’integrità naturale, culturale, sociale della destinazione e che incoraggi forme appropriate di turismo.
Adottare pratiche aziendali eque nei prezzi di acquisto e vendita dei prodotti, costruire partnership nelle quali in rischio è ridotto e condiviso, impiegare il personale riconoscendo gli standard internazionali del lavoro.
Provvedere appropriato e sufficiente supporto alle piccole, medie e micro imprese per garantire sostenibilità e prosperità all’attività turistica.
Principi guida per la responsabilità sociale
Coinvolgere attivamente la comunità locale nella pianificazione e nel decision-making, fornire formazione per rendere ciò possibile
Valutare gli impatti sociali durante il ciclo di vita degli interventi, includendo le fasi di programmazione degli interventi, per minimizzare gli impatti negativi e massimizzare quelli positivi
Operare per rendere il turismo una esperienza sociale inclusiva e per garantire un accesso a tutti in particolare alle comunità e agli individui vulnerabili e svantaggiati.
Combattere lo sfruttamento sessuale degli esseri umani in particolare gli abusi sui minori Rispettare la cultura ospite, mantenendo e incoraggiando la diversità culturale
Operare per assicurare che il turismo contribuisca al miglioramento della salute e dell’educazione Principi guida per la responsabilità ambientale
Valutare gli impatti ambientali attraverso il ciclo di vita delle strutture e delle attività turistiche, includendo le fasi di programmazione degli interventi, ed assicurare che gli impatti negativi siano ridotti al minimo e quelli postivi massimizzati.
Usare le risorse in maniera sostenibile, ridurre la produzione di rifiuti e lo spreco di risorse
Gestire in maniera sostenibile la diversità naturale e recuperarla dove opportuno; considerare la qualità e la tipologia di carico turistico che l’ambiente può supportare, rispettare l’integrità degli ecosistemi vulnerabili e delle aree protette.
Promuovere l’educazione e la coscientizzazione per lo sviluppo sostenibile rivolta a tutto gli attori
Far crescere la capacità di tutti gli attori ed assicurare che le buone pratiche siano adottate, attraverso la consultazione di esperti di questioni ambientali e di conservazione della natura.
Alcune delle proposte formulate nel contributo dell’Organizzazione Internazionale del Turismo sono state riprese nel documento finale di Johannesburg
5. In pratica si rileva come il turismo possa incidere su un modello di produzione e consumo sostenibile ponendo attenzione alla questione del risparmio e dell’efficienza energetica. Inoltre alcune tipologie di prodotto turistico sono particolarmente adeguate ad una gestione sostenibile della biodiversità ed alla promozione delle sviluppo in Africa e nelle piccole isole.
Un spazio particolare al turismo è poi riservato nel paragrafo 43 relativo alla sezione dedicata alla protezione delle risorse naturali come base dello sviluppo economico e sociale. Nel paragrafo si richiamano alcuni degli impegni promossi dall’OMT per promuovere un turismo sostenibile in particolare il Summit Mondiale sull’Ecoturismo con la dichiarazione di Quebec (2002) e il Codice Globale di Etica del Turismo.
In Agosto 2002 inoltre i rappresentati dei tour operator, dei parchi, di ONG, dei governi e delle
La Dichiarazione di città del Capo fa proprio il Codice Mondiale di Etica del Turismo e intende promuovere un turismo responsabile, sostenibile ed universalmente accessibile. Secondo l’approccio della responsabilità territoriale si individuano principi di responsabilità sociale, ambientale, economica che rappresentano riferimenti non esaustivi che gruppi di attori in luoghi diversi potranno adattare alla loro realtà.
Si ribadisce inoltre il ruolo delle autorità locali, attraverso processi di Agenda 21 di provvedere alla attuazione di iniziative di responsabilità territoriale.
1.3 L’integrazione delle strategie di Lisbona e dello sviluppo sostenibile nel turismo europeo: i risultati del lavoro del Gruppo per la Sostenibilità del Turismo (GST)
Nel 2004, in attuazione della Comunicazione 716/2003 viene attivato dalla Commissione Europea il GST (Gruppo europeo per la Sostenibilità del Turismo). Il Gruppo è costituito da rappresentanti di enti internazionali, governi degli Stati membri, autorità locali e regionali, rappresentanti dell’industria del turismo, di organismi professionali, organizzazioni ambientali, sindacati e organi di ricerca e istruzione, con competenza ed esperienza nel campo del turismo sostenibile. I membri hanno partecipato in qualità di esperti, più che di rappresentanti delle rispettive organizzazioni.
Il GST parte dall’analisi degli obiettivi di sostenibilità del turismo fissati a livello internazionale da UNWTO e UNEP, dagli obiettivi della strategia di Lisbona e dalla strategia europea per lo sviluppo sostenibile (SDS).
Vengono così definita dapprima gli obiettivi generali del turismo sostenibile in base ai tre obiettivi chiave della SDS (prosperità economica, equità e coesione sociale, protezione dell’ambiente):
1. Prosperità economica
A) Per garantire, nel lungo periodo, competitività, vitalità e prosperità alle imprese e alle destinazioni turistiche.
B) Fornire opportunità di impiego di qualità, offrendo stipendi e condizioni equi a tutti i dipendenti, evitando qualsiasi forma di discriminazione.
2. Equità e coesione Sociale
A) Per aumentare la qualità delle comunità locali tramite il turismo e coinvolgerle nella pianificazione e gestione del Turismo stesso.
B) Fornire ai visitatori un’ esperienza sicura, soddisfacente e appagante, disponibile per tutti senza discriminazione di sesso, razza, religione, disabilità o altro.
3. Protezione per l’ambiente
A) Minimizzare l’inquinamento e il degrado dell’ambiente globale, locale e l’uso delle scarse risorse da parte delle attività turistiche.
B) Mantenere e rafforzare la ricchezza culturale e la biodiversità, contribuendo al loro apprezzamento e alla loro conservazione.
A partire dagli obiettivi generali di sostenibilità del turismo vengono individuati 8 obiettivi specifici sui quali concentrale lo sforzo e definire azioni appropriate:
1. Ridurre il carattere stagionale della domanda
2. Affrontare l’impatto dei trasporti turistici
3. Migliorare la qualità del lavoro turistico
4. Mantenere ed incrementare la prosperità e la qualità di vita della comunità, nonostante i cambiamenti
5. Minimizzare l’uso delle risorse e la produzione di rifiuti 6. Conservare e dare valore al patrimonio naturale e culturale 7. Vacanze per tutti
8. Usare il turismo come strumento per lo sviluppo sostenibile globale
Per non rimanere un rapporto di “buone intenzioni” vengono sviluppati e dettagliati i meccanismi di attuazione, gli ambiti di responsabilità, gli indicatori per la sostenibilità del turismo nelle destinazioni turistiche.
I 50 indicatori di sostenibilità del turismo nascono dalla combinazioni dei set EUROSTAT, UNWTO e del progetto VISIT. A ciascun indicatore è associata la problematica da rilevare ed il corrispondente obiettivo specifico. Tra i 50 indicatori del set completo vengono individuati gli indicatori principali (core). La tabella in basso riporta la lista dei 50 indicatori del GST.
Tab. 1.5 Gli indicatori del GST
N. Core Indicatore Scopo – cosa mostra
l’indicatore
Raccolto da Obiettivi 1 Sì Arrivi totali di visitatori o
presenze/mese
Volume e stagionalità del turismo
Registrazioni delle strutture di accoglienza
1 2 Sì Stima visitatori giornalieri
totali all’anno o al mese
Volume e stagionalità del turismo
Conteggi e rilevazioni dei visitatori ai punti di arrivo/località chiave
1
3 Sì Numero di letti (per tipo di struttura di accoglienza)
Capacità turistica e base di calcolo dei volumi
Registrazioni esistenti o controlli regolari
1 4 Sì % annua media di letti e
letti occupati
Performance dell’azienda e base di calcolo dei volumi
Registrazioni d’affari o rilevazione
1, 3
5 % di imprese che
segnalano crescita negli affari rispetto all’anno precedente
Misura di crescita e competitività relativamente solida
Rilevazioni d’affari 1, 3
6 Sì Spesa media pro capite Utili economici dal turismo Rilevazioni dei visitatori 4 7 Spese a livello locale (o
PIL) generate dal turismo
Valore del turismo e contributo all’economia locale
Rilevazione dei visitatori evidenziante la spesa più la rilevazione delle presenze (o Conto Satellite del Turismo locale, TSA)
1, 4
8 Sì % di posti letto disponibile tutto l’anno
Stagionalità Registrazioni esistenti, controlli regolari o rilevazione d’affari
1, 3
9 Sì Rapporto di occupazione media (o presenze totali) tra i tre mesi più attivi e i tre mesi meno attivi
Stagionalità Registrazioni d’affari o rilevazione
1, 3
10 Sì Numero di posti letto per 1000 persone di
popolazione locale
Potenziale squilibrio e pressione su comunità e risorse
Dall’indicatore 3 e dalle registrazioni di popolazione
4
11 Sì Rapporto tra numero di Potenziale squilibrio e Dagli indicatori 1 e 2 e dalle 4
N. Core Indicatore Scopo – cosa mostra l’indicatore
Raccolto da Obiettivi 14 Sì % di visitatori che
arrivano con mezzi diversi da auto o aereo
Tendenze del cambiamento modale dei trasporti – effetto sulle emissioni di carbonio
Rilevazioni dei visitatori 2
15 % di utilizzo dei trasporti pubblici da parte dei visitatori una volta raggiunta la destinazione
Tendenze del cambiamento modale dei trasporti – effetto sulle emissioni di carbonio
Rilevazioni dei visitatori 2
16 Occupazione totale nel settore in percentuale dell’occupazione totale
Importanza relativa dei lavori nel turismo ed equilibrio nell’economia
Registrazioni/codici settore industriale
3, 4
17 Sì % di lavori nel turismo su base esclusivamente stagionale
Qualità e stagionalità del lavoro Rilevazioni d’affari 1, 3
18 Sì Guadagni orari medi nel turismo come
proporzione dei guadagni orari di tutta l’industria
Qualità del lavoro Rilevazione d’affari e cifre comparative del settore
3
19 % di dipendenti con qualifiche professionali nel turismo
Qualità del lavoro e condizioni del percorso professionale
Rilevazioni d’affari 3
20 Sì % di residenti che sostengono di essere soddisfatti dell’impatto locale del turismo
Accettazione della comunità e benefici del turismo
Rilevazioni dei residenti. 4
21 % di residenti che dichiara di trarre vantaggi diretti dal turismo locale e
% di coloro che ritengono che il turismo migliori la qualità di vita in generale
Benefici del turismo per la comunità
Rilevazioni dei residenti. 4
22 Sì % di imprese con certificazione ambientale riconosciuta
Una forte indicazione che sono state effettivamente intraprese azioni
Registrazioni dei programmi di certificazione e/o
rilevazioni d’affari
5
23 % di imprese che dichiarano di star adottando misure di gestione ambientale
Indicazione più ampia (ma meno incisiva) della gestione ambientale, indipendentemente dalla reazione alla
certificazione
Rilevazioni d’affari 5
24 Volume e proporzione di rifiuti inviati in discarica (totale o somma dal turismo)
Efficienza delle risorse e inquinamento del territorio
Rilievi comunali o somma di dati presentati dalle imprese turistiche
5
25 % di rifiuti riciclati dalle imprese turistiche
Impegno per il rendimento delle risorse
Rilevazioni d’affari 5 26 Scarichi fognari (Totali o
somma dal turismo)
Potenziale inquinante Rilievi comunali o somma di dati presentati dalle imprese turistiche
5
27 % di imprese turistiche non collegate ad un sistema efficiente di trattamento degli scarichi
Potenziale inquinante Registrazioni comunali e rilevazione d'affari
5
28 Sì Consumo idrico (Totale o somma dal turismo) – totale e nel periodo più occupato
Rendimento delle risorse e impatto sulla comunità
Rilievi comunali o somma di dati presentati dalle imprese turistiche
5
29 % di acqua riciclata dalle imprese turistiche
Impegno per il rendimento delle risorse
Indagini delle imprese 5 30 Sì Qualità dell’acqua (aree
marine e d'acqua dolce)
Tutela della natura e attrattive dell’ambiente per soggetti locali e turisti
Campionatura regolare dell’acqua
6, 7, 1
N. Core Indicatore Scopo – cosa mostra l’indicatore
Raccolto da Obiettivi 31 Consumo elettrico totale
(o emissioni di CO2) da strutture turistiche
Rendimento delle risorse e inquinamento
Somma di dati presentati dalle imprese turistiche
5
32 Qualità dell’aria Attrattive dell’ambiente per soggetti locali e turisti
Campionamento regolare della purezza dell’aria
6, 7 33 Sì Quantità di rifiuti sparsi in
siti selezionati
Attrattive dell’ambiente per soggetti locali e turisti
Osservazione. Rilevazioni di visitatori e aziende
6, 7, 34 Numero di persone in siti
selezionati nelle giornate più intense
Pressione su comunità e ambiente
Conta e rilevazione dei visitatori
4, 6
35 Sì Stato ambientale di siti selezionati
Danni al paesaggio e alla biodiversità
Osservazione, Rilevazioni di visitatori e aziende
6 36 Numero e dimensioni dei
siti e delle aree protetti
Qualità del patrimonio naturale e ambientale e capacità di resistere alla pressione
Designazioni registrate 6
37 Sì Percentuale di tipi scelti di aree paesaggistiche preziose (ad es.
lunghezza della linea costiera) su cui si è costruito
Riduzione dell’attrattiva Registrazioni sull’utilizzo del territorio e osservazione
4, 6, 7
38 Percentuale di superficie soggetta a pianificazione del territorio e controllo dello sviluppo
Capacità di resistere alla pressione
Piani di utilizzo del territorio 4, 6
39 Contributo delle imprese turistiche e dei visitatori alla tutela.
Sostegno del turismo alla tutela ambientale
Rilevazioni di visitatori e aziende Monitoraggio di programmi specifici
6
40 Sì % di imprese turistiche che partecipano a programmi di
certificazione di qualità
Impegno aziendale, qualità e competitività
Registrazioni dei programmi Rilevazioni d’affari
7
41 Sì % di visitatori che si dichiarano soddisfatti dell’esperienza generale
Qualità della destinazione turistica e soddisfazione del visitatore
Rilevazioni dei visitatori 7
42 % di visitatori in visita ripetuta e % di quelli che dichiarano che
ripeteranno l’esperienza
Qualità della destinazione turistica e soddisfazione del visitatore
Rilevazioni dei visitatori 7
43 Sì % di imprese turistiche che rispondono a standard di accessibilità specifici
Capacità di offrire ai visitatori esperienze senza
discriminazioni
Registrazioni dei programmo di ispezione Rilevazioni d’affari
7
44
% di visitatori con disabilità fisiche o sensoriali
Inserimento sociale relativo
della destinazione turistica Rilevazioni dei visitatori 7 45 % di visitatori
appartenenti a gruppi socio-economici più bassi
Inserimento sociale relativo della destinazione turistica
Rilevazioni dei visitatori 7
46 % di visitatori che hanno sfruttato un programma di vacanze assistite
Importanza del turismo sociale per la destinazione turistica
Rilevazioni di visitatori o aziende
7
N. Core Indicatore Scopo – cosa mostra l’indicatore
Raccolto da Obiettivi 49 Sì % di imprese che
appartengono ad associazioni turistiche locali
Grado di impegno del settore privato nella gestione della destinazione turistica
Registrazioni di associazione
50 Sì Esistenza di una strategia per il turismo e un piano d’azione sostenibili concordata e monitorata
Impegno per la gestione sostenibile della destinazione turistica
Presenza/assenza rispetto alla definizione
Il rapporto ha fornito le basi per la definizione di due importanti contributi alle politiche europee.
Agenda Europea per un Turismo sostenibile e competitivo, Comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2007, COM (2007) 621 final. L’Agenda Europea definisce i 9 principi per raggiungere un turismo
competitivo e sostenibile: Adottare un approccio solistico ed integrato (1); pianificare a lungo termine (2);
adottare un appropriato passo e ritmo dello sviluppo (3); coinvolgere gli attori (4); usare le migliori tecnologie disponibili (5); minimizzare e gestire i rischi (6); internalizzare gli impatti ambientali nei costi (7); adottare limiti di rispetto, dove risulta appropriato (8); garantire il monitoraggio continuo (9).
Le Conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo del 14 dicembre 2007. Al punto 46 il Consiglio
Europeo riconosce il ruolo cruciale giocato dal turismo nel generare crescita e occupazione nell’Unione Europea e invita la Commissione Europea, gli Stati Membri, l’industria e gli altri attori a collaborare per una pronta implementazione dell’Agenda Europea per un turismo sostenibile e competitivo.
Obiettivi specifici, linee d’azione ed indicatori intendono mantenere il turismo “competitivo ed allo stesso tempo adottare la sostenibilità, riconoscendo che, a lungo andare, la competitività dipende dalla sostenibilità.
Dovremmo continuare a perseguire lo sviluppo turistico, ma, per farlo, sarà forse necessario cambiare gli
schemi di consumo e produzione del turismo. Si dovrebbe porre l’accento sulla tutela ambientale e
l’aumento dei proventi del turismo, ma con costi più bassi per l’ambiente e per le nostre culture particolari, e
con un valore più alto per la società” (GST, p. 5).
2. I l turismo in Veneto: alcuni dati
Il settore turistico in Veneto ha rappresentato uno dei motori del boom economico regionale, permettendo di registrare, nel decennio 1961-1971, un incremento vertiginoso di presenze che ha superato di gran lunga la media nazionale: si è passati così da 18,5 milioni di presenze turistiche del 1961 al raddoppio in 10 anni, arrivando ai 38 milioni (tab. 2.1). L’ aumento è stato pari al 105,6% rispetto al 77,1% a livello nazionale.
Tab. 2.1. Movimento turistico complessivo nel Veneto, in Italia e nelle regioni indicate dal 1961 al 2005
ANNI ARRIVI
(migliaia)
% SUL TOT.
ITALIA
PRESENZE (migliaia)
% SUL TOT ITALIA
1961 2.980 11.3 18.526 12.8
1971 4.958 12.9 38.100 14
1981 6.839 13.5 45.016 14
1988 8.368 13.3 47.565 13.3
1998 10.909 14 52.606 13
VENETO
2005 12.487 14 56.606 15
1961 1.096 4.2 8.794 6.1
1971 1.964 5.1 20.097 7.9
1981 4.072 8.0 33.517 10.4
1988 6.488 10.3 50.703 14.2
1998 6.045 7.90 46.334 13
TRENTINO A.A.
2005 7.779 8 40.651 11.4
1961 2.366 9.2 21.891 15.2
1971 3.438 8.9 32.539 12.7
1981 4.887 9.6 42.797 13.3
1988 6.011 9.5 42.339 11.8
1998 7.300 9.5 50.096 13
EMILIA ROMAGNA
2005 8.309 8 51.856 14
1961 2.677 9.2 14.282 9.9
1971 3.930 8.9 22.528 8.8
1981 5.627 9.6 28.364 8.8
1988 7.028 9.5 31.014 8.7
1998 8.936 9.5 33.107 9.2
TOSCANA
2005 10.375 9.4 37.960 10.7
1961 25.807 100 144.186 100
1971 38.515 100 255.390 100
1981 50.789 100 322.353 100
1988 63.140 100 358.114 100
1998 76.483 100 360.989 100
ITALIA
Il turismo straniero rappresenta una componente fondamentale dal momento che le presenze in Veneto costituiscono già alla fine del 1960 il 20% delle presenze straniere nel nostro paese.
L’andamento più recente del turismo regionale continua a mostrare una crescita di presenze nonostante la concorrenza dei paesi confinanti, l’aumento dei prezzi, alcune incertezze sullo scenario economico internazionale che suggeriscono una maggiore prudenza nei consumi.
La tabella in basso confronta la Regione Veneto con regioni competitive comparabili, si rileva l’aumento delle presenze, ma una crescita più ridotta rispetto ai competitors con incremento positivo.
Tab 2.2. Presenze turistiche e variazioni percentuali di regioni competitive paragonabili al Veneto
Superficie kmq
Abitanti Pil per Ab.
2006 (€/ab anno)
Presenze 2001
Presenze 2006
Variazione 2001/06 Baviera 70.574 12.423.386 32.700 70.013.406 73.660.997 5,2 Veneto 18.391 4.832.340 29.225 57.771.648 59.360.589 2,8 Catalogna 32.1140 7.134.697 26.124 56.866.725 60.456.345 6,3 Emilia Romagna 22.123 4.275.843 30.626 37.406.782 36.219.769 -3,2 Baden-
wurttemberg
35.751 10.692.556 30.800 41.886.994 40.023.300 - 4,4 Rhone-Alpes 43.698 5.645.407 25.504 26.011.494 26.502.400 1.9 Lombardia 23.865 9.393.092 32.126 24.569.039 26.494.968 7,8 Piemonte 25.399 4.401.266 27.316 8.699.397 10.179.127 17,0
(Fonte: elaborazione su dati statistici regione Veneto, Istat, Eurostat)
La fig. 2.1 presenta l’andamento costante negli anni della crescita turistica anche se il 2001 continua a rimanere l’anno in cui si sono registrati i numeri più elevati di presenze straniere, seguito da un notevole decremento nel 2003-2004; solo a partire dal 2005, questa tendenza si è invertita grazie ad un graduale ritorno del turismo straniero sia a livello regionale che nazionale.
2.1 Comprensori turistici e Sistemi turistici Locali
La complessità e la varietà del territorio Veneto che contempla ambienti marini e costieri, città d’arte, laghi e montagna, terme e parchi, percorsi del gusto e offerte culturali, rendono la proposta complessiva piuttosto articolata tra ambiti paesaggistici e opportunità turistico tematiche.
Nella tab. 2.3 si può osservare la distribuzione delle presenze nei cinque ambiti tematici: il mare e le città
d’arte sono quelli che raccolgono le maggiori presenze.
Fig. 2.1 Presenze in Veneto per tipologia di turisti dall’anno 1999 al 2006
Presenze
0 5.000.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000 25.000.000 30.000.000 35.000.000 40.000.000
Presenze Italiani 23.115.284 23.176.873 24.156.671 23.333.680 24.244.342 23.562.959 24.585.447 25.093.862 Presenze St ranieri 30.589.952 31.791.586 33.664.690 32.069.230 30.867.718 31.005.099 32.147.512 34.266.727
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Fig. 2.2. Arrivi in Veneto per tipologia di Turista dall’anno 1999 al 2006
Arrivi
0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000
Arrivi Stranieri 6.765.222 7.157.737 7.416.412 7.120.708 6.929.193 7.246.945 7.560.249 8.179.099 Arrivi Italiani 4.322.853 4.347.098 4.560.922 4.563.038 4.838.403 4.815.617 4.908.351 5.259.736
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Tab. 2.3. Movimento turistico dell’anno 2007 nei vari comprensori regionali
ARRIVI PRESENZE TOTALE
Italiani Stranieri Italiani Stranieri Arrivi Presenze Mare 1.423.761 2.261.881 10.579.352 15.210.237 3.685.642 25.789.589 Città d'arte 2.362.980 4.713.746 5.757.692 11.072.458 7.076.726 16.830.150
Lago 570.840 1.283.858 2.192.457 7.415.957 1.854.698 9.608.414
Montagna 708.128 231.893 5.179.556 929.551 940.021 6.109.107
Terme 359.335 237.110 1.705.551 1.487.237 596.445 3.192.788
TOTALE
REGIONE 5.425.044 8.728.488 25.414.608 36.115.440 14.153.532 61.530.048 (Fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto e su dati Istat).
L'art. 5 della L. 29 marzo 2001 n. 135 definisce Sistemi Turistici Locali (STL): "i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, e/o della presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate". I Sistemi turistici locali quindi, costituiscono un modello originale di organizzazione del territorio con lo scopo di valorizzare le risorse esistenti e la realizzazione di progetti innovativi di sviluppo dell’offerta turistica. La regione Veneto ha individuato 14 STL piu un STL /bis riferito al comune di Cavallino Tre Porti. (fig 2.3).
Nella tab 2.4 vengono riportati i dati relativi all’anno 2007 riguardanti la distribuzione delle presenze e degli arrivi nei vari STL. Bibione-Caorle risulta essere il sistema che registra più presenze seguito da Garda, Venezia, Jesolo- Eraclea, Altopiano d’Asiago.
Tab. 2.4. Movimento turistico anno 2007 nei vari STL
ARRIVI PRESENZE TOTALE
Italiani Stranieri Italiani Stranieri Arrivi Presenze
01 Dolomiti 493.786 195.618 2.965.467 793.160 689.404 3.758.627
02 Belluno 105.099 29.798 1.117.609 111.043 134.897 1.228.652
03 Treviso 333.004 318.114 919.016 796.148 651.118 1.715.164
04 Bibione-Caorle 484.161 778.972 3.839.332 6.215.572 1.263.133 10.054.904 05 Jesolo-Eraclea 500.459 789.869 2.751.489 3.344.275 1.290.328 6.095.764
06 Venezia 692.130 3.297.865 1.716.262 7.844.139 3.989.995 9.560.401
07 Chioggia 187.204 71.555 1.663.758 439.619 258.759 2.103.377
08 Padova 375.294 332.638 790.560 638.652 707.932 1.429.212
09 Terme Euganee 365.597 245.987 1.675.895 1.506.382 611.584 3.182.277
10 Vicenza 311.000 222.286 850.484 588.498 533.286 1.438.982
11 Altopiano di Asiago 64.758 3.775 437.527 13.128 68.533 450.655
12 Garda 632.026 1.337.393 2.324.901 7.530.794 1.969.419 9.855.695
13 Verona 549.628 527.241 1.881.908 1.300.575 1.076.869 3.182.483
14 Rovigo 156.568 118.520 1.017.267 714.488 275.088 1.731.755
06/bis Cavallino 174.330 458.857 1.463.133 4.278.967 633.187 5.742.100 (Fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto e su dati Istat).
Fig 2.3. I Sistemi Turistici Locali della regione Veneto
Rifacendosi al concetto della varietà di offerta attrattiva, il Veneto non attrae turisti solo per le sue coste, che risultano quelle con il maggior numero di presenze, ma può contare anche sulle sue città d’arte: Venezia, in primis, è motivo di grande attrazione per turisti provenienti da qualsiasi parte del mondo, ma anche Verona e Padova e le città d’arte diffuse nel territorio.
Fig. 2.4 Presenze turistiche 2007 nei 7 capoluoghi di provincia
0 2000000 4000000 6000000 8000000 10000000
Presenze 71258 260563 943516 9476632 428549 1415460 100161 Belluno Treviso Padova Venezia Vicenza Verona Rovigo
(
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)2.2 Le presenze straniere
Il turismo internazionale rappresenta la componente maggioritaria (58,7% del totale) delle presenze turistiche: in particolar modo il turismo balneare, dal momento che le coste venete risultano essere meta vacanziera per tedeschi e austriaci.
Tra gli stranieri si annoverano innanzitutto gli europei: quasi 12 milioni di turisti, infatti, provengono dalla Germania, più di 3 milioni dall’Austria e 2 milioni e mezzo dalla Gran Bretagna. La Germania da sola raggiunge il 19 % delle presenze totali straniere.
Tra le provenienze extraeuropee si evidenziano gli Stati Uniti con il 2,8% delle presenze complessive, ai quali seguono con valori inferiori all’1% il Giappone, la Cina, l’Australia, la Russia.
Nella tab. 2.5 viene presentato il dettaglio degli arrivi e delle presenze turistiche straniere.
Nella fig. 2.6 è possibile analizzare come si distribuiscono le presenze turistiche in ambito provinciale e operare un confronto tra l’anno 2000 e il 2007 per numero di presenze. Ovviamente la provincia di Venezia detiene il maggior numero di presenze turistiche straniere: segue Verona dotata della grande attrattiva del lago di Garda. Nella fig. 1.7 invece vengono visualizzate le presenze straniere per comprensorio: il mare è quello che attrae maggior turismo straniero, seguito dalle città d’arte e dal lago.
Le presenze del turismo tedesco, dal 1997 a oggi, hanno subito delle variazioni notevoli. Analizzando il dato
degli arrivi si che la diminuzione delle presenze è dovuta principalmente, ma non solamente, alla riduzione
della permanenza, dato che il numero di arrivi è pressoché costante dal 1997 a oggi.(fig 2.8).
Tab. 2.5 Turisti stranieri in Veneto anno 2007 per paese di provenienza
TOTALE Quote % su
tot. Veneto Provenienza
Arrivi Presenze
Austria 657.698 3.264.826 5,3
Belgio-Lussemburgo 143.333 654.568 1,0
Danimarca 158.800 1.200.594 2,0
Francia 568.938 1.825.086 3,0
Germania 1.958.397 11.759.597 19,1
Grecia 60.862 135.353 0,5
Irlanda 77.808 362.891 0,6
Paesi Bassi 325.382 2.386.048 3,9
Paesi Scandinavi 157.293 655.659 1,9
Portogallo 40.467 119.378 0,2
Gran Bretagna 616.600 2.487.297 4,1
Spagna 436.249 998.171 1,6
Russia 135.948 424.373 0,7
Svizzera-Lichtenstein 250.854 1.318.992 2,1
Canada 117.228 311.356 0,5
U.S.A. 828.039 1.870.904 3,0
Giappone 260.880 419.992 0,7
Australia 135.286 329.632 0,5
Totale stranieri 8.728.232 36.114.330 58,7
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Fig.2.6.- Presenza turisti stranieri per provincia nel 2007
0 5.000.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000 25.000.000
Presenze turisti stranieri per provincia
Turisti stranieri 2007 8.831.369 601.626 904.203 796.148 22.122.572 2.145.034 714.488 Turisti stranieri 2000 7.727.029 468.996 713.671 557.177 18.888.883 2.623.266 812.564 Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Fig. 2.7. Distribuzione presenze straniere per comprensori
Distribuzione delle presenze turistiche straniere per comprensori
0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000 12.000.000 14.000.000 16.000.000
Mare Città d'arte Lago Montagna Terme
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Fig. 2.8 Presenza e arrivi dei turisti provenienti dalla Gernamia dal 1998 al 2007
Presenze e arrivi dalla Germania
0 5.000.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000
Presenze 12.034.985 12.660.448 13.195.877 13.976.098 12.850.355 11.714.594 11.293.342 10.846.127 11.534.546 11.760.396 Arrivi 1.939.617 1.975.543 1.967.093 2.110.584 1.973.279 1.849.747 1.776.156 1.770.938 1.888.235 1.958.593
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
2.3 Le presenze italiane
Per quanto riguarda i flussi di turisti italiani il 17%, pari a circa 10 milioni, hanno origine e destinazione interne alla regione Veneto. Le provenienze nazionali fuori dalla regione vedono in testa la Lombardia con più di 4 milioni di presenze turistiche (pari al 7.2 %), seguono Lazio, Emilia Romagna e Piemonte con più di 1 milione di presenze turistiche ciascuna. La regione Veneto attrae maggiormente turisti dalle regioni confinanti, non rappresenta, però, una grande attrazione per le regioni più lontane. Nella tab. 2.6 è possibile analizzare al dettaglio gli arrivi e le presenze turistiche di origine nazionale.
Tab. 2.6. Turisti italiani per regione di provenienza
TOTALE Quota % su
tot. Veneto Provenienza
Arrivi Presenze
Piemonte 336.541 1.217.571 2,0
Valle d'Aosta 10.887 38.527 0,1
Lombardia 996.594 4.257.960 7,2
Trentino 238.854 1.158.067 1,9
Veneto 1.386.730 10.365.369 17,0
Friuli 189.076 958.705 1,6
Liguria 120.367 371.992 0,6
Emilia-Romagna 359.868 1.305.551 2,2
Toscana 259.668 785.417 1,3
Umbria 58.971 182.470 0,3
Marche 102.680 310.674 0,5
Lazio 462.053 1.463.004 2,3
Abruzzo 68.886 210.820 0,4
Molise 13.899 48.086 0,1
Campania 202.411 696.628 1,1
Puglia 175.258 660.085 1,0
Basilicata 20.277 86.845 0,1
Calabria 61.007 219.907 0,3
Sicilia 142.899 547.527 0,9
Sardegna 52.810 208.657 0,3
Totale turisti italiani 5.259.736 25.093.862 41,3
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Dal grafico 2.9 si può notare che tra il 2000 ed il 2007 la presenza di turisti italiani è aumentata in tutte le province, tranne Vicenza.
Mentre per quanto riguarda la ripartizione negli ambiti turistici il turista italiano preferisce di più la montagna
e meno il lago, rispetto al trista straniero (fig. 1.10), con cui condivide invece la passione per il mare e le città
Fig 2.9 Presenze turisti italiani per provincia
0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000 12.000.000
Prese nze turisti italiani per provincia
Turisti Italiani 2.742.427 1.622.501 5.477.461 627.411 9.999.453 1.837.907 924.830 Turisti Italiani 4.206.809 1.288.011 4.083.076 919.016 11.433.974 2.466.455 1.017.267
Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Fig. 2.10 Suddivisione delle presenze italiane per ambiti turistici anno 2007
0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000 12.000.000
Mare Città d'arte Lago Montagna Terme
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
2.4 Le strutture ricettive
Nel 2006 il Veneto risultava la regione italiana con il maggior numero di strutture ricettive. Posizione dovuta alla forte presenza di esercizi complementari extralberghieri: la regione ne conta 49.938 mentre, il numero più elevato a livello nazionale, mentre la regione si trova al terzo posto dopo Trentino Alto Adige e Emilia Romagna, per quanto riguarda le strutture alberghiere.
L’aumento delle strutture complementari è legato comunque alle modalità di classificazione che nel Veneto
comprende anche gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, inseriti in precedenza tra gli alloggi
privati. Altre Regioni non includono tali alloggi tra le strutture ricettive per il turismo.
Fig. 2.11. Strutture ricettive a livello provinciale
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
La tab. 2.7 presenta l’offerta ricettiva delle diverse province, la provincia di Venezia si caratterizza per la
maggior capacità ricettiva, che ammonta a quasi 30 mila strutture, segue Belluno con quasi 11 mila, Vicenza
Verona, Rovigo. Nella categoria “altri esercizi” sono compresi ostelli, case per vacanze (colonie, centri di
soggiorno), rifugi alpini, bed and brekfast e altri esercizi.
Tab. 2.7 strutture ricettive per provincia 2006
StruttureAlberghieri Extralberghieri
Provincia
5 e 4 stelle
3 stelle e residenze
2-1 stelle
Totale Alberghi
Campeggi e Agri.
Alloggi priv.
Altri esercizi
Totale Complem.
Totale Strutture
Belluno 33 224 206 463 76 356 9.977 10.409 10.872
Padova 78 110 72 260 77 50 362 489 749
Rovigo 5 28 29 62 35 2.011 161 2.207 2.269
Treviso 39 66 60 165 113 95 352 560 725
Venezia 185 640 390 1.215 110 25.296 3.240 28.646 29.861
Verona 71 227 361 659 170 2.272 400 2.842 3.501
Vicenza 28 90 166 284 107 3.689 989 4.785 5.069
TOT. 439 1.385 1.284 3.108 688 33.769 15.481 49.938 53.046
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Facendo il paragone anche con le altre province italiane, Venezia è quella con maggior numero di strutture ricettive (TCI, 2007, p.149); la provincia, infatti, può far leva su due punti di forza: la sua vocazione a città sia di interesse culturale che balneare.
E’ opportuno segnalare che tra i primi 20 comuni italiani per offerta ricettiva (numero di posti letto) 6 appartengono al Veneto; in ordine decrescente, il primato va a Roma (118.673), alla quale seguono i comuni della Riviera Adriatica settentrionale: si citano Jesolo e San Michele al Tagliamento con rispettivamente 88.504 e 77.942 posti letto. (fig. 2.12)
Per completare il panorama dell’offerta ricettiva regionale il primato di posti letto spetta alla provincia di Venezia, seguita da Verona e Belluno (Tab. 2.9).
Il motivo per cui si rileva un elevato tasso di posti letto nelle strutture complementari di Venezia, si deve al fatto che il turismo balneare può contare su un elevato numero di strutture complementari: questi, nella sola provincia di Venezia corrispondono a 282.210 strutture, cioè il 50% del totale delle strutture complementari di tutto il Veneto.
Tab. 2.9. Posti letto per provincia, 2006
LettiAlberghieri Extralberghieri
Provincia 5-4 stelle
3 stelle e residenze
2-1 stelle
Totale Alberghieri
Campeggi e agrit.
Alloggi privati
Altri esercizi
Totale Complem.
Totale Letti Belluno 3.864 10.599 5.258 19.721 12.529 1.785 52.998 67.312 87.033
Padova 12.974 10.850 2.467 26.291 1.534 641 2.730 4.905 31.196
Rovigo 461 1.644 657 2.762 12.239 9.229 926 22.394 25.156
Treviso 3.502 3.222 1.258 7.982 1.662 988 2.290 4.940 12.922
Venezia 23.139 48.340 15.077 86.556 127.596 133.257 21.357 282.210 368.766 Verona 10.936 14.905 11.707 37.548 57.084 15.427 4.533 77.044 114.592
Vicenza 3.607 5.086 4.534 13.227 3.056 15.844 7.276 26.176 39.403
TOTALE 58.483 94.646 40.958 194.087 215.700 177.171 92.110 484.981 679.068 (fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)
Fig. 2.12 Classifica dei primi 20 comuni italiani per numero di posti letto
118673 88504
77942 76428 73369 73184 53216
46891 44887 37656 35317 35239 35110 34632 34401 30309 30022 27239 26287 25936
0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000
Roma Jesolo San Michele al Tagliamento Lignano Sabbiadoro Rimini Cavallino-treporti Caorle Milano Vieste Firenze Ravenna Riccione Cesenatico Venezia Cervia Comacchio Chioggia Fano Bellaria-Igea Marina Massa
(fonte: elaborazione su dati TCI)
3. I l turismo in provincia di Verona: due punti di osservazione
In questo capitolo si procederà all’esame delle dinamiche turistiche in provincia di Verona utilizzando due prospettive, una “classica” basata sull’analisi degli indicatori normalmente raccolti dalle statistiche ufficiali (movimentazione, offerta ricettiva), ed una ottenuta dall’analisi degli indicatori di sostenibilità appositamente calcolati.
Nella provincia di Verona ricadono 2 dei 15 STL della Regione Veneto:
! STL 12 Garda, che comprende 19 comuni ! STL 13 Verona, che comprende 79 comuni.
La maggior parte delle presenze turistiche si concentra nel Sistema Turistico Locale del Garda, 9.855.695, contro le 3.182.483 dei restanti 79 comuni. Va ricordato comunque che quasi metà delle presenze turistiche dell’STL 13 sono totalizzate dalla città di Verona (1.415.460). Verona è il capoluogo di provincia del vento con maggiori presenze turistiche dopo Venezia.
Dal 2000 al 2007 la Provincia di Verona, in linea con la dinamica regionale, ha visto u aumento delle presenze turistiche sia straniere che italiane: le prime sono passate da 7.727.029 a 8.831.369, le seconde da 2.727.427 a 4.206.809; le presenze totali in 7 anni sono aumentate del 24,71%, quelle stranere del 14,29%, quelle italiane del 54,24%.
Nel periodo 2005-2006 e 2006-2007 vi è stato un incremento delle presenze totali, con una leggera diminuzione delle presenze italiane ed un aumento delle presenze straniere. Per quanto riguarda le strutture ricettive nel 2007, rispetto al 2006, vi è stata una diminuzione dell’1,5 % nelle strutture extra-alberghiere. Per dettagli si veda la tabella in basso.
Tab. 3.1 Variazioni percentuali del movimento turistico in Provincia di Verona negli anni 2005-2006 e 2006-2006
Totale Alberghiero Extralberghiero Presenze Italiane Presenze straniere Intervallo arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze2006-2005 10,8% 5,2% 9,1% 3,1% 14,4% 6,9% 10,2% -1,6% 11,2% 9,0%
2007-2006 7,2% 3,5% 8,2% 9,7% 5,0% -1,6% 5,2% -0,9% 8,5% 5,8%
(fonte: elaborazione su dati statistici Regione Veneto.)