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Imitare qualcuno per gioco Carta vincente in Tv

Nel documento Appello per padre Gigi Maccalli (pagine 45-45)

di SERGIO PERUGINI

D

alla Festa del Cinema di Roma in sala ci sono Fahrenheit 11/9 e 7

Sco-nosciuti a El Royale. Nuova versione de Il libro della giungla con Mowgli. Dall’Italia Uno di famiglia.

Le indicazioni della Commissione Film della Cei

Dal 25 ottobre sono arrivati in sala i primi film della 13ª Festa del Cinema di

Roma: il documentario Fahrenheit 11/9 di

Michael Moore e il noir 7 Sconosciuti a El

Royale di Drew Goddard.

È stata in verità un’uscita evento, dal 22 al 24 ottobre quella del nuovo film di Michael Moore, Fahrenheit 11/9, doc di inchiesta sull’attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump.

A ben vedere, però, il regista muove una critica alla politica tutta, tanto dei repubblicani quanto dei democratici, Ba-rack Obama compreso.

La colpa della politica è quella di aver lasciato solo il Paese, o meglio quella fetta di popolazione che abita le perife-rie, costretta a scontrarsi con un sistema educativo, sanitario e sociale iniquo ed escludente.

Un film satirico, amaro, che trova il suo meglio, come pagina di impegno ci-vile, nel raccontare i disagi degli ultimi. Dal punto di vista pastorale, il film è complesso, problematico e utile per di-battiti.

È stato invece il film di apertura della rassegna capitolina 7

sconosciu-ti a El Royale del regista-sceneggiatore

Drew Goddard, con Jeff Bridges, Chris Hemsworth, Dakota Johnson e Cynthia Erivo.

Nell’America del 1969, in un albergo decadente sul confine tra California e Nevada, in 24 ore si ritrovano 7 individui diversi, per una resa dei conti

inaspetta-ta. Il film ha una struttura narrativa ef-ficace e incalzante, rivelandosi però un po’ sovraccarica nelle intenzioni e nei temi affrontati.

Con uno stile alla Quentin Tarantino, il regista fa un uso esplicito di violenza e umorismo nero, macabro.

Dal punto di vista pastorale, il film può essere valutato come complesso e problematico, con un’attenzione per i minori legata alle ripetute scene di vio-lenza.

Dopo la versione live action del Il

li-bro della giungla targata Disney e diretta

da Jon Favreau, (2016), la storia uscita dalla penna del premio Nobel Rudyard Kipling trova nuova trasposizione con la Warner Bros in Mowgli. Il figlio della

giun-gla del regista Andy Serkis (Serkis ha alle

spalle una lunga carriera come attore-doppiatore, è stato Gollum ne Il signore

degli anelli).

Film adrenalinico e suggestivo, segna-to però da atmosfere più cupe rispetsegna-to alla versione Disney.

Dall’Italia due titoli in sala.

La commedia degli equivoci Uno di

famiglia di Alessio Maria Federici, con

Pietro Sermonti, Lucia Ocone e Nino Frassica, che ironizza sull’incontro-scontro con il mondo della malavita e

Euforia di Valeria Golino, storia di un

legame spinoso tra due fratelli, Riccar-do Scamarcio e Valerio Mastandrea, tra inserti drammatici e lampi di simpatico umorismo.

CINEMA

di MARCO DERIU

C

hi di noi non ha provato almeno una volta a mettersi nei panni di un personaggio famoso, imitandone la voce, il modo di fare ed even-tualmente anche il look? Il tentativo di imitare qualcuno per gioco o per passione è una carta vincente in televisione, dove molti imitatori nel corso del tempo hanno trovato fortuna.

Tramontata l’era delle imitazioni classiche, da alcuni anni è il turno dei replicanti non professionisti e dei comici parodisti. Alla prima ca-tegoria appartengono i protagonisti di Tale e quale show (Rai1, venerdì ore 21,20), alla seconda gli attori come Maurizio Crozza, mattatore di

Fratelli di Crozza (Nove Tv, venerdì ore 21,25).

La coincidenza della messa in onda serale probabilmente non è ca-suale, ma la differenza di formato fra i due programmi è evidente. Tale

e quale show, affidato alla conduzione esperta di Carlo Conti, propone

una gara fra 12 vip del mondo dello spettacolo, chiamati a interpretare dal vivo i brani di personaggi celebri del mondo della canzone.

Nell’edizione di quest’anno sono in gara Andrea Agresti (attore e conduttore), Matilde Brandi (ballerina e showgirl), Roberta Bonanno (cantante), Massimo Di Cataldo (cantante), Alessandra Drusian (can-tante), Antonella Elia (presentatrice e showgirl), Mario Ermito (model-lo e attore), Vladimir Luxuria (attivista), Antonio Mezzancella (presen-tatore e cantante), Guendalina Tavassi (influencer), Raimondo Todaro (ballerino) e Giovanni Verna (attore comico).

Le loro performance, caratterizzate da lunghe sessioni in sala trucco per poter essere il più possibile simili anche fisicamente ai modelli di riferimento, vengono valutate da una giuria composta da Loretta Gog-gi, Giorgio Panariello e Claudio Salemme. Facile immaginare che il vincitore finale sarà uno fra i cantanti in gara, ma in realtà – proprio perché sono già ’del mestiere’ – non è detto che siano effettivamente loro i favoriti.

Il padrone di casa è Carlo Conti, fin dalla prima edizione in onda nel 2012. Il format italiano si ispira a Tu cara me suena, prodotto da Endemol e in onda in Spagna su Antena 3. Più che un talent show è un varietà, trattandosi di una gara fatta non per lanciare nuovi artisti ma per valutare la capacità imitativa di chi già bazzica il mondo dello spettacolo.

Nella gara degli ascolti, non c’è competizione fra questa trasmissione e Fratelli di Crozza, che però vanta un suo zoccolo duro di pubblico e resta l’unico effettivo one man show live nell’attuale palinsesto televisivo nostrano. Qui la musica è diversa e, anzi, quasi non c’è proprio, se non nel riadattamento parodistico di alcune canzoni note rispetto all’attua-lità giornalistica. Buona parte del programma si fonda sulle caricature di Maurizio Crozza, bravo a parodiare i personaggi più in vista, prefe-ribilmente politici.

La battaglia degli ascolti premia nettamente Conti, la differenza di target – più popolare il primo, più impegnato politicamente il secondo – favorisce un’offerta contemporanea differenziata.

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11.00: In blu notizie. A seguire,

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18.00: In blu notizie

18.30: Gazzettino Crem. Replica

Rubriche

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In sala

dal 25 ottobre

Educ

di LOMBARDIA NOTIZIE

È

stata sancita con la firma di un Protocollo d’intesa, la mattina del 22 ottobre a Palazzo d’Orleans, a Palermo, la collaborazione tra la Re-gione Sicilia e la ReRe-gione Lombardia per l’avvio del nuovo sistema di emergenza-urgenza siciliana. A sottoscrivere l’accordo il presidente lombardo Attilio Fontana e quello siciliano Nello Musume-ci, affiancati dai rispettivi assessori della Sanità, Giulio Gallera e Ruggero Razza e dal direttore generale dell’AREU lombarda, Alberto Zoli.

L’accordo riguarda in particolare la riorganizza-zione del sistema regionale dell’emergenza/urgen-za sanitaria extraospedaliera (118) che, attraverso la costituzione di un’Azienda pubblica regionale, garantisca il governo omogeneo del servizio su tutto il territorio.

L’AREU metterà a disposizione della Regione Si-cilia il proprio modello organizzativo, esperienza e know how nell’ambito del soccorso sanitario, del-la logistica dei trapianti, del coordinamento delle attività trasfusionali e della formazione di tutte le figure professionali coinvolte. Il protocollo ha una durata di due anni e non comporta oneri economi-ci a carico dei rispettivi bilaneconomi-ci regionali.

“L’intesa firmata – ha dichiarato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – dimostra come la virtuosità delle Regioni possa contribuire al bene di tutto il Paese e quanto sia importante lo scambio e condivisione delle best practice. AREU

è una delle nostre grandi eccellenze e sono sicuro che sarà in grado di aiutare la Sicilia nell’impor-tante riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza extraospedaliera che in Lombardia ha

portato a una gestione efficiente del servizio e garantito la continuità dell’assistenza al cittadino. Attualmente questo sistema rappresenta la miglio-re performance ‘costo-beneficio’ in Italia con un costo complessivo per cittadino di circa 20 euro all’anno”.

“L’esperienza dell’AREU – ha sottolineato l’as-sessore regionale al Welfare, Giulio Gallera – non è nata in poco tempo, ma ora è diventata una grande eccellenza in grado di far scuola in tutta Italia. Sono convinto che la creazione di un’unica azienda regionale potrà portare in Sicilia gli stes-si benefeci che AREU ha portato in Lombardia. Il coordinamento e l’omogeneità su tutto il territo-rio regionale ha consentito di raggiungere migliori standard di qualità e soprattutto una equità di uti-lizzo da parte di tutti i cittadini”.

a cura dei Medici dell’Ospedale Maggiore di Crema

Azione

SANITARIA

SIGLATO PROTOCOLLO LOMBARDIA-SICILIA PER L'EMERGENZA

Fontana: nostra Regione un esempio

Nel documento Appello per padre Gigi Maccalli (pagine 45-45)

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