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Immagini sacre e toponomastica antica a parete da conservare

Art. 16-Aggregato urbano ed ambiti di trasformazione e di intervento

18.2. Immagini sacre e toponomastica antica a parete da conservare

Al fine di tutelare e valorizzare tali elementi iconografici, sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di restauro e risanamento conservativo, sia sugli elementi stessi, sia nell’intorno delle facciate in cui essi sono inseriti.

Art. 19. Infrastrutture e spazi di uso pubblico e sociale

Le aree per le infrastrutture e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, esistenti, programmati o di nuova previsione, sono rilevate e programmate dal PDS.

Le destinazioni d’uso prevalenti sono “S-usi sociali pubblici o convenzionati”, “SP-usi sociali privati” e “RL-usi reli-giosi”; sono ammesse residenze di custodia ed eventuali attività commerciali di vicinato e di ristoro, integrate in più complesse strutture pubbliche.

Gli interventi sono previsti per lo più con procedure dirette, permessi di costruire oppure progetti di opere pubbli-che, tranne che per l’attuazione degli AT ed in casi di progettazioni integrate tra diversi soggetti, che rendano opportuno un PA.

Per gli interventi di competenza privata e convenzionati a intervento singolo i limiti dimensionali massimi assegnati sono:

 SC Max 50%;

 H Max 10 m.

Gli aspetti qualitativi degli spazi aperti al pubblico e delle reti per la mobilità sono definiti nel RE e nel PDS e do-vranno, comunque, dare priorità agli strumenti della bio-ingegneria, facendo attenzione agli aspetti paesaggistici, riguardo a:

 pavimentazioni, vegetazione, muri di sostegno;

 arredo urbano e pubblica illuminazione;

 segnaletica stradale, turistica ed aziendale.

Non si prevede l’allargamento della restante rete stradale esistente, se non per brevi tratti sul fronte dei lotti di nuova edificazione (di cui all’articolo 17.9), e dei lotti assoggettati ad interventi di ricostruzione e ristrutturazione urbanistica, al di fuori del NAF: tali arretramenti delle recinzioni saranno utilizzati per la sosta e per l’inversione di marcia dei veicoli.

Il “Codice della strada” vigente detta specifici criteri e modalità atti ad assicurare interventi ed azioni di prevenzione ai fini degli obiettivi di tutela e prevenzione della salute pubblica, a cui si aggiungono le indicazioni contenute nella L.r. n. 24 dell’11 dicembre 2006 (recate “Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente”). A prescindere dagli obblighi normativi, azioni significative in tal senso che coinvolgono la progettazione delle infrastrutture possono essere: a) realizzazione di tutte le forme di mitigazione possibile relative alla viabilità extraurbana (tracciati alternativi, fasce di rispetto, distanze, ecc.); b) interventi di modifica sulla rete esistente funzionali alla fluidificazione del traffico (rotatorie, sottopassaggi, ecc.); c) previsione di mobilità alternativa (piste ciclabili, percorsi pedonali, aree pedonali); d) previsione di zone a traffico limitato nei centri abitati e di potenziamento del trasporto pubblico. Tutti gli interventi e gli studi sulla formazione di percorsi carrabili, ciclo-pedonabili e pedonali di rilevanza urbana dovranno prevedere tutti le adeguate soluzioni di mitiga-zione del caso (quale, ad esempio, la proposta di realizzamitiga-zione dell’area di sosta degli autobus, che potrebbe considerare una fascia verde permeabile a rispetto della S.P., con relativo percorso ciclabile).

Nel caso, in futuro, si debba procedere alla localizzazione di nuove antenne di telefonia mobile, occorrerà una valutazione attenta di tale aspetto e una pianificazione urbanistica e territoriale che conduca ad una regolamenta-zione specifica ed appropriata per assicurare il corretto insediamento degli impianti e minimizzare l’esposiregolamenta-zione della popolazione ai campi elettromagnetici, nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali in materia. In parti-colare, il Comune dovrà: a) regolamentare l’eventuale installazione di nuove antenne, sfruttando l’accordo di più compagnie a mettere impianti nello stesso luogo per evitare il moltiplicarsi di dispositivi elettromagnetici; b) sug-gerire soluzioni a minor impatto sul paesaggio, nelle aree di interesse storico-architettonico, e sulla popolazione;

c) trovare accordi preventivi con i gestori e con la popolazione locale (quartiere interessato); d) pretendere in ogni caso e verificare il rispetto dei limiti di emissione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa.

TITOLO IV-NORME TRANSITORIE E FINALI Art . 20. Piani attuativi vigenti

20.1. Nelle aree interessate da piani attuativi vigenti e stipulati alla data di adozione del PDR, fino alla scadenza convenzionale oppure fino alla loro completa attuazione, si applicano le specifiche disposizioni di tali piani, com-presi gli impegni dagli stessi derivanti, ancorché non corrispondenti alle prescrizioni del presente Piano.

20.2. I piani attuativi si intendono completamente attuati ove:

 siano state cedute al Comune le aree per servizi previste;

 risultino ultimate e collaudate le eventuali opere di urbanizzazione, nonché siano state realizzate le eventuali at-trezzature pubbliche e/o di uso pubblico previste in convenzione;

 siano stati conseguiti i titoli abilitativi per le costruzioni ed i relativi lavori siano effettivamente iniziati con consistenti opere.

20.3. Ad avvenuta completa realizzazione del PA, ovvero alla sua scadenza, si renderanno applicabili le prescri-zioni del presente PDR.

Art. 21. Edifici ed attività in contrasto con il PDR

21.1. Per gli edifici esistenti alla data di approvazione del PGT che risultano in contrasto con le presenti NTA sono ammessi esclusivamente interventi di “manutenzione ordinaria” e di “manutenzione straordinaria”, senza modifica delle destinazioni d’uso in atto, nonché interventi imposti da leggi nazionali o regionali; ogni altro intervento è con-sentito solo se finalizzato ad adeguare l’edificio esistente alle norme del PDR.

21.2. In particolare, per gli usi produttivi extra-agricoli incompatibili con la residenza (PE), in caso di cessazione delle attività aziendali in atto alla data di adozione del PDR, non è ammessa la localizzazione di altre attività PE, nelle aree ed ambiti che non prevedono tale destinazione d’uso.

21.3. La destinazione d’uso dell’immobile o dell’unità immobiliare è quella indicata nel Permesso di Costruire, anche in sanatoria, o asseverata nella Denuncia di Inizio di Attività. In assenza o carenza di esplicitazione in tali atti, la destinazione è quella desunta dalla classificazione catastale attribuita in sede di primo accatastamento. In caso di assenza della documentazione di cui sopra, verranno valutati altri documenti probanti la destinazione originaria di riferimento.

Art. 22. Decadenza dei titoli abilitativi

22.1. L’entrata in vigore di nuove previsioni urbanistiche comporta la decadenza dei permessi di costruire e delle dichia-razioni di inizio attività che risultino in contrasto con le previsioni stesse, salvo che i relativi lavori siano stati iniziati e vengano completati entro il termine di tre anni dalla data di inizio.

Art. 23. Salvaguardia

23.1. Dalla data della deliberazione consiliare di adozione del PDR e fino alla pubblicazione dell’avvio di approvazione (e successive varianti), il funzionario responsabile deve sospendere ogni determinazione sulle domande di titoli abilitativi diretti che risultino in contrasto con le previsioni di detti progetti.

Art. 24. Abrogazioni

24.1. Le presenti NTA abrogano e sostituiscono integralmente, dalla data della loro definitiva approvazione, le norme del Piano regolatore generale e del Piano di governo del territorio previgenti.

24.2. L’approvazione del PDR comporta simultaneamente la decadenza delle norme dei regolamenti comunali eventualmente in contrasto con esse.

TAVOLA DI CORRISPONDENZA TRA LE PERIMETRAZIONI DELLA CARTA CONFORMATIVA

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