L’utilizzazione di un preampli- ficatore d’antenna può, in certi casi, sorprendere. In effetti, con l’aiuto di un piccolo montaggio da porre fra l’antenna e la connes
sione di ingresso del ricevitore, si migliora considerevolmente la sen
sibilità del radioricevitore.
I preamplificatori di antenna sono sovente utilizzati in televisio
ne, quando il segnale è troppo de
bole, causa la lontananza dalla stazione emittente. Questi circui
ti sono basati su bobine oscillan
ti il cui accordo è veramente cri
tico. Essi sono, in conseguenza, difficilmente realizzabili dai prin
cipianti che non dispongono di strumentazione.
La soluzione del problema con
siste nel far procedere il radio
ricevitore da uno stadio di alta fre
quenza detto aperiodico, vale a dire non accordato e senza bobi
ne; in questo caso il montaggio è alla portata di tutti.
Primo montaggio Il primo modello di preamplifi
catore aperiodico impiega un tran
sistor bipolare classico, tipo BF 185 al silicio o uno equivalente.
Questo tipo di transistor ha de
terminato i migliori risultati d’a
scolto dai suoni incisivi.
Un solo transistor è utilizzato con emettitore comune. Le ten
sioni di alta frequenza, captate dall’antenna, sono trasmesse tra
mite un condensatore da 10.000 pF alla base del transistor.
Quest’ultimo è polarizzato tra- mitte un ponte di resistenze, al fine di ottenere un guadagno rela
tivamente consistente. Al termi
nale emettitore si è inserita una controreazione, perché il tran
sistor lavori perfettamente nei li
miti della sua curva caratteristica.
La resistenza di carica R4 per
mette, con l’aiuto del condensa
tore C3, di prelevare le tensioni di alta frequenza preamplifìcate e di applicarle alla presa d’antenna prevista sul ricevitore.
L’assorbimento di questo mon
taggio è insignificante, ed i 9V di tensione possono essere pre
levati dal ricevitore stesso. Even
tualmente un disaccoppiamento può essere realizzato con una cel
lula consistente in una resistenza da 1 Kohm connessa al positivo
ed un condensatore elettrolitico da 50 pE in parallelo all’alimen
tazione (fra la massa e la giunzio
ne R2-R4 rispettando, naturalmen
te, le polarità).
Secondo montaggio Il secondo modello fa uso di un transistor ad effetto di campo.
L’impedenza d’ingresso elevatissi
ma, la richiesta di corrente insi
gnificante, sono dei fattori interes
santissimi per la realizzazione di un preamplificatore aperiodico.
Come si può constatare dagli schemi elettrici sotto riportati, le parti necessarie per la costruzione dei preamplificatori sono veramente poche.
Possiamo dunque affermare che in questo caso semplicità è sinonimo di validità.
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Componenti 1° montaggio
RI = 6,8 Kohm R2 = 39 Kohm R3 = 1,5 Kohm R4 = 4,7 Kohm CI = 10 KpF C2 = 100 KpF C3 = 10 KpF TR = BF 185
II semiconduttore può essere sostituito dai seguenti tipi: BF 173, 2N708, 2N930, 2N2222, 2N2219, BF115 e BF 167.
Per il materiale
I materiali adoperati per la realiz
zazione pratica dei progetti pro
posti in questo testo sono general
mente distribuiti presso i migliori rivenditori di componenti elettro
nici.
Il costo indicativo del materiale per il primo montaggio si aggira sulle 2.000 lire e del secondo sul
le 3.500 lire.
Per eventuali sostituzioni attenersi a quanto riportato.
Componenti 2° montaggio
RI — 220 ohm R2 = 4,7 Kohm CI = 10 KpF C2 = 100 KpF C3 = 10 KpF Choc = vedi testo TR = 2N4304
II transistor può essere sosti
tuito dai seguenti tipi: 2N5163 e 2N3819.
Le tensioni di alta frequenza, ricevute dall’antenna, sono iniet
tate tramite un condensatore da 10 nF (o almeno non inferiore a 150 pF) al terminale G (gate) del transistor. Una bobina di arresto, disposta fra il gate e la massa, con
sente il bloccaggio delle alte fre
quenze.
Le caratteristiche della bobina influiscono direttamente sul ren
dimento del preamplificatore in funzione della gamma di frequen
za a cui si fa operare il disposi
tivo.
Come accade in un montaggio dove il source è collegato in co
mune, la polarizzazione del gate si effettua inserendo la resistenza RI all’elettrodo source S.
Le tensioni di alta frequenza amplificate sono presenti al li
vello del drain D alimentato tra
mite la resistenza da 4,7 Kohm.
Un condensatore da 10 pF con
duce le tensioni amplificate ver
so la presa d’antenna del radio ricevitore.
L’alimentazione di questo pre- amplificatore si effettua con ten
sioni fino a 9V.
La costruzione
Per la realizzazione pratica si può fare uso di un circuito stam
pato disegnato appositamente, di una basetta ramata a barre oppure di un morsetto a capicorda.
Certo, le prime due soluzioni sono da preferirsi. Il montaggio su stampato, sia appositamente realizzato che a barre ramate, dà maggiori soddisfazioni al costrut
tore perché consente di persona
lizzare maggiormente la costru
zione.
Il primo montaggio con il tran
sistor bipolare, non comporta
al-Esplosi di montaggio dei due preamplificatori.
Consigliamo a chi avesse poca dimestichezza con i montaggi elettronici di fare uso di zoccoli portatransistor, in special modo per quanto riguarda il FET de! secondo montaggio.
La tensione di alimentazione per i circuiti può essere prelevata mediante opportuni collegamenti dalla sorgente stessa che consente il funzionamento del radioricevitore.
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A montaggio ultimato, lo sperimentatore potrà dare al proprio apparecchio una veste commerciale. Nell’immagine un esempio: il valido preamplificatore d’antenna della PMM.
Al centro, fra le due immagini, prototipo di uno dei due preamplificatori. In basso, particolare del circuito accordato di un ricestrasmettitore CB.
Consigli pratici Quando il montaggio del preamplificatore che si intende utilizzare è stato ultimato è necessario preparare i cavetti per il collegamento del pream- plificatore al radioricevitore.
Considerato che il segnale trasmesso dal modulo realizza
to al ricevitore è un segnale in alta frequenza, raccoman
diamo di effettuare l’allaccia
mento con cavi adatti per il trasferimento dei segnali radio.
Così facendo si evitano quel
le attenuazioni di segnali che potrebbero annullare comple
tamente i vantaggi che un cir
cuito di preamplifìcazione of
fre.
Qualora si decidesse di im
piegare uno dei preamplifica
tori in accoppiamento all’au
toradio, suggeriamo di preleva
re la tensione di alimentazio
ne dallo stesso punto del ri
cevitore, provvedendo poi a ridurre il valore della diffe
renza di potenziale.
Le dimensioni della basetta so
no assai ridotte 65 x 30 mm.
Coloro che desiderano realiz
zare il montaggio sul circuito stampato possono avvalersi del
l’illustrazione riportata facendo in modo da ricavare una basetta ac
curatamente incisa che, successi
vamente, deve essere forata in mo
do tale da consentire l’inserimen
to dei componenti elettronici di cui si fa uso.
I componenti utilizzati sono tut
ti di larga diffusione, per le resi
stenze possono essere indifferente
mente adoperati tipi da 1/2W co
me da 1/4 di Watt di potenza.
Per motivi di ingombro, i con
densatori adoperati sono tutti i- donei per il montaggio verticale; i tipi ceramici a disco sono oltre
tutto i migliori per le alte fre
quenze.
Lo zoccolo porta transistor non è obbligatorio ma è preferibile farne uso se si è poco pratici.
Questo soprattutto per il secondo montaggio dove si impiega un transistor FET molto delicato.
Il transistor BF 185, si presen
ta in un contenitore con quattro elettrodi, è fondamentale identifi
carli correttamente. Il quarto elet
trodo serve per la schermatura e potrà essere lasciato libero o, me
glio ancora, saldato alla massa del montaggio. Tutti i componenti vengono installati senza difficoltà.
Per le connessioni di uscita e di ingresso possono essere applicati dei piccoli pin cui fanno capo i conduttori interessati.
Per la realizzazione del secondo montaggio, si dovrà soprattutto fare attenzione alla fragilità del transistor ad effetto di campo. Le fasi di esecuzione sono analoghe a quelle del montaggio precedente.
La bobina di arresto può essere realizzata sul corpo di una resi
stenza da 1 Mohm, 1/2W o 1W, avvolgendo una cinquantina di spire con filo smaltato da 0,2 a 0,5 mm di diametro. Le connessioni di uscita della resistenza servono come punta per saldare i terminali della bobina.
Questa bobina fornisce degli eccellenti risultati in onde cor
te, per frequenze più basse, è sufficiente fare uso di una usuale bobina per blocco RF avvolta a nido d’ape.
Il collaudo
Il primo montaggio fornisce de
gli ottimi risultati, fino al punto che si può evitare una connessio
ne di terra. L’amplificazione del circuito vale circa 7, questo con
ferisce al ricevitore una eccellente sensibilità. Per l’allacciamento al ricevitore si raccomanda di effet
tuare un collegamento corto. Non è richiesta alcuna messa a punto, è sufficiente collegare l’apparec
chio. Questo vale anche per il se
condo circuito e con il FET 2N 4304 si otterranno certamente i risultati migliori.
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