Fonte: mie elaborazioni sul Protocollo di cooperazione 2002 Milioni
di euro
Il Protocollo inoltre prevede la cancellazione di alcuni progetti, previsti dal Programma di cooperazione triennale 1998-2000, per i quali si erano verificate difficoltà operative; si stabilisce che i residui vengano riallocati ai nuovi progetti. Vengono confermati gli impegni pregressi, la cui istruttoria non era ancora stata completata, nel settore stradale, in quello sanitario e sociale ed in quello del sostegno allo sviluppo del settore privato, integrando questi ultimi in un programma più articolato.
È stata accolta la richiesta albanese relativa ad una fornitura elettrica di emergenza, con il contributo straordinario di 30 milioni di euro a credito di aiuto, per far fronte alla carenza di energia dell’inverno 2001/2002, che aveva generato problemi sociali e paralizzato il sistema produttivo (passata l’emergenza il residuo di 20 milioni di euro è stato allocato per il rafforzamento dell’Ente per l’energia elettrica - KESH - dal punto di vista tecnico, organizzativo, amministrativo e finanziario). Oltre a quest’ultimo, i principali interventi previsti dal Protocollo, attualmente in fase di realizzazione o di istruttoria più o meno avanzata sono: l’impegno nei settori idrico - fognario di Tirana (13 milioni di euro), in progetti relativi ad infrastrutture e trasporti (Strada Scutari - Hani Hotit, Porto ed aeroporto civile di Valona, attualmente in fase di realizzazione, come si dirà meglio in seguito) per circa 40 milioni di euro, nel sistema elettrico di trasmissione e distribuzione (42 milioni di euro); lo sviluppo delle PMI albanesi tramite linee di credito, un fondo di garanzia e assistenza tecnica (30 milioni di euro); il sostegno strutturale al sistema educativo primario, secondario e universitario; il sostegno nel settore dell’agricoltura; l’assistenza in campo ambientale, culturale, istituzionale, sociale e della formazione professionale. I fondi (3 milioni di euro) già allocati nel Protocollo per le iniziative “Recupero urbanistico dei centri storici di Scutari e Girocastro” e “Valorizzazione del sito archeologico di Phoenica”, rinviate al prossimo protocollo triennale, sono stati utilizzati per quattro ulteriori iniziative, concordate nel corso del 2003-2004: la predisposizione di corsi di formazione per diplomatici albanesi, uno studio per la valutazione delle risorse idriche del sud dell’Albania, realizzazione di interventi per migliorare la sicurezza nell’aeroporto di Tirana, Madre Teresa, ed infine il supporto per il piano regolatore di Tirana.
2.2 La Legge 84 del 2001
Altro strumento predisposto nel 2001 per disciplinare l’azione di cooperazione italiana nei Balcani, e quindi anche in Albania, è la Legge 84 del 2001 (“Disposizioni per la partecipazione italiana alla ricostruzione e allo sviluppo di Paesi dell’area balcanica”), nata con la finalità di appoggiare la ricostruzione e lo sviluppo dei Balcani occidentali e garantire quindi un passaggio dalla fase di emergenza ad una fase più stabile, quella dello sviluppo. La legge ha anche l’obiettivo di coordinare gli interventi nazionali con le iniziative assunte dall’Italia in sede comunitaria e multilaterale, “inserendosi nel contesto delle iniziative internazionali avviate con l’adozione del Patto di Stabilità per l’Europa sud-orientale”95 e costituisce uno strumento ad hoc per fornire un quadro di riferimento alla cooperazione italiana nell’area, cercando di inquadrare l’Italia in una “strategia paese”. La legge cerca di definire obiettivi e indirizzi strategici e uniformare gli interventi rendendoli più coerenti. I suoi cardini sono la cooperazione allo sviluppo e la cooperazione economica, di cui si occupano rispettivamente il Ministero degli affari esteri (MAE) e il Ministero delle attività produttive (MAP).
95 Relazione della III Commissione Permanente (Affari Esteri e Comunitari) presentata il 25 novembre 1999.
Le tipologie di intervento previste rientrano in quattro categorie: cooperazione allo sviluppo, promozione e assistenza alle imprese, cooperazione decentrata e interventi di particolare interesse nazionale. Nella Delibera del 5 luglio 2002 si definiscono, in maniera più esplicita rispetto al testo di legge, gli obiettivi che vengono perseguiti attraverso gli interventi previsti dalla legge: 1) il rafforzamento delle istituzioni e della sicurezza; 2) il sostegno alla realizzazione delle riforme giuridiche, amministrative ed economiche; 3) il sostegno alle attività delle imprese e agli investimenti; 4) il sostegno alla cooperazione decentrata.
La legge 84 ha previsto l’istituzione di un organismo, il Comitato dei Ministri, insediato presso la Presidenza del Consiglio, a cui sono state conferite funzioni di indirizzo e delibera sulla destinazione dei fondi tra i Ministeri attuatori. Ad esso è stata affiancata una struttura con funzioni di assistenza, l’Unità Tecnico – Operativa sui Balcani – UTOB composta da esperti, che assiste il Comitato di Ministri e propone gli indirizzi strategici.
La legge unisce gli obiettivi di ricostruzione e stabilizzazione istituzionale con lo sviluppo socio-economico e l’integrazione europea. Destinatari degli interventi sono Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, FYROM – ex Repubblica Jugoslava di Macedonia - Stato di Serbia e Montenegro (ex Repubblica Federale di Yugoslavia), Romania. Parte delle attività di cooperazione allo sviluppo e cooperazione economica viene affidata sia al Ministero delle Attività Produttive (oggi sviluppo economico) che alla cooperazione decentrata (regioni, province, comuni) adottando un approccio multilivello. Per la realizzazione degli interventi sono stati disposti circa 200 milioni di euro (400 miliardi di lire) per il triennio 2001-2003. I fondi sono stati assegnati al Mae, al Map e al Ministero dell’Ambiente, seguendo differenti procedure.
Tabella 1: Allocazione dei fondi della legge 84/2001 (dati in euro)
2001 2002 2003
Mae 20.658.276 20.658.276 20.658.276
Mae-Map 51.645.690 51.645.690 25.000.000
Decentrata 7.230.397 7.230.397 7.230.397
Ministero Ambiente 1.342.788 2.065.828 2.065.828
Totale
80.877.151 81.600.191 54.954.501
Fonte: sito ufficiale Legge 84, http://www.balcanionline.it
Hanno beneficiato, nel periodo 2001-2003, di tale dotazione finanziaria, i soggetti che hanno proposto progetti di cooperazione allo sviluppo, cooperazione decentrata e promozione e sviluppo alle imprese. La legge, per il momento, non è stata rifinanziata.
L'art. 3 prevede la creazione di un "Fondo per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo dei Balcani", di competenza del MAE-MINCOMES, con una dotazione iniziale di 100 miliardi di lire nel 2001 e 100 miliardi di lire nel 2002.
Il Ministero degli Affari Esteri è responsabile per la parte di risorse relativa alle attività di cooperazione allo sviluppo per le finalità della legge. Di fatto, però, le procedure di
finanziamento dei progetti hanno subito sin da subito difficoltà e ritardi e le proposte progettuali che si è deciso di finanziare con i fondi del 2001 sono state approvate solo nel dicembre 2002, e le attività iniziano concretamente a partire dal 2003. L’ultima serie di progetti finanziati con i fondi del 2003 comincia ad essere realizzata solo nel 2006.
Per quanto riguarda la cooperazione decentrata, l'art. 7 ha istituito, nell'ambito del Fondo rotativo, un'apposita sezione per l'erogazione di contributi per finanziare progetti, rispondenti alla presente legge, proposti dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni96.
La quota di fondi assegnati al Ministero delle attività Produttive è stata distribuita a diversi soggetti attuatori: Simest, Finest, ICE, Unioncamere, Informest e Fiera del Levante – FDL Servizi.
3. Le iniziative italiane oggi attive in Albania
Per analizzare le iniziative oggi presenti sul territorio albanese, è possibile reperire informazioni abbastanza chiare e dettagliate sul sito dell’Utl - Unità tecnica locale - di Tirana97
L'odierno impegno della cooperazione italiana in Albania riflette il consolidato legame tra i due Paesi e si articola su varie aree di intervento, nel quadro di una strategia generale coerente con quella adottata dal Governo albanese. Il PIP (Piano di investimenti Pubblici) è stato sostituito dall’Integrated Planning System (IPS) 2006-2008, un quadro di riferimento formulato nel 2005 per migliorare l’armonizzazione e l’efficienza dell’azione di pianificazione e monitoraggio del Governo albanese. Uno dei capisaldi dell’IPS è la Strategia Nazionale di Integrazione e Sviluppo (NSDI) 2007-2013, approvata dall’esecutivo albanese lo scorso marzo, che stabilisce gli obiettivi di governo a medio e lungo termine e le linee strategiche di intervento settoriale a livello paese, nonché la sua visione complessiva in tema di sviluppo. Gli obiettivi strategici definiti dal documento sono individuati nell’integrazione dell’Albania nell’Unione Europea e nella NATO come obiettivo primario di tutte le politiche governative; nel consolidamento della democrazia e della rule of law – che si esplicita in certezza dei diritti di proprietà, trasparenza, sistema amministrativo efficiente, consolidamento del governo locale attraverso il decentramento; dal raggiungimento di uno sviluppo economico, umano e sociale equilibrato e sostenibile. Il Premier Sali Berhisa ha
96In Albania sono stati cofinanziati dalla Legge 84 art. 7 complessivamente 16 Progetti presentati da 8 Regioni italiane per un totale di 2.200.000 (duemilioni e duecentomila) Euro di budget comprensivo delle quote MAE e delle quote degli Enti Italiani ed Albanesi.
I progetti nella maggioranza dei casi si sono basati sulla prosecuzione o il rafforzamento di attività intraprese precedentemente in Albania dalla fine degli anni ’90 in poi dai diversi attori italiani nelle medesime aree regionali: Scutari, Durazzo, Tirana, Valona, Elbasan, Girokastro. I settori interessati sono stati il Sociale, il Sanitario, Cultura e Comunicazione, Pianificazione territoriale con le diverse implicazioni di Istitutional Building nei Governi regionali e comunali coinvolti (Palumbo, G., 2007).
97 Unità Tecnica Locale di Tirana: http://www.italcoopalbania.org.
È possibile analizzare l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano attraverso due canali: il rapporto annuale OCSE/DAC, che ci permette di fare un raffronto con gli altri paesi OCSE, e la Relazione al Parlamento sulla Politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall’Italia presentata ogni anno dal Ministro degli Affari Esteri e approvata dalle due camere e dal CIPE. Le informazioni offerte dal DAC, benché complete e chiare, non sono però sufficienti ad analizzare in modo approfondito l’azione della cooperazione allo sviluppo italiana e quindi lo strumento che dovrebbe rivelarsi più idoneo per una tale valutazione è costituito dalla Relazione annuale del Parlamento. Tuttavia, ad un primo esame è evidente che la Relazione non contiene informazioni né complete né trasparenti. Inoltre, l’ultima Relazione consultabile è quella relativa al 2006.
dichiarato che la strategia preparerà il Paese al processo di integrazione con l’Unione Europea.
Obiettivo dell’IPS è quello di assicurare maggiore coerenza ai diversi programmi di sviluppo, coordinando le risorse finanziarie nazionali e l’assistenza internazionale stabilendo un’unica strategia integrata focalizzata sul processo di adesione all’Unione europea e in linea con le possibilità finanziarie di medio termine del Paese.
Una ulteriore misura volta a migliorare il coordinamento e massimizzare l’efficacia dell’aiuto è stata la creazione nel 2006 all’interno della Presidenza dei Ministri Albanese del Dipartimento per le strategie e il coordinamento dei donatori. Tale organo ha l’obiettivo di assicurare la coerenza delle azioni strategiche e dei processi di pianificazione finanziaria con le priorità del Governo, coordinare e monitorare la realizzazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo e l’Integrazione (NSDI) ma soprattutto assicurare che gli aiuti internazionali vadano a sostegno di interventi coerenti con le priorità del Governo albanese.
Le risorse destinate all’Albania da parte del nostro paese, che dopo aver registrato una marcata flessione negli aiuti nel 2005, si è confermato nuovamente nel 200698, come il maggiore donatore in termini di Aiuto Per lo Sviluppo (APS-ODA), prendono forma attraverso interventi bilaterali da finanziare con crediti di aiuto ed in parte ad interventi da finanziare a dono, sia bilaterali che multilaterali.
Tabella 2. ODA netti verso l’Albania (milioni di $ correnti Usa)
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Italia 18,34 21,66 24,11 20,8 18,25 8,64 30,13
Germania 19,45 24,55 24,69 21,13 23,61 30,46 29,58
Grecia 12,33 12,49 14,74 83,38 19,2 24,12 18,32
Fonte: OECD, Development Database on Aid, 2008
Sono oggi attivi sul territorio albanese 81 progetti finanziati dalla cooperazione italiana in diverse aree (Infrastrutture e servizi pubblici, Sviluppo risorse umane e servizi sociali, Rafforzamento e sviluppo istituzionale, Sviluppo del settore privato) per un totale di 337,21 Milioni di Euro, dei quali 67 a dono per un totale di oltre 81 Milioni di Euro e 14 a credito d'aiuto per un totale di 256,13 Milioni di Euro (Grafico 2 e Tabella 3).
Per coadiuvare e completare l’azione del Governo e della cooperazione decentrata sono oggi attive sul territorio albanese circa 30 ONG italiane, che vantano la loro presenza sin dal 1991, prima con attività di emergenza e poi con veri e propri progetti di sviluppo.
98OECD, Development database on aid, 2008