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Implementazione dell’intervento, risposta e valutazione delle coppie

PARTE TERZA RISULTATI

3. Implementazione dell’intervento, risposta e valutazione delle coppie

3. Implementazione dell’intervento, risposta e valutazione delle coppie

L’intervento è stato inizialmente ideato come indirizzato unicamente ai padri e pertanto il sostegno sociale telefonico avrebbe dovuto essere rivolto solo a loro. Di fatto, ciò si è dimostrato concretamente impossibile. In numerosi casi, i padri hanno lasciato come unico recapito quello della propria abitazione e molto spesso è stata la madre a rispondere alla telefonata. Dato il carattere esploratorio dello studio e l’esigenza etica di fornire uno spazio di ascolto anche alle madri, è stato deciso di adottare maggiore flessibilità e apertura rispetto a questo aspetto.

La ricercatrice è quindi entrata in contatto telefonicamente sia con le madri che con i padri.

Il primo intervento telefonico è stato effettuato entro i primi due mesi, il secondo entro i successivi due. L’intervallo fra i due momenti variava in funzione delle esigenze del singolo caso, così come la scelta dell’orario e della giornata in cui svolgere il colloquio. La ricercatrice si è resa disponibile a chiamare ogni soggetto adeguandosi il più possibile alle sue richieste. Per questo, le telefonate hanno avuto luogo in orari e giornate molto diversificati: la mattina presto (7.30), la sera tardi (22.30), durante la pausa pranzo, il sabato o la domenica.

In tutto, sono stati realizzati 346 interventi telefonici, 151 con madri e 195 con padri. Solo in 26 casi non è stato possibile stabilire un contatto con la figura maschile. Spesso ciò era dovuto a prolungati periodi di irreperibilità, ad esempio per motivi di

lavoro, piuttosto che a rifiuto.

Ogni coppia ha ricevuto almeno due contatti nell’arco dei 4 mesi successivi alla nascita del bambino. In 63 casi, entrambi i membri della coppia hanno ricevuto l’intervento.

L’intervento è stato caratterizzato da flessibilità, in modo da adattarsi ai bisogni emergenti dal singolo o dalla coppia. In alcuni casi, quindi, ci sono stati più di 2 interventi mentre in altri ciò non è stato necessario. In altri casi ancora, si è provveduto a contattare la madre, o il padre, a seguito di una sollecitazione ricevuta dal/la partner.

Nelle Figure 3 e 4 è possibile osservare il numero di interventi ricevuto, rispettivamente, da madri e padri, durante il periodo dello studio.

Solo 3 madri e 3 padri hanno spontaneamente contattato la ricercatrice chiedendo di poter avere un colloquio faccia-a-faccia. Gli incontri hanno avuto luogo in un caso al domicilio della madre e per il resto presso l’Istituto in cui si è svolto lo studio.

Figure 3 e 4 – Numero di interventi per madre (sx) e padre (dx)

numero di interventi per madre 3,00 2,00 1,00 ,00 n u m e ro d i m a d ri 60 50 40 30 20 10 0 8 47 33 54

numero di interventi per padre 4,00 3,00 2,00 1,00 ,00 n u m e ro d i p a d ri 80 60 40 20 0 69 43 26

E’ stato inoltre inviato per posta o via mail a 6 coppie materiale informativo relativo ai congedi parentali mentre a 3 coppie sono state date indicazioni circa servizi dell’Istituto o esterni ad esso (es. servizi attivati dal Comune per neo-genitori). In entrambi i casi, le richieste sono originate direttamente dalle coppie durante i colloqui telefonici.

I contenuti dei due tipi di intervento condotti, telefonico e faccia-a-faccia, non erano stati “predefiniti” perché l’obiettivo era di offrire un’occasione di confronto in cui poter approfondire gli spunti dell’opuscolo, ma anche permettere a ciascuno di esporre la propria particolare situazione.

I principali temi così emersi durante i colloqui telefonici sono stati:

 Allattamento (paure, difficoltà, tensioni, stanchezza, emozioni positive di soddisfazione e gratificazione)

 Preoccupazione per la gestione degli altri figli presenti in casa (richiesta di “indicazioni” rispetto alla gelosia manifestata, paura di ripercussioni negative dell’arrivo del nuovo membro sull’equilibrio familiare)

 Sentimenti di solitudine, tristezza, legati principalmente ai cambiamenti derivanti dalla nascita del bambino (lunga permanenza in casa, meno tempo per sé, etc.), in particolare da parte delle madri

 Rapporto con il/la partner: incomprensioni, difficoltà di comunicazione, poco spazio per la coppia, rapporti sessuali

 Rapporti con altri parenti (soprattutto genitori e suoceri)

Al Time 2, abbiamo chiesto a entrambi i genitori di valutare soggettivamente l’intervento telefonico: il 96.1% delle madri e il 95.7% dei padri ha infatti giudicato le telefonate ricevute positive/molto positive. Nessuno, inoltre, si è espresso in modo totalmente negativo, dimostrando così la praticabilità dell’intervento e la sua non-invasività.

Analogamente, anche l’opuscolo è stato ritenuto un buon strumento dalla maggior parte dei soggetti coinvolti: lo hanno letto quasi tutti (solo il 7.6% delle madri e l’8% dei padri non lo ha fatto o non se ne ricorda); l’84% delle donne e il 69.4% degli uomini ha affermato che gli era piaciuto abbastanza/molto.

Il 23,6% delle madri e il 18.4% dei padri ha inoltre affermato che la lettura dell’opuscolo ha avuto un’influenza positiva sulla relazione di coppia; nessuno ha accennato ad effetti negativi.

Infine, il 62.3% delle donne e il 46.9% degli uomini che lo hanno letto ne ha discusso con qualcuno, principalmente con il/la partner.

La valutazione complessiva dell’intervento e della partecipazione alla ricerca è stata estremamente positiva per tutti i soggetti del GS: il 90.9% dei padri e il 96.1% delle madri si è dichiarato contento/molto contento di aver preso parte al progetto.

I commenti dei genitori rispetto all’opuscolo e allo studio in generale sono stati sostanzialmente molto positivi. E’ stata sottolineata più volte l’utilità e l’esigenza di poter avere qualcuno a cui poter fare riferimento in caso di necessità, per chiedere consigli ma anche sostegno e ascolto.

In alcuni casi, i genitori hanno commentato che l’approccio dell’opuscolo era troppo “utopistico”, difficile da tradurre in realtà, e che sarebbe stato importante poter ricevere un numero più elevato di colloqui.

L’ideale, per molti, sarebbe di farlo divenire un servizio di routine, sempre disponibile per chi si trova a vivere l’esperienza di avere un bambino.