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L’imponente “Adunata,, di ieri a Milano

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6) - Il resoconto della storica Adunata del 23 Marzo 19 19 a Piazza S. Sepolcro.

MUSSOLINI E GLI ARDITI

L a presenza di Mussolini a Trieste non era stata nem­

meno annunciata dai giornali, ma agli Arditi non poteva passare inosservata. Saputo, ali ultimo momento, che egli stava parlando ai Bersaglieri si recano immediatamente sul posto ed al largo della Caserma Oberdan si mettono... al­

l'agguato. Essi avevano Ietto sul «Popolo d’Italia» di alcuni giorni prima rincontro di Mussolini con gli Arditi di M i­

lano e i particolari del gesto maschio con cui egli era andato incontro alla gente del pugnale. Non potevano esitare. Se Mussolini era con gli Arditi, gli Arditi erano con lui. « T i con nu, nu con ti », E questa volta furono gli Arditi che andarono incontro a Mussolini con non minore decisione.

Ma lasciamo la parola al « Popolo d’Italia » del 25 dicem­

bre 1 9 18 che ne riferisce l’episodio con linguaggio elo­

quente:

« Dopo il discorso mentre Mussolini usciva dalla caser­

ma fu avvicinato da un Capitano degli Arditi che lo pregò di recarsi al Porto Franco per dire due parole ad alcuni reparti di Fiamme Nere e Rosse. Mussolini si schermisce un po ma il Capitano insiste e per tagliar corto alla faccenda gli dice: « Senta, 0 lei viene o noi lo catturiamo ».

« Non c era più da esitare. Accompagnato da un grup­

po di ufficiali, tutte Fiamme nere e rosse, il nostro Direttore si reco quindi al Porto. Sotto un gran capannone, ancora pieno di iscrizioni austriache, il reparto si presentò schierato in piena disciplina. Il Comandante Cap. Frattaroli presentò a Mussolini i soldati. E poi Mussolini improvvisò un impe­

tuoso e magnifico discorso.

« Amici — comincia — to v i ho sempre amati e vi

K 3- - Mustelinl e f ! ì Ardili.

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ho • sempre difesi. Quando alcuni vigliacchi della vecchia Italia, spaventati dalla punta del vostro pugnale e dalle vostre gesta meravigliose, osarono insultarvi col nome di teppisti, IO insorsi e scagliai sul loro muso i nomi più vitu­

perevoli; quando — forse premute dai manigoldi che vi temevano per l’indomani — le autorità parvero disposte a sciogliervi, io insorsi ancora e gettai il grido fraterno che vi raccoglieva intorno a me, al mio giornale, ai combattenti nuovi e vecchi per le battaglie future. Perchè io sono un Ardito come voi, e vado armato come voi.

« — Vedete?.,. — contimca — Sono con voi poiché sono come voi. Perchè — bisogna dirlo alto e forte »— voi non siete una teppa, ma la più bella e la più ardita aristo­

crazia delle trincee.

« Siete la giovinezza. Siete l’audacia. Siete l’assalto.

E l’Italia d i domani ha bisogno di molta giovinezza, di molta audacia, di truppe d’assalto ardite e sicure come voi.

Chi tenterà di sciogliervi? Come si potrà sciogliervi?... Si scioglierà il ricordo dell’impeto vostro sul Piave?... Si but­

teranno in un angolo le vostre gesta contro i reticolati?...

Si potrà per decreto dimenticare o disconoscere le vostre imprese? Mai. Nessuno oserà buttarvi come limoni spre­

muti dopo avervi chiesto ed avere avuto tutto il vostro sangue. Io spiego una bandiera di giovinezza- Voi sarete con me. Io sarò con voi.

a Impetuosamente, con impeto oratorio agile ed effi­

cace, Mussolini rievoca quindi le glorie dei Battaglioni di Assalto, strappa risa di scherno raccontando Tepisodio dei deputati che alla Camera protestarono contro i pugnali

-43

MUSSOLINI E GLI ARDITI

Sguainati, ed esorta alla disciplina gagliarda i bei coir bat­

tenti.

<( Ceno — conclude — verrà il giorno che voi ritor­

nerete ai vostri reggimenti, perchè i reparti d'Assalto hanno ora compiuto quanto era stato loro assegnato. Ma dò non avvenà senga vostra piena soddisfazione. E quando ciò av­

verrà voi sarete sciolti in linea puramente militare, ma ri­

manete Arditi, fièramente Arditi, dovunque e comunque.

Fiamme nere, Fiamme rosse, Fiamme verdi, sempre ed an­

cora a voi!

« Un formidabile applauso aixoglie la chiusura del di­

scorso. T utti gli Arditi si affollano intorno a Mussolini c lo catturano virtualmente una seconda volta cantando gli stornelli della battaglia. Uno, squisito, che dice:

« Pensateci, italiani Che non ci conoscete Ci ammazzerete tutti Ma non ci scioglierete Bombe a man

Pugnale e tascapan.

« Ma non basta. Gli Arditi sono inesauribili. V e ne è ancora un altro più spavaldo e più glorioso:

(( E quando ci vedete Apriteci le porte

Abbiam salvato il Veneto A costo della morte Bombe a man E a colpi di pugnai.

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« Sopra un carro, quasi all'uscita del Porto Franco, gli ufficiali improvvisarono una bicchierata guerresca. Saltano i turaccioli di alcune bottiglie di champagne. Scattano CV' viva. Luccicano i bicchieri c i pugnali: champagne fino di giovinezza. E mentre brindano alla Patria, gli Arditi in­

tonano il loro canto di guerra: Giovinezza, giovinezza- primavera di bellezza ».

« LO S P A U R A C C H IO D E I S O C IA L IS T I D E L P U S »

Il neutralismo italiano doveva sentirsi la coscienza mol­

to inquieta per mostrare così enorme timore nei confronti degli Arditi.

L a guerra era finita; i Reparti d’ Assalto erano stati disciolti, cosa diavolo continuavano a strepitare ancora i si­

gnori del disfattismo. M a già, c’era ancora i piedi, a effet­

tivi ridotti, la prima Divisione d’Assalto del valoroso ge­

nerale Zoppi pronta a partire per la Libia. M a perche que­

sto generale stillava proclami ai suoi Arditi parlando loro ancora di Patria ed altre cose.... fastidiose per le sensibili orecchie del bolscevismo nostrano?

Insomma perchè gli Arditi esistevano ancora? Perchè non erano morti tutti? Perchè erano... nati? Già, perchè e- rano sorti questi magnifici esemplari della nostra razza?

Sembravano così preoccupati, i nemici della Vittoria, che non si sentivano soddisfatti nemmeno del provvedi­

mento governativo che ne scioglieva i Reparti.

MUSSOLINI E GLI ARDITI 3 7

E la campagna sui giornali del disfattismo continuava in forma così subdola e ostile agli Arditi che il « Popolo d’Italia » del 26 novembre 19 18 sentiva il bisogno di pre­

cisare invece tutta la sua simpatia alle Fiamme d’ Italia:

<( Questi cari, simpaticissimi Arditi, sono diventati lo spauracchio dei socialisti del pus. Fiamme rosse, Fiamme nere. Fiamme verdi. Fiamme di tutti i colori, buliginar di pugnali, canti di giovinezza, muscoli sani, cuori d ’acciaio, anime ardenti! Dove, dove si vuol arrivare?

« D ove? Il Comandante della prima Divisione d’As- salto p>er esempio, ha lanciato ai suoi figlioli un proclama incitandoli a mantenere sempre alto lo spirito bellico, per­

che non è da escludere che si possa aver bisogno di loro.

La Gazzetta del Popolo ha aggravato il reato, « rendendolo di pubblico dominio ». E i marchesi Colombi del pus sono molto preoccupati d'una tale faccenda. Queste « accademie » non sono di loro gusto. Sarebbe meglio non farle. M a vial Non vi pare — dice l’organo del pus — che « questo pro­

clama ricordi nello stile quello che i condottieri del me­

dioevo lanciavano ai loro soldati di ventura? ».

« Eh, sì! Soldati di ventura, i nostri Arditi. Della grande ventura d’ Italia. Della grande ventura del mondo.

Avanguardie della vittoria. Avanguardie della libertà.

« L ’altro giorno rispondendo al dolce invito di un giornale romano per un pateracchio ministeriale demo-pus- sista l ’organo bolscevico respingeva sdegnosamente l’offerta.

« Se mai, scriveva, ciò sarà possibile quando ci troveremo nelle condizioni dei socialisti tedeschi e russi ». M a i so­

cialisti russi — quelli che v i son cari, quelli di Lenin —

38 GINO SVANONl

sorreggono il loro trono sanguinante sulle punte di ven­

timila baionette di mercenari cinesi. L a guardia rossa è una guardia gialla. Il socialismo asiatico è l’organizzazione mer­

cenaria del brigantaggio asiatico. E fin che l'Italia sarà di­

fesa dai pugnali dei suoi Arditi che hanno votato giovi­

nezza e vita a questa patria ch’è il loro amore e il loro or­

goglio. sarà un po’ diÉìcile che il vostro sogno... asiatico si compia.

« Per questo temete gli Arditi.

« Per questo li amiamo ».

CO M E SO R SE L ’A S SO C IA Z IO N E A R D IT I

; 1

L associazione fra gli Arditi d ’Italia venne costituita e cominciò a funzionare nel gennaio 19 19 , ma gli Arditi

—^ come si è visto — non avevano atteso le decisioni degli organi associativi per essere illuminati su quel che c’era da fare nel Paese. Da veri uomini d’azione, spregiudicati e sensibilissimi, avevano già stretto un patto con Mussolini.

Questo era successo a Milano, ma non erano solo gli A r­

diti milanesi a riguardare alla figura di Mussolini come a quella capace di interpretare e capeggiare l’inevitabile ri­

scossa nazionale. N e fanno fede le tante lettere di plauso e di incitamento pubblicate nel Popolo d’Italia, che ogni giorno pervenivano a Mussolini da parte di Arditi dei Re­

parti d ’Assalto ancora mobilitati al fronte.

D i eloquente significato, fra tante, questa lettera dei sottufficiali del X X V II Reparto d’Assalto inviata a

Musso-MUSSOLINI E GLI ARDITI

39

Imi in data 20 dicembre 1 9 18 e pubblicata sul « Popolo d ’Italia).' il 7 gennaio 1 9 19 :

« A te, Mussolini, il nostro bravo per l’opera tua; ma continua perdio a picchiar sodo, che c’è ancora tanto vec' chiume che ci contende il passo.

<( T i siamo vicini in ispirilo, ma verremo presto a fian»

cheggiarti.

<( I sottufficiali del X X V II Battaglione d’Assalto: Serg.

Magg. Mecheri Eno, Risciotti Luigi, Allegri Giuseppe;

Serg. Petrignani Vincenzo; A iut. di Battaglia Vignaroli Cesare; Serg. M agg. Rotti Remigio, Setg. Giuliani France­

sco, Serg. magg. Comini Antonio, Serg. Capelli Gaetano, Serg. Corti Isaia, Serg. magg. Pizzocri Antonio, Sergenti:

Ceriani Ernesto, Mora Giovanni, Tavecchia Giovanni, Pa­

store Michele, Maccacaro Giacomo, Quaglietta Sante, Gar- gani Alessandro, Russo Felice, Boldi Francesco, Serg. magg.

Pasta Vittorio, Serg. Lugari Aldemaro, Aiut. di Battaglia Vismara Eugenio, Sergenti: Cornetti Giovanni, Cocchi Balilla, Pailadino Carlo, Bianchini Giuseppe, Eletti Filippo, Picenni Angelo, A iut di Battaglia Ogliari Giovanni, Broc­

chi Lorenzo, Serg. Chierici Angelo «.

Significative pure le trattative dello stesso X X V II Re­

parto il quale si era rivolto a Mussolini — fino dai primi del novembre — per l ’uscita di un giornale degli Arditi da diffondere in tutti i Reparti d’Assalto. L a cosa era già de­

cisa e il giornale, che si doveva chiamare L e Fiamme e che sarebbe stato diretto dall’allora tenente Giuseppe Bottai del X X V II, avrebbe dovuto uscire subito, stampato per cura del Popolo d’Italia che ne anticipava le spese del primo

nu-I ^ ^ mero. N el dicembre il comandante del X X V II M agg. Fre- guglia aveva anzi un colloquio con Mussolini a Milano, ma avendo dovuto abbandonare il comando del Reparto per recarsi in Libia e sopravvenuto anche l’ordine di sciogli*

mento dei Reparti d’Assalto l’ iniziativa degli Arditi del X X V II ebbe a tramontare.

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E ’ doveroso però riconoscere che l ’ideatore e il rea­

lizzatore di una associazione fra tutti gli Arditi smobilitati fu l'allora Tenente Mario Carli del quale ricordiamo un suo primo articolo su Roma Futurista del 20 settembre 19 18 esaltante le grandi possibilità avvenire dell’Ardito anche nella vita civile. Con tale articolo egli indicava acutamente i compiti dell’Arditismo italiano.

« Ormai — conclutfeva lo scritto di Carli — noi abbia­

mo una missione. L ’ Italia ha creato gli Arditi perchè la sal­

vino da tutti i suoi nemici. Bisogna sperare tutto e chiedere tutto agli Arditi. Il nostro pugnale è fatto per uccidere i mostri esterni e interni, che insidiano la nostra patria.

« Bisogna essere fieri di questo divino a>mpito ».

La decisione di Carli di fondare l ’Associazione fra gli Arditi d’Italia fu presa con questo suo proclama alle Fiam­

me di tutti i colori, proclama pubblicato sul Popolo d’Ita­

lia del 27 dicembre 19 18 :

« Arditi! Fiamme Nere! Fiamme Rosse! Fiamme Verdi!

« Avvicinandosi l’ora del ritorno alle vostre case, voi pensate certamente al domani.

MUSSOUNl E GLI ARDITI

41

« Questo domani non può essere, per voi, che una con­

tinuazione della gloria conquistata sui campi insanguinati, e un riconoscimento da parte della nazione del vostro va­

lore umano, che dovrà essere utilizzato e incanalato nel m i­

glior modo possibile nelle opere di pace.

« M a voi non potete andare confusi nella grande mas­

sa dei produttori, non dovete essere travolti dalla marea di coloro che, a diritto od a torto, con o senza titoli acqui­

stati in guerra, marceranno alla conquista del benessere e della felicità. Voi che avete marciato in testa aU'esercito contro l’austriaco, dovete marciare anche alla testa del po­

polo italiano nelle sue nuove conquiste di pace.

« E ' giusto, è fetale, è necessario che le fiamme siano al posto d’onore sempre, domani come oggi e come ieri, e che si riconoscano fra loro ad ogni occasione. Le Fiam­

me non devono scomparire con la fine della guerra.

« Devono restare, nella vita nazionale, a significare tutto quello che vi è di più giovane, di più generoso, di più audace e tenace; di più intensamente fattivo e produt­

tivo. V oi siete la parte solida e sana, con maggiore aw e - nùc, con maggiore libertà di pensiero e agilità di gambe, con maggiori risorse personali, con più cuore più fegato c piu muscoli, la vera avanguardia della nazione.

« Arditi, Fiamme di ogni colore, appunto perchè voi avete diritto ai maggiori privilegi e affinchè le vostre molte forze individuali non si sperdano nella totalità, ma si am­

massino in un unico blocco che vi tuteli e vi aiuti a trion­

fare m ogni circostanza, io, vostro collega, compagno ed amico, fondo per voi oggi VAssociazione fra gli Arditi d’U talia, alla quale possono iscriversi tutti coloro che prima

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-la conclusione dell’armistizio abbiano portato sul-la giubba e nel cuore, una fiamma: una bella fiamma d’amore per l ’Italia e di odio per il nemico.

« Invito quindi tutti gli Arditi che leggeranno que­

sto manifesto a mandarmi qui a Roma (Via Boccaccio, 8) il loro nome e cognome, con l’indicazione del Reparto a cui appartengono e col proprio indirizzo borghese. Invito gli ufficiali a mandarmi, insieme al proprio nome, un elenco di militari di truppa da essi dipendenti, in modo che nes­

suno manchi di essere iscritto nelle liste dell’Assoaa^'one,

« Le condizioni d ’associazione verranno comunicate in seguito. Verrà pure esposto un programma più concreto e dettagliato, in base al quale si inizierà subito il lavoro. La Associazione farà capo al Partito Futurista, il quale le darà, quando occorra, il suo appoggio e la sua assistenza. II gior­

nale Roma Futurista sarà il portavoce àeWAssociazione.

« Fiamme Nere, Rosse e Verdil Ieri gridammo: — A noi l’Onore! — e abbiamo vinto. Oggi bisogna lanciare un nuovo grido; — A noi l’awenirel

Mario Carli Tenente del 18 .” Reparto d’Assalto ».

I' ’• ì L A FO N D A Z IO N E D E L L A S E Z IO N E

D I M ILA N O

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Gli Arditi milanesi avevano fatto la loro compatta ap­

parizione nel corteo della Vittoria, quando fu data a loro la somma ventura d ’incontrarsi con Benito Mussolini; e quella fu una vera e propria presa di posizione. Essi

ricom-MUSSOLINI E GLI ARDITI

4 3

parvero infatti in pubblico per capeggiare — ai primi del gennaio 1 9 1 9 — le vivaci dimostrazioni contro il nefando rmunciatarismo demoa-atico-massonico, e subito si imposero energicamente per il loro deciso atteggiamento. In tate cir..

costanza ebbero anzi il loro primo ferito nell’Ardito Zu- gelo, colpito da arma da taglio dopo un comizio vivacis- simo tenuto al monumento di Garibaldi nel quale parla­

rono Mussolini e Marinetti.

Il loro luogo di adunata era lo stesso cortile del giorna­

le di V ia Paolo da Cannobio — trasformato in vera tana guerresca con -tanto di cavallo di frisia aU’ingresso — ove talvolta gh Arditi erano convocati addirittura dalla redazio­

ne d’assalto del giornale mussoliniano, la quale, ben sapeva di poter contare su essi in ogni momento e circostanza per la difesa di quell’unico presidio eroico, rimasto a difendere coi denti il prestigio della Vittoria e l’avvenire della Patria.

N el « Popolo d’Italia » del 14 gennaio 1 9 1 9 — con­

tinuavano ancora le dimostrazioni contro il rinunciatarismo balordo e nefasto — troviamo infatti pubblicato in grande neretto e senza firma il seguente appello:

<( Appello alle Fiamme!

« Tutti gli arditi, ufficiali e soldati di tutte le fiam­

me nere, rosse, verdi, sono invitati a trovarsi stasera alle are 19 nel cortile del « Popolo d’Italia v per ricevere la ban­

diera.

« Nessuno ‘manchi! ».

L a bandiera era quella consegnata a Mussolini il io novembre, sulla quale gli Arditi avevano giurato con i pu­

gnali sguainati.

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La Sezione degli Arditi milanesi non era ancora fon­

data, ma gli Arditi — come si vede — erano già all’opera.

N on avendo ancora una sede propria disponevano signoril­

mente di... due sedi: il giornale mussoliniano di V ia Paolo da Cannobbio (dove tenevano il loro gagliardetto nero in custodia dello stesso Mussolini), e la famosa Casa Rossa di Corso Venezia 65, dove Marinetti aveva aperto le porte del suo appartamento di stile passatisticamente egiziano ove gli Arditi si ritrovarono ogni giorno. L ’animoso Capo dei Futuristi aveva per gli Arditi la stessa predilezione di Be­

nito Mussolini. Egli doveva anzi tenere a battesimo la Se­

zione Arditi milanesi che venne fondata in casa sua il 19 gennaio 19 19 .

Il primo appello di costituzione associativa apparve nel « Popolo d’Italia » del i8 gennaio 1 9 19 con le firme degli iniziatori:

« T utti gli Arditi milanesi che intendono far parte dell’Associazione tra le Fiamme d’Italia, Sezione di Milano, possono inscriversi 0 mandare la loro adesione alla sede del

«M ovimento Futurista» in Corso Venezia, 6 1 - Milano.

I locali dove gli Arditi possono incontrarsi e ritrovarsi so­

no aperti dalle 15 alle 1 7 di ogni giorno.

« Nessuno dei « veri Arditi italiani » mancherà al- l’appellol

« I sottosaitti:

« T en . Barabandi Renato - V ia De Amicis, 3 1 ; Zanchi Edmondo - V ia Boito, 4; Svanoni Gino - Piazza d’Armi, 68; Borello Francesco - Corso Garibaldi, Caserma dei Pro­

fughi; sold. Biraghi Mario - V ia Sciesa, 19 : T en . Tresoldi

MI/550LJNJ E GLI ARDITI 45

Ernesto - Cassano d’Adda; sold. Meraviglia Carlo - V ia A»

riberto, 7; Cap. Spairani del 13 .0 Fiamme Nere - Ospedale Sacro Cuore Palestina; T en . Fulmini Antonio - V ia Ti<

raboschi, 2 ; T en . D i Giacomo - V ia Castelmorrone, 6;

S. T en . Bonichi Aleardo - V ia Galvani, Ospedale Scuole;

S. T en . Mario Carlino - V ia Canonica, 92; Bigatti Guido ' Corso Ticinese, 10 0 ; Volpi Albino - V ia Pietro Verri, 6;

Vaisecchi Pasquale - Piazzale Stazione Ticinese, 5; Schia- vini Dante - V ia Cicco Simonetta, 7 1 ; Ceriani Augusto - V ia Artieri, i i ; Buzzi Antonio ' Bastioni Magenta, 57;

Zanoncelli Gino - Ospedale di V ia Arena; Mandelli M a­

rio - V ia Vallone, 38 ; Ferro Euclide - Ospedale Albergo Popolare; Caretta Giuseppe - Via' Vincenzo Monti, 3 1 ; Bettolini Ettore - V ia Vigevano, 1 3 ».

Pochi giorni dopo, nel Popolo d’Italia del 2 3 gennaio 19 19 , si dava notizia della costituzione avvenuta in un pri­

mo tempo sotto la denominazione di Casa di Mutuo Aiuto dell'Ardito:

Associazione fra gli Arditi d’Italia

Sezione di Milano

« Fiamme Neref Fiamme Rosse! Fiamme Verdi! Arditi Reggimentali!

« È fondata in Milano la Casa di Mutuo Aiuto del­

l’Ardito.

« La Casa dell’Ardito non ha scopo politico. Il suo scopo è quello di conservare durante il tempo che intercede fra l'armistizio e la pace, e quello di pace, lo spinto,

l’or-- ul’or--

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gogUo, la dignità dell'Ardito, di quel soldato così valoroso che tanto ha contribuito alla Vittoria.

i<Essa costituirà il vincolo economico e morale fra l Ardito e la Nazione.

<( L ’Ardito non dovrà mai essere trascurato per alcun motivo e i a sua Casa, che ora si fonda qui in Milano, lo proteggerà in tutte le evenienze della vita.

« Lo aiuterà nel momento critico del congedo, quando s accingerà a riprendere il cammino interrotto durante la guerra, che egli fece con ardimento e con eroismo, per a~

more al suo paese; e lo aiuterà inoltre per tutta la vita in modo che non abbia mai a mendicare per vivere e non debba rimanere scontento dei sacrifici compiuti per la Patria.

Se un giorno egli sarà disoccupato dovrà sapere che per lui esiste la sua Casa, pronta sempre a venirgli in aiuto.

« N e lui, ne la sua famiglia dovranno soffrire per le difficoltà materiali della vita, fosse per un’ora soltanto.

« Se emigrerà sarà ugualmente assistito, protetto presso le aziende estere, onde il suo lavoro, non debba mai essere sfruttato e svalutato.

« La Casa di Mutuo Aiuto dell’Ardito è in Corso Ve-

■ nezia n. 65.

« L e adesioni si ricevono dalle ore 15 alle ore 17 di ogni giorno.

« G li assenti dalla città possono inviarle per iscritto.

« Il Comitato dirigente provvisorio:

« Presidente: Capitano Vecchi Ferruccio h o ." Reparto

d’Assalto). . ^ ^

MUS50LÌN1 E GLI ARDITI

47

Tenente Barabandi Renato (3°

Tenente Barabandi Renato (3°

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