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Perché è importante la pianificazione finanziaria: la conformazione del fabbisogno finanziario nelle aziende stagional

DELLA STAGIONALITÀ

3.3 Perché è importante la pianificazione finanziaria: la conformazione del fabbisogno finanziario nelle aziende stagional

Nel precedente paragrafo è più volte emerso, seppur non esplicitamente, che le aziende stagionali, sopportando in un tempo ristretto la concentrazione dell'attività operativa, si trovano a dover gestire un fabbisogno finanziario che assume un andamento poco uniforme. Esso, infatti, a causa del fenomeno della stagionalità, alterna momenti in cui l'intensità è massima, provocando le cosiddette “punte”, e altri in cui si verifica un' eccedenza di liquidità, causando i periodi di “stasi”. Questa particolarità, invece, non si palesa, in maniera così netta, per tutte le altre imprese, poiché i processi produttivi, da queste svolti, si susseguono e sono ben distribuiti durante l'esercizio: ciò fa sì che il fabbisogno finanziario assuma tratti ben più omogenei rispetto ad un'azienda di tipo stagionale. Le punte e le stasi nel fabbisogno finanziario possono avere sia un'origine funzionale che anti-funzionale. Nel primo caso si ricade nella normale gestione operativa e perciò si tratta di fenomeni che possono essere previsti e fronteggiati. Diversa è la circostanza delle punte e delle stasi anti-funzionali. Esse sono il sintomo di stati patologici che talvolta investono le aziende, causati, ad esempio, da un mancato afflusso di mezzi finanziari da parte di terzi, oppure da modifiche improvvise nei prezzi dei fattori produttivi o del prodotto: per questo motivo, sono eventi più imprevedibili e difficilmente contrastabili. Le punte, sia di natura funzionale che anti-funzionale, generalmente possono manifestarsi all'inizio della produzione, quando si devono approntare i fattori produttivi, oppure, quando essa sta per concludersi ed i ricavi non sono stati ancora conseguiti. Delle due, la seconda situazione è ben più grave, poiché non tutte le contromisure a disposizione risultano efficaci e perciò, sussiste il rischio

di pregiudicare ancor di più l'equilibrio aziendale. Nel caso delle punte “iniziali”, invece, esiste una maggiore elasticità nel fronteggiare il picco di fabbisogno perché, ad esempio, oltre al classico ricorso ai mezzi di terzi, è possibile rivedere i programmi per la produzione, non ancora avviata, procedendo quindi, ad un loro ridimensionamento (Giannessi, 1982).

Manca (2009) propone una rappresentazione grafica dei fenomeni in esame. L'autore distingue il caso delle vendite diluite nell'esercizio, con quelle concentrate in un tempo ristretto: nella prima situazione, il fabbisogno finanziario culmina in una punta non appena il processo produttivo è terminato, e da lì in poi inizia a diminuire fintanto che le entrate rimangono superiori alle uscite. Nell'altro caso, invece, la punta del fabbisogno, persiste anche dopo che l'attività produttiva è terminata, e si ridurrà velocemente – dopo aver raggiunto il suo massimo – solo nel momento in cui si verificheranno le prime vendite. Le figure 3.5 e 3.6 rappresentano, rispettivamente, queste due circostanze, mentre la figura 3.7 mostra l'andamento di una stasi, la quale spesso si manifesta a seguito di una stagionalità dei soli valori positivi.

Figura 3.5: Punta nel fabbisogno in presenza di vendite diluite Fonte: Riproduzione figura proposta da Manca (2009, p. 68)

Dopo questa disamina, pare evidente che «la formazione delle punte dipende da una mancata sincronizzazione del flusso e del deflusso dei mezzi finanziari: è sufficiente il minimo squilibrio fra le due correnti per provocare punte di natura funzionale; se questo equilibrio si aggrava, le punte funzionali tendono fatalmente a trasformarsi in punte anti-funzionali» (Giannessi, 1982). Un obiettivo prioritario del management di un'azienda stagionale sarà, allora, quello di adottare, al suo interno, un sistema di pianificazione finanziaria così da attenuare il fenomeno, fronteggiando, in particolar modo, le punte che, se tralasciate, possono provocare stati di incaglio e successive crisi di liquidità. Punte e stasi, quindi, sono condizioni perfettamente fisiologiche nelle imprese soggette a stagionalità, perciò se lo sforzo effettuato dall'area finanziaria nel

Figura 3.6: Punta nel fabbisogno in presenza di vendite concentrate Fonte: Riproduzione figura proposta da Manca (2009, p. 68)

Figura 3.7: Stasi nel fabbisogno finanziario Fonte: Riproduzione figura proposta da Manca (2009, p. 70)

pianificare il fabbisogno avrà successo, sarà possibile assistere ad uno scenario privo di questi elementi, dal momento che le misure cautelative adottate saranno state efficaci. L'analisi del fabbisogno finanziario in ottica prospettica dovrà essere un punto di forza di questa categoria di aziende, affinché si possa, in primo luogo, prevenire il verificarsi delle punte e, se ciò non risultasse possibile, quanto meno evitare che si trasformino in condizioni patologiche, difficilmente controllabili e contrastabili (Manca, 2009).

In questo terzo capitolo abbiamo esaminato le peculiarità del fenomeno critico “stagionalità” dandone dapprima una definizione e proponendone una classificazione. Abbiamo analizzato, successivamente, gli impatti della stagionalità economica e monetaria sull'intera gestione aziendale e, di pari passo, abbiamo considerato il ventaglio di provvedimenti a disposizione del management per cercare di volgere a proprio vantaggio tali effetti. Posto che la liquidità è il “motore” di qualunque azienda, per questa categoria diventa ancor di più un fattore critico, a causa della particolare configurazione che assume il fabbisogno finanziario. Per questo motivo lo strumento della pianificazione finanziaria è indispensabile per garantirne, soprattutto nel breve periodo, l'equilibrio sia dal punto di vista economico che monetario. Nel redigere il budget di cassa e nel determinare i flussi di cassa prospettici sarà, allora, necessario valutare la frequenza con la quale la stagionalità è avvertita, la sua durata e la sua intensità. Quest'ultimo aspetto è quello più difficile da quantificare ed è proprio per questo motivo che è fondamentale il processo di pianificazione, perché sottovalutare la dinamica monetaria significa provocare il manifestarsi di profondi e repentini problemi alla solvibilità futura. Nel prossimo capitolo, dopo aver inquadrato le aziende agricole – nelle quali la stagionalità è particolarmente evidente – esamineremo come è possibile attuare la programmazione finanziaria, attraverso la stesura del budget.

Capitolo 4

LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA NELLE AZIENDE