NDUSTRIA MANUFATTURIERA Camera di Commercio di Forlì-Cesena
ALTRE INDUSTRIE
I- 286 – Imprese attive
Manifatture ad alta e medio-alta tecnologia
Territorio: Forlì-Cesena
Settore di attività: Manifatture a medio-alta tec-nologia
Analisi nel periodo 2009-2012 Valore nell’anno 2012: 693
Valore minimo nel periodo: 693 (anno 2012) Valore massimo nel periodo: 708 (anno 2011) Valore medio nel periodo: 702
Composizione del settore manifatturiero
Territorio: Forlì-Cesena Periodo di riferimento: 2012
Settore di attività: Attività manifatturiere
Territorio: Emilia-Romagna Periodo di riferimento: 2012
Settore di attività: Attività manifatturiere Territorio: Forlì-Cesena
Settore di attività: Manifatture ad alta tecnologia Analisi nel periodo 2009-2012
Valore nell’anno 2012: 200
Valore minimo nel periodo: 200 (anno 2012) Valore massimo nel periodo: 215 (anno 2009) Valore medio nel periodo: 208
Manifatture ad alta tecnologia Manifatture a medio-alta tecnologia Manifatture a medio-bassa tecnologia Manifatture a bassa tecnologia
(',/,=,$
',/,=,$
&DPHUDGL&RPPHUFLR GL)RUOÆ&HVHQDLe perduranti difficoltà economiche nazionali ed internazionali e le ristrettezze finanziarie in cui versano famiglie, imprese e enti pubblici hanno determinato un’altra annata negativa per il comparto delle costruzioni.
Il clima di fiducia delle imprese di costruzioni, misurato dall’Istat, ha segnato un indice generalmente basso per tutto l’anno con la tendenza a peggiorare verso fine anno. I giudizi sono stati particolarmente bassi per il comparto della costruzione di edifici mentre sono apparsi meno pessimistici per l’ingegneria civile e per i lavori di costruzione specializzati.
Secondo l’Istat la grave crisi rilevata negli scorsi anni nel 2012 è andata progressiva-mente aggravandosi; la variazione dell’indice grezzo della produzione nelle costruzioni rispetto all’equivalente trimestre del 2011 ha segnato quest’anno una diminuzione del 12,3% nel primo, del 14,8% nel secon-do e del 15,0% nel terzo trimestre. Anche l’indice corretto per i giorni lavorativi, per il medesimo arco temporale, ha confermato queste entità del calo. Gli ultimi dati accen-tuano questa tendenza: la produzione è stata inferiore di quella dello stesso mese dello scorso anno del 5,2% a ottobre e del 17,9 a novembre. I costi di costruzione sono in crescita contenuta: relativamente ai fab-bricati residenziali l’indice calcolato dall’Istat evidenzia un aumento del 2,0% nel terzo trimestre, rispetto a quello corrispondente del 2011. Questo indicatore, che misura la variazione dei costi diretti di realizzazione di un fabbricato residenziale prendendo in considerazione le principali voci di spesa, ha segnato un raffreddamento rispetto a quanto rilevato nel 2011. Quest’anno il rincaro principale è dovuto ai trasporti e ai noli (+5,4%) seguito da quello della mano d’opera (+2,3%); più contenuto il rincaro dei materiali (+1,2%) con in testa gli isolanti e gli impermeabilizzanti seguiti dai laterizi e prodotti in calcestruzzo, dagli infissi e dai le-ganti. Alcuni materiali hanno registrato una diminuzione del prezzo; fra questi i legnami, i metalli, gli impianti di riscaldamento e gli impianti di sollevamento. Il nuovo indice di costruzione di tronchi stradali segna variazi-oni di scarsa entità (+0,2% per tronco con tratto in galleria e –0,5% per tronco senza tratto in galleria); anche su queste opere si registrano incrementi dei costi nelle com-ponenti noli, trasporti e mano d’opera
men-tre sono complessivamente più economici i materiali.
Secondo quanto rilevato dall’Istat nell’indagine sugli occupati e disoccupati, il settore delle costruzioni in Italia offre lavoro a circa il 7,5% degli occupati. A settembre ha registrato una contrazione del 5,8%
degli addetti rispetto a settembre 2011. Si contano 687.000 occupati autonomi (-2,2%) e 1.040.000 occupati alle dipendenze (-8,1%).
Sempre secondo l’Istat le ore lavorate per dipendente nelle imprese con almeno 10 dipendenti sono diminuite dell’1,3% nel terzo trimestre del 2012 rispetto al 2011 mentre l’incidenza delle ore di Cassa Integrazione Guadagni è aumentata del 17,9%. Le ore di straordinario sono stimate al 3,3% rispetto alle ore lavorate, in lieve aumento sull’anno scorso (+0,2%).
Il settore delle costruzioni (ramo F della codifica delle attività economiche Istat Ateco 2007) nel territorio di Forlì-Cesena è senza dubbio un settore importante nel tessuto economico. Secondo la banca dati StockView di Infocamere a fine anno il settore è rappresentato da 6.487 imprese attive che impiegano 16.008 addetti. Rispetto a dicembre 2011 lo stock si è ridotto (-3,4%) ad un ritmo più elevato rispetto al complesso di tutte le attività economiche (-1,7%).
Si tratta di una struttura imprenditoriale numericamente elevata ma anche molto frammentata: la dimensione media è di appena 2,5 addetti per impresa e le imprese con oltre 19 addetti (79 in tutto) superano appena l’1% anche se impiegano il 24,8%
degli addetti del settore. Per il 69,6% si tratta di ditte individuali mentre le società di capitale sono il 13,1% (2 unità in meno di anno scorso). Si accentua la concentrazione di imprenditori stranieri. Analizzando i dati sulle cariche sociali, per il settore edile provinciale, risulta che ogni 100 cariche in imprese attive 15,5 sono coperte da individui nati in paesi stranieri: 11,7 da persone nate in paesi extracomunitari (in maggioranza albanesi, che da soli costituiscono il 5,1%, seguiti da tunisini, svizzeri, macedoni e marocchini) e 3,7 da nati in paesi dell’Unione Europea (in maggioranza rumeni seguiti da polacchi e bulgari). L’88,3% degli stranieri ha meno di 50 anni contro il 56,3% degli imprenditori italiani.
5DSSRUWRVXOOnHFRQRPLDGHOODSURYLQFLDGL)RUOÆ&HVHQD
(',/,=,$
&DPHUDGL&RPPHUFLR GL)RUOÆ&HVHQD
I più recenti dati disponibili sui bilanci delle società di capitale della provincia, riferiti all’esercizio 2011, evidenziano una ripresa del fatturato e del valore aggiunto rispetto al 2010 ma una redditività netta complessiva negativa. Il settore ha dimostrato una maggiore tenuta nei margini economici operativi rispetto alle medie regionali, ma risulta penalizzato da una struttura finanziaria debole che si è esposta a breve termine nel periodo 2009-2011, e la cui entità rimane elevata rispetto alla situazione media del comparto nell’Emilia-Romagna. Il 2011 è stato comunque un anno di riduzione dello stock del debito dovuto ad una buona capacità di produzione di cassa operativa.
I dati disponibili per la provincia evidenziano una congiuntura assai difficile ma con valori più contenuti rispetto al quadro regionale e nazionale.
Le indicazioni derivanti dalla rilevazione sulla congiuntura condotta da Unioncamere aggiornata a settembre 2012, descrivono, a
livello nazionale una forte contrazione media del volume d’affari (-8,5% nella media degli ultimi quattro trimestri); in Emilia-Romagna la riduzione è di entità minore (-2,9%) e a Forlì-Cesena è ancor più contenuta (-1,7%):
per la provincia, dopo la netta riduzione del primo trimestre hanno fatto seguito il secondo e il terzo con dati di segno positivo che hanno finalmente interrotto la lunga serie negativa durata ben undici trimestri (quasi tre anni). Tuttavia la quota di imprese che hanno dichiarato diminuzione del fatturato nel terzo trimestre rispetto al precedente è stata del 40%, quindi superiore a quella registrata nel 2011 che fu del 21%, mentre quelle che hanno registrato un aumento sono state solamente il 5% contro il 34%
dello scorso anno. Per quanto riguarda la produzione, la quota di imprese che hanno dichiarato una diminuzione nel terzo trimestre rispetto al 2011 è stata del 73%
contro il 21% dello scorso anno mentre nessuno ha dichiarato di aver aumentato i
80,0%
70,0%
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
IMPRENDITORI PER CLASSE DI ETÀ E NAZIONALITÀ Settore F (Costruzioni) - Forlì-Cesena
imprese attive al 31/12/2012
!
(
#
IMPRENDITORI PER CLASSE DI ETÀ E NAZIONALITÀ
Settore F (Costruzioni) - Forlì-Cesena - imprese attive al 31/12/2012
( # .( ()##
205 38,4%
1.106 4.316 20,4%
175 : 5,5%
1,8%
TOTALE ;: 8.135 15,5%
!
(',/,=,$
&DPHUDGL&RPPHUFLR GL)RUOÆ&HVHQD
livelli produttivi come nel 2011.
Secondo gli scenari redatti da Prometeia a novembre il valore aggiunto del settore delle costruzioni della provincia nel 2012 è stimato in calo del 5,3% e per il 2013 è previsto un leggerissimo recupero (+0,3%).
La disponibilità di commesse è sempre più scarsa. L’edilizia residenziale, praticata generalmente da imprese di piccole dimensioni, meno strutturate e rivolte ad un mercato strettamente locale, è rimasta sostanzialmente ferma. Le poche attività hanno riguardato prevalentemente i lavori di ristrutturazione ammessi ai benefici fiscali che tuttavia sono stati confermati solo fino
a giugno.
L’edilizia non residenziale, a cui si dedicano prevalentemente imprese più strutturate e a volte consorziate fra loro, è negativamente condizionata dalla continua riduzione degli appalti pubblici e dalla scarsa propensione delle imprese agli investimenti.
Secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nella nostra provincia le compravendite di unità residenziali, che nel 2011 avevano registrato una brusca battuta di arresto (-14,1% rispetto all’anno precedente) nei primi sei mesi del 2012 hanno confermato un’ulteriore riduzione (-24% rispetto al periodo da gennaio a giugno dello scorso anno): si è quindi incrementato lo stock di immobili invenduti. Tuttavia i prezzi, seppur in leggero calo, si mantengono elevati.
Sempre secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare, nel 2012 si è confermata, anzi aggravata, la difficoltà nelle transazioni di immobili di natura non residenziale: nei primi sei mesi le compravendite sono diminuite all’incirca del 20% rispetto al 2011;
a parte una sostanziale tenuta degli scambi di immobili classificati come “terziario”
le altre categorie (“commerciale” e soprattutto “produttivo”) hanno subito nette contrazioni, comprese le “pertinenze”
costituite in prevalenza da box e posti auto.
L’occupazione ha mostrato evidenti segni di cedimento. Il numero dei dipendenti per i quali sono stati fatti versamenti presso le Casse Edili operanti nella provincia è apparso in ulteriore e netta diminuzione (-10,4%
nell’annata edile che va da ottobre 2011 a settembre 2012 rispetto alla precedente); la contrazione è riscontrabile in tutte le fasce di età ma particolarmente fra i dipendenti di età inferiore ai 40 anni. L’età media delle maestranze continua quindi ad aumentare.
Le ore lavorate, denunciate dalle 1.227 imprese iscritte presso le Casse Edili, sono scese sotto gli otto milioni con una
CASSE EDILI
Forlì-Cesena - anni edili 2010/11 e 2011/12
2010/11 2011/12 =:.;;>;();>;;
?'@"BC@DB"" 1.365 1.227 *;F;.
GD"?G"?H 7.437 6.665 *;F .
CB"IJCBJH" K: : 7.643.326 *;F.
Indice del numero delle transazioni normalizzate (NTN) in provincia di Forlì-Cesena Settore residenziale
Rapporto di intensità del mercato immobiliare (IMI) transazioni/stock in provincia di Forlì-Cesena Settore
residenziale
5DSSRUWRVXOOnHFRQRPLDGHOODSURYLQFLDGL)RUOÆ&HVHQD
(',/,=,$
&DPHUDGL&RPPHUFLR GL)RUOÆ&HVHQD
diminuzione del 12,2% rispetto all’anno precedente. La riduzione della manodopera passa anche attraverso forme flessibili di contratto come il part-time e i contratti stagionali.
Nel 2012 l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni è legato in parte alle avverse condizioni climatiche in particolare per le copiose precipitazioni nevose di febbraio ma soprattutto alla mancanza di commesse.
Tutte le voci sono aumentate: gli interventi
“ordinari”, i più utilizzati, sono cresciuti del 24,1% rispetto al 2011 seguiti da quelli
“straordinari” (+118,2%) e da quelli “in deroga” (+17,9%). Complessivamente il settore delle costruzioni ha registrato un aumento del 40,0% ed ha riguardato per il 13% anche gli impiegati.
A causa della scarsità della domanda le imprese stanno attuando politiche difensive esplorando anche fasce di mercato non consuete come tipologia di lavoro o come dimensione del progetto accontentandosi anche di lavori più piccoli di quelli per cui l’impresa è strutturata. Qualcuno si orienta anche al mercato estero che tuttavia necessita di grande cautela; inoltre per essere remunerati questi lavori devono essere eseguiti prevalentemente attraverso le imprese del luogo di realizzazione e, pertanto, non portano benefici significativi
sul nostro territorio né in termini di occupazione nè di ricchezza.
In aggiunta restano perlopiù irrisolti i problemi e gli ostacoli strutturali più volte segnalati per questo settore. Fra questi troviamo l’elevato impatto della burocrazia, la difficoltà di riscuotere i crediti e la restrizione dei finanziamenti concessi dagli istituti bancari che penalizza il settore nel suo complesso indipendentemente dalla qualità dell’impresa e dei suoi progetti; permane inoltre il problema della concorrenza sleale ed il rischio dell’infiltrazione mafiosa.
In conclusione, se all’’inizio la crisi è stata dolorosa ma ha aiutato a fare selezione fra le imprese, questa seconda fase, connotata sia da problemi di mercato sia da ostacoli finanziari, sta invece mettendo in seria difficoltà anche le imprese più sane.
COSTRUZIONI - FATTURATO - FORLI’-CESENA
Variazione del volume di affari (fatturato) sullo stesso trimestre dell’anno precedente e variazione degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti
COMMERCIO INTERNO