CAPITOLO II LE LINEE DI POLITICA NAZIONALE DI RIFORMA
2.1 ITALIA: BUONI PROPOSITI PER RISANARE LA PIAGA DELLA
2.1.2 Gli incentivi a favore della Garanzia per i Giovani e i prim
Una richiesta molto forte che arriva sia dal lato dell’offerta di lavoro sia dal lato della domanda è una forma di incentivi che stimoli nuove assunzioni di giovani. Adapt ha eseguito uno studio55 per mostrare come, in realtà, i fondi da destinare a questo scopo ci siano: il rischio è che siano inefficaci. Secondo lo studio in questione innanzitutto si confonde troppo spesso il termine “giovane”
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V. Il ruolo delle regioni in www.garanziagiovani.gov.it. Ultimo accesso 12 marzo 2015.
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Si veda in particolare: http://www.bollettinoadapt.it/wp- content/uploads/2014/02/Occupazione-giovanile-la-mappa-degli-incentivi.pdf
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non avendo una chiara ed uniforme definizione di esso: il range di età appare dunque molto labile.
Inoltre si mostra come a livello nazionale ci siano troppe frammentazioni di tali incentivi. Ovvero questi sono suddivisi in ben quattro livelli di tipo economico, fiscale, normativo e contributivo. Nello specifico gli incentivi di natura economica e fiscale sono spesso rivolti a giovani donne da assumere con contratti di tirocinio o a giovani ricercatori. Con quelli di tipo contributivo lo Stato riconosce per un periodo di 18 mesi incentivi pari a 1/3 della retribuzione lorda mensile imponibile ai fini previdenziali.
L’apprendistato, che sarà approfondito in seguito, è una forma contrattuale ancora poco utilizzata, ma che racchiude in sé una mix di incentivi di natura normativa, contributiva e fiscale. Per promuovere l’occupazione giovanile si punta molto a dar spazio a questo contratto e in particolar modo al contratto di apprendistato di formazione e ricerca, ora poco utilizzato, per il quale sono previste agevolazioni economiche fino a 6mila euro per rapporti a tempo pieno e fino a 4 mila euro per quelli part-time.
Italia Lavoro56 ha inserito il contratto di apprendistato tra i progetti volti alla promozione dell’occupazione giovanile. Il problema degli incentivi risulta essere spesso una sovrapposizione di obiettivi e un scarso livello di informazione sul loro reperimento.
Per stimolare un incremento dell’occupazione viene incentivato di gran lunga il tirocinio che però rischia di entrar in conflitto con il contratto di apprendistato. A mio parere è preferibile l’utilizzo del secondo contratto in quanto esso rientra nella categoria dei contratti a tempo indeterminato, a differenza del tirocinio, caratterizzato da una temporaneità definita.
56 Italia Lavoro è una società per azioni nata per effetto della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 maggio 1997 e totalmente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Opera come ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale.
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Inoltre, con la forte crisi occupazionale si genera molte volte il fenomeno dell’auto-imprenditorialità grazie alla fitta rete di incentivi ad esso legati. Che se da una parte mostra la voglia di rivincita dei giovani, dall’altra è facilmente correlato ad alta mortalità imprenditoriale.
Gli incentivi, dunque, ci sono, ma troppo spesso sono erroneamente affidati a dei programmi o entrano in conflitto con altre forme di sviluppo. È necessaria una revisione delle forme di incentivazione, ma ancor più degli obiettivi che esse si prefiggono. Quelli destinati alla Garanzia Giovani riguardano principalmente le imprese che scelgono di assumere un giovane iscritto al progetto. In tal senso è previsto un bonus che varia dai 1.500€ a 6.000€ per le assunzioni a tempo indeterminato, fino ai 4.000€ per le assunzioni a tempo determinato o in somministrazione. Per quanto riguarda il contratto di apprendistato per l’alta formazione e la ricerca si arriva a 6.000€, così come per l’inserimento attraverso tirocinio.
Inoltre, il programma vuole spronare, come visto, anche l’imprenditorialità dei giovani, che non per forza devono inserirsi nel mercato del lavoro solo tramite subordinazione ad un datore di lavoro. Così la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha dedicato loro il piano “Jobs for Youth” rendendo disponibili 500 milioni di euro per tale fine di cui possono beneficiare le PMI fino a 250 dipendenti, le Mid-Cap fino (dai 250 ai 3.000 dipendenti) e le Startup innovative.
A poco più di un anno dal lancio di Garanzia Giovani emergono i primi risultati: se da una parte i giovani che si iscrivono al programma sono sempre di più, ricordiamo che poco meno della metà non supera la selezione perché priva dei requisiti richiesti.
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Tabella1 – Incremento percentuale dei registrati, dei presi in carico e degli individui interessati da una misura e avanzamento percentuale nell’ultimo mese. Riferimento Report del 15/05/2015.
(Fonte: Report Garanzia Giovani, 2015)
Osserviamo, inoltre, che le misure proposte ai giovani sono in larga percentuale contratti a tempo determinato (ben il 72%) mentre solo l’1,6% riguarda i contratti di apprendistato, punto rilevante per la Raccomandazione. Si evince il problema persistente della situazione italiana ovvero la precarietà. Nei capitoli seguenti vedremo che il contratto a tempo determinato non necessariamente rappresenta un lato oscuro, ma ad ogni modo, l’abuso di tale tipologia contrattuale non faccia altro che recare instabilità nel mercato del
4 settimane
prima
15 maggio
2015
incremento
NUMERO GIOVANI REGISTRATI 515.533 568.576 10.3%NUMERO GIOVANI PRESI
IN CARICO 260.324 299.063 14.9%
NUMERO GIOVANI A CUI È STATA PROPOSTA UNA MISURA PREVISTA DAL
PIANO
46 lavoro.
Per un efficiente inserimento dei giovani nell’attività lavorativa bisogna puntare su contratti di apprendistato capaci di avvicinare gradualmente i giovani al lavoro stimolandone il loro interesse e offrendogli l’opportunità di acquisire delle competenze utili alla formazione professionale.
Figura 1 - Incidenza percentuale dei posti disponibili per tipologia contrattuale
(Rielaborazione personale dei dati del Report su Garanzia Giovani, 2015)
A oggi tali contratti sono ancora poco utilizzati, ed ancor meno le tipologie di apprendistato differenti dalla qualifica professionale o dal diploma. L’apprendistato di alta formazione e ricerca è utilizzato pochissimo, precludendo al paese la possibilità di avere giovani su cui investire per un incremento della
72% 11,90% 1,60% 10,40%
TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Tempo determinato Tempo indeterminato Apprendistato Tirocinio47
sezione di ricerca & sviluppo, altro elemento su cui attraverso la Raccomandazione si invitano gli Stati ad investire.
2.2 IL RUOLO DELL’UNIVERSITA’ NELLA TRANSIZIONE SCUOLA -