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INCLUSIONE: UNA SCUOLA INCLUSIVA PER VOCAZIONE

Nel documento POF-Triennale (pagine 18-21)

La valorizzazione della persona è la trama sottesa ad ogni nostra attività ed iniziativa.

Nell’ottica delle pari opportunità per tutti, l’inclusione diventa quindi “mentalità” dell’Istituto e si traduce in azioni significative che sono il segno evidente di rispetto della persona e modo concreto per aiutare ciascuno a conoscersi ed accettarsi, per costruire il progetto di un futuro pieno e sereno, imparando a scoprire ed usare i propri talenti.

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Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione è molto operativo e si occupa di

 formazione specifica

 coordinamento delle attività di screening

 ricerca ed utilizzo strumenti /metodologie ad hoc e ad personam

 utilizzo di attività curriculari e materie opzionali per una sempre maggiore personalizzazione dei percorsi

 iniziative extra-curriculari

 salute e sport: un valido aiuto

 confronto con realtà di altre scuole, in Italia e all’estero

 relazioni con specialisti ed esperti

 collaborazione con le famiglie

 gestione Piano Annuale di Inclusione (P.A.I., Allegato 4/a Sc. Sec. di I grado e Allegato 4/b Licei): stesura, monitoraggio, integrazioni e correzioni, dopo aver rilevato la presenza di alunni area BES.

Il Collegio dei Docenti ha deliberato di aderire al progetto Dislessia Amica.

Bisogni Educativi Speciali e Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 "Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica", delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all'apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà.

La direttiva estende l'area dei BES comprendendo alunni con:

 svantaggio sociale e culturale;

 disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici;

 difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

La direttiva estende, pertanto, a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell'apprendimento.

La Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013, ha dato delle indicazioni in merito alla Direttiva sui BES del 27 dicembre 2012 per cui, fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni in caso di disabilità e di DSA, definisce che è compito doveroso dei Consigli di Classe adottare una personalizzazione della didattica ed eventualmente delle misure compensative e dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

Il Consiglio di Classe, quindi, in accordo e collaborazione con le famiglie, anche nei casi in cui non c’è certificazione clinica o diagnosi, operano nell’ottica di una didattica personalizzata prendendo decisioni e progettando azioni sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, di possibilità già contenute nella normativa vigente in materia, di eventuali pareri

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di specialisti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato (PDP) diventa lo strumento in cui si possono includere progettazioni didattico-educative ad personam e ad hoc, eventualmente anche calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita di cui moltissimi alunni BES, privi di qualsiasi certificazione diagnostica, hanno bisogno per raggiungere il proprio successo formativo. L’obiettivo principale che ci prefiggiamo subito è la crescita personale psicologica, la conquista e/o il recupero dell’autostima.

Per gli alunni con DSA, adeguatamente diagnosticati, i consigli di classe interessati procedono alla stesura del PDP seguendo le seguenti fasi:

1. colloquio con la famiglia e, nella secondaria di II grado, con l’alunno/a

2. autorizzazione a comunicare con gli esperti

3. esame della documentazione

4. osservazione del comportamento (relazioni con docenti, compagni, realtà) e degli

apprendimenti

5. bozza del PDP

6. condivisione dei contenuti della bozza con genitori e, nella secondaria di II grado, con

l’alunno/a

7. redazione del PDP

8. riesame sistematico del PDP

9. valutazione conclusiva del PDP a fine anno.

Essendo l’obiettivo prioritario del percorso didattico e formativo la tutela del diritto allo studio degli alunni con BES e DSA, nello svolgimento dell’attività didattica e anche delle prove di esame, i docenti adottano gli strumenti metodologici – didattici compensativi (tavola pitagorica, tabella delle misure, computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico etc.) e dispensativi (programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa, organizzazione di interrogazioni programmate, etc.) ritenuti più idonei.

L’adozione di tali misure è finalizzata ad evitare situazioni di affaticamento e di disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo, tengono conto delle specifiche situazioni soggettive di questi alunni, come evidenziate nei singoli PDP (D.P.R. 122/2009 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169; Legge 8 ottobre 2010, n. 170, Nuove norme in materia di disturbi

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specifici di apprendimento in ambito scolastico e DM 62/2017 Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di stato a norma dell’art. 1, commi 180 e 181 lettera i della legge 15 luglio 2015, n. 107; DM 741/2017 relativo all’esame di stato).

L’attività didattica e la valutazione degli alunni con disabilità

Le scuole Chelli operano sempre nell’ottica dell’inclusione degli alunni con disabilità per i quali sono progettati e realizzati percorsi formativi personalizzati, curando particolarmente i collegamenti con il piano di lavoro della classe di appartenenza, nell’ottica di un sereno progetto di vita.

Come da normativa vigente (D. Lgs. 7 agosto 2019, n. 96, recante “Disposizioni integrative e correttive al D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 66, recante “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della Legge 13 luglio 2015, n. 107”)ed in collaborazione con gli specialisti e la famiglia, vengono esplicitati nei singoli PEI tutti i particolari del percorso formativo di ogni alunno ed è compito degli insegnanti curricolari, in collaborazione con gli insegnanti di sostegno, valorizzare tutte le esperienze realizzate dall’alunno per favorire una effettiva partecipazione al lavoro del gruppo classe.

La verifica degli obiettivi raggiunti e la valutazione sono strettamente correlate al percorso individuale ed avranno le seguenti caratteristiche:

· uguali a quelle della classe, qualora l’alunno si sia attenuto alla programmazione della classe. In questo caso le verifiche saranno uguali e valutate utilizzando gli indicatori comuni alla classe;

· in linea con quella della classe con contenuti ed obiettivi diversificati, qualora l’alunno segua una programmazione individualizzata per obiettivi minimi;

· differenziate, qualora l’alunno abbia seguito una programmazione sostanzialmente differente sia nei contenuti che negli obiettivi.

Nel documento POF-Triennale (pagine 18-21)