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Dagli studi svolti durante lo stage un risultato rilevante riguarda la tipologia prevalente di imprese presenti a Sophia Antipolis; la maggior parte di queste è nella fase di start- up. Tale risultato è indice di un sistema che promuove la nascita delle imprese grazie ad un complesso e sviluppato settore di ricerca e sviluppo, dove vanno a congiungersi studiosi, ricercatori, ingegneri con una forte presenza di strutture idonee alla ricerca e alle nuove tecnologie.

Proprio per le aziende in fase di start-up, la necessità di accedere a partnership è critica. Capire l’importanza del networking e il nuovo ambiente di questo è ancor più importante per gli incubatori, che diverranno un network non solo per loro stessi ma per il loro team di start-ups.

L’utilizzo di alleanze strategiche ha iniziato a confondere i limiti tra le transazioni intra- aziedali e quelle che si estendono oltre i limiti ma hanno tutte gli stessi obiettivi:

- aumentare la possibilità per le nuove aziende di accedere al mercato; - acquisire nuove tecnologie o sfruttare quelle già esistenti;

- aumentare e migliorare la produttività attraverso relationship con i fornitori. Un ruolo chiave nella creazione di una nuova azienda è ricoperto dagli incubatori; questi sono aziende (o divisioni aziendali) che raccolgono le idee imprenditoriali stimate ad alto potenziale di ritorno economico, ma non ancora pronte per essere massicciamente finanziate.

Negli incubatori non lavorano scienziati, ma managers con elevate competenze in strategia aziendale, marketing, finanza, contabilità direzionale e soprattutto che condividono un profondo interesse per le evoluzioni del mondo digitale e i nuovi

modelli di business. Come gli scienziati, che lavorano nei centri di ricerca, anche i managers, che operano

all'interno di un incubator, partono da un'idea, la studiano, la analizzano e la sperimentano. L'obiettivo di un incubatore non è, però effettuare una scoperta scientifica o identificare una nuova legge fisica, ma far nascere e crescere imprese ad alto tasso di sviluppo (tipicamente nei settori dell'informatica e delle biotecnologie). Essi analizzano le idee di business per vagliarne la fattibilità tecnica, economica e finanziaria. Se le idee

supereranno questo primo esame, l'incubator si impegnerà a seguire le successive fasi di sviluppo dell'azienda per accelerare (da qui il nome di "acceleratori") il più possibile la crescita dell'impresa.

Gli incubatori, mettendo a disposizione degli imprenditori l'esperienza e la preparazione dei loro team di consulenti, consentono alle aziende di portare la propria attività in rete in modo efficace e soprattutto veloce. E' proprio la rapidità, con cui un'idea di business viene trasformata in una Internet company, uno dei fattori che contraddistingue l'operato degli incubatori.

fase1 fase2 fase3 fase4

fasi vel o c it à d i svi lu p p o Figura 4.1

Fonte: Articolo “Gli incubatori- Creare un’impresa partendo da un’idea” di M.Trecate

Con l’intervento dell’incubatore -business plan - prototipi - scelta managment - sito operativo - alcune alleanze - alcune assunzioni - molti collaboratori - molte alleanze - primi flussi di cassa - elevata redditività - preparazione all’entrata in Borsa

Senza l’intervento dell’incubatore

Valore aggiunto portato all’azienda derivante dall’intervento dell’incubatore

Nel grafico viene rappresentato il valore aggiunto (distanza tra la curva rossa e la retta inclinata verde) in termini di accelerazione dello sviluppo della “business idea”, che gli incubatori dovrebbero portare in dote alle aziende alle quali prestano consulenza. In altri termini, l'intervento di un incubatore dovrebbe portare, nel giro di pochi mesi (massimo qualche anno), le 'start-up' ad un livello di redditività tale, da consentirgli la quotazione in borsa, più velocemente,comunque, di quanto sarebbero in grado di fare con le sole proprie forze.

La loro funzionalità è quella di sviluppare l’attività e assistere il team delle loro start- ups nel superare gli ostacoli nella corsa al successo, i quali sono:

- mancanza di disponibilità finanziarie; - mancanza di conoscenza;

- mancanza di economicità; - barriere per le transazioni;

- scarsa conoscenza di se stessi (delle loro possibilità); - mancanza di personale responsabilità;

- mancanza di capacità e creatività.

§ 4.1 Il ruolo degli incubatori

Per assistere le aziende start-ups, un incubatore compie determinate attività, che sono: % Sviluppare credibilità: un’azienda start-up, soprattutto se è innovativa dal punto

di vista tecnologico, incontra problemi nell’ambiente competitivo.

% Diminuire la curva dell’apprendimento: per un business di successo nel lungo termine, i manager di una start up devono imparare come amministrare; devono inoltre essere indipendenti senza il supporto dell’incubatore. Un’importante funzione di questo ultimo è quella di accelerare il processo di apprendimento. % Risolvere i problemi più velocemente: gli incubatori saranno in grado di portare

aiuto attraverso la loro connessione con gli istituti di ricerca e esperti di settore. % Fornire accesso al network imprenditoriale: l’imprenditorialità è un processo

dinamico che richiede legami non solo tra gli individui ma anche tra differenti istituzioni. Il più forte, il più complesso, e la più diversa rete di relazioni è, la più probabile è per un imprenditore avere accesso al mercato e alle opportunità di risolvere i problemi, e nel lungo termine ad divenire una realtà di successo. I servizi comunemente offerti da un incubatore sono di consulenza, marketing e PR, servizi legali, infrastrutture per ufficio, IT infrastructure, networking, risorse umane,

capitale e servizi educativi. Il servizio più di valore per il team in un programma di incubatori è il networking.

Gli imprenditori, quando stanno scegliendo un incubatore per il loro progetto, vedono il network come il fattore più importante.

Ci sono due caratteristiche tipiche del network di incubatori:

- il networking deve essere istituzionalizzato; il meccanismo per il network deve esistere prima che il team ne abbia realmente bisogno, e quando loro fanno qualsiasi cosa esso deve già essere nel posto.

- il networking conduce ad accessi preferenziali, non trattamenti preferenziali. Questo significa che il managment delle start-up è in grado di contattare un meeting con vero poco anticipo, ma non garantisce risultati derivanti dallo stesso.

In questo modo, l’efficienza del posizionamento sul mercato influenza le decisioni, cosa che nel lungo termine è migliore anche per le start-up.

§4.2 Gli incubatori a Sophia Antipolis

Nella ricerca svolta a Sophia Antipolis abbiamo individuato alcune strutture di incubatori:

• Incubateur Telecom ParisTech Eurecom Entrepreneurs

• Incubateur Paca Est

• EBN (European Business Network) Incubator Telecom Paris

È un incubatore pubblico che aiuta gli ingegneri a creare il loro business basato su progetti innovativi. Questo incubatore è specializzato nel settore dell’Information Technology.

L’organizzazione è nata nel 1999 a Parigi ma si è insediata a Sophia Antipolis nel maggio del 2006.

I soggetti che operano al loro interno sono perlopiù imprenditori e si occupano di sostenere aziende nelle fasi di seed e start-up rispettivamente nelle percentuali dell’80% e 20%.

La scelta di insediarsi a Sophia Antipolis dipende dal luogo strategico in cui è inserita: la vicinanza all’aeroporto di Nizza, la facilità di trasporti, la vicinanza a poli come SCS, a centri di ricerca e sviluppo, all’istituto Eurecom e ICT.

I campi d’azione sono quello dell’insegnamento e formazione, così come la consulenza e l’assistenza legale anche se di fondamentale importanza rimane quello dell’Information Technology.

L’attività operativa non viene svolta solo all’interno del parco tecnologico am anche all’esterni in una misura del 10-30 %.

Generalmente i contatti con le aziende vengono posti in essere da entrambe le parti, ossia accade che sia lo stesso incubatore ha mettersi in contatto con l’impresa, magari su raccomandazione di persone all’interno del network, oppure sia l’azienda a richiedere esplicitamente aiuto all’incubatore.

I criteri di selezione dei clienti ritenuti estremamente rilevanti sono costituiti dalle caratteristiche e dal potenziale di crescita del mercato, dalla composizione di esperti del team lavorativo, dai ritorni finanziari attesi e dal grado di innovazione del prodotto/servizio; viene preso in considerazione, anche se con un ruolo marginale, il turnover atteso dell’azienda cliente.

Gli incubatori, per loro caratteristica di base, non forniscono alcun sussidio finanziario al progetto, ma lo aiutano solo grazie a studi di mercato, esperti ma non economicamente.

Da annotare la collaborazione con altri investitori, come i fondi di investimento regionale, in modo particolare per finanziamenti con un alto livello di rischio

Incubateur Paca Est

Anche questa organizzazione, come la precedente, ha la funzione di accompagnare le imprese innovative. L’incubator Paca-Est è operativo dal Gennaio del 2001 ed è uno dei 29 stabilimenti di questo tipo che la “ legge dell’innovazione” aiuta a nascere.( votata nel Giugno 1999). Le università e le organizzazioni di ricerca sono state in grado di creare strutture con l’oboettivo di aiutare e supportare i progetti tecnologici al loro avvio. L’incubatore, che è stato allocato a Sophia Antipolis, Nizza e Tolon ha 5 membri fondatori: l’Università di Nizza-Sophia Antipolis, l’Università di Southern Toulon, l’INRIA, il Concilio delle Alpi Marittime. È sostenuto anche dall’Istituto Nazionale Francese per la Salute e la ricerca Medica (INSERM), le autorità locali, la Camera di Commercio e il Club Cote d’Azur.

Il ruolo dell’incubatore è quello di identificare e poi fornire supporto per progetti innovativi, mostrando i differenti modi di aiuti finanziari disponibili (inclusa la formazione) fornendo accesso alla conoscenza pluridisciplinare del network (scientifica, tecnica, finanziaria, industriale e amministrativa) e far si che il progetto, alla fine del periodo di incubazione (massimo 24 mesi) sia in grado di essere a tutti gli effetti un’azienda. Ciascun progetto deve avere un legame- originario o derivato- con una ricerca accademica.

I campi nei quali opera questa organizzazione sono: % Information Tecnology : 43%

% Life Science : 23%

% Scienze ingegneristiche: 31% % Scienze Umane: 3%

Generalmente le aziende contattano l’incubatore e la scelta da parte di questo se accettare o meno si basa sul ritorno finanziario atteso; nel caso la proposta venga avvallata l’incubatore mette a disposizione fondi d’aiuto personalizzati di un importo pari a circa 40.000€ per progetto.

Oltre ad un aiuto di tipo finanziario, che caratterizza il ruolo dell’incubatore in maniera marginale, l’Incubator Paca Est svolge l’attività di facilitare l’accesso a consigli ed esperienza tecnologica, economica, commerciale e finanziaria, fornisce formazione e collaborazioni prendendo contatti con altri esperti, supporta l’impresa nella creazione dell’equipe di lavoro oltre che dare un supporto logistico e locale.

EBN (European Business Network)

Questa è una rete di incubatori destinata alle imprese innovative.

La struttura si appoggia su 200 BIC (Business Innovation Centers) ripartiti nei diversi Paesi della comunità Europea. Destinata sin dall’origine al sostegno dei progetti legati ai processi industriali, l’EBN si è aperto negli anni 90 al settore dell’high-tech. Tra le 10.000 aziende che sostiene, la rete conta oggi più del 40% dei progetti.

Il finanziamento che viene apportato da questi deriva per il 75% dai membri della rete stessa; questa opera in gruppo, con attori finanziatori e agenzie pubbliche o parapubbliche che finanziano la loro rete in cambio di un servizio di vigilanza ed azioni

strategiche. La rete poggia sul sostegno di incubatori locali che apportano un sostegno logistico e manageriale alle imprese innovative. Grazie alla rete e ai partner, sono in grado di tessere relazioni industriali e finanziarie per quelle imprese.

Certi incubatori sono inoltre dotati di un fondo da 300.000€ a 500.000€ per apportare il primo sostegno in materia di investimento.

Volgendo l’attenzione al rallentamento generale in termini di fornitura di capitale di rischio, l’EBN si ritiene toccata in maniera tenue da questo fenomeno grazie alla diversità delle aziende che accompagnano: il 25% dei progetti sono legati all’industria. Il rallentamento attuale può essere percepito come una crisi ma in realtà può essere visto come il momento finale di questa; nel periodo 1995-2000 c’è stato un movimento anormale per quanto riguarda il capitale di rischio con la nascita di una catena di investimenti da parte di attori privati. Questa bolla è esplosa e se si analizzano gli indicatori attuali, si percepisce che il 2002 si inserisce nel proseguo del 1995, come se gli anni seguenti non fossero esistiti per il capitale di rischio. Questo rappresenta una frenata enorme ma anche, e soprattutto, un ritorno alle origini.

Da aggiungere d’altro canto che quello indicato è stato anche un periodo che ha fornito comunque dei nuovi meccanismi di finanziamento e quindi nuove possibilità in materia di capitale di rischio. Proprio per tali ragioni l’anno 2003 è stato quello della salita al potere del pubblico e parapubblico nella catena del finanziamento. Devono ancora oggi essere trovati dei meccanismi e delle leve per permettere agli attori pubblici di prendere parte al capitale di rischio, anche se oggi tutto il mondo sostiene questo movimento. I più grandi attori europei del capitale di rischio sono i primi ad attendere questo segnale al fine di regolare e temporeggiare l’attività. La conseguenza diretta di questa salita al potere del pubblico sarà un allungamento del periodo di investimento. Tra il 1995 e il 2000, i portatori di capitale di rischio lavoravano su periodo di investimento pari a 2-3 anni; oggi si guarda verso periodi molto più lunghi.

CAPITOLO V

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