Nello stesso periodo (ottobre e novembre 2011) nell’ambito dell’Osservatorio sull’economia reale,
è stato somministrato un questionario di tipo quali-tativo a 403 commercialisti ed esperti contabili ap-partenenti all’Ordine di Torino, Ivrea, Pinerolo2. Pur non costituendo un campione rigorosamente rap-presentativo da un punto di vista statistico, i risul-tati offrono per la prima volta una rappresentazio-ne signifi cativa delle valutazioni di un’importante categoria professionale in merito all’andamento economico di questa area e delle loro opinioni
Fig. 2 “Sulla base delle vostre conoscenze nonché dei vostri generali rapporti con la clientela e il mercato, quale valutazione si può dare sull’andamento del fatturato/volume di attività nei prossimi tre mesi nella sua area di riferimento?”
Fonte: elaborazione ORML su dati ISTAT, Indagine Continua delle Forze di Lavoro 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 –20,0 –40,0 –60,0
Totale Agricoltura Industria manifatturiera Edilizia e opere pubbliche Turismo e commercio Altri servizi
Crescita Stasi Diminuzione Saldo 13,2 63,2 23,7 -10,5 23,7 13,2 5,3 7,9 7,9 47,4 55,3 31,6 57,9 63,2 2,6 -7,9 -47,4 21,1 21,1 52,3 21,1 10,5 -13,2 -2,6
2 I commercialisti ed esperti contabili iscritti all’Ordine di Torino, Ivrea e Pinerolo risultano pari a 3.467 (dato aggiornato al gennaio 2012). Il campione rappresenta quindi circa il 12% degli iscritti.
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rispetto ad alcune rilevanti tematiche di tipo isti-tuzionale e fi scale. Si tratta, a nostra conoscenza, del primo caso di un’indagine congiunturale di questo tipo.
L’indagine – a cadenza annuale e costruita in ma-niera complementare rispetto a quella svolta sulle banche – rileva le opinioni dei commercialisti ed esperti contabili sull’andamento dell’economia re-ale e del gettito delle principali imposte erariali e locali. In aggiunta, si sono richieste alcune opinio-ni circa il percorso attuativo del federalismo fi sca-le conseguente alla l. 42/2009 e ai suoi decreti at-tuativi, nella convinzione che sia molto importante tracciare il quadro delle opinioni e delle percezioni di questa categoria su alcuni aspetti della riforma federalista in atto3. Come noto, alcuni decreti at-tuativi – in particolare il d.lgs. n. 23/2011, per
quan-to concerne i tributi comunali, e il d.lgs. n. 68/2011, per quanto concerne i tributi regionali e provinciali – hanno introdotto modifi che all’ordinamento fi sca-le locasca-le sulsca-le quali è importante ottenere sca-le valu-tazioni delle categorie professionali maggiormente coinvolte. Ovviamente, l’indagine non tiene ancora conto dei più recenti provvedimenti economici e fi -scali del governo Monti stabiliti nel d.l. 98/2011 (quali la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e la sua trasformazione nell’IMU).
Per quanto riguarda il giudizio sull’economia reale, secondo i commercialisti e gli esperti contabili inter-vistati si sta assistendo a:
• un netto peggioramento dell’andamento del si-stema economico;
• specularmente, una riduzione del gettito relativo alle principali imposte erariali e locali.
Fig. 3 Opinioni relative all’introduzione di nuove imposte a livello locale (valori %)
Non sa / non risponde 28,5
Sì 16,9
Necessario esternalizzare la gestione tributi a soggetti privati 15,4
Unico soggetto gestione Agenzia delle Entrate 39,2
3 Per la defi nizione delle domande ci siamo basati sull’unica rilevazione analoga, anche se molto più ampia, a nostra conoscenza. Si tratta di una ricerca promossa dalla Conferenza permanente fra gli Ordini dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie e realizza-ta dalla Fondazione Nord Est utilizzando la metodologia dell’opinion panel presso un campione di 400 commercialisti degli Ordini delle Tre Venezie. Cfr. Fondazione Nord Est, Il federalismo fi scale come leva per lo sviluppo industriale, a cura di Daniele Marini, Silvia Oliva, Pierangelo Spano, “Quaderni FNE”, Collana ricerche, n. 16, dicembre 2003.
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Più in specifi co, circa l’andamento del sistema eco-nomico, il 60% degli intervistati ritiene che sia sostan-zialmente peggiorato; il 18% ritiene che sia molto peggiorato. Solo il 3% degli intervistati dichiara che il sistema economico della propria area di riferimento è migliorato.
Per quanto attiene all’andamento del gettito delle imposte (IRPEF, IVA, IRES, IRAP, ICI) la maggioranza dei commercialisti interpellati sostiene che è in dimi-nuzione, in linea con il peggioramento del quadro economico. L’80% dei rispondenti dichiara che il gettito derivante dall’ICI risulta stazionario.
Per quello che concerne l’attuazione del federa-lismo fi scale, mentre vi è una opinione favorevole all’autonomia tributaria locale si riscontrano alcune preoccupazioni sulla sua futura implementazione da parte della regione e degli enti locali soprattutto ri-spetto alla possibilità di istituire e gestire nuovi tributi.
Più ambigue le risposte sul federalismo fi scale, con un peso maggiore delle persone non in grado di dare una risposta, anche se nel complesso emerge un atteggiamento che segnala delle preoccupazio-ni in merito agli effetti del federalismo fi scale sul lavo-ro della categoria e una signifi cativa diffi denza circa le capacità di regione ed enti locali per quello che concerne l’amministrazione dei tributi locali. Vi è in sostanza una sorta di ambivalenza di atteggiamenti: una cauta apertura verso il federalismo, ma anche un sano pragmatismo preoccupato per i problemi applicativi di una legislazione tributaria ancora in fi eri4. Pesa infatti su questo risultato l’incertezza del quadro legislativo e dello stesso percorso attuativo della l. 42/2009 che, nonostante i numerosi decre-ti approvadecre-ti nel 2011, richiederà ulteriori complessi provvedimenti attuativi per completare il nuovo as-setto istituzionale e fi nanziario.
Fig. 4 Secondo i commercialisti l’introduzione del federalismo fi scale… (valori %)
… renderà più complessi i rapporti tra regione ed enti locali 55,6
Non sa / non risponde 12,4
… non avrà effetti signifi cativi 18,1
… semplifi cherà i rapporti tra regione ed enti locali 13,9
4 È interessante riscontrare una signifi cativa coincidenza con i risultati della già ricordata indagine del 2003 promossa dalla Confe-renza permanente fra gli ordini dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie e realizzata dalla Fondazione Nord Est. Cfr. Fondazione Nord Est, Il federalismo fi scale cit.
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Ai lettori La Relazione IRES per il 2011. Società, economia e territorio Rapporto sull’Istruzione 2011: a che punto è il Piemonte? La fi nanza locale in Italia.Rapporto 2011 L’impatto della crisi sul sistema produttivo
regionale I nodi di interscambio
per il rilancio del trasporto pubblico. Il progetto Movicentro Le indagini sull’economia reale IRES-Comitato Torino Finanza Le zone sociali e l’associazionismo comunale Politiche per la montagna: quale strategia? I risultati di uno studio valutativo
Immigrazione in Piemonte. Rapporto 2010 Innovazione sociale in
provincia di Cuneo L’Atlante della contabilità
ambientale I Contratti di Fiume Politiche per l’attrazione
degli investimenti: Il Contratto di Insediamento www.politichepiemonte.it Federalismo fi scale e redistribuzione Convegni, seminari, dibattiti Pubblicazioni 2011-2012 I N F O R M A I R E S , A N N O X X I I I , N . 4 2 , P P . 4 6 - 4 7
Le zone sociali e l’associazionismo comunale
Renato Cogno
Negli ultimi vent’anni il sistema del governo locale non è stato fermo.
Nel corso di questo tempo si è prodotta sia cooperazione tra istituzioni sia innovazio-ne, in Piemonte come nel paese.
Molti problemi – tra cui la frammentazione – permangono, ma si sono avuti anche dei percorsi amministrativi e istituzionali di interesse.
I numerosi provvedimenti nazionali sul governo locale che si sono accumulati negli ul-timi due anni appaiono affrettati, poco organici: non mirano ad accrescere la capa-cità degli enti di rendere conto (al territorio, agli elettori, ai livelli superiori di governo), ma propongono soppressioni e semplifi cazioni rigide, mantengono il cantiere della fi scalità locale sempre aperto, vincolano l’uso delle risorse.
Tali provvedimenti non vogliono consentire una valutazione dei percorsi fatti, nei loro pregi e nelle loro carenze; riforme senza una chiara strategia, cure senza diagnosi. Le regioni, di concerto con gli enti locali, sono tenute a un complesso lavoro di adat-tamento di questo processo alle esigenze del proprio territorio, favorendo il progressi-vo raggiungimento della dimensione territoriale, fi no a arrivare a defi nire con essi una possibile carta delle forme associative tra i comuni.
In questo processo pare utile ricordare le esperienze già prodotte dai territori, e usare le pratiche migliori. In proposito le “zone sociali” sono ritenute da molti un patrimonio istituzionale della regione.
Nella sintetica tabella si riporta la loro evoluzione, che si attesta attorno ai 50 distretti attuali dalle 76 zone del 1976, che però comprendevano le 23 di Torino. È quindi un’esperienza consolidata nel corso di diversi decenni, con ambiti conosciuti dai cit-tadini e frequentati dagli amministratori, ambiti che presentano una varietà socioe-conomica e una dimensione tali da consentire di sfruttare sia economie di gamma che capacità progettuale e strategica.
Tali ambiti possono ancora costituire un riferimento per i processi associativi in corso: sia come ambito per la gestione associata che come multiplo di ambiti compresi nel loro interno.
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Tab.1 Evoluzione del numero dei principali ambiti territoriali per provincia
Zone socio- Distretti sanitari Distretti sanitari
Comprensori sanitarie (1976) (fi no al 2008) (attuali)
Alessandria 2 5 9 7 Asti 1 3 3 3 Cuneo 4 9 10 8 Biella 1 2 2 2 Novara 1 4 4 4 V.C.O. 1 3 3 3 Vercelli 2 4 3 2 Torino (totale) 45 33 20
Torino (extra capoluogo) 22 22 19
Capoluogo 23 (città) 10 (città) 1 (città)
Totale Piemonte
15 76 67 49
Totale escluso capoluogo 53 57 48
Fonte: indagine IRES
3 (Ivrea, Pinerolo, resto provincia)
Asciugatura esterna delle matasse, Archivio Storico Zegna Baruffa Lane Borgosesia S.p.A.
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Ai lettori La Relazione IRES per il 2011. Società, economia e territorio Rapporto sull’Istruzione 2011: a che punto è il Piemonte? La fi nanza locale in Italia.Rapporto 2011 L’impatto della crisi sul sistema produttivo
regionale I nodi di interscambio
per il rilancio del trasporto pubblico. Il progetto Movicentro Le indagini sull’economia reale IRES-Comitato Torino Finanza Le zone sociali e l’associazionismo comunale Politiche per la montagna: quale strategia? I risultati di uno studio valutativo
Immigrazione in Piemonte. Rapporto 2010 Innovazione sociale in
provincia di Cuneo L’Atlante della contabilità
ambientale I Contratti di Fiume Politiche per l’attrazione
degli investimenti: Il Contratto di Insediamento www.politichepiemonte.it Federalismo fi scale e redistribuzione Convegni, seminari, dibattiti Pubblicazioni 2011-2012 I N F O R M A I R E S , A N N O X X I I I , N . 4 2 , P P . 4 8 - 4 9