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indicato a quanti vogliono compiere una prima esperienza con l’ alta frequenza

Il ricevitore

da 525 a I6D5 KHz

II ricevitore impiega due soli transistori: il primo, del tipo 2N 708, amplifica il segnale ad alta frequenza mentre il secon­

do, del tipo BC 108, viene im­ piegato come aitìplificatore di bassa frequenza, ad elevato gua­

dagno. Questi semiconduttori hanno il pregio di fornire delle elevate prestazioni e di essere disponibili presso qualsiasi ri­ venditore.

Solitamente il montaggio de­ gli apparecchi a radiofrequen­ za deve essere particolarmente accurato in quanto, per effetto delie altissime frequenze dei se­ gnali in gioco, si potrebbero verificare delle perdite o degli accoppiamenti parassiti che provocherebbero scarsa sensi­ bilità, inneschi ed instabilità rendendo precario l’ascolto.

Tuttavia, il termine « alta fre­ quenza» è un po’ vago; le fre­ quenze comprese fra 525 e 1.605 KHz sono infatti molto più elevate di quelle in gioco nei circuiti audio ma allo stes­ so tempo sono molto più bas­ se dellefrequenze delle onde ra­

dio ricevute dagli apparecchi a modulazione di frequenza (88­ 108 MHz) o di quelle sul­

le quali operano i ricetrasmet- titori CB. Quindi nel nostro ca­ so è sì opportuno adottare tut­

te quelle regole pratiche neces­

sarie per la buona riuscita del­ l’apparecchio ma allo stesso tempo non c’è alcun bisogno di ricorrere a particolari tecniche costruttive atte ad eliminare i possibili inconvenienti sopra descritti, tecniche per l’appli­

cazione delle quali sarebbe ne­ cessario disporre di un baga­ glio tecnico notevole e di una strumentazione adeguata.

Prima di inserire i compo­

nenti sulla basetta, è opportu­ no pulire le piste ramate con un batuffolo imbevuto d’alcool in modo da eliminare eventua­ li tracce d’ossido. A questo 48

Componenti 01 = condensatore varia­

bile 500 pF

C2 = condensatore 2-15 pF

C3 =10 KpF C4 =100 KpF

L1 =100 spire filo rame smait. 0 0,20 mm, presa alla 20* spira L2 =20 spire filo rame

smalt. 0 0,20 mm Entrambe le bobine sono avvolte su un nucleo di ferrite 0

= 8 mm L = 100 min R1 =22 Kohm R2 = 100 Kohm R3 =10 Kohm R4 = 330 Kohm D1 = 1N 914 TR1 = 2N 708 TR2 = BC 108

Cuffia= 1.000-3.000 Ohm

Bobina e relativi terminali.

La disposizione dei componenti sul circuito stampato dei componenti d stata studiata per evitare autooscillazioni. Consigliamo ai meno esperti di non cambiare il disegno della traccia ramata.

punto si potrà incominciare a inserire e saldare i componenti sullo stampato; si inizierà con le resistenze e i condensatori prestando particolare attenzio­ ne ai valori di tali componenti evidenziati dalle strisce colo­ rate per le resistenze e dalle scritte per i condensatori in modo da evitare errori nella si­

stemazione di questi compo­

nenti sulla basetta. Sarà quindi la volta dei transistori e del diodo. Come noto questi com­

ponenti sono molto sensibili al calore e ne possono essere dan­ neggiati .irreparabilmente se non vengono adottate le oppor­ tune misure e se non si proce­

de nelle operazioni di saldatu­

ra con la dovuta velocità. E’ opportuno usare un saldatore di potenza non eccessiva dotato di una punta pulita. Bisogne­

rà anche prestare molta atten­

zione alla corretta inserzione dei terminali di questi compo­

nenti in modo non solo da evi­ tare il mancato funzionamento ma anche la distruzione dei se­

miconduttori. Andranno quindi saldati il compensatore C2 ed il condensatore variabile. Infi­ ne andranno montate le due bobine le quali sono entrambe avvolte su un nucleo di ferri­ te lungo circa 100 millimetri e del diametro di 8 millimetri.

Le bobine sono realizzate con filo di rame smaltato del dia­ metro di 0,20 mm. La prima (LI) è composta da 100 spire

L2 L1________

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Ulteriori spiegazioni sjI funzionamento del ricevitore sono contenute nel fascicolo del febbraio 1974 di Radioelettronica, tuttora disponibile come numero arretrato.

accostate; la presa di antenna deve essere effettuata alla ven­

tesima spira partendo da mas­

sa. La bobina L2 è realizzata con venti spire accostate fra lo­

ro. La distanza fra i due' av­ volgimenti dovrà essere trova­

ta in sede di collaudo in modo da ottenere la massima sensibi­ lità. Addirittura la bobina L2 potrà essere sovrapposta a LI.

Le due bobine rappresentano senza dubbio la parte più criti­

ca del ricevitore; è auspicabile quindi che la loro realizzazio­

ne e le successive operazioni di messa in opera vengano ef­ fettuate con la massima cura.

Molto importante è anche l’an­

tenna che comunque potrà es­

sere facilmente realizzata con uno spezzone di filo elettrico lungo alcuni metri. Quanto più efficace sarà l’antenna, tanto migliore sarà la sensibilità e quindi la possibilità di riceve­

re emittenti molto distanti.

A questo punto, dopo avere controllato ancora una volta l’esatta disposizione dei compo­ nenti sulla basetta, potremo da­ re tensione al circuito. Ruotan­ do il condensatore variabile si cercherà di sintonizzare una stazione; regoleremo quindi il compensatore C2 e l’eventuale trimmer per ottenere la massi­ ma potenza d’uscita.

Control-Durante le prime operazioni di taratura è opportuno applicare al perno del condensatore variabile una manopola in materiale isolante per evitare accoppiamenti

parassiti o slittamenti di frequenza.

leremo successivamente, per mezzo di un radioricevitore già allineato con il quale fare il confronto, se il nostro ricevito­

re copre tutta l’estensione del­ la gamma delle onde medie.

■Nel caso il nostro ricevitore

■non fosse perfettamente alli­ neato, si provvederà a toglie­ re o ad aggiungere qualche spi­

ra alla bobina LI a seconda che la gamma ricevuta sia spo­ stata rispettivamente verso le onde lunghe o verso le onde corte.

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Morino Miceli

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