• Non ci sono risultati.

lo stadio precedente. Il terzo, in­ fine, provvede ad una ulteriore amplificazione di tale segnale che risulta così in grado dipilotare un altoparlante della impedenza di 8 Ohm.

La realizzazione di questo rice­

vitore non presenta particolari dif­

ficoltà e può essere portata a ter­ mine con successo da chiunque, anche dai meno esperti. I disegni e le fotografie che illustrano le o-perazioni di montaggio facilitano il cablaggio e rendono più spedite tutte le operazioni. Tutti i compo­ nenti, compresi i due potenziome­ tri ed il condensatore variabile, so­ no montati su una basetta delle di­ mensioni di 75 x 185 millimetri che potrà essere realizzata impie­

gando indifferentemente un sup­ porto di vetronite o di resina feno-lica. Dal punto di vista elettrico non abbiamo riscontrato alcuna differenza tra il funzionamento del circuito cablato sulla basetta di vetronite con quello realizzato im­ piegando un circuito stampato fe-nolico; le differenze potrebbero verificarsi con frequenze molto più alte, dell’ordinedi alcunecentinaia di MHz. La vetronite offre unica­ mente una migliore resistenza alle sollecitazioni meccaniche.

Dopo le resistenze dovranno

es-L’apparecchio è in grado di ri­ cevere le frequenze comprese tra 26 e 28 MHz e, con semplici mo­ difiche, anche le frequenze imme­ diatamente inferiori cioè le fre­ quenze sulle quali operano gli OM e numerose stazioni commerciali, specialmente straniere. Nonostante l’impiego di un solo transistore di alta frequenza l’apparecchio pre­

senta una buona sensibilità dovu­ ta alla reazione; perquanto riguar­ da la selettività le elevate potenze impiegate al giorno d’oggi dai CB rendono critica una perfetta sepa­ razione tra i vari canali anche per­ ché i canali della gamma CB sono molto vicini tra loro. Tale limite non costituisce tuttavia un grave

difetto in quanto l’ascolto di due canali contemporaneamente richie­ de maggiore attenzione ma è an­ che più interessante. Inoltre c’è da considerare che quasi mai due ca­ nali adiacenti risultano contempo­ raneamente utilizzati.

Il circuito elettrico del ricevito­ re, permegliocomprenderne ilfun­ zionamento, può essere suddiviso in tre blocchi funzionali. Il pri­

mo, che fa capo al transistore TR 1, provvede alla selezione delle e- mittenti ed alla amplificazione e rivelazione del segnale di alta fre­ quenza. Il secondo, che fa capo al transistor TR2, ha il compito di amplificare il debole segnale di bassa frequenza proveniente dal-66

AP

La basetta al naturale misura 18,5 x 7,5 cm.

sere montati i condensatori; per quelli di tipo ceramico non ci so­ no problemi: individuato il va­

lore dalla capacità (generalmente indicato a chiare lettere) non rima­

ne che saldare i terminali senza troppe preoccupazioni. Per sal­ dare i condensatori elettrolitici, in­

vece, occorre prestare più atten­ zione in quanto questi componen­ ti temono il calore in misura mag­

giore; inoltre, prima di saldare i terminali, occorre verificare che le polarità coincidano con quanto in­

dicato sullo schema elettrico. Tutti i condensatori elettrolitici sono del

tipo a montaggio verticale. Do­ vranno quindi essere fissati alla basetta i due potenziometri ed il condensatore variabile; i terminali diquesti componenti andranno col­ legati ai rispettivi reofori con de­

gli spezzoni di filo come è chiara­ mente illustrato nello schema di montaggio. Prima di descrivere le due bobine, ci preme sottoli­

neare che queste non sono affatto critiche, una spira in più o in meno non pregiudica affatto il buon funzionamento del ricevi­ tore. Le due bobine sono avvolte

« in aria » e utilizzano del filo di

rame smaltato o argentato del dia­ metrodi circa 1 millimetro. La bo­ bina LI è composta da 4 spire spaziate, il diametro interno del­ l’avvolgimento è di 12 millimetri e la lunghezza complessiva dello stesso è di 15 millimetri. La bo­ bina L2 è composta da 9 spire spaziate, l’avvolgimentoè lungo 35 millimetri e il diametro interno è identico a quello della bobina LI (12 mm). La distanza tra le due bobine è di 8-10 mm. Dai termi­ nali delle due bobine, prima della saldatura, dovrà essere asportato lo strato protettivo di smalto. A

67

O~* f ♦ H I _ J I

= 10.000 pF ceramico

= 47.000 pF Poliestere

= 220 mF 16 Volt

= 100 pF ceramico

= 10.000 pF ceramico

= 10 mF 16 Volt

= Vedi testo

= BSX 26, 2N3227, BF

questo punto andranno montati i semiconduttori; durante la salda­ tura dei terminali di questi com­ ponenti dovranno essere adottate tutte le consuete misure atte ad evitare il surriscaldamentodei com­ ponenti. L’identificazione dei ter­ minali non dovrebbe dare luogo a contrattempi di sorta; per quanto riguarda i due transistori, il ter­ minale più vicino alla tacca di ri­ conoscimento è l’emettitore, quello centrale la base e quello opposto al primo il collettore. L’identifi­

cazione dei piedini dell’integrato è altrettanto semplice: il primo ter­ minale alla sinistra della tacca di riconoscimento (guardando dall’al­ to) corrisponde al n. 1, il primo a destra al n. 14. Durante la salda­

tura del circuito integrato è buona norma lasciare trascorrere alcuni secondi tra la saldatura dei sin­ goli piedini.

La taratura e la messa a punto del ricevitore consiste unicamente nella regolazione del compensato­ re C3. Queste operazioni dovran­

no essere effettuate con l’ausilio di un ricetrasmettitore CB collegato su carico fittizio. Il condensatore andrà regolato sino à quando il ricevitore, ruotando il condensa­ tore variabile, non sarà in grado di ricevere tutti i canali della gam­

ma. Se ciò non fosse possibile si dovrà accorciare o allungare leg­

germente anche la bobina L2.

Per concludere ricordiamo che per ottenere la massima sensibilità è consigliabile fare uso di una an­ tenna efficace.

68

Documenti correlati