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Indicatore lingua e cultura d’origine

Descrizione degli strumenti

Questo indicatore, a differenza degli altri, non può essere utilizzato “in posi-tivo”. Se infatti possiamo senz’altro ammettere che c’è un grado di motivazione, di competenza in L2, di integrazione scolastica e sociale necessario al consegui-mento del successo formativo, non c’è una misura di rifericonsegui-mento per il rapporto con la lingua d’origine. In altri termini, quest’ultimo non deve essere ricercato con l’idea che l’alunno “bravo” lo debba perseguire a tutti i costi. È piuttosto la scuola che deve cogliere eventuali segnali di sofferenza dovuti al distacco dalle proprie origini, senza dimenticare, ed è qui l’aspetto importante, che la ricom-posizione della propria storia da parte dell’alunno – che voglia o non voglia con-servare la lingua del paese di provenienza - passa attraverso la consapevolezza della pari dignità e importanza della sua esperienza precedente, personale e/o familiare. L’alunno che non sa l’Italiano non è una tabula rasa, ha conoscenze e una visione del mondo mediate da un’altra lingua e tutto ciò gli deve essere riconosciuto come valore.

Gli strumenti proposti qui di seguito vanno in questa direzione. 1. Questionario genitori

l domande per lo più chiuse volte a cogliere le loro aspettative circa il mantenimento della lingua d’origine

2. Questionario/intervista alunni/studenti

l domande aperte e a scelta multipla

3. Scheda di osservazione delle dinamiche in classe

l elenco di comportamenti/atteggiamenti/azioni da osservare, che si verifichino in modo evidente e/o con frequenza

4. “Scaffale” multiculturale

l raccolta informazioni/oggetti/documenti … sulla lingua e la cultura d’origine degli alunni/studenti della classe su supporto a scelta (cartellone murale, scaffale …)

interazioni

strumenti per l’integrazione

Chi usa gli strumenti e loro modalità di utilizzo

Questionario/intervista alunni/studenti

Il team docente indica al proprio interno la persona più adatta alla sua som-ministrazione, che dovrebbe essere data direttamente agli alunni di almeno 9 anni con competenza A2 (dalla IV primaria). Può essere coinvolta l’intera classe facendo assumere agli alunni italofoni il ruolo di “intervistatori”. Se considerato utile può essere posto ai bambini più piccoli sotto forma di intervista orale ad opera del docente.

Questionario genitori

Se ci sono i presupposti linguistici, può essere dato direttamente ai genitori per la compilazione a casa oppure, in base all’obiettivo (ad es.: loro coinvolgi-mento in attività di scambio culturale), in una situazione di gruppo o in classe con i figli. Altrimenti, con l’aiuto di un mediatore linguistico, può essere usato come traccia per una breve intervista con il singolo genitore.

Scheda di osservazione delle dinamiche in classe

Dovrebbe essere compilata da più docenti, meglio se tutti i docenti del team, organizzando momenti di compresenza. I docenti “spuntano” nella gri-glia, i comportamenti ricorrenti durante l’osservazione. È opportuno prevede-re più osservazioni e in situazioni diverse: lezione, attività di laboratorio, ecc. Si possono anche aggiungere comportamenti non elencati.

“Scaffale” multiculturale

È “montato” dall’intera classe con l’ausilio di docenti e famiglie ed è adatto a bambini di ogni età, anche molto piccoli. Consiste nell’esposizione in classe di materiali, documenti … portati da casa, dal proprio paese, acquisiti con modali-tà diverse (in internet, gemellaggi …).

Il Quaderno dell’integrazione nelle scuole del Friuli Venezia Giulia

interazioni

strumenti per l’integrazione 88

Finalità degli strumenti e loro ricaduta nella pratica didattica

Tutti gli strumenti proposti hanno lo scopo, come detto in premessa, di co-gliere eventuali segnali di sofferenza da distacco e possono essere parte inte-grante di un percorso didattico- educativo di rilevazione e/o superamento del disagio.

La domanda che la scuola dovrebbe porsi è questa: in caso di difficoltà in questo ambito (atteggiamenti di chiusura, conflitti identitari, ecc.), cosa ci in-teressa sapere come insegnanti? E la risposta suona più o meno così: se per lo studente sono importanti la lingua e la cultura d’origine la scuola ha il dovere di individuare modalità per valorizzarle, fino ad arrivare per i più grandi – ove possibile - a suggerire lo studio (parziale, per argomenti …) anche in lingua. Se invece lingua e cultura d’origine sono importanti per la sua famiglia e meno per lui deve essere aiutato a trovare modalità di mediazione. Se infine mostra un rifiuto verso la sua lingua occorre cercare di capire se ciò dipende da qual-che difficoltà incontrata, da desiderio di “mimetismo” o da un input familiare. In quest’ultimo caso, o comunque se lo si ritiene opportuno sulla base delle os-servazioni, si può provare a far comprendere all’alunno quali opportunità possa aprire un buon bilinguismo (per esempio, per i più grandi, sul piano lavorativo).

Naturalmente, se l’alunno è sereno e i docenti non rilevano che ci siano mo-tivi di conflitto, il caso non sussiste (soprattutto nella scuola superiore).

Per quanto riguarda lo scaffale multiculturale (n. 4), va tenuto presente che il “raccoglitore” di informazioni prende la “veste” adeguata all’ordine di scuola che lo usa (es.: per immagini ed oggetti nell’infanzia e in prima e seconda della Scuola primaria). Oltre a dare informazioni sul rapporto che i bambini stranieri hanno con le loro origini (e, cosa più importante, che tipo di interazioni avven-gono in questo particolare ambito all’interno del gruppo classe), questa attività può avere diverse ricadute sul piano educativo e didattico:

l costruire un “luogo” dove tutti siano rappresentati;

l rendere autonomi i bambini/gli studenti nel costruire una “mappa” delle individualità della classe allo scopo di valorizzare ciascuno;

l dare visibilità a contenuti trasversali delle diverse discipline e/o agli obiettivi educativi condivisi dal team docente;

l trovare aree tematiche motivanti per il gruppo, spunto per percorsi disciplinari ed educativi più approfonditi;

l provocare in modo spontaneo confronti, dialoghi, curiosità cognitive e culturali.

Va sottolineato in conclusione che ogni strumento risulta più funzionale se messo in relazione con gli altri.

Indicatore lingua e cultura d’origine