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Indicatori di performance ambientale (Environmental Performance Indicators)

Metodi e strumenti di analis

3.4.1 Indicatori di performance ambientale (Environmental Performance Indicators)

La letteratura definisce un indicatore di performance ambientale come un’espressione che fornisce informazioni sul livello ambientale di un’organizzazione e ne guida il continuo miglioramento. Questa definizione comprende diverse tipologie di indicatori, i quali possono descrivere gli impatti a più livelli. La normativa ISO 14001 [Bennett e James, 1998] [Marshall e Brown, 2003], infatti, ne distingue tre tipi:

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1) Indicatori della condizione ambientale (ECI - Environmental Condition Indicators); 2) Indicatori di livello organizzativo (MPI - Management Performance Indicators); 3) Indicatori di livello operativo (OPI - Operational Performance Indicators).

I primi forniscono informazioni sulla condizione nazionale, locale, regionale o globale di un ambiente. I secondi tendono a guidare gli aspetti della politica ambientale di un’organizzazione, ad esempio, monitorando gli investimenti di un’azienda in tecnologie di produzione ad impatto più basso, verificando l’adozione di strumenti di eco-design negli uffici di progettazione, promuovendo la costituzione di nuove gamme di prodotti in luogo di quelle più impattanti oppure con l’adozione di nuove procedure (si pensi all’utilizzo di un manuale di smontaggio e riciclo). Gli MPI includono, inoltre, il monitoraggio dei rapporti con l’opinione pubblica e la verifica del rispetto degli obiettivi ambientali con gli stakeholders. Infine, gli indicatori operativi forniscono informazioni sui materiali, sulla quantità di energia elettrica e termica richiesta, sulla quantità delle emissioni di CO2, sul funzionamento degli impianti e della logistica, focalizzandosi, quindi, sui prodotti e sui servizi in uscita. Infine, accanto agli indicatori descritti nella normativa ISO, la ricerca di Henri e Journeault [Henri e Journeault, 2008] ne considera un’ulteriore classe, ovvero quelli di tipo finanziario. Essi sono da utilizzare in combinazione con quelli di tipo ambientale per legare la sostenibilità a misure di tipo economico.

Fig. 3.13 Indicatori degli impatti in SimaPro 7 per due lampade (CFL e LED) a confronto

Altre ricerche hanno cercato di creare una classificazione dei vari indicatori ambientali. Fra le tante, quella di Dewulf [Dewulf, 2003] asserisce che i prodotti ed il loro ciclo di vita possono essere oggetto di valutazione tramite gli Environmental Performance Indicator (EPI) e ciò è coerente con l’approccio utilizzato nel presente lavoro. Egli propone, quindi, una classificazione alternativa caratterizzata da tre tipi di indicatori:

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1) i “Technology Oriented EPI” sono quegli indicatori che derivano da dati tecnici ed hanno un forte legame con le performance ambientali. Si parte da questi, in genere, per implementare le linee guida da utilizzare nella progettazione eco-compatibile, in quanto il progettista spesso ne dispone abbastanza facilmente o è in grado di ricavarli;

2) gli “Ecologically Oriented EPI” sono gli indicatori che danno informazioni sulle sostanze chimiche e le emissioni nell’ambiente in termini di impatto e danno. In genere, sono imposti delle normative sulle sostanze percolose e focalizzano l’attenzione su determinate categorie di emissioni di particolare rilevanza per gli ecosistemi (come ad esempio la CO2 legata alle produzioni e a molte attività umane);

3) i “Value Oriented EPI” costituiscono sostanzialmente una somma pesata di altri EPI. Un esempio è dato da Eco-Indicator ‘99, dove gli impatti, calcolati a partire da differenti materiali e processi, sono misurati con un punteggio (mPts). Quest’ultimo esprime un millesimo del carico ambientale annuale di un abitante medio in Europa, utilizzando una logica, anche in questo caso, orientata agli effetti.

Fig. 3.14 Esempi di EPI di tipo operativo (OPI) in una tassonomia alternativa [Dewulf, 2003] 3.5 MCDM

Il Multi-Criteria Decision Making (MCDM) è un approccio molto usato nell’ambito delle cosiddette “Decision Sciences” e supporta un soggetto (decisore) nell’effettuare una scelta nel momento in cui si hanno più alternative e più criteri di confronto. Le tecniche MCDM sono frequentemente usate anche in diversi campi di applicazione come: Informatica, Management, problemi di Ingegneria e, negli ultimi anni, sono stati di supporto alla risoluzione di problemi di

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progettazione. Questo fatto ha suggerito la possibilità di un loro impiego nella valutazione ambientale dei prodotti industriali durante il loro sviluppo [Hermann et al., 2007][Gao et al., 2010][De Napoli et al., 2012].

Come sarà discusso nel prossimo capitolo, le tecniche MCDM forniscono un supporto utile in un processo di selezione tra le diverse alternative sulla base di criteri multipli. Nel problema che verrà analizzato, infatti, vi è una fase in cui un progettista deve confrontare un gruppo di soluzioni di prodotto secondo alcuni indicatori ambientali e la scelta della migliore (o delle migliori) può essere difficile se si confrontano prestazioni caratterizzate da unità di misura diverse tra loro. A causa di questo confronto multidimensionale, l’incertezza in fase di selezione può essere risolta mediante un approccio multi-criterio, anche perché il problema presenta le seguenti caratteristiche:

- un decisore decide tra più alternative;

- le alternative sono caratterizzate da diversi criteri di scelta che, in generale, possono essere in conflitto tra loro;

- i criteri hanno unità di misura differenti (non confrontabili);

- è possibile associare un diverso grado di importanza ai criteri tramite dei pesi.

Gli elementi che accomunano un po’ tutti i metodi in questione e che, quindi, caratterizzano un tipico problema decisionale sono:

- le alternative di scelta;

- i criteri (o attributi) sulla quale le scelte vengono effettuate;

- i pesi (valori numerici) da attribuire a ciascun criterio, la cui somma è unitaria; - le unità di misura di ogni criterio;

- la matrice delle decisioni, in cui ogni elemento aij rappresenta il valore che assume l’alternativa Ai rispetto al criterio Cj.

Di seguito viene mostrato il funzionamento di cinque tecniche MCDM note. Esse, inoltre, costituiscono la base per metodi più complessi presenti in letteratura, che sono stati sviluppati per andare incontro ad esigenze di precisione ed affidabilità dei modelli matematici.