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Indici azionari e indici etici

CAPITOLO 4 VALUTAZIONE DEL GRADO D'ETICITÀ DEI FOND

4.4 Indici azionari e indici etici

Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli che rappresentano. Esprimono la statistica che viene utilizzata per verificare le variazioni azionarie delle società quotate in Borsa. I movimenti dell’indice sono una buona approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Esistono differenti metodologie di calcolo degli indici, a seconda della ponderazione che viene attribuita alle azioni del paniere94:

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Sono stati esclusi dall'indagine i fondi etici di diritto estero, pur collocati sul mercato italiano a causa dell'assenza di molte informazioni ritenute utili per l'analisi. Sono stati anche esclusi i fondi destinati agli investitori istituzionali, per motivi legati alla struttura del pricing, disomogenea rispetto a quella che caratterizza i fondi retail (Intonti - Iannuzzi 2010).

1. equally weighted: sono caratterizzati dall’uguaglianza dei fattori di ponderazione

per tutti i titoli che compongono l'indice, indipendentemente dalla capitalizzazione delle società incluse;

2. price weighted: il peso associato ad ogni titolo varia in funzione del suo prezzo; se il prezzo di un titolo aumenta più degli altri, automaticamente anche il suo peso all'interno dell'indice aumenta ed esso viene calcolato sommando il prezzo dei singoli titoli. Questa metodologia ha lo svantaggio di non rispecchiare correttamente l’andamento dell’intero portafoglio, infatti vengono rappresentati maggiormente i titoli più costosi, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della società;

3. value weighted: il peso di ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa, risolvendo i problemi degli indici price weighted. Al contrario delle altre metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti, raggruppamenti, pagamento di dividendi straordinari, scissioni, assegnazioni gratuite o nuove emissioni a pagamento.

I principali indici azionari sono95:

 Dow Jones: è tra gli indici più importanti della borsa di New York e replica l'andamento di un portafoglio composto dalle maggiori trenta imprese industriali statunitensi, raggruppate in rapporto pesato in base al loro prezzo. La scelta di limitarne la composizione a poche imprese ha fatto sì che nel corso del tempo, l'indice abbia perso molta della sua importanza, in quanto non è più in grado di riflettere l'intero andamento del listino azionario americano;

 Nasdaq (National Association of Securities Dealers Automated Quotation): è caratterizzato da una forte volatilità in quanto rappresenta l'indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana;

 S&P 500: è stato realizzato da Standard & Poor's nel 1957 e segue l'andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione. Il peso attribuito a ciascuna azienda è direttamente proporzionale al valore di mercato della stessa. Attualmente è l'indice più usato

per misurare l'andamento del mercato azionario americano ed è ormai riconosciuto come benchmark96 per le performance del portafoglio;

 FTSE 100: rappresenta le cento società più capitalizzate quotate al London Stock Exchange;

 Nikkei 225: l'indice contiene i titoli delle maggiori compagnie quotate alla borsa di Tokyo;

 S&P MIB: rappresenta l'indice azionario più significativo della Borsa Italiana. Contiene le azioni delle quaranta maggiori società italiane ed estere quotate nei mercati. L'indice è nato inseguito ad una partnership tra Borsa Italiana e Standard & Poor's e rappresenta il nuovo benchmark del mercato borsistico italiano.

Dopo aver illustrato brevemente le caratteristiche principali degli indici azionari sarà analizzato uno strumento di valutazione del grado di eticità delle imprese ovvero gli indici etici. Quest'ultimi si sono sviluppati negli ultimi anni in tutto il mondo per offrire un riferimento a chi intende investire in Borsa secondo criteri ambientali, sociali e di governance. Hanno una doppia funzione: in primo luogo, operano un filtro fra i titoli delle società presenti sui listini di Borsa, in modo da selezionare solo quelli rispondenti a determinati requisiti ESG; secondariamente, misurano il rendimento di un investimento socialmente responsabile. Tali indici rendono più semplice e immediato il confronto tra il rendimento di un paniere di beni costruito secondo criteri socialmente responsabili e quello costruito secondo criteri tradizionali. Proprio per questo motivo gli indici etici vengono utilizzati, ad esempio, da chi colloca sul mercato fondi comuni d'investimento etici, come indici benchmark per misurare la redditività che un prodotto può offrire97.

Il primo indice etico è stato l'indice Dsi400 (Domini Social Index 400) lanciato nel 1990 dalla società statunitense di analisi e ricerche sulla sostenibilità KLD. In seguito KLD è stata acquistata prima da Risk Metrics Group e successivamente da MSCI cambiando

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In finanza il benchmark è un parametro oggettivo di riferimento, costituito sulla base di un indice o di una composizione di indici, il cui obiettivo è di comunicare al risparmiatore il rischio tipico del mercato in cui il fondo investe. Il benchmark presenta ulteriori tre vantaggi:

1. trasparenza: gli indici sono calcolati con regole chiare, semplici e replicabili autonomamente; 2. rappresentatività: gli indici sono rappresentativi di quel tipo di mercato;

3. replicabilità: gli indici sono replicabili con attività acquistabili sul mercato.

denominazione all'indice prima in Ftse Kld 400 Social Index e poi nell’attuale Msci Kld 400 Social Index.

Tappa fondamentale è il 1999 quando Dow Jones, leader mondiale nel campo degli indici finanziari, in collaborazione con un’altra società di rating etico, la svizzera Sam (Sustainable asset management), ha introdotto l’indice etico Dow Jones Sustainability Index (Djsi), divenuto il più celebre al mondo. Djsi è in realtà una famiglia di indici ed il più importante è il Djsi World che comprende circa il 10% delle maggiori 2500 società quotate del mondo con le migliori performance ESG

Nel 2001 è stata la volta della Borsa di Londra dove, grazie all'istituto di ricerca britannico Eiris, è stato lanciato l'indice Ftse4Good.

Per quanto riguarda il caso italiano, i primi due indici emessi sono Ftse Ecpi Italia SRI Benchmark e Ftse Ecpi Italia SRI Leaders, che raggruppano le migliori società quotate sul listino di Piazza Affari in termini di performance ESG98.

È utile precisare che gli indici etici oltre a includere società che rispettano i criteri ESG, devono soddisfare determinati criteri di composizione e calcolo. Grazie al rispetto di questi criteri diventa possibile confrontare ogni indice etico con un indice tradizionale di riferimento. Ad esempio, l’indice Djsi World ha come suo indice di riferimento l’indice Msci World, gli indici etici italiani Ftse Ecpi Italia SRI sono confrontabili con l’andamento dell’indice Ftse Italia All-Share e così via.

I criteri etici che è necessario rispettare sono due: i criteri di esclusione ed inclusione. Infatti è necessario in primo luogo escludere i settori che operano nei mercati "proibiti" e successivamente si valuta l’impegno delle società sul fronte ambientale, sociale e di governance.

Entrare a far parte di un indice etico è molto importante perché ciò rappresenta una sorta di certificazione di qualità sull’impegno sociale e ambientale di un’azienda e un riconoscimento alla sua attività99. Esiste anche un aspetto meramente finanziario dato che una parte dei fondi etici presenti sui mercati investono i propri asset prendendo a riferimento i titoli delle società che compongono un determinato indice etico, l’essere presenti in un paniere etico significa avere una grossa visibilità all'interno del mercato.

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http://abcrisparmio.soldionline.it/guide/investimento-sicuro/indici-etici-benchmark-finanza-etica

Conclusioni

Complice la recente crisi finanziaria, il risparmio gestito con criteri sostenibili è cresciuto in maniera esponenziale nell'ultimo decennio. La finanza etica, quindi, inizia ad assumere un'importanza tale da necessitare di regole e strumenti chiari e condivisi, che le consentano di evitare errori o leggerezze che potrebbero minarne seriamente la credibilità. Da questa esigenza nascono e si sviluppano gli indici ed i rating etici, ovvero strumenti di valutazione indipendenti in grado di dichiarare a chiunque sia interessato se l'impresa sta operando secondo una logica sociale, ambientale e di governance. Non bisogna però dimenticare che per avere un quadro completo e chiaro è necessario integrare le indagini etiche con strumenti tradizionali in grado di valutare la stabilità economica e finanza dell'oggetto in esame.

Entrare a far parte di un indice etico è molto importante perché ciò rappresenta una sorta di certificazione di qualità sull’impegno sociale e ambientale di un’azienda e un riconoscimento alla sua attività. Esiste anche un aspetto meramente finanziario; dato che una parte dei fondi etici presenti sui mercati investono i propri asset prendendo a riferimento i titoli delle società che compongono un determinato indice etico, l’essere presenti in un paniere etico significa avere una grossa visibilità all'interno del mercato. Inoltre tali indici rendono più semplice ed immediato il confronto tra il rendimento di un paniere di beni costruito secondo criteri socialmente responsabili e quello costruito secondo criteri tradizionali. Proprio per questo motivo gli indici etici vengono utilizzati, ad esempio, da chi colloca sul mercato fondi comuni d'investimento etici, come indici benchmark per misurare la redditività che un prodotto può offrire