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Individuazione del metodo di ricerca, definizione del campione e predisposizione della

Capitolo III: PRESENTAZIONE DEL LAVORO DI RICERCA

Fase 1: Individuazione del metodo di ricerca, definizione del campione e predisposizione della

Il lavoro di ricerca si basa su un approccio ti tipo qualitativo e lo strumento individuato è quello dell’intervista semi-strutturata che ripercorre la storia di vita delle persone intervistate.

Il progetto di ricerca iniziale si rivolgeva ad un campione con un numero compreso fra 20 e 25 persone immigrate, residenti o domiciliate in Trentino, appartenenti ad associazioni di immigrati attive nella provincia; l’intento era di intervistare lo stesso numero di persone per ciascuna nazionalità, in base alle principali provenienze dei minori stranieri non accompagnati presi in carico dai servizi sociali della Provincia di Trento nel biennio 2011-2012. Pertanto le nazionalità interessate sono state Albania, Kosovo, Pakistan, Marocco, Tunisia e Bangladesh.

Trattandosi di una ricerca qualitativa volta a comprendere il fenomeno in profondità, non si è posta attenzione alla rappresentatività statistica del campione; le persone da intervistare sono state contattate su indicazione dei rappresentanti delle associazioni coinvolte, in base alla loro disponibilità di tempo e alla loro voglia di raccontarsi. Gli unici requisiti richiesti erano la nazionalità di origine, una buona conoscenza della lingua italiana e il fatto che fossero persone adulte.

L’ambiente in cui svolgere l’intervista è stato individuato presso una sala messa a disposizione da Cinformi, utilizzata solitamente per le lezioni di lingua italiana organizzate dall’ente ma talvolta anche dalle stesse associazioni per lo svolgimento delle proprie attività. Tuttavia nel progetto di ricerca è stata prevista la possibilità di modificare il luogo di somministrazione delle interviste in base alle esigenze dell’intervistato e alle disponibilità di spazi, garantendo in ogni modo il rispetto della riservatezza.

È stata predisposta una griglia di intervista da utilizzare come traccia, composta da domande aperte, con l’integrazione in alcuni casi di ulteriori domande esplicative e di approfondimento per stimolare e guidare l’intervistato nel racconto in caso si presentasse la necessità. Si è scelto lo strumento dell’intervista semi-strutturata per il suo carattere flessibile che consente all’intervistatore sia di modificare l’ordine delle domande in base allo svilupparsi della “conversazione”, sia di approfondire argomenti di interesse che sorgono spontaneamente nel corso dell’intervista stessa. Inoltre tale strumento risulta particolarmente adatto nel caso di interviste a persone immigrate, in cui la differenza linguistica e culturale può richiedere ulteriori esplicitazioni dei contenuti della domanda e un controllo sui significati dei termini utilizzati; per la stessa motivazione nella somministrazione dell’intervista si è fatto ricorso a domande sonda, ripetendo la domanda nel caso la risposta risultasse poco chiara, o ripetendo la risposta data e

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chiedendo conferma sulla corretta interpretazione, o ancora chiedendo degli esempi o delle esplicitazioni. In tal modo si sono ridotte le possibilità di errore causate da un’interpretazione sbagliata del quesito o della risposta ed è stato possibile trattare argomenti complessi e talvolta nuovi per l’intervistato stesso; infatti l’intervistatore poteva sostenere la persona con spiegazioni e chiarimenti e stimolarla nell’espressione delle proprie opinioni. Inoltre al fine di dare degli spazi “aperti” in cui la persona potesse esprimere emozioni, sensazioni e vissuti sono state inserite alcune domande non finalizzate ad ottenere informazioni ma solo a lasciare la persona libera di esprimersi.

La traccia di intervista di seguito presentata va quindi letta nei termini di uno “spazio di azione” in cui l’intervistatore guidava l’intervistato nel suo raccontarsi, lasciando alla persona stessa la libertà di definire i percorsi possibili e le tappe su cui soffermarsi maggiormente.

Nella parte introduttiva l’intervistatore presenta oralmente a ciascuna persona il lavoro di ricerca, andando a spiegare nel dettaglio i vari elementi e definendo i concetti trattati nel corso del colloquio (ad esempio la definizione di minore straniero non accompagnato, la descrizione del fenomeno in Trentino, la spiegazione del servizio di affidamento familiare, ecc.) in base alle esigenze e alle conoscenze in possesso dell’intervistato. Dopo una breve raccolta dei dati anagrafici, l’intervista si sviluppa in quattro parti: la prima inerente alla vita nel Paese di origine, la seconda al percorso migratorio, la terza alla descrizione della situazione attuale e la parte finale in cui si approfondisce la posizione dell’intervistato in merito all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

La scelta del lessico e della forma di cortesia è stata calibrata in base alle competenze linguistiche dell’intervistato.

Tab.1: La griglia di intervista Presentazione del lavoro di ricerca

Introduzione Dati anagrafici: Sesso Età Cittadinanza Nazionalità di origine

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Stato civile

Titolo di soggiorno

I PARTE- La vita nel Paese di origine

1. Dove sei nato/a e dove hai vissuto la tua infanzia? (Città/periferia/campagna). Mi

descrivi questa realtà e/o quello che ti ricordi?

2. Raccontami della tua famiglia d’origine (Da chi era composta la tua famiglia d’origine? Quali occupazioni?)

3. Quale era la vostra condizione di vita?

4. Parlami del tuo percorso scolastico e formativo… (Hai frequentato la scuola nel tuo paese di origine? Quale e per quanto tempo? Dove si trovava la scuola? Hai potuto scegliere quale scuola frequentare? Perché hai scelto quella scuola? Perché hai smesso?)

5. E del lavoro…(Hai lavorato nel tuo paese di origine? Quale professione e per quanto tempo?)

6. Come definiresti la tua vita prima di partire? Cosa ti manca di più?

II PARTE- La migrazione

7. La scelta di partire…Per quale motivo hai deciso di lasciare il tuo Paese e intraprendere un percorso migratorio? Quali erano le tue aspettative? Sono state deluse o sei soddisfatto? Quando hai iniziato a pensare a questo “viaggio” e quando sei realmente partito/a?

8. Com’è stato il tuo viaggio? Come sei arrivato in Italia? Quali sono state le difficoltà del

primo periodo?

9. Quale era la tua destinazione iniziale?

10. Come e quando sei arrivato in Trentino? Per quale motivo?

11. Qual è stata la prima impressione che ti ha fatto l’Italia? E Trento/il Trentino? È cambiato

il tuo parere nel tempo?

12. Quali sono le tappe principali della tua vita in Italia? 13. Che rapporti mantieni con il tuo Paese di origine? 14. Il tuo futuro dove lo vedi?

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III PARTE- Il presente 15. Attualmente dove e con chi vivi?

16. Quale lingua usi prevalentemente per comunicare nel contesto domestico e nella

quotidianità?

17. Qual è la tua/vostra situazione abitativa? (casa di proprietà/in affitto; numero di stanze;

sistemazione temporanea o stabile; rapporto col vicinato)

18. Sul territorio sono presenti altre risorse parentali? 19. Mi descrivi la tua/ vostra quotidianità?

20. Qual è la tua/vostra situazione lavorativa? (Se l’intervistato dovesse essere uno studente

che non svolge alcuna attività lavorativa si modifica la domanda chiedendo informazioni in merito al percorso formativo che sta svolgendo);

21. Ti senti/Vi sentite soddisfati e appagati per il vostro lavoro e per il vostro stile di vita? 22. Come definiresti la tua/vostra situazione economica?

23. Come passi/come passate e con chi il tuo/vostro tempo libero?

24. Da chi è composta la tua rete di amicizie/conoscenze? E quella dei tuoi familiari? 25. Quali sono i vostri luoghi di ritrovo?

26. Sei una persona credente? Frequenti luoghi di culto? Con che frequenza?

27. Fai parte di associazioni culturali/ricreative/sportive? E in passato? (se non partecipa ad alcuna attività, perché?) E gli altri componenti della tua famiglia?

28. Hai frequentato/frequenti dei corsi di formazione (percorsi scolastici, professionali, di lingua) in Italia? E i tuoi familiari?

29. Sei/siete soliti partecipare ad iniziative ed eventi di varia natura organizzati nel territorio

in cui abitate?

30. Qual è il vostro rapporto con i servizi e le risorse del territorio? (es: scuola, Comune di

residenza, Centro per l’impiego, Uffici e Servizi vari)

31. Come definiresti il tuo livello di partecipazione alla vita della comunità in cui abiti?

Definisci te stesso e la tua famiglia in rapporto alla società a cui appartenete.

32. Secondo voi la “gente del luogo” cosa pensa di voi, che idea ha di voi? E voi come

vedete “loro”?

33. Ti piacerebbe impegnarti attivamente nel sociale e collaborare a tal fine con i Servizi del

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IV PARTE- Minori stranieri non accompagnati

34. Conosci il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati? Cosa ne pensi e che

emozioni ti suscita?

35. Qual è il tuo parere in merito all’idea di attivare servizi di affidamento familiare per i

minori stranieri non accompagnati anziché limitarsi alla loro accoglienza in strutture per minori?

36. E riguardo all’idea di individuare famiglie di connazionali per questo compito? Pro e

contro.

37. Ritieni che l’affidamento omoculturale per i minori stranieri non accompagnati potrebbe

favorire l’integrazione del minore nella società trentina e perché?

38. Ritieni ci siano dei fattori di rischio? Quali? (eventualmente fare degli esempi: difficoltà nell’apprendimento della lingua, “ghettizzazione”, mancata tutela, ecc)

39. Saresti interessato a partecipare ad un corso di formazione in merito all’affidamento

familiare dei minori stranieri non accompagnati? Perché?

40. Saresti interessato a diventare famiglia affidataria per questi ragazzi? Perché?

a. (Se sì) Quale motivazione ti porta ad interessarti all’accoglienza di un minore, tuo

connazionale?

41. Secondo te qualche tuo conoscente potrebbe essere interessato a “mettersi in gioco” in tal

senso?

42. Secondo te quale sarebbe il compito che può essere svolto dalle famiglie affidatarie? (domanda semplificata: secondo te cosa fa una famiglia affidataria?);

43. Se tu fossi una famiglia affidataria che tipo di rapporto e sostegno ti aspetteresti dal

servizio sociale? (L’intervistatore lascia parlare la persona e, se nella risposta non ha

trattato alcuni argomenti, pone a conclusione delle domande integrative: secondo te sarebbe utile l’intervento di un mediatore culturale nel progetto? E di un educatore?) 44. Quali sarebbero le tue paure?