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IL PARADOSSO DELL’INFORMAZIONE?

6. COMUNICAZIONE

Se ogni messaggio che ricevo è già previsto come possibilità, allora posso ricevere solo le informazioni che già possiedo.

PAOLO VIDALI

LO SCHEMA CLASSICO DELLA COMUNICAZIONE

PADOVA 2017 - 58 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE

6. COMUNICAZIONE

sorgente

messaggio

apparato trasmittente

rumore

Apparato ricevente destinatario

messaggio

canale

LO SCHEMA DELLA COMUNICAZIONE 6. COMUNICAZIONE

[Nella teoria dell’informazione] effettivamente si stanno usando due metafore in conflitto: è in gioco la ben nota metafora di informazione come quantità, come fosse acqua nel tubo d’acqua; ma è presente anche una seconda metafora, quella di informazione come scelta, una scelta presa da una fonte d’informazione, e una scelta necessariamente presa da parte di un ricevitore d’informazione. In effetti la seconda metafora implica che l’informazione inviata non sia necessariamente uguale all’informazione ricevuta, perché qualsiasi scelta implica il confronto con una lista di possibilità, cioè con una lista di possibili significati. Qui, il significato è coinvolto, rovinando così l’idea dell’informazione come pura “cosa in sé”.

Perciò, molta della confusione che riguarda il concetto di informazione sembra essere collegata alla confusione di base che riguarda le metafore presenti nella teoria di Shannon: l’informazione è una quantità autonoma o è sempre, di per sé, informazione per un osservatore? In effetti, non penso che lo stesso Shannon abbia scelto una delle due definizioni. Logicamente parlando, la sua teoria implicò che l’informazione fosse un fenomeno soggettivo. Ma ciò aveva un impatto epistemologico così ampio da non essere colto completamente, come conseguenza logica, dallo stesso Shannon. Di

PAOLO VIDALI

LO SCHEMA INFORMAZIONALE

PADOVA 2017 - 60 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE

6. COMUNICAZIONE

sorgente

apparato trasmittente canale

rumore

messaggio messaggio

Apparato ricevente

L’INFORMAZIONE E CULTURA 6. COMUNICAZIONE

• Occorre superare l’idea di “avere informazioni” anche se questo porta con sé alcuni problemi nuovi:

• In ogni messaggio vi è un carico teorico che lo accompagna e che spesso resta tacito.

• Il mondo di cui parliamo dipende infatti dalle scelte teoriche che lo selezionano e lo modificano ogni volta che esse

cambiano.

• L’informazione diventa maggiore quanto più articolato è il quadro teorico (la cultura) con cui processiamo i messaggi.

PAOLO VIDALI

L’INFORMAZIONE E’ CULTURA

PADOVA 2017 - 62 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE

6. COMUNICAZIONE

• Cosa intendiamo per cultura?

• Ignoranza è non avere domande

• Incertezza è avere domande

• Informazione è avere domande e risposte Luciano Floridi

L’INFORMAZIONE E NOVITA’

6. ONTOLOGIA

• Si pone il problema della novità nella

conoscenza: se tutto ciò che processiamo avviene a partire da un sistema di possibilità preventivamente aperto e confrontato con il messaggio, come è possibile conoscere

qualcosa di nuovo?

• Una risposta a tali problemi viene da una

profonda rimodulazione del nostro impianto ontologico, del tutto in linea con la

trasformazione tipica del mondo digitale.

• Il mondo non è fatto di cose, ma di messaggi, di linguaggio, di segni (digitali) modulabili e trasformabili.

PAOLO VIDALI

L’INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO

PADOVA 2017 - 64 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE

6. ONTOLOGIA

• La comprensione del mondo avviene come rimodulazione del nostro sistema linguistico, rimodulazione creativa ed anche casuale, comunque legata alla varietà delle possibilità

grammaticali del linguaggio usato.

• E’ su questa immagine del mondo che avviene il rapporto con la realtà.

INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO 6. ONTOLOGIA

• Si può affermare che la varietà linguistica crea le possibilità ontologiche e spetta poi alla realtà selezionarle.

• La prospettiva è interessante, anche perché ridà al

linguaggio la funzione poetica che per altri aspetti esso continua a mantenere da millenni.

• Il linguaggio non descrive la realtà, ma la anticipa, lasciando poi alla selezione dei messaggi provenienti dall'esterno il

compito di selezionare le costruzione linguistiche (cioè le frasi) più opportune.

PAOLO VIDALI

INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO

PADOVA 2017 - 66 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE

6. ONTOLOGIA

• Anche in questo senso si potrebbe intendere la espressione

wittgensteiniana

• "4.05 La realtà è confrontata con la proposizione."

INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO 6. ONTOLOGIA

• Esiste un grado zero della realtà? Esiste qualcosa di

indipendente dal processo informazionale che abbiamo descritto?

• No. Esistono enti, oggetti materiali, campi, onde, energia, ma niente di tutto ciò ci raggiunge in questa forma.

• Tutto diventa informazione perché viene raccolto e per

questo - prima di questo - processato come un dato che può ridurre incertezza sulla nostra attesa di realtà.

PAOLO VIDALI

L’INFORMAZIONE E ONTOLOGIA

PADOVA 2017 - 68 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE

6. ONTOLOGIA

• Il mondo non è fatto di cose, ma di messaggi, di linguaggio, di segni (digitali) modulabili e trasformabili.

• Non c'è una realtà là fuori, che possiamo cogliere senza

anticiparla nei nostri schemi mentali.

• La teoria

dell'informazione, applicata

correttamente, ci dice qualcosa di più.

L’INFORMAZIONE E REALTA’

CONCLUSIONE

Occorre rovesciare l’idea di un mondo che ci precede e di un linguaggio che lo descrive.

La realtà nasce da un nostro atto di curiosità nei confronti del mondo che ci circonda.

Si mantiene nel cambiamento che qualche processo informazionale determina in noi.

Si consolida nel sistema di comunicazione con cui scambiamo le nostre esperienze.

L’informazione è il modo con cui un mondo nasce e scompare, ogni volta, sotto i nostri occhi.

E di questo mondo, come prima, ma più di prima, siamo sempre più responsabili.

PAOLO VIDALI

CONSIGLI DI LETTURA

SAN ZENO DI CASSOLA 2017 - 70 ALLA PROVA DELLA MODERNITA’:

RIFORMA E PENSIERO CONTEMPORANEO

BIBLIOGRAFIA

• Vidali P., Neresini F., Il valore dell’incertezza, Filosofia e sociologia dell’informazione,

Mimesis, Milano 2015

• Gleich J.(2012), L’informazione. Una teoria. Una teoria. Un diluvio, Feltrinelli, Milano 2012

• Seife Ch, (2006), La scoperta dell'universo. I misteri del cosmo alla luce della teoria

dell'informazione Bollati

• Floridi, L. (2012), La rivoluzione dell'informazione, Codice, Torino

BIBLIOGRAFIA CITATA

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Davidson D. (1974), On Very Idea of a Conceptual Scheme, in “Proc. of the American philosophical Association”, n.

47, pp. 5-20, ora in Davidson (1984).

Dretske, F. (1981), Knowledge and the Flow of Information. Cambridge (Mass.): The MIT Press.

Floridi, L. (2003b), “Open Problems in the Philosophy of Information”, Metaphilosophy, vol 35, n. 4, July 2004, pp.

554-582.

IDC, http://punto-informatico.it/1916036/PI/News/viviamo-produrre-miliardi-gigabyte.aspx

Jumarie G. (1990), Relative Information. Theories and Applications, Springer Verlag, Berlin, Heidelberg.

Longo G.O. (1996), Introduzione alla teoria dell'informazione, in SISSA 1996, pp. 27-61.

Maynard Smith, J. (2000a), “The Concept of Information in Biology”, Philosophy of Science 67: 177-194.

Maturana H. Varela F. (1980), Autopoiesis and Cognition. The Realisation of Living, D. Riedel Publishing Company, Dordrech (Holland); tr. it. Autopoiesi e cognizione. La realizzazione del vivente, Marsilio, Venezia 1985.

Maturana H. Varela F. (1984), El àrbol de conocimiento; tr. it. L'albero della conoscenza, Garzanti, Milano 1987.

Searle J., Philosophy of language, in B. Magee, Men of Ideas. Some creators of contemporary philosophy, British Broadcasting Corporation, , Jolly & Barber Ltd, Rugby, England 1978, pp. 180-200.

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SISSA (1996), Teoria dell'informazione, CUEN, Napoli,

Von Foerster H. (1981), Observing Systems, Intesystems Publications, Seaside (California); trad. it. a cura di M.Ceruti

Padova, 1 dicembre 2017

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