Università di Padova
Master in Comunicazione delle scienze
Il concetto di informazione
PAOLO VIDALI IL CONCETTO DI INFORMAZIONE PADOVA 2017 - 2
SOMMARIO
1. Le mediamorfosi
2. I nuovi media digitali
3. Dall’idea comune di informazione…
4. Alla teoria scientifica dell’informazione
5. Il cambiamento che questo approccio comporta
6. Una nuova idea di realtà e di comunicazione
PAOLO VIDALI
LA SVOLTA LINGUISTICA DEL NOVECENTO
PADOVA 2017 - 4 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
1. MEDIAMORFOSI
L’essere che può essere compreso è linguaggio. (Gadamer)
COME (CI) CAMBIA LA COMUNICAZIONE
1. MEDIAMORFOSI
PAOLO VIDALI
LE MEDIAMORFOSI
PADOVA 2017 - 6 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
1. MEDIAMORFOSI
Le quattro rivoluzioni
la rivoluzione chirografica: dalla cultura orale alla nascita della scrittura
(scrittura IV millennio)
la rivoluzione tipografica: dalla scrittura alla stampa
(stampa XV sec.)
la rivoluzione audiovisiva: dalla stampa ai mass media : telegrafo, radio, cinema,televisione
La rivoluzione digitale: dai mass media alla convergenza digitale
LE MEDIAMORFOSI 1. MEDIAMORFOSI
cultura orale cultura scritta cultura digitale
senso orecchio occhio occhioeorecchio
oggetto parola testo simulacroiperreale
comunicazione paratattica ridondante agonistica
sintattica complessa stabilmente trasmissibile
paratattica totalizzante stabilmente
disponibile
tipodicultura conservatrice enfatica
selettiva concreta
astrazione concetto
problema – soluzione enciclopedia
stereotipi personaggio evento
generalista
soggetto gruppo
eroe
io
massa
opinionepubblica io plurale
sapere mito
religione racconto
filosofia logica scienza storia
pubblicità retorica notizia basedidati
memoria narrativa
collettiva
individuale interna
mediata esterna
tempo circolare lineare aconodiluce
PAOLO VIDALI
I NUOVI MEDIA DIGITALI
PADOVA 2017 - 10 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
2. MEDIA DIGITALI
• Cosa caratterizza i media digitali?
– digitalizzazione del segnale
– manipolazione informatica del segno – personalizzazione del messaggio
… quello digitale è un medium completamente nuovo, che integra i precedenti media ma
anche li trasforma…
I NUOVI MEDIA DIGITALI 2. MEDIA DIGITALI
La Rete non è solo l’evoluzione dei media elettrici, perché implica
la modificabilità illimitata del dato la duplicazione ontologica del dato la costruzione del metadato
le relazione uno-uno e uno-molti la natura interattiva
la struttura a rete
la navigazione ipertestuale e ipermediale la pervasività
Il costo irrisorio della pubblicazione sul web
la convergenza
PAOLO VIDALI
I NUOVI MEDIA DIGITALI
PADOVA 2017 - 12 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
2. MEDIA DIGITALI
• La comprensione di come muta il nostro modo di pensare nei media digitali dipende in modo decisivo da come siamo già mutati attraverso la dominazione dei mass media classici
• In ogni cambio di medium il precedente non svanisce, ma si assorbe, si piega e diventa parte del successivo.
• I media digitali, attraverso la convergenza del
computer, sono per la prima volta in grado di
inglobare nella stessa tecnologia tutti i media che la
storia umana ha utilizzato.
LA REALTÀ E IL LINGUAGGIO 2. MEDIA DIGITALI
Cosa accadrebbe se la realtà fosse linguaggio?
Potremmo:
trasferire oggetti duplicandoli
costruire realtà immaginarie, mai sperimentate prima
contaminare e ricombinare la realtà, generandone di nuova
vivere il passato, o il futuro come fosse presente
Non è quello che avviene già?
PAOLO VIDALI
LA REALTÀ E IL LINGUAGGIO
PADOVA 2017 - 14 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
2. MEDIA DIGITALI
Il cinema, la televisione, i media sono già realtà trattata come linguaggio.
In più vi è la convergenza digitale, cioè la
possibilità di mediare nello stesso strumento, il computer, tutta la varietà dei linguaggi (letterali, visuali, sonori…).
ONTOLOGIA DIGITALE 2. MEDIA DIGITALI
Questa svolta si è già realizzata nei media digitali: la realtà ha realizzato la teoria.
Se il reale sussiste nella forma del suo segno digitale…
•diventa trasformabile
•non si consuma
•è duplicabile senza costi apparenti
•è ricomponibile come il linguaggio
•inventa mondi e costruisce esperienze
•integra logos e pathos
PAOLO VIDALI
TECNOLOGIE DIGITALI
PADOVA 2017 - 16 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
2. MEDIA DIGITALI
CATEGORIE PER LA MEDIAMORFOSI DIGITALE 2. MEDIA DIGITALI
Di fronte a una realtà che parte dal linguaggio anziché dalle cose:
-possiamo parlare del mondo come fosse fisicamente concepito (materia, energia, atomi, molecole…)?
-Possiamo parlare di un mondo dato che raccontiamo con il linguaggio?
Una proposta:
il concetto di informazione
3 L’IDEA COMUNE DI INFORMAZIONE
TRE DOMANDE SUL COMUNICARE 3. IDEA COMUNE
• Avere più notizie ci permette di sapere di più?
• Avere più dati migliora la comunicazione?
• Sappiamo riconoscere i messaggi che
ci raggiungono?
PAOLO VIDALI
LA SOCIETA’ PIU’ “INFORMATA”?
PADOVA 2017 - 20 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. IDEA COMUNE
Avere più informazioni significa sapere di piu’?
Cosa è accaduto di “importante” nel 2015?
14 febbraio - Il Presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, rassegna le dimissioni
22 febbraio - Matteo Renzi assume l'incarico di presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.
18 settembre - La Scozia tiene un referendum per l'indipendenza dal Regno Unito, con la vittoria del "No" all'indipendenza con il 55% dei voti.
23 novembre - La prima donna italiana astronauta, Samantha Cristoforetti, inizia il viaggio verso lo spazio
28 dicembre - Il Volo Indonesia AirAsia 8501 operato da un Airbus A320 in volo tra Surabaya e Singapore scompare dai radar con 162 persone a bordo.
TEST DI WISEMAN 3. IDEA COMUNE
• Avere più dati significa avere più informazione?
• Questo test si chiama “Megalab Truth Test” ed è stato realizzato in Gran Bretagna da Richard Wiseman, ricercatore all’università di Hertfordshire. Ha coinvolto 40.000 persone
(Wiseman R., The megalab truth test, in “Nature”, vol. 373, feb.
1995)
• Wiseman ha intervistato per due volte un noto commentatore politico inglese (sir Robin Day) chiedendogli sempre le stesse cose. In un'intervista, però, sir Robin ha detto sempre la verità, nell’altra solo bugie.
• Al pubblico di tre mezzi di comunicazione (quotidiano, radio, TV) è stato chiesto di valutare quale delle due interviste fosse quella vera.
Il test di Wiseman
INTERVISTA 1
Allora, sir Robin, qual è il suo film preferito?
“Via col Vento”
E perché?
Beh, è... è un... è un classico. Grandi personaggi: una grande star del
cinema, Clark Gable, e una grande attrice, Vivien Leigh. Molto
commovente.
E qual è il suo personaggio preferito nel film?
Oh Gable
E quante volte l’ha visto?
Uhm… (pausa) Più di sei
Quando fu la prima volta che lo vide?
Appena uscì nelle sale. Penso fosse il 1939.
INTERVISTA 2
•Allora, sir Robin, qual è il suo film preferito?
•Ah... (pausa) beh, “A qualcuno piace caldo”.
•E perché le piace?
•Oh, perché ogni volta che lo rivedo diventa sempre più divertente. Ci sono moltissimi spezzoni che adoro. E mi
piacciono sempre di più ogni volta che li rivedo.
•Quali sono i suoi personaggi preferiti?
•Ehm, Tony Curtis, credo. E’ così
carino... (breve pausa) è spiritoso, imita così bene Cary Grant ed è molto
divertente il modo in cui cerca di resistere alla seduzione di Marilyn Monroe.
•Bene. E quando lo ha visto per la prima volta?
•Appena uscì nelle sale, credo. Ma non ricordo quando fu.
PAOLO VIDALI
TEST DI WISEMAN
PADOVA 2017 - 22 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. IDEA COMUNE
• I radioascoltatori nel 73 % dei casi hanno scoperto l’intervista falsa,
• i lettori al 64 % hanno scoperto l’intervista falsa,
• il pubblico televisivo nel 52 % dei casi ha scoperto l’intervista falsa.
•Eppure il pubblico televisivo aveva molti più dati a
disposizione (voce, gesto, postura corporea, occhi…)Gli spettatori televisivi hanno affidato il loro giudizio al
linguaggio corporeo mentre gli ascoltatori della
trasmissione radio sono stati costretti a seguire con
grande attenzione le parole di sir Robin Day e il modo in cui le pronunciava. L’eccesso di “informazioni” peggiora l’elaborazione dei dati disponibili.
• L’intervista vera è la seconda.
TEST DI WISEMAN 3. IDEA COMUNE
PAOLO VIDALI
RICONOSCIAMO I MESSAGGI?
PADOVA 2017 - 24 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. IDEA COMUNE
• Sappiamo riconoscere i messaggi che ci
raggiungono?
RICONOSCIAMO I MESSAGGI?
3. IDEA COMUNE
• L’informazione è…
• sinonimo di messaggio, dato, notizia, racconto, istruzione, sequenza,
configurazione….
• Lo sviluppo dell’informatica, dei media, dei processi comunicativi in generale ha
potenziato e complicato questa nozione, facendo credere che un dato elaborato informaticamente sia per ciò stesso
“informazione”.
PAOLO VIDALI
QUANTA INFORMAZIONE “PRODUCIAMO”?
PADOVA 2017 - 26 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. L’IDEA COMUNE
Quante informazioni vengono prodotte ogni anno?
Un exabyte è 10
18byte, cioè un miliardo di
miliardi di byte.
Un exabyte equivale a un milione di volte la Biblioteca del
Congresso di
Washington.
QUANTA INFORMAZIONE “PRODUCIAMO”?
3. L’IDEA COMUNE
• Nel 2003 una ricerca condotta dalla School of
Information Management di Berkeley ha calcolato che fino ad ora l’umanità aveva prodotto tra i 3 e i 6 exabyte di informazioni.
• Nel 2011 uno studio pubblicato su Science affermava che al mondo sono archiviati 295 exabyte di informazione (Hilbert, López 2011).
Altre ricerche portano oramai il limite
dell’informazione creata e duplicata a 1800
exabyte, cioè 1,8 zettabyte
PAOLO VIDALI
L’ INFORMAZIONE BIOLOGICA
PADOVA 2017 - 28 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. L’IDEA COMUNE
• "L'informazione da acido nucleico a acido nucleico e da acido
nucleico a proteina è possibile, ma il trasferimento di informazione da proteina a proteina e da proteina ad acido nucleico è
impossibile. Informazione significa qui la precisa determinazione della sequenza sia delle basi nell'acido nucleico che dei residui dell'acido nucleico nella proteina" (Maynard Smith 2000C, 214;
vedi anche la esposizione successiva di Watson in Watson 1970, 296-297)
Francis Crick nel 1957, ad un Simposio della "Society for Experimental Biology", espresse nella sua relazione quello che poi verrà chiamato il "dogma centrale"
della biologia molecolare:
L’ INFORMAZIONE BIOLOGICA 3. L’IDEA COMUNE
Non nasce qui l'uso del termine informazione in biologia, ma qui nasce la definizione del problema relativo a come attraverso l'acido nucleico si trasferisca informazione genetica da cellula a cellula e da organismo a organismo.
Secondo Maynard Smith, della School of Biological Science dell'Università del Sussex l'informazione "è l'idea centrale della biologia contemporanea".
Analogamente al linguaggio, ad esempio espresso nel codice morse, anche il processo di produzione di una proteina può essere visto come una trasmissione di informazione:
Lo schema proposto da Maynard Smith:
PAOLO VIDALI
L’ INFORMAZIONE BIOLOGICA
PADOVA 2017 - 30 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. L’IDEA COMUNE
Molti biologi sostengono
•che il DNA contiene informazione programmata dalla selezione naturale;
•che questa informazione codifica la sequenza di aminoacidi delle proteine;
•che il DNA e le proteine trasportano le istruzioni, o il programma, per lo sviluppo dell'organismo,
•che la selezione naturale degli organismi altera l'informazione nel genoma
•che, infine, l'informazione genomica è "significativa" perché genera un organismo capace di sopravvivere in un ambiente.
“Il nucleo di una cellula vivente è un magazzino e un trasmettitore di informazioni”
G. Gamow, Information Transfer in the Living Cell, in “Scientific American “193, 10, pp. 138-145
L’informazione, in biologia, viaggia!
L’ INFORMAZIONE IN FISICA 3. L’IDEA COMUNE
L'aumento di entropia si accompagna ad una perdita di informazione (ad es.
relativa al comportamento microscopico del gas);
Viceversa una diminuzione di entropia si accompagna ad una crescita dell'informazione disponibile.
Formula per l’entropia:
L'entropia S di un macrostato avente W microstati è S = k · log W Formula per l’informazione: I =
-
k · log WQuindi l'entropia di un sistema è uguale, ma di segno opposto, all'informazione del
sistema, qualora questo sia inteso come un segnale.
PAOLO VIDALI
L’ INFORMAZIONE IN FISICA
PADOVA 2017 - 32 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
3. L’IDEA COMUNE
• Più un sistema si avvicina al suo stato più probabile
(massima entropia = massimo disordine = massima disorganizzazione), meno informazione si rende disponibile, dato che le configurazioni possibili
tendono sempre più verso lo zero.
• Schrödinger espresse tale relazione chiamando l'informazione "entropia negativa" o "negentropia" (Schrödinger 1945, p.72).
• E l'osservatore?
• Informazione, entropia e organizzazione sono infatti concetti che hanno significato solo in relazione a un punto di vista e sono caratteristiche
proprie di sistemi o di oggetti che non esistono indipendentemente da un osservatore: lo stato più probabile di un sistema con massima entropia è lo stato più probabile per un osservatore, l'aumento di informazione dovuto alla riduzione dell'incertezza è prodotto dall'osservatore del sistema
considerato.
• In fisica l’informazione/negentropia è observer independent
4
PAOLO VIDALI
LA TEORIA SCIENTIFICA DELL’INFORMAZIONE
PADOVA 2017 - 34 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
4. INFORMAZIONE
Claude E. Shannon
LA TEORIA SCIENTIFICA DELL’INFORMAZIONE 4. INFORMAZIONE
• Tra il 1948 e il 1949
Claude Shannon elabora una "teoria matematica della comunicazione" per far fronte all'esigenza di descrivere, ottimizzare e costruire sistemi di
trasmissione di messaggi sempre più veloci e
affidabili.
PAOLO VIDALI
LA TEORIA SCIENTIFICA DELL’INFORMAZIONE
PADOVA 2017 - 36 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
4. INFORMAZIONE
• “Il termine informazione nella teoria delle comunicazioni non riguarda tanto ciò che si dice effettivamente, quanto ciò che si
potrebbe dire.
• Cioè, l'informazione è una misura della
libertà di scelta che si ha quando si sceglie un messaggio.
• Se ci si trova di fronte ad una situazione molto elementare, nella quale si deve
optare per uno fra due messaggi alternativi, allora arbitrariamente si dice che
l'informazione, in relazione a questa situazione, equivale ad una unità. “ (Shannon, Weaver, 1949, p. 8)
• L'informazione è riduzione di incertezza
LA TEORIA SCIENTIFICA DELL’INFORMAZIONE 4. INFORMAZIONE
Continuano Shannon e Weaver:
"Si noti che è ingannevole (anche se spesso
conveniente) dire che l'uno o l'altro messaggio trasferisce una unità di informazione.
Il concetto di informazione non si applica ai
messaggi particolari (come vorrebbe il concetto di significato), ma piuttosto all'informazione intesa come un tutto.
Per maggior chiarezza, la quantità di informazione è determinata, nei casi più semplici, dal logaritmo del numero di scelte possibili.
Una situazione a due alternative è caratterizzata da una unità di informazione, come si è
precedentemente affermato. Questa unità di
PAOLO VIDALI
LA TEORIA SCIENTIFICA DELL’INFORMAZIONE
PADOVA 2017 - 38 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
4. INFORMAZIONE
LA TEORIA SCIENTIFICA DELL’INFORMAZIONE 4. INFORMAZIONE
H= LOG2 N
H= quantità di informazione
N = messaggi totali, cioè scelte binarie possibili
scelte 2 4 8 16
messaggi
A B
A B C D
A B C D E F G H
A B C D E F G H I L M N O P Q R
5
COME CAMBIA
IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
COME CAMBIA L’INFORMAZIONE?
5. CAMBIAMENTO
• Sonata per pianoforte in Mi minore di Beethoven
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE NON È IL MESSAGGIO
PADOVA 2017 - 42 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
• L'informazione non è il messaggio, ma il processo di incontro con ciò che riceviamo come messaggio, o con ciò che pensiamo di ricevere. E' l'azione associata al messaggio.
• Inoltre essa si definisce sulla situazione di attesa di messaggi possibili, sulla libertà di scelta tra
messaggi possibili. Il che testimonia la sua fondamentale situazionalità, cioè la necessità di sapere sempre quali e quanti messaggi sono possibili per il ricevente in una situazione
comunicativa.
L’INFORMAZIONE NON È IL MESSAGGIO 5. CAMBIAMENTO
•più messaggi possibili (almeno due) e quindi diverse
configurazioni comunicative,
•un ricevente di tali messaggi (non necessariamente un
inviante)
•una situazione di incertezza
che il ricevente riduce una volta
ottenuto il messaggio
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE E (E’) INCERTEZZA
PADOVA 2017 - 44 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
Come dice bene Roland Baddeley (2000, p. 3):
• La teoria dell'informazione è relativa alla misurazione delle cose, in particolare a quanto la misura di qualcosa ci dice su qualcos'altro che non conosciamo già.
L'informazione ci dice la misura della nostra incertezza sul mondo …
• Il più importante aspetto da quantificare è quanto "incerti" siamo relativamente
all'input che ci aspettiamo, prima di misurarlo“
L'incertezza è il presupposto
di ogni possibile uso del termine informazione.
L’INFORMAZIONE È CAMBIAMENTO 5. CAMBIAMENTO
• l’informazione è un cambiamento di stato.
• Si passa da uno stato di incertezza ad uno stato di certezza,
• o di minore incertezza.
• Senza cambiamento non c’è informazione
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE E IL RICEVENTE
PADOVA 2017 - 46 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
• L'informazione è nella testa del ricevente, se ne è dotato,
oppure nel sistema di
elaborazione dei messaggi riconosciuti come tali. Il che equivale a dire che, senza
l'osservatore, l'informazione svanisce.
• Dato un insieme di messaggi possibili circa le potenziali configurazioni di un sistema, l'informazione è quindi il
processo per mezzo del quale un osservatore riduce
l'incertezza circa la scelta di uno (o di una sequenza) di questi messaggi.
L’INFORMAZIONE SI ARCHIVIA 5. CAMBIAMENTO
• “Non si può recuperare informazione in un computer per il semplice motivo che non si può innanzitutto immagazzinare informazione in un computer.
• Tutto ciò che si può immagazzinare in un computer è il DATO, e la parentela tra dato e informazione è un mistero
fondamentale […] il dato diventa informazione solo quando qualcuno pone una domanda su di esso.
• Perciò la vera informazione è nella domanda, non dentro il computer”
J. Vallée, The Network Revolution, Harmondworth, Penguin, 1982, pp. 45-46.
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE SI ARCHIVIA
PADOVA 2017 - 48 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
" (chiamare le banche dati) “sistemi di immagazzinamento e di recupero
dell'informazione" equivale a chiamare un garage "sistema di
immagazzinamento e di recupero del trasporto". Confondendo i veicoli di potenziale informazione con
l'informazione stessa si colloca di nuovo il problema della cognizione nel punto cieco della nostra visione intellettuale, e il problema convenientemente
scompare"
(H. von Foerster, Observing Systems,
1981, p.137).
L’INFORMAZIONE SI ARCHIVIA 5. CAMBIAMENTO
• Per dato si intende una qualsiasi differenza o
mancanza di uniformità all’interno di un qualche contesto. (Boniolo, Giaimo, Floridi 2008, p. 199)
• La selezione di un dato è sempre frutto di una differenza.
• Un segno, uno stato di cose, una proprietà è percepibile e definibile perché lo si distingue da un contesto, cioè da altri segni, da uno sfondo, da differenti proprietà.
• I dati sono discontinuità nel continuum dell’esperienza.
• Esistono dati solo se esistono differenze
• “Ciò che intendiamo per informazione (per unità elementare di informazione) è una differenza che
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE NON E’ IL DATO
PADOVA 2017 - 50 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
Anche se siamo abituati a ritenere essenziali le uguaglianze, le stabilità, le uniformità, le leggi, quando si considera la realtà dal punto di vista dell’informazione cioè che emerge è l’incertezza e la disuguaglianza.
L’informazione, come la vita, si nutre di differenza.
L’INFORMAZIONE NON SI RICEVE 5. CAMBIAMENTO
• Ricorriamo al termine "informazione" per designare sia un'attività che i suoi risultati. Diventiamo così propensi a considerare l'informazione come qualcosa che si sposta da un emittente a un destinatario, come il trasferimento di dati anziché come il processo di costruzione di quelli che noi utilizziamo come dati.
• "Ricevere informazione" è, al contrario, una
affermazione che non ha senso: possiamo soltanto selezionare perturbazioni interpretandole come
"messaggi", e tale selezione/interpretazione produce una riduzione dell'incertezza rispetto all'insieme delle perturbazioni che potevamo attenderci.
• (vedi l'esempio fatto prima della pressione delle scarpe sui piedi)
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE E IL CONTESTO
PADOVA 2017 - 52 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
• L’informazione è irrimediabilmente sensibile al contesto, cioè localizzata rispetto a chi (o che cosa) riceve un messaggio e processa
informazione.
• Un giornale in cinese non mi offre alcuna informazione, ma ne offre parecchia a un miliardo di altre persone. La quantità di informazione contenuta nel “Corriere della
Sera” non è la stessa per un uomo d'affari o per un disoccupato.
• Come dice Jumarie : "l’informazione biologica contenuta nel DNA è necessariamente relativa al suo ambiente: se, come caso speciale, noi mettiamo questo segmento di DNA in un bicchiere colmo di sabbia, il suo valore
informazionale scompare" (Jumarie 1990, p. 4)
L’INFORMAZIONE E SELEZIONE DEGLI EVENTI 5. CAMBIAMENTO
• Il sistema stesso di selezione degli eventi ambientali ritenuti come messaggi
diventa un fattore determinante per processare informazione.
• Un radiotelescopio osserva il cielo e
"vede" soltanto segnali elettromagnetici di determinate lunghezze d'onda, e ci dà
quindi una percezione specifica dell'universo.
• Se poi consideriamo una localizzazione
non tecnologica, cioè legata agli strumenti
di selezione dei messaggi, ma culturale,
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE E INTERESSE
PADOVA 2017 - 54 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
5. CAMBIAMENTO
• “Passeggiando un tizio si ferma davanti alle vetrine che espongono merce per lui interessante: per esempio davanti a un negozio di scarpe piuttosto che a uno di filatelia, a meno che tizio non sia filatelico, per cui quel negozio costituisce per lui una fonte di informazione.
• E' l'interesse a trasformare il negozio in una sorgente di informazione.
• Dunque la sorgente non è tale per ogni destinatario…
• Nel caso ci siano molti destinatari
interessati alla sorgente, ciascuno di essi vede la sorgente in modo diverso, sia perché i destinatari hanno interessi diversi, sia perché hanno capacità
osservative diverse. Come ha già detto
qualcuno, l'informazione sta nell'orecchio di chi ascolta più che nelle parole di chi parla" (Longo 1996, pp. 32-33).
L’INFORMAZIONE IN SE’ ESISTE?
5. CAMBIAMENTO
“Esiste qualcosa di paragonabile
all'informazione in sé? Esiste un bit di informazione che possa dirsi
oggettivamente stabile in qualunque contesto, quindi non localizzato?
"L'informazione in sé è priva di
significato, a meno di non considerarne l'origine e la definizione, la
comunicazione e la trasmissione
attraverso un mezzo fisico, la ricezione, l'affidabilità, l'efficacia e l'elaborazione (decodifica, trattamento) e, infine, a
meno di non darne un'interpretazione."
6
INFORMAZIONE COMUNICAZIONE
REALTA’
IL PARADOSSO DELL’INFORMAZIONE?
6. COMUNICAZIONE
Se ogni messaggio che ricevo è già previsto come possibilità, allora posso ricevere solo le informazioni che già possiedo.
PAOLO VIDALI
LO SCHEMA CLASSICO DELLA COMUNICAZIONE
PADOVA 2017 - 58 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
6. COMUNICAZIONE
sorgente
messaggio
apparato trasmittente
rumore
Apparato ricevente destinatario
messaggio
canale
LO SCHEMA DELLA COMUNICAZIONE 6. COMUNICAZIONE
[Nella teoria dell’informazione] effettivamente si stanno usando due metafore in conflitto: è in gioco la ben nota metafora di informazione come quantità, come fosse acqua nel tubo d’acqua; ma è presente anche una seconda metafora, quella di informazione come scelta, una scelta presa da una fonte d’informazione, e una scelta necessariamente presa da parte di un ricevitore d’informazione. In effetti la seconda metafora implica che l’informazione inviata non sia necessariamente uguale all’informazione ricevuta, perché qualsiasi scelta implica il confronto con una lista di possibilità, cioè con una lista di possibili significati. Qui, il significato è coinvolto, rovinando così l’idea dell’informazione come pura “cosa in sé”.
Perciò, molta della confusione che riguarda il concetto di informazione sembra essere collegata alla confusione di base che riguarda le metafore presenti nella teoria di Shannon: l’informazione è una quantità autonoma o è sempre, di per sé, informazione per un osservatore? In effetti, non penso che lo stesso Shannon abbia scelto una delle due definizioni. Logicamente parlando, la sua teoria implicò che l’informazione fosse un fenomeno soggettivo. Ma ciò aveva un impatto epistemologico così ampio da non essere colto completamente, come conseguenza logica, dallo stesso Shannon. Di
PAOLO VIDALI
LO SCHEMA INFORMAZIONALE
PADOVA 2017 - 60 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
6. COMUNICAZIONE
sorgente
apparato trasmittente canale
rumore
destinatario
messaggio
messaggio messaggi o
messaggio
informazione
messaggio messaggio
messaggio messaggio
Apparato ricevente
L’INFORMAZIONE E CULTURA 6. COMUNICAZIONE
• Occorre superare l’idea di “avere informazioni” anche se questo porta con sé alcuni problemi nuovi:
• In ogni messaggio vi è un carico teorico che lo accompagna e che spesso resta tacito.
• Il mondo di cui parliamo dipende infatti dalle scelte teoriche che lo selezionano e lo modificano ogni volta che esse
cambiano.
• L’informazione diventa maggiore quanto più articolato è il quadro teorico (la cultura) con cui processiamo i messaggi.
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE E’ CULTURA
PADOVA 2017 - 62 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
6. COMUNICAZIONE
• Cosa intendiamo per cultura?
• Ignoranza è non avere domande
• Incertezza è avere domande
• Informazione è avere domande e risposte Luciano Floridi
L’INFORMAZIONE E NOVITA’
6. ONTOLOGIA
• Si pone il problema della novità nella
conoscenza: se tutto ciò che processiamo avviene a partire da un sistema di possibilità preventivamente aperto e confrontato con il messaggio, come è possibile conoscere
qualcosa di nuovo?
• Una risposta a tali problemi viene da una
profonda rimodulazione del nostro impianto ontologico, del tutto in linea con la
trasformazione tipica del mondo digitale.
• Il mondo non è fatto di cose, ma di messaggi, di linguaggio, di segni (digitali) modulabili e trasformabili.
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO
PADOVA 2017 - 64 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
6. ONTOLOGIA
• La comprensione del mondo avviene come rimodulazione del nostro sistema linguistico, rimodulazione creativa ed anche casuale, comunque legata alla varietà delle possibilità
grammaticali del linguaggio usato.
• E’ su questa immagine del mondo che avviene il rapporto con la realtà.
INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO 6. ONTOLOGIA
• Si può affermare che la varietà linguistica crea le possibilità ontologiche e spetta poi alla realtà selezionarle.
• La prospettiva è interessante, anche perché ridà al
linguaggio la funzione poetica che per altri aspetti esso continua a mantenere da millenni.
• Il linguaggio non descrive la realtà, ma la anticipa, lasciando poi alla selezione dei messaggi provenienti dall'esterno il
compito di selezionare le costruzione linguistiche (cioè le frasi) più opportune.
PAOLO VIDALI
INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO
PADOVA 2017 - 66 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
6. ONTOLOGIA
• Anche in questo senso si potrebbe intendere la espressione
wittgensteiniana
• "4.05 La realtà è confrontata con la proposizione."
INFORMAZIONE MONDO LINGUAGGIO 6. ONTOLOGIA
• Esiste un grado zero della realtà? Esiste qualcosa di
indipendente dal processo informazionale che abbiamo descritto?
• No. Esistono enti, oggetti materiali, campi, onde, energia, ma niente di tutto ciò ci raggiunge in questa forma.
• Tutto diventa informazione perché viene raccolto e per
questo - prima di questo - processato come un dato che può ridurre incertezza sulla nostra attesa di realtà.
PAOLO VIDALI
L’INFORMAZIONE E ONTOLOGIA
PADOVA 2017 - 68 IL CONCETTO DI INFORMAZIONE
6. ONTOLOGIA
• Il mondo non è fatto di cose, ma di messaggi, di linguaggio, di segni (digitali) modulabili e trasformabili.
• Non c'è una realtà là fuori, che possiamo cogliere senza
anticiparla nei nostri schemi mentali.
• La teoria
dell'informazione, applicata
correttamente, ci dice qualcosa di più.
L’INFORMAZIONE E REALTA’
CONCLUSIONE
Occorre rovesciare l’idea di un mondo che ci precede e di un linguaggio che lo descrive.
La realtà nasce da un nostro atto di curiosità nei confronti del mondo che ci circonda.
Si mantiene nel cambiamento che qualche processo informazionale determina in noi.
Si consolida nel sistema di comunicazione con cui scambiamo le nostre esperienze.
L’informazione è il modo con cui un mondo nasce e scompare, ogni volta, sotto i nostri occhi.
E di questo mondo, come prima, ma più di prima, siamo sempre più responsabili.
PAOLO VIDALI
CONSIGLI DI LETTURA
SAN ZENO DI CASSOLA 2017 - 70 ALLA PROVA DELLA MODERNITA’:
RIFORMA E PENSIERO CONTEMPORANEO
BIBLIOGRAFIA
• Vidali P., Neresini F., Il valore dell’incertezza, Filosofia e sociologia dell’informazione,
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