• Non ci sono risultati.

Capitolo 3 Presentazione dei risultati e discussione

3.4 Valutazione della correlazione tra agricoltura e turismo

3.4.2 Le iniziative in atto

In questa ricerca si è nuovamente constatato che le relazioni tra agricoltura e ambiente sono molto complesse. Il sistema di produzione agricola si basa sull’interazione permanente con l’ambiente circostante, dal quale attinge le risorse necessarie per le produzioni (suolo, fattori produttivi, energia rinnovabile e fossile, ecc.) L’attività agricola è quindi caratterizzata da impatti sull’ambiente che possono avere valenza positiva o negativa.

Solamente un approccio di valutazione globale del sistema produttivo permette di ottenere un’analisi delle relazioni reciproche tra i differenti fattori produttivi impiegati e consente di mettere in evidenza la “coerenza” agro-ambientale della produzione. La valutazione globale del sistema produttivo (in luogo di un’analisi settoriale o di un analisi del sistema produttivo legata all’adozione di certe pratiche) consente di mettere in luce le interazioni tra fattori produttivi (a livello parcellare, aziendale, di comprensorio o di filiera, ecc.) e la loro incidenza sull’ambiente.

Alla luce di questo scenario, il Parco del Ticino, in collaborazione con il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Torino, ha attuato dal 2009 una sperimentazione della valutazione delle aziende ai fini della concessione del marchio “Parco Ticino – produzione controllata”, basato sulla valutazione della diversificazione delle produzioni. Il metodo si basa sulla valutazione di una serie di parametri il cui valore viene espresso mediante indicatori, ciascuno dei quali fornisce un punteggio che concorre alla formulazione del giudizio finale.

Attraverso un questionario, piuttosto dettagliato ma di facile compilazione, vengono rilevate le informazioni necessarie per il calcolo dei valori da attribuire ai singoli indicatori. Il questionario viene compilato tramite intervista diretta dell’imprenditore agricolo, con l’ausilio della documentazione cartacea presente in azienda (domanda di contributo unico, quaderno di campagna, registro di stalla, sistema di tracciabilità dell’alimentazione animale, documentazione relativa alla gestione dei reflui zootecnici, fatture di vendita e acquisto).

Ad oggi sono circa cinquanta le imprese che hanno aderito al sistema del marchio “Parco Ticino – Produzione controllata”, rivolto a tutte le aziende situate entro i confini territoriali del Parco, ovvero ai produttori singoli o associati e ai trasformatori di prodotti agro-alimentari per la sola quantità ottenuta da materie prime provenienti dalle aziende agricole poste all’interno dell’area protetta.

Il regolamento applicativo per l’uso del Marchio è stato approvato nel 1995; il marchio è stato registrato presso il Ministero dell’Industria nel 1997. Nel 1998 si è avuta l’adesione della prima azienda.

Oggi aderiscono al marchio diverse aziende con la produzione di salumi, carni, latte, formaggi, yogurt, miele, riso, cereali, ortaggi e frutta, specie ittiche, dai quali si ricavano anche diversi prodotti derivati, come ad esempio i dolci.

Il Parco ha sostenuto il marchio offrendo assistenza tecnica alle aziende, partecipando a fiere del turismo e specializzate – locali e nazionali – anche mediante apposito materiale informativo ed infine organizzando momenti di approfondimento.

96

Per molti anni i turisti nel Parco hanno interloquito solo con alcune categorie commerciali. Lo sviluppo del marchio ha permesso di individuare nuove forme di sviluppo del turismo legato alla naturalità dei luoghi e all’agricoltura. Sono nate così gli agriturismi, le fattorie didattiche, gli spacci aziendali presso i quali guide naturalistiche appositamente formate educano al riconoscimento del valore del territorio e dei prodotti locali di qualità.

Il marchio ha rappresentato – come è spesso accaduto durante la storia del Parco – una anticipazione delle tendenza: l’adesione al marchio implicava l’idea di diversificare le attività agricole aziendali, quello che oggi tecnicamente viene definita la multifunzionalità agricola. Per fare questo occorreva già dieci anni fa l’assolvimento di due importanti requisiti: la capacità imprenditoriale di riorganizzare la propria azienda agricola secondo questi principi, la collocazione aziendale in un contesto di alto valore ambientale e naturalistico. L’idea di sviluppare un marchio collettivo è stata inoltre funzionale alla crescita del livello di imprenditorialità e della “dimensione” delle imprese localizzate nell’area. In alcuni casi sono stati effettuati investimenti per integrare la trasformazione dei prodotti e intensificare gli sforzi comunicazionali.

A distanza di anni l’idea è risultata ancor più vincente poiché si è contenuta la pratica della monocoltura agricola e questo, oltre a favorire la qualità del paesaggio, ha permesso di aumentare sensibilmente gli addetti – diretti e indiretti – impiegati nelle diverse aziende.

Il Parco ha di recente rinnovato la strategia di supporto alla promozione dei prodotti, favorendo il contatto tra aziende produttrici, di trasformazione e distribuzione.

L’indagine sul consumatore condotta da Irer Lombardia nel 2005 ha evidenziato come il marchio abbia raggiunto livelli di notorietà e di penetrazione tra i più elevati in Lombardia. Il 44% degli intervistati ha asserito di conoscere il prodotto a marchio parco e il 73% ha dimostrato l’interesse verso eventi e degustazioni di prodotti tipici organizzati da Parco.

Molte delle aziende produttrici si sono organizzate per la trasformazione e la vendita diretta dei prodotti in azienda. Questo consente di avere un rapporto diretto con il territorio e la produzione agricola e di seguire le diverse fasi della produzione “dal campo alla tavola”.

Il dialogo con i produttori permette l’accesso ad innumerevoli importantissime informazioni sia sui prodotti agroalimentari, sia sul territorio.

Gli sforzi compiuti dalle diverse aziende agricole che adottano alcuni dei metodi di produzione sopra descritti, hanno bisogno di essere compresi, riconosciuti e valorizzati dagli utenti/consumatori, in modo che un numero sempre maggiore di aziende aderisca al marchio.

I prodotti del territorio, le tradizioni gastronomiche, la cascina e la vita che in essa si svolge, il paesaggio dei campi coltivati, rappresentano oggetto di interesse culturale e turistico, purché si attuino adeguate azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento degli operatori locali e dei fruitori.

E’ necessario quindi rendere evidente il ruolo dell’agricoltura nella tutela della biodiversità, far conoscere la presenza di sistemi di qualità a livello di prodotto e di territorio e favorire l’educazione e la fruizione attraverso opportuni percorsi. Pubblicazioni specifiche, rassegne gastronomiche e moltissimi altri eventi hanno caratterizzato l’attività del Parco in tal senso, così come sono stati implementati con altri partner di rilievo altri progetti che favoriscano l’integrazione tra filiere.

97

Tra le iniziative in atto va segnalato il progetto Ticino Experience che si è sviluppato attraverso diversi modelli di implementazione della sostenibilità di gestione di ristornati ed agriturismi e che oggi si propone di integrare nel modello anche aziende artigiane, del commercio ed agricole.

Documenti correlati