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Capitolo 5 – Inquadramento geologico delle aree monitorate

5.4 Inquadramento geologico dell’area di Fiumicino (RM)

L’area di Fiumicino è ubicata nella fascia del delta del Tevere, che rappresenta l’elemento morfologico - geologico più importante di tale settore della costa laziale. Il delta del Tevere si è sviluppato a partire dal Pleistocene superiore fino all’Olocene (figura 27), interessando una superficie di circa 150 km2. La piana deltizia è delimitata verso ovest dalla costa compresa tra Palo a nord e Tor Paterno a sud. Verso l’interno il corpo deltizio è definito dall’isoipsa 5 m che corre a destra del Tevere tra Palo e Ponte Galeria, al piede delle colline Pleistoceniche.

77 Figura 27a: Evoluzione del delta del Tevere negli ultimi 20000 anni. (a) Paleovalle del Tevere durante l’ultima glaciazione (low stand del livello del mare) circa 18 Ka BP. (b) Paleovalle del Tevere circa 13 Ka BP. (c) Depositi di spiaggia interni che colmano la paleo valle dopo 13 Ka BP. (d) Massimo arretramento della foce del Tevere (9,5 Ka BP.). (Figura tratta da Bellotti et al., 2007).

78 Figura 27b: Evoluzione del delta del Tevere negli ultimi 20000 anni. (e) Il territorio come appariva circa 7 Ka BP. con il massimo riempimento della paleo valle del Tevere. (f) Circa 4 Ka BP. il fiume Tevere fluiva direttamente nel Tirreno, con relativo sviluppo di un lido. (g) Territorio durante il Periodo Imperiale Romano, dove si mostra l’area del porto di Traiano e relativi canali (II secolo A.C.). (h) Come appariva il territorio agli inizi del ‘900, prima degli interventi di bonifica degli stagni interni. (Figura tratta da Bellotti et al., 2007).

Fino a circa 1 Ma, il fiume presumibilmente proseguiva verso il Lazio meridionale (figura 28, tratta da Faccenna et al., 1995). L’inizio della formazione dell’apparato

79 vulcanico del Colli Albani, ha costretto il Tevere ad una deviazione verso il Tirreno, con foce situata nell’attuale zona di Ponte Galeria (circa 0,8 Ma).

Figura 28: Deviazione del percorso del Paleotevere, dovuta alla formazione dell’apparato vulcanico dei Colli Albani (immagine tratta da Faccenna et al., 1995)

L’attuale conformazione morfologica della piana deltizia è il frutto dell’evoluzione avvenuta negli ultimi 4000-5000 anni, ossia dalla stabilizzazione del livello del mare al termine dell’ultimo ciclo glacio - eustatico. Le oscillazioni del livello del mare conferivano al Tevere un maggior potere erosivo sulla valle per stazionamento basso del livello marino (periodi glaciali), alternati a periodi di colmamento della valle di

80 sedimenti per alto stazionamento marino (periodi caldi, scioglimento dei ghiacciai). Questi cicli del livello del mare sono denominati milankoviani e dipendono dai parametri orbitali terrestri (eccentricità, inclinazione dell’asse terrestre, precessione degli equinozi).

La piana deltizia del Tevere può essere divisa in 2 settori: piana deltizia superiore (P.D.S.) e piana deltizia inferiore (P.D.I.) (Bellotti et al.,1989, figura 29).

Figura 29: Principali elementi morfologici della piana deltizia del Tevere. (a) Alluvioni recenti. (b) Sedimenti dunari-interdunari recenti. (c) Alluvioni antiche. (d) Sabbie rossastre (dune antiche). (e) Piroclastiti pleistoceniche. (f) Travertini. (g) Argille, argille sabbiose, sabbie, lenti di ciottolame con malacofauna. (h) Ghiaie e ghiaie sabbiose. (i) Limite interno del delta. (l) Antichi stagni bonificati.(m) Canali fluviali fossili. (Bellotti et al., 1989).

La prima è caratterizzata da una morfologia pianeggiante (quote massime 5 m e minime -2m) In quest’area si sono sviluppati nel tempo una laguna e in seguito vari stagni, i terreni sono dunque prevalentemente argillosi - torbosi. La piana deltizia inferiore è interessata da un intenso sistema di cordoni dunari, accresciutisi parallelamente alla linea di costa, durante le fasi di progradazione. Gran parte dei cordoni dunari sono stati spianati per l’intensa urbanizzazione e uso agricolo della zona. L’area attuale dell’aeroporto di Fiumicino, era occupata fino a circa 1 secolo fa, dallo stagno più grande retrodunare. Oggi tutte le aree paludose sono state bonificate attraverso la costruzione di una fitta rete di canali e uso di idrovore.

Fino al VII secolo A.C. il Tevere sfociava in mare nell’attuale zona archeologica del Porto di Traiano che si trova a circa 4 km dall’attuale porto di Fiumicino (Giruaudi et al.,2007), sintomo di un veloce accrescimento del sistema deltizio. Oggi invece si osserva il fenomeno opposto: le coste sotto l’azione dell’erosione marina, stanno

81 regredendo in maniera molto veloce, per la mancanza di apporti terrigeni del Tevere (Risorse RpR spa, 2007) causati dall’azione dell’uomo sul percorso del fiume.

5.4.1 Unità litologiche affioranti nell’area di Fiumicino

La descrizione delle unità geologiche affioranti nell’area di Fiumicino, fa riferimento alla Carta Geologica foglio 149 Cerveteri, scala 1:100000 (Dragonte at al., 1967), di cui in figura 30 si riporta uno stralcio.

Figura 30: Stralcio della Carta Geologica, foglio 149, Cerveteri scala 1:100000 (Dragonte et al., 1967). Nel quadrato in rosso si riporta l’area indagata.

Nell’area di studio (indicata dal riquadro rosso in figura 30), si trovano in affioramento sabbie incoerenti da medie a fini e depositi interdunari olocenici (II-XVIII secolo D.C.). Una stratigrafia di riferimento della zona viene riportata nell’immagine in basso, secondo l’interpretazione di Bellotti et al. (2007).

82 Figura 31: Stratigrafia rappresentativa dell’area studiata per i primi 25 m dal piano

campagna (Bellotti et al., 2007).

5.4.2 Caratteri idrogeologici dell’area di Fiumicino

La serie sedimentaria deltizia del Tevere, è costituita da sedimenti eterogenici (argille, limi, sabbie e in subordine ghiaie) caratterizzati da valori di permeabilità differenti. La circolazione idrica si sviluppa nelle formazioni maggiormente permeabili, che possono essere semiconfinate da livelli argillosi impermeabili o libere, creando così un sistema multi falda complesso.

L’area pianeggiante risulta essere ricca in acqua con falda sub-affiorante (-1; -4 m dal p.c.) drenata lungo i principali canali. Nelle aree topograficamente depresse la falda è stagionalmente affiorante. Alcune zone, come parte del territorio all’interno dell’aeroporto di Fiumicino, hanno bisogno di idrovore, collegate ai canali di bonifica, per impedire l’impaludamento di vaste zone. Da analisi di conducibilità elettrica sulle acque sotterranee nella zona a sud di Fiumicino (Capelli et al, 2007), risulta che in alcuni campioni i valori superino 3000 µS/cm con punti fino a 6600 µS/cm. Questi dati potrebbero essere spiegati con l’intrusione del cuneo salino dalla foce del Tevere verso le aree più interne, a causa del prelievo non controllato di acque dal suolo. Sempre secondo gli stessi autori, la presenza di pozzi con acque saline a poca distanza da altri caratterizzati da valori più bassi, sarebbe legata a risalita di fluidi endogeni prevalentemente gassosi, che farebbero così variare il chimismo delle acque.

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