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Dal punto di vista pedologico l’area può essere ben descritta grazie alla cartografia pedologica realizzata dal servizio pedologico della Regione Emilia Romagna. Questa cartografia, in particolare il livello 1.50000, è suddivisa in unità cartografiche che racchiudono un particolare tipo di suolo (o di suoli) con caratteristiche peculiari. La tipologia di suolo (o di suoli) viene identifica tramite il nome della località in cui è stato studiato per la prima volta (es. Castione Marchesi: CSM1), anche se in realtà la sua diffusione è a livello regionale (http://www.regione.emilia- romagna.it/cartpedo/index.htm).

A ogni unità cartografica è affiancata una nota illustrativa che ha lo scopo di descrivere i caratteri ambientali dell’area, i suoli presenti al suo interno, il loro modello di distribuzione nel paesaggio e le loro caratteristiche principali come: la profondità del suolo, la tessitura, il contenuto in

carbonati e la reazione del terreno (essa è una proprietà chimica che si identifica con il pH

misurato mediante potenziometro, di una sospensione del campione di terreno in acqua) per ognuno dei principali orizzonti. Sono inoltre segnalati altri caratteri importanti (ad es. presenza di ghiaia, salinità e sodicità).

L’area di studio comprende sei unità pedologiche che sono parte delle novecento risultanti da rilevamenti effettuati per la realizzazione della Carta dei suoli dell'Emilia Romagna in scala 1:50.000 (fig. 6.2). Solitamente le unità pedologiche vengono contrassegnate da una sigla cartografica numerica ma per semplicità di comprensione nella carta pedologica che rappresenta l’area comunale di Vigarano Mainarda, sono state identificate secondo il nome della località che contraddistingue il tipo di suoli presenti. Le unità pedologiche presenti, classificate secondo le suddivisioni proposte dal Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna, sono: Risaia del Duca argilla limosa (RSD1), Ruina franca argillosa limosa (RUI1), Associazione di suoli Ruina franca argillosa, limosa e Vallona argillosa limosa a solum sottile

(RUI1-VAL2), Sant’Omobono franca argillosa limosa (SMB2), Vallona argillosa limosa, a solum sottile (VAL2) e Complesso dei suoli Villalta franchi/Sant’Omobono franco limosi/Fossoli franco limosi (VIL2/SMB1/FSL1). (Regione Emilia Romagna: <http://www.regione.emilia-romagna.it>).

38 I suoli Sant'Omobono franca limosa, Villalta franca con l’aggiunta dei Fossoli franco limosi, formano un complesso di suoli che rappresenta un’unica unità (VIL2/SMB1/FSL1) che si trova nella porzione centro-meridionale dell’area di studio (Figura.6.2).

I suoli “Sant’Omobono franca limosa” (SMB1: fig. 6.2) sono molto profondi, molto calcarei, moderatamente alcalini, a tessitura franca limosa nella parte superiore e franca limosa o franca argillosa limosa in quella inferiore. I suoli “Villalta franca” (VIL2) sono molto profondi, molto calcarei, moderatamente alcalini; a tessitura franca nella parte superiore e franca sabbiosa o franca in quella inferiore.

Figura .6.2– Carta dei suoli (Regione Emilia Romagna: <http://www.regione.emilia-romagna.it>).

I suoli “Fossoli franca limosa” (FSL1) sono molto profondi, molto calcarei; sono a tessitura franca limosa e moderatamente alcalini nella parte superiore e a tessitura franca limosa o franca e da moderatamente a fortemente alcalini in quella inferiore

I suoli Sant’Omobono franca argillosa limosa (SMB2) presenti nella porzione centro- meridionale dell’area sono molto profondi, molto calcarei, moderatamente alcalini, a tessitura franca argillosa limosa nella parte superiore e franca limosa o franca argillosa limosa in quella inferiore (Regione Emilia Romagna: <http://www.regione.emilia-romagna.it>).

RSD1 : Risaia del Duca argilla limosa

RUI1 : Ruina franca argillosa limosa VAL2 : Vallona argillosa limosa, a solum sottile

SMB2 : Sant’Omobono franca argillosa limosa

RUI1-VAL2: Associazione di suoli Ruina franca argillosa, limosa e Vallona argillosa limosa a solum sottile VIL2/SMB1/FSL1:Complesso dei suoli Villalta franchi/Sant’Omobono franco limosi/Fossoli franco limosi

39 I suoli Ruina franca argillosa limosa (RUI1) che si trovano nella porzione settentrionale dell’area di studio sono molto profondi, molto calcarei; debolmente o moderatamente alcalini ed a tessitura franca argillosa limosa nella parte superiore, moderatamente alcalini ed a tessitura franca argillosa limosa o franca limosa in quella inferiore (Regione Emilia Romagna: <http://www.regione.emilia- romagna.it>).

I suoli Vallona argillosa limosa, a solum sottile (VAL2) che si trovano nella porzione nord- occidentale dell’area di studio sono molto profondi, moderatamente o molto calcarei, moderatamente alcalini; a tessitura argillosa limosa nella parte superiore e argillosa limosa o franca argillosa limosa in quella inferiore (Regione Emilia Romagna:<http://www.regione. emilia- romagna.it>).

I suoli Ruina franca argillosa limosa e Vallona argillosa limosa a solum sottile (Regione Emilia Romagna: <http://www.regione.emilia-romagna.it>) che si trovano nella porzione nord-orientale dell’area di studio, formano una unità pedologica che racchiude un’associazione di suoli (RUI1- VAL2).

I suoli Risaia del Duca argillosa limosa (RSD1) che si trovano sia nelle porzione centro- meridionale che in quella corrispondente al limite amministrativo più meridionale del territorio comunale di Vigarano Mainarda sono molto profondi, a tessitura argillosa limosa, molto calcarei e moderatamente alcalini; da non salini a leggermente salini nella parte superiore e da leggermente a molto salini in quella inferiore.

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6.3) Campionamento

Al fine di realizzare una caratterizzazione geochimica del territorio appartenente al Comune di Vigarano Mainarda sono stati realizzati 52 sondaggi la cui ubicazione è stata scelta adottando un criterio che ha tenuto conto primariamente dell’assetto geologico del territorio, ma anche della necessità di ottenere una distribuzione di punti-campionamento tale da garantire una sufficiente copertura areale (figura 6.3.1). Avendo a disposizione una buona base cartografica geologica a scala 1:50000 (prodotta dal prof. Stefanidel'università di Ferrara) è stato possibile procedere al campionamento delle due grandi popolazioni di sedimenti presenti all’interno del comune: da una parte quelli geneticamente legati al fiume Po, e dall’altra quelli geneticamente legati ai fiumi appenninici, entrambi deposti in un ambito di piana alluvionale. Il campionamento è stato eseguito in modo che tutte le facies sedimentarie appartenenti ai contesti deposizionali fossero interessate da almeno un sito di campionamento. Oltre ai criteri appena indicati, la scelta dei siti da campionare è stata vincolata anche dalla libertà di accesso ai terreni concessa dai proprietari.

Il prelievo dei campioni è stato realizzato attraverso una trivella manuale. All’interno delle aree prestabilite la scelta della posizione più idonea per effettuare i sondaggi si è basata non solo sulla posizione del punto di campionamento decisa in fase di progettazione, ma anche sul riconoscimento e l’esclusione dei terreni di origine non naturale (es. terreni di riporto).

Da ogni sito sono stati prelevati due campioni: il primo, alla profondità compresa tra 30 e 40 cm, che è stato utilizzato per la caratterizzazione geochimica delle porzioni più superficiali di terreno mentre il secondo, prelevato alla profondità compresa tra 90 e 120 cm (o generalmente alla profondità di 1 m), è stato utilizzato per la determinazione del background geochimico naturale in quanto, nel caso della Pianura Padana orientale, i sedimenti situati a tali profondità sono stati deposti in periodi antecedenti la rivoluzione industriale e quindi non sembrano mostrare segni di un’alterazione antropica (Huisman et al., 1997; Amorosi et al., 2002; Bianchini et al., 2002; Amorosi & Sammartino, 2007). I campioni prelevati alla profondità di 30 cm verranno indicati nelle seguenti tabelle con la lettere “S” mentre i campioni prelevati alla profondità di 1 m verranno indicati con le lettere “P”.

Una volta raccolti i campioni, prima di essere posti all’interno di appositi sacchetti di nylon e siglati con un numero, sono stati sottoposti ad un esame visivo e manuale al fine di ottenere una descrizione preliminare in termine di granulometria, colore e contenuto di sostanza organica. Il terreno in eccesso smosso dalla trivella è stato riutilizzato per colmare il foro.

41 Figura. 6.3.1 – Carta geologica dell’area di studio con l’ubicazione dei punti di campionamento.

Sono stati realizzati quattro fori di sondaggio nei depositi alluvionali appartenenti al fiume Po caratterizzati dall’unità geologica D delle argille organiche e torbe di piana inondabile, aventi rispettivamente le sigle: VP5, VP6, VP7 e VP8, (Figura.4), diciotto fori nei depositi dell’unità C delle argille e limi di piana inondabile (VP1, VP3, VP4, VP18, VP10, VP14, VP12, VP15,

VP16, VM27, VM28, VM24, VP22, VP20, VP19, VM26, VM23, VM22 e VP21).

Da una stima visiva e tattile dei campioni prelevati nelle unità C e D è stato possibile constatare che essi rappresentano sedimenti fini ed estremamente coesivi e con colore tendenzialmente scuro (bruno scuro o grigiastro). Sono stati poi realizzati quattro fori di sondaggio nei depositi del Po caratterizzati dall’unità geologica B delle sabbie e limi di argine e ventaglio di rotta, aventi rispettivamente le sigle: VP13, VP9, VP17 e F3 e un foro di sondaggio nell’unità geologica A delle

42 Da una stima visiva e tattile dei campioni prelevati nelle unità B e A è stato possibile constatare che essi rappresentano sedimenti relativamente meno fini e compatti con un colore tendenzialmente bruno giallastro.

Altri quattro fori di sondaggio invece sono stati realizzati nei depositi alluvionali appartenenti al Reno nel’unità geologica S delle argille organiche e torbe di piana inondabile dulcicola, aventi rispettivamente le sigle: VM19, VM21, VM18 e F2, due fori nei depositi alluvionali appartenenti all’unità geologica R delle argille e limi di piana inondabile, siglati VM11 e VM12, diciassette fori nei depositi del’unità Q sigleti: VM20, VP23, VM7, VM3, VM4, VM5, VM13, VM6, VM15,

VM1, VM2, VM9, VM10, VM8, VM16, VP24 e VM14; un foro nei depositi del’unità M delle sabbie e limi di riempimento del fiume Reno avente la sigla VM17.

I 52 campioni di suolo prelevati come si è potuto constatare anche se manifestano ad occhio nudo delle sottili differenze nella tessitura si presentano nell’aspetto complessivamente molto simili. L’utilizzo della carta geologica è stato il metro di discernimento fondamentale per campionare in modo statistico i suoli dell’area, definendo sulla carta già due famiglie di campioni.

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