• Non ci sono risultati.

INSTALLAZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

CANTIERE 2 - Individuazione geografica dello stabile di Via Osasco, 66

6 INSTALLAZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

PREMESSA: Tenuto conto che tutte le principali fasi di lavoro previste in progetto verranno svolte presso lo stabile di C.so G. Ferraris, 1 (ad eccezione della sola FASE DI LAVORO 15 che interesserà lo stabile di Via Osasco, 66), le indicazioni qui di seguito riportate faranno riferimento al CANTIERE 1.

6.1 CARTELLO IDENTIFICATIVO DEL CANTIERE

In corrispondenza dell’accesso carrabile su Via Giannone dovrà essere posto il cartello identificativo, compilato secondo le disposizioni legislative vigenti in materia:

COMUNE DI PROVINCIA DI UFFICIO COMPETENTE:

CONCESSIONE EDILIZIA N° DEL

PROPRIETA’:

COMMITTENTE:

LAVORI DI:

IMPORTO COMPLESSIVO DEI LAVORI:

DATA INIZIO LAVORI: DATA FINE LAVORI:

PROGETTISTA:

DIRETTORE DEL CANTIERE:

ASSISTENTE DEL DIRETTORE DI CANTIERE:

COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI:

CAPO CANTIERE:

CALCOLATORE STATICO:

CALCOLATORE OPERE C.A.:

COLLAUDATORE IN CORSO D’OPERA:

RESPONSABILE DELLA SICUREZZA:

IMPRESA APPALTATRICE: ISCR. A.N.C.: ISCR. C.C.I.A.A.:

IMPRESE SUBAPPALTATRICI: ISCR. A.N.C.: ISCR. C.C.I.A.A.:

ISCR. A.N.C.: ISCR. C.C.I.A.A.:

ISCR. A.N.C.: ISCR. C.C.I.A.A.:

NUMERO PRESUNTO DI LAVORATORI:

6.2 RECINZIONI DI CANTIERE E RELATIVI ACCESSI

Tenuto conto che tutte le principali fasi di lavoro saranno confinate all’interno dello stabile ed in locali peraltro completamente separati dalle restanti aree di piano in cui viene svolta l’attività istituzionale, si prevede l’allestimento di recinzioni per la sola delimitazione dell’accesso esterno pedonale al cantiere, per la separazione fisica del breve tratto di percorso di accesso ai locali lungo il corpo scale attiguo al cantiere e per la delimitazione dell’area individuata come zona di carico/scarico dei materiali.

Inoltre, tenuto conto che un’ulteriore potenziale accesso al cantiere è individuabile nello sbarco al piano dell’ascensore, al fine di impedire l’accesso al cantiere da parte di persone non autorizzate (utenza o dipendenti che utilizzano l’ascensore per accedere ai piani superiori), prima della consegna dei lavori si dovrà richiedere al Committente l’inibizione temporanea dell’ascensore al piano -1. In alternativa, si dovrà posizionare un tamponamento in aderenza all’apertura muraria di sbarco dell’ascensore al fine di impedire qualsiasi interazione con l’attività interna dell’Istituto.

6.3 SEGNALETICA DI SICUREZZA

Sulla recinzione di cantiere esterna (in corrispondenza dell’ingresso al cantiere)

Sulla recinzione di cantiere esterna (in corrispondenza della zona di stoccaggio di rifiuti)

All’interno dell’area di cantiere

6.4 VIABILITA’ DI CANTIERE

Viste le ridotte dimensioni dell’area di cantiere interessata dall’opera non si ritiene necessario lo studio di una particolare viabilità di cantiere. Vedere paragrafo 7.2 (RECINZIONI E RELATIVI ACCESSI).

Si evidenziano comunque come possibili rischi quelli conseguenti all’entrata e uscita dal piano interrato degli automezzi dell’Impresa esecutrice nella fase di consegna dei materiali, di allontanamento dei rifiuti, nella FASE DI LAVORO 15 durante la consegna delle apparecchiature RX: tutti identificabili in investimenti o collisione con altri mezzi in transito (autovetture dei dipendenti dell’Istituto in transito nell’area di manovra comune). Dovranno pertanto essere attuate le relative misure preventive per tutti i mezzi dell’impresa esecutrice dei lavori, sia nella fase di entrata da Via Giannone, che nella fase di uscita su Via Cernaia. Trattandosi di rampe carrabili ed aree di manovra comuni, il transito dei mezzi dovrà avvenire con prudenza e sarà obbligatorio l’intervento di operatori a terra per regolamentare l’entrata, l’uscita e la manovra di tali mezzi. Anche l’eventuale sosta provvisoria dei mezzi lungo l’area di manovra comune dovrà essere adeguatamente segnalata affinché sia impedita qualsiasi interferenza con il transito di altri mezzi e persone.

Quanto riportato nel presente paragrafo dovrà essere attuato anche durante l’esecuzione della FASE DI LAVORO 15 che interesserà lo stabile di Via Osasco, 66. Vedere LAYOUT DI CANTIERE 2.

Inoltre, dato che gli accessi carrabili sia del CANTIERE 1 che del CANTIERE 2 sono posti lungo strade pubbliche a medio/alto traffico veicolare, anche le fasi di ingresso e di uscita dei mezzi da entrambi i siti dovranno essere svolte con l’ausilio di operatori a terra che regoleranno tali operazioni.

6.5 ZONA DI DEPOSITO ATTREZZATURE E CARISCO/SCARICO DEI MATERIALI

Per la dislocazione della zona di deposito provvisorio delle attrezzature e dei materiali d’opera vedere il LAYOUT DI CANTIERE 1 – Zona individuata con il numero (5).

Per la movimentazione di piccoli carichi saranno usati quanto più possibile mezzi ausiliari atti ad evitare o ridurre le sollecitazioni sulle persone. In nessun caso sarà comunque possibile adoperare a tale scopo gli ascensori interni allo stabile: il carico/scarico dall’automezzo delle attrezzature e dei materiali d’opera dovrà quindi avvenire nella zona individuata con la lettera (B) nel LAYOUT DI CANTIERE 1, per poi essere trasportati in piano all’interno dello stabile.

6.6 ZONA DI DEPOSITO E DI STOCCAGGIO PROVVISORIO DEI RIFIUTI

Per la dislocazione della zona di stoccaggio dei materiali di risulta vedere il LAYOUT DI CANTIERE 1 Zona individuata con il numero (6).

Sarà cura dell’Impresa appaltatrice depositare ed accatastare provvisoriamente i materiali di risulta nella zona appositamente individuata in modo da evitare il crollo ed il ribaltamento; dovranno inoltre essere sperati per tipologia di materiale ed allontanati al più presto dal cantiere e smaltiti alla pubblica discarica autorizzata.

6.7 SERVIZI LOGISTICI ED IGIENICO ASSISTENZIALI

Vista l’entità e tipologia dell’opera da appaltare non sono previsti appositi baraccamenti di cantiere, ma si utilizzeranno alcuni dei locali già completati e liberi all’interno dell’area di cantiere: per la loro dislocazione vedere il LAYOUT DI CANTIERE 1.

Dei locali a disposizione, uno verrà utilizzato come ufficio di cantiere, uno come locale refettorio ed uno come spogliatoio delle maestranze. Sono anche presenti due servizi igienici che saranno utilizzati dal cantiere già completi e funzionanti. Sarà cura dell’Impresa custodire tali locali mantenendoli puliti.

Il presente piano prevede, come costi non soggetti a ribasso, anche la dotazione di arredi ed accessori per i locali che hanno stretta attinenza con l’igiene ed il benessere dei lavoratori: per la valutazione della qualità e quantità dei materiali da fornire, si rimanda alla STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA.

6.8 PRESIDIO SANITARIO

È obbligatorio che il cantiere venga dotato di un pacchetto di medicazione (da custodire all’interno del locale spogliatoio) contenente almeno:

- un tubetto di sapone in polvere;

- una bottiglia di alcool denaturato da 250 g;

- tre fialette di alcool iodato all’1% da 2 cc.;

- due fialette di ammoniaca da 2 cc.;

- un preparato anti ustioni;

- un rotolo di cerotto adesivo da m 1xcm 2;

- due bende di garza idrofila da m 5xcm 5 ed una da m 5xcm 7;

- dieci buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm 10x10;

- tre pacchetti di cotone idrofilo da 20 g;

- tre spille di sicurezza;

- un paio di forbici;

- istruzioni sul modo di usare i suddetti presidi.

6.9 IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE

L’Impresa appaltatrice dovrà provvedere ad attivare un allacciamento da cantiere con collegamento al Q.E. di piano presente nella porzione di stabile interessata dai lavori.

L’impianto elettrico di cantiere dovrà essere realizzato secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8, dalla Guida CEI 64-17 e dal Decreto Ministeriale nr.37/2008. Ai sensi di quest’ultimo Decreto, non è obbligatorio redigere il progetto, fermo restando il rilascio della Dichiarazione di conformità alla regola dell’arte dell’impianto realizzato: tale Dichiarazione andrà tenuta in cantiere a disposizione degli organi di vigilanza e una copia della stessa andrà allegata alla documentazione da presentare all’ISPESL per la denuncia dell’impianto di terra.

Ai sensi della CEI 64-8 i quadri elettrici per la distribuzione dell’elettricità utilizzati nei cantieri devono essere conformi alle prescrizioni della norma europea EN 60439-4: questa prevede che nei cantieri possono essere utilizzati solamente i quadri denominati ASC (Apparecchiature di Serie per Cantiere), già preassemblati e certificati e che, rispetto ai normali quadri, vengono sottoposti a prove di laboratorio aggiuntive di resistenza meccanica e alla corrosione. Le caratteristiche di questi devono essere riportate nella dichiarazione di conformità predisposta dal costruttore del quadro e che deve essere consegnata all’utilizzatore insieme al quadro e che naturalmente deve essere mantenuta in cantiere a disposizione degli organi di vigilanza. I quadri ASC sono differenziati in sei tipologie per funzioni e dimensioni: di alimentazione di entrata e misura, di distribuzione principale, di distribuzione, di trasformazione, di distribuzione finale, di prese a spina; pertanto, dovranno essere acquistati in funzione dell’utilizzo.

Per quanto riguarda l’impianto di terra del cantiere, ai sensi del D.P.R. 462/2001 è stato abrogato l’obbligo della presentazione del modello “B” di denuncia all’ISPESL, ma ai sensi dell’art. 2: “la messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall’installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. La dichiarazione di conformità equivale a tuti gli effetti ad omologazione dell’impianto”. Entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, l’appaltatore invia la dichiarazione di conformità all’ISPESL ed all’ASL o all’ARPA territorialmente competenti. Ai sensi dell’art.4 del D.P.R. 642/2001, l’appaltatore avrà l’obbligo della verifica biennale dell’efficienza dell’impianto, oltre che di quello del controllo e manutenzione ai sensi dell’art.86 del TUS. L’esito dei controlli è verbalizzato e tenuto a disposizione delle autorità di vigilanza. Si dovranno tenere in cantiere anche i verbali delle verifiche effettuate dall’ISPESL a campione.

Il datore di lavoro deve adottare tutte le misure necessarie di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo l’efficienza e il livello di sicurezza iniziali dell’impianto, del quadro elettrico e delle attrezzature elettriche impiegate in cantiere.

6.10 ATTREZZATURE ED UTENSILI DI CANTIERE - TRAPANO ELETTRICO

- SALDATRICE ELETTRICA

Documenti correlati