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Integrazione e fusione nel contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle e nella successiva attuazione nella azione di Governo

Nel documento La Scienza dei Dati (pagine 173-178)

3.Il modello Entità Relazione

Capitolo 5 – La qualità dei dati e la grande sfera opaca Carlo Batini

7. Integrazione e fusione nel contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle e nella successiva attuazione nella azione di Governo

Nel maggio del 2018, il Movimento 5 Stelle (M5S nel seguito) e la Lega, usciti come primo e terzo partito più votati dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, produssero e firmarono un contratto di Governo, sulla base del quale ebbero poi la fiducia nei due rami del Parlamento, varando così il Governo Conte. Il Contratto di Governo fu prodotto come esito di intensi incontri tra i rappresentanti dei due partiti. In questa sezione intendo provare ad analizzare soprattutto la concreta attuazione del contratto nella azione di Governo come esito della integrazione e fusione delle visioni e delle strategie politiche dei soggetti coinvolti, quali i capi dei M5s e Lega e il Presidente del Consiglio. Nel condurre questa indagine, proverò ad applicare le strategie presentate per la fase di fusione della attività di integrazione dati nelle basi di dati. L’obiettivo è ambizioso e rischioso allo stesso tempo, soprattutto per la pretesa di adottare concetti, in fin dei conti, tecnologici, a prassi e comportamenti che certamente sono anni luce distanti

Inail

Inps

Camere

Identificatore Nome della Impresa Tipo di attività Indirizzo Comune

CNCBTB765SDV Produzione carni di Mario Verdi

Vendita di carni bovine e ovine

Via Ostiglia 25 Roma

Identificatore Nome della Impresa Tipo di attività Indirizzo Comune Numero dipendenti

0111232223 Produzione carni di Verdi Mario

Macellaio Via Roma 9 Mrino 20

Identificatore Nome della Impresa Tipo di attività Indirizzo Comune Fatturato

CNCBRB7655DC Produzione Marino carni di Mario Verdi

Macellaio Via Rma 9 Marino 300.000

Impresa

Identificatore Nome della Impresa

Tipo di attività

Indirizzo Comune Numero dipendenti

Fatturato

CNCBRB7655DC Produzione Marino carni di Mario Verdi

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da tali concetti, essendo la politica un’arte non facilmente formalizzabile e modellabile. Il lettore non si aspetti una analisi esaustiva del problema, quanto piuttosto un esercizio volto ad analizzare il processo di creazione e le azioni di Governo del primo governo Conte alla luce delle metodologie di integrazione dati. Ciò che cercheremo di analizzare è il processo mostrato visivamente in Figura 27.

Figura 27 – Il processo di a. integrazione dei programmi elettorali di Movimento 5 Stelle e Lega nel Contratto di Governo e b. attuazione della azione di Governo attraverso provvedimenti ufficiali

(da www.movimento5stelle.it e www.leganord.org, circa 2018) Il processo è composto di due fasi:

 la predisposizione del Contratto di Governo, successivamente firmato dai due responsabili M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

 La concreta attuazione del Contratto e le successive decisioni su materie anche non trattate nel contratto, che sono osservate nel seguito tramite una analisi delle scelte effettuate nella composizione del Governo e nei provvedimenti emanati.

Possiamo includere tra i provvedimenti di Governo i provvedimenti presi dal Consiglio dei Ministri, i decreti legge, le leggi proposte dal Governo, approvate dal Parlamento e firmate dal Presidente della Repubblica, i decreti ministeriali, le comunicazioni alla Unione Europea in risposta a richieste, rilievi o per dare attuazione a decisioni collegiali (ad es. il nome del rappresentante italiano come Commissario nella nuova Commissione Europea), e altri ancora. Un lavoro molto vasto, che ho cercato di semplificare focalizzandomi su un insieme di provvedimenti che sono rimasti nella memoria di tutti coloro che seguono con attenzione le vicende della politica italiana.

E’ certamente rimasto nella memoria di tutti il fatto che nei primi mesi del governo “giallo-verde” ogniqualvolta uno dei due raggruppamenti politici spingeva per accelerare un determinato provvedimento affermava che “è nel contratto, quindi va attuato, anzi, abbiamo firmato il contratto proprio perché così non avremmo litigato successivamente”; nella analisi che sto effettuando, il

Programma M5S Contratto di governo Programma Lega Provvedi-menti

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contratto è una sorta di base di dati integrata, in cui è stato trovato posto per ogni tema che i due raggruppamenti ritenevano importante. Il problema è che nel contratto c’era scritto il “cosa”, non il “come”, e sul “come” naturalmente i due raggruppamenti potevano avere idee differenti. Più avanti nella vita del Governo Lega M5S questo riferimento al contratto si è perso, probabilmente per due ragioni, la stanca ripetitività con cui si continuava a fare riferimento al contratto, che aveva perso il suo carattere rassicurante di mantra, e, forse soprattutto, il fatto che i nuovi temi dell’agenda politica non erano stati inclusi nel contratto, che evidentemente non poteva prevedere tutto quanto sarebbe potuto accadere.

In tutto questo vastissimo insieme di azioni, connesse alla scelta del struttura del Governo e ai provvedimenti emanati, ne ho scelte alcune. Esse sono:

1. Scelta del Presidente del Consiglio nella persona di Giuseppe Conte.

2. Scelta di nominare due Vicepresidenti del Consiglio nelle persone di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. 3. Emanazione e approvazione dei due provvedimenti più rilevanti legati alla azione di governo nel

primo anno: il reddito di cittadinanza e quota 100.

4. Decisione in merito alla prosecuzione della TAV Torino Lione. 5. Lettera alla Unione Europea in merito alla decisione sulla TAV. 6. I due decreti sicurezza.

7. Il meccanismo scelto nel decreto sicurezza bis per decidere in merito alle autorizzazioni di entrare nelle acque territoriali italiane delle navi Omg.

8. La non emissione del provvedimento che vieta l’ingresso nelle acque territoriali italiane della nave Open Arms, collegato al decreto di cui al punto precedente, perché, ricordo, i due ministri 5Stelle non lo firmarono.

9. La procedura di scelta del candidato Commissario europeo nella prima fase del processo decisionale (successivamente interrotta nel momento in cui la Lega ha presentato la mozione di sfiducia a Giuseppe Conte).

Per ciascuno di questi provvedimenti (nel caso 8 si tratta in effetti di un non-provvedimento) i due raggruppamenti presenti nella coalizione hanno dovuto compiere “azioni di integrazione”; la stesura in linguaggio naturale del provvedimento è stata fatta da esponenti dei due raggruppamenti, assistiti da consiglieri giuridici ed economici. L’esito della stesura è un testo che nasce dalla integrazione di due punti di vista, quello del M5S e quello della Lega. Nella integrazione dei due punti di vista, essi hanno dovuto fare operazioni di integrazione e di fusione, così da arrivare ad un testo condiviso; il mio intento è vedere se esiste qualche relazione logica tra le strategie di fusione descritte nella sezione precedente, e le strategie di fusione dei punti di vista adottate nella emanazione dei provvedimenti di cui alla lista precedente. Vediamo i vari punti.

1. Scelta del Presidente del Consiglio

Tutti ricordiamo che la scelta del nome del Presidente del Consiglio richiese alcuni giorni, e alla fine cadde sul Giuseppe Conte, persona poco nota al grande pubblico ma che aveva già ricoperto incarichi istituzionali. Si disse allora che Conte era più vicino al Movimento 5Stelle che alla Lega, ma considerato

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sufficientemente al di sopra delle parti dalla Lega per poter svolgere un ruolo di mediazione tra Lega e M5S.

Strategia adottata (qui e nel seguito vedi le strategie in Figura 22): “meet in the middle”, modificata pesando le due posizioni con la consistenza elettorale. I pesi sono valori la cui somma è uno, che si aggiungono alla formula che calcola la media delle posizioni così che essa diventi

Scelta = ((peso-5Stelle x scelta 5Stelle) + (peso-Lega x scelta Lega))/2

Naturalmente, siccome le persone non sono numeri, e tanto meno numeri con virgola, Conte corrisponde al “valore” che meglio approssima la formula. La strategia modificata è simile a quella proposta per la fusione in [Motro 2006].

2. Scelta di nominare due Vicepresidenti del Consiglio nelle persone di Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Qui secondo me la strategia adottata corrisponde alla “consider all possibilities”, perché sono stati considerati tutti i capi/segretari politici dei raggruppamenti coinvolti nella coalizione.

3. I due provvedimenti più rilevanti delle decisioni di governo nel primo anno: il reddito di cittadinanza e quota 100

I due provvedimenti hanno occupato la agenda politica a lungo. Se li analizziamo, sappiamo che a entrambi i provvedimenti erano associate ingenti risorse economiche; il reddito di cittadinanza presenta maggiori costi per la macchina dello Stato, in quanto configura l’attribuzione di un reddito a una platea di soggetti che per definizione non lo percepiscono, e, inoltre, configura un investimento nella figura del navigator. Quota 100, poiché anticipa la andata in pensione di soggetti senza che automaticamente essi vengano sostituiti da altri lavoratori, configura da una parte un maggior costo nella erogazione di pensioni, e insieme una riduzione nella produzione di ricchezza che porta come effetto indotto una riduzione delle entrate da reddito di lavoro e dalla tassazione conseguente.

Insomma i due provvedimenti portano nel breve termine a un aumento della spesa oltre che a una riduzione delle entrate. Sono quindi in competizione, per cui la strategia di fusione corrisponde anche in questo caso a mio parere nella “consider all possibilities” cui possiamo associare anche, sia pure in forma più vaga, una influenza della strategia “keep up to date”, nel senso che un leggero vantaggio di posizione derivava da chi faceva per primo la proposta di provvedimento, che poteva dire “i soldi ci sono”, mentre il secondo poteva solo dire “se abbiamo trovato i soldi per il primo provvedimento, dobbiamo trovarli anche per il secondo”.

4. Prosecuzione della TAV

Anche questo tema ha dato luogo a grandi discussioni e polemiche. Esso, dopo diversi rinvii, è sfociato nella votazione di una mozione del Partito Democratico a favore dell’opera, a cui il M5S ha dato voto negativo (e la Lega un voto positivo). Il Movimento ha deciso di non trarre le conclusioni da questo

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esito; possiamo dunque arrivare alla conclusione che questa votazione, pur con il voto negativo del M5S, è da classificare tra i provvedimenti di integrazione, su cui cioè c’è stata alla fine una convergenza che non ha interrotto la esperienza di Governo, e quindi la strategia di fusione più vicina è la “trust your friends”.

5. Lettera alla UE

Come noto la lettera alla Unione Europea in cui si confermava che l’opera sarebbe stata completata non è stata firmata dal Ministro competente ma da un Dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In questo caso non riesco a trovare una strategia sensata tra quelle disponibili, mi sembra piuttosto una strategia che possiamo chiamare “fai come lo struzzo”. Mi ricorda tanto un mio professore di italiano, il professor A., che una volta ci lesse un passo del Decamerone su Calandrino incinto, e quando arrivò a dover pronunciare questa parola, sospese la lettura, chiamò uno di noi, fece leggere quella parola a un mio compagno di classe, e poi proseguì tranquillamente la lettura.

6. I due decreti sicurezza

Qui propongo la strategia “cry with the wolves”, non tanto perché sia stato preso “il valore più frequente” quanto perché ha vinto secondo me chi è stato più insistente, il Ministro Salvini, che ha fortemente voluto e accompagnato la preparazione e approvazione dei due decreti (lettralmente “cry with the wolves” significa urla con i lupi….).

7. Meccanismo scelto nel decreto sicurezza bis per decidere in merito alle autorizzazioni di entrare nelle acque territoriali italiane

Dopo che il Tar Lazio annullò un primo provvedimento volto a proibire la entrata nelle acque territoriali italiane della ONG Open Arms per la “situazione di eccezionale gravità ed urgenza” che si era creata a bordo della nave, il Ministro dell’Interno ha firmato un nuovo divieto di ingresso. Giustificato, a suo dire, dal fatto che alle ragioni citate nel provvedimento sub judice – quello annullato dal Tar – “se ne sono aggiunte altre. Per giorni, Open Arms si è infatti trattenuta in acque libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia», disse il Ministro.

Ma, al di là della veridicità dell’accusa, il nuovo divieto, come il vecchio, aveva bisogno della controfirma dei ministri della Difesa e delle Infrastrutture, i grillini Trenta e Toninelli. All’articolo 1, il decreto sicurezza bis stabilisce infatti che il Ministro dell’Interno “può limitare o vietare l’ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale” per ragioni di ordine e sicurezza, cioè quando si presuppone che sia stato violato il testo unico sull’immigrazione e in particolare si sia compiuto il reato di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, quindi è necessario i concerto dei due ministeri citati.

In una prima versione del decreto, i Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Difesa dovevano semplicemente essere informati dal Viminale dell’attuazione della interdizione all’ingresso nei porti. Nel testo definitivo, invece, il provvedimento doveva essere controfirmato dai titolari dei due Dicasteri

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che erano alla data esponenti del Movimento 5 Stelle, rispettivamente Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta.

In questo caso la presenza obbligatoria delle tre firme corrisponde alla strategia “no gossiping”, in quanto, affinchè il provvedimento abbia validità, è consistentemente necessario il consenso dei tre ministri.

8. Non emissione del provvedimento di cui al punto precedente, perché i due ministri 5Stelle non lo firmarono.

La non emissione del provvedimento per assenza di due delle tre firme di ministri corrisponde a un esito diverso da quelli trattati fino a questo momento e cioè nessuna integrazione, esito che fa parte delle potenziali decisioni di governo, e che portò a una non-decisione e a nessun esito dal punto di vista di emanazione di provvedimenti ufficiali. E’ anche interessante osservare che la ipotetica base dati dei provvedimenti adottati dal Governo Conte e dai Ministri rispetta quella che nelle basi di dati viene chiamata ipotesi di mondo chiuso (introdotta nel Capitolo 4): tutto ciò che non è registrato nella base dati, cioè che non ha dato luogo ad un provvedimento, non esiste, non è una informazione valida, come, appunto, il caso del provvedimento con una sola firma su tre.

9. Scelta del commissario europeo

Nella prima fase della istruttoria per individuare un nome da proporre a Bruxelles, si è imposto come argomento il fatto che avendo la Lega vinto le elezioni europee tra i partiti italiani, ad essa spettava la individuazione del nome. La strategia adottata appare dunque essere la “trust your friends”.

Come sappiamo, l’esperienza di Governo della alleanza Lega – Movimento 5 Stelle si è interrotta bruscamente nell’agosto 2019. Ricordo al lettore che nella fase della discussione alle Camere suscitata dalla crisi di governo furono adottati due provvedimenti riferiti al precedente punto 8, in cui al contrario del primo caso, i due ministri 5 Stelle firmarono il decreto di interdizione. Tale decisione è difficilmente inquadrabile nelle problematiche affrontate in questa sezione.

Nel documento La Scienza dei Dati (pagine 173-178)