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CAPITOLO 5: L’ANALISI DEI DATI

5.2 Dati ricavati durante il laboratorio linguistico

5.2.3 L’interlingua di LS

5.2.3.1 Fonetica, fonologia, ortografia

Pur presentando fenomeni analoghi a quelli che caratterizzano l’interlingua delle sorelle e, in generale, dei sinofoni, LS pare un passo avanti sull’acquisizione della fonologia dell’italiano rispetto alle sorelle:

- quanto allo scempiamento delle geminate, pur essendo presenti alcune consonanti scempie in luogo delle doppie (es. coltelo) le parole pronunciate conformemente al target sono la stragrande maggioranza. Non solo: nella produzione scritta di singole parole LS ricorre autonomamente alla divisione in sillabe. Sappiamo che la sillabazione in una lingua come l’italiano è molto complessa per un sinofono, la cui L1 presenta una varietà assai minore di struttura sillabica (cfr 2.2). Pertanto, consideriamo il comportamento di LS come il frutto del lavoro durante l’anno scolastico. Va detto, però, che nella divisione in sillabe LS tende a raddoppiare le consonanti, quindi spesso si verifica il processo inverso rispetto a quello che si riscontra normalmente nei sinofoni: non lo scempiamento, bensì la geminazione. Riportiamo alcuni esempi: to-va-gliol-lo;

bic-chier-re; in-sa-lat-ta; zuc-chin-ne. In particolare, si è notato che spesso la

consonante raddoppiata è quella che segue la vocale accentata (che, in italiano, solitamente è il nucleo della penultima sillaba); in questo modo, la sillaba accentata viene chiusa. Si trovano, tuttavia, anche alcuni casi in cui la geminazione precede la vocale accentata (es. mel-lo-ne). Possiamo interpretare questo fenomeno di raddoppiamento consonantico come un segnale del processo di apprendimento della geminazione.

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- La distribuzione di [l]/[r]: sono rari i casi in cui LS sostituisce e scambia i due suoni (ad esempio corore, tovajoro, pantaroni), mentre è più frequente riscontrare delle vibranti o delle laterali che si avvicinano ad una approssimante alveolare sonora, come nel caso di yogurt e volte. Ad ogni modo, molti sono i casi in cui le due liquide vengono pronunciate conformemente alla L2 (come dolce, verdura, frutta, arancia, grazie,

ancora…). Nella produzione scritta di parole, invece, si notano casi come brachialretto,

poi corretto in bracialetto e, infine, braccialetto (con l’aiuto dell’insegnante).

- Per quel che riguarda la distinzione tra [d]/[t], gli errori fonetici di LS sono pochi. Segnaliamo solo dende (scritto tende) per dente. A proposito di questi due fonemi, l’attività di discriminazione è stata svolta da LS ottenendo punteggio pieno (13/13). - Quanto alla distinzione tra [p]/[b] e tra [k]/[g], non sono state riscontrate difficoltà particolari in LS, a parte qualche sporadica occorrenza di sonora per sorda (pombiere); alcuni problemi sono emersi, invece, con le nasali: nello specifico talvolta si è notata la caduta della nasale alveolare (aracioni), o la resa ortografica della nasale palatale con il grafema <n>, come in banino (per bagnino).

- La laterale palatale spesso diventa una semivocale, come accade per LJ (es. majetta,

tovajoro, tajare).

Da quanto emerge da questa analisi, dunque, LS risulta il fratello con maggiore competenza fonologica e fonetica.

Un’ultima annotazione riguarda la prosodia: LS ha assimilato in modo più forte ed evidente la cadenza dell’italiano regionale veneto, sia nelle frasi dichiarative sia nelle frasi interrogative. In particolare, alcune espressioni, probabilmente acquisite come delle formule fisse apprese per imitazione delle insegnanti, rendono particolarmente marcato l’accento regionale. Queste espressioni sono: oh mamma mia! Eh si eh! Peta

peta!/speta speta! Macché! Ci sono buone ragioni per ritenere che la maggiore rapidità

di acquisizione della prosodia e della fonologia dell’italiano da parte di LS dipenda dall’età del bambino: abbiamo visto, infatti, che l’acquisizione della fonologia e dei tratti soprasegmentali è facilitata dalla precocità con cui si è sottoposti alla L2, mentre è rallentata con l’avanzare dell’età di contatto con la seconda lingua.

5.2.3.3 Morfologia

Procedendo con la morfologia del verbo, sottolineiamo che la quantità di frasi nominali prodotte da LS è di certo superiore a quella delle sorelle; riportiamo alcuni esempi tra le frasi a costruzione verbale per comprendere quali forme utilizza il bambino e con quali funzioni:

103. Taja banana. (12 luglio) 104. No eh passa dietro. (13 luglio)

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105. Fatto + eh+ io collo tagliato+peta. (17 luglio) 106. Un po’ dormire io poco tempo forse. (17 luglio) 107. Fa male! Fa male! (17 luglio)

108. Lei piaci dormire. (19 luglio)

Notiamo che le frasi 103, 104, 107 e 108 hanno il verbo al presente, le prime tre hanno la forma della terza persona singolare, il quarto della seconda singolare. In 107 il verbo è usato in senso assoluto, in 103 il soggetto sottinteso, presente nella frase antecedente, è coltello, in 104 la forma base sostituisce la costruzione impersonale (passa dietro sta per si torna indietro, riferito ad una casella del gioco dell’oca). Non sono state riscontrate forme alla prima persona singolare, ad eccezione dell’autopresentazione di LS:

109. Mi chiamo LS, ho 8 anni, faccio la 2B++indosso majetta+pantaloni corti+scarpe scarpe scarpe+ blu+ carzini castani un po’. (24 luglio)

Altra forma verbale che compare nel corpus è l’infinito, come in 106, con valore durativo ma nel passato, e talvolta nel presente, quando riferito ai lavori: ad esempio, di fronte alla domanda Cosa fa il pompiere?, una risposta tipica di LS è spegnere fuoco. Un altro uso dell’infinito è in frasi completive infinitive come in 108, o in dipendenza dal verbo volere, oppure con valore modale :

110. No! Io giocare faccia! (3 luglio)

“No! Io volevo giocare a ‘Indovina chi’!”

La frase 105 esemplifica, invece, l’uso del participio passato, molto raramente accompagnato dall’ausiliare, per esprimere perfettività e tempo passato. Non sono state riscontrate occorrenze di imperfetto, ma una di gerundio: io dormendo, dove si è verificata l’ellissi del verbo stare (stavo dormendo).

Quanto alla morfologia nominale, possiamo dedurre alcuni fenomeni sulla base dell’autopresentazione di LS, esemplificativa, da questo punto di vista, del corpus: LS è in grado di assegnare il genere e il numero ai nomi in modo quasi sempre corretto, e lo stesso vale per gli aggettivi, che accordano con il nome testa. Gli articoli, invece, sono quasi del tutto assenti.

5.2.3.3 Sintassi

Le frasi di LS sono molto brevi, perlopiù nominali: un po’; eh Ipercasa; tantissimo;

ancora; anche queste. Infatti, quando l’insegnante proponeva domande riguardo alle

giornate dei bambini e alle loro attività extra scolastiche, LS lasciava rispondere le sorelle, oppure interveniva con risposte costituite da un solo sintagma nominale o da un aggettivo, o dichiarava: Non so/ Non lo so/ Non so dire. Pertanto, non ci sono molti casi

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né di coordinazione tramite congiunzione né, tanto meno, di subordinazione. Quando LS accosta due frasi, di solito queste sono solo giustapposte, senza congiunzioni. Quanto alle subordinate, si riscontrano alcuni casi di completive in dipendenza dai verbi

piacere e volere.

Per quanto riguarda l’ordine dei costituenti all’interno della frase, risulta evidente che LS ha ancora una modalità pragmatica di organizzazione dell’enunciato, fatta eccezione, naturalmente, per la propria presentazione, che, però, sembra appresa solo mnemonicamente (ci si riferisce, se non altro, alla morfologia verbale).

Per quel che attiene, invece, al sintagma nominale, sono state individuate le seguenti costruzioni:

111. Yogurt di fragola. (10 luglio) 112. Succo di arancia (10 luglio) 113 P di papà (10 luglio)

114. Quella è banana di B (10 luglio) “Quella è B di banana”

Tutti i sintagmi sono costruiti con la preposizione di, l’unica individuata nel corpus di LS. I primi tre sintagmi seguono l’ordine modificato-modificatore dell’italiano, mentre l’ultimo segue l’ordine opposto, tipico, come già detto più volte, del cinese.

5.2.3.4 Lessico

Alla luce delle attività di sintesi e dei momenti di ripasso, LS sembra aver appreso più stabilmente il lessico afferente al campo semantico dei lavori e degli alimenti. Tra gli

hobbies, LS tende a ricordare solo quelli di suo interesse (giocare a calcio, ascoltare

musica, giocare a basket); quanto all’abbigliamento, non pare che costituisca un problema lessicale.

Anche LS, come LJ, oltre a ricorrere ai deittici questo, quello, così, talvolta si serve delle onomatopee:

115. Poliziotto fa PUM PUM. (2 luglio)

116. A: sapete cosa vuol dire andare a cavallo? (27 giugno) LS: sì: +fa così+ [schiocca la lingua].

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