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La proposta di intervento

10. Interventi sulle finiture

Le finiture di villa Muggia hanno caratterizzato fortemente la sua immagine, Bottoni era interessatissimo alla percezione dell’architettura attraverso l’uso dei materiali e del colore. Nel caso di questo progetto che mira al consolidamento dell’immagine della rovina il recupero delle finiture è importantissimo per ottenere questo risultato, è in- fatti da questi dettagli che passa la percezione del luogo.

10.1 Intonaci

Gli interventi sugli intonaci mirano a conservare l’immagine di rovina a noi giunta per cui in tutti gli intonaci subiranno dei trattamenti che si limiteranno ad una prima fase di pulitura, una seconda di reintegrazione delle lacune con una scialbatura che lasci intravedere il substrato ma allo stesso tempo cerchi un’unità cromatica ed un’ultima fase di consolidamento corticale.

Per quanto riguarda gli intonaci esterni subiranno tutti questo modus operandi ma all’interno verrà fatta una distinzione tra spazi pubblici e spazi privati. Negli spazi della galleria espositiva, del corpo scala e della sala polivalente gli intonaci verranno trat- tati come sopra, nel corpo servizi invece verrà utilizzato un nuovo rivestimento. Ciò si rende necessario per rendere vivibili questi ambienti di lavoro, con l’aggiunta di uno strato di isolamento termo-acustico internamente alle murature. La scelta del rivesti- mento ricade su una lamiera forata che va a rivestire interamente le camere ed essen- do facilmente montabile e smontabile è del tutto reversibile.

Si riportano di seguito le fasi di intervento per il recupero degli intonaci nel caso di una lacuna che lasci vedere il paramento murario o gli strati di intonaco sottostante. Per prima cosa vanno realizzati ponti con malta di calce nelle parti terminali della lacuna di intonaco da conservare come opera di preconsolidamento.

1.Pulitura

· Lavaggio con acqua nebulizzata a bassa pressio- ne

· Applicazione di un antimicotico

· Pulitura meccanica tramite spazzole di saggina 2.Reintegrazione

· Lavaggio dell’intercapedine intonaco-paramento tramite iniezioni di acqua e alcol

· Sigillatura dei bordi dei lacerti di intonaco

· Iniezioni di malta idraulica naturale eventualmen- te additavata

· Ristilatura dei giunti di malta dei paramenti mura- ri

· Reintegrazione della lacuna tramite una scialba- tura di grassello di calce pigmentato

3.Consolidamento corticale

· Applicazione fino a rifiuto di silicato d’etile even- tualmente pigmentato tramite pennello o a spruz- zo

· Protezione finale attraverso l’applicazione silani di silossani tramite pennello o a spruzzo

10.2 Pavimentazioni

Gli interventi sulle pavimentazioni si differenziano a seconda del loro stato di conser- vazione e dell’intervento che l’impalcato subisce.

Nel caso del piano terra non vengono effettuati interventi sui solai se non all’intrados- so attraverso i locali cantinati, perciò la finitura non è interessata da interventi. Inoltre al piano terra lo stato di conservazione delle pavimentazioni è stato descritto come buono perciò è parso imprescindibile il loro recupero.

Si procederà a seconda dei casi:

• quando le marmette in graniglia sono ancora ben fissate al massetto di alletta- mento si esegue una semplice pulitura della superficie,

• quando le marmette in graniglia non sono più ben fissate al supporto si proce- de con la rimozione delle stesse, una pulitura, levigatura e rincolaggio,

• nel caso in cui la finitura si del tutto assente si procederà con la reintegrazione della lacuna tramite un getto in graniglia.

Quest’ultima scelta è legata alla ricerca dell’unità cromatica con la pavimentazione preesistente ed il recupero attualizzato della tecnica di finitura. Invece di utilizzare nuove mattonelle si è deciso di effettuare un getto continuo come accade nel reinte- gro delle lacune di un dipinto.

Al piano primo e secondo la situazione è differente poichè tutte le pavimentazioni sono rimosse a causa degli interventi strutturali sui solai, sia di consolidamento che di ricostruzione. Durante lo smontaggio è stimato che si perda circa il 30% del materiale, inoltre le pavimentazioni non sono già del tutto complete, perciò alla fine degli inter- venti rimarrà circa il 50% di materiale riutilizzabile.

Si è deciso quindi di rimontare le marmette in graniglia originali che si sono riuscite a recuperare negli spazi della villa pubblici, cioè la sala espositiva, la sala polivalente e la caffetteria, per quanto riguarda gli spazi privati, quali gli uffici e l’archivio, verrà effet- tuato un getto in graniglia continuo.

Gli spazi della terrazza calpestabili vedranno anch’essi il rimontaggio delle pavimen- tazioni originali in mezzanelle di cotto recuperate durante lo smontaggio di tutte le strutture di copertura.

10.3 Infissi

‹‹Tutte le mie finestre sono solo vetro, è l’idea del vuoto: una finestra è un buco in un muro, una porta è un buco in muro. Ho cominciato ad usare questo linguaggio con l’idea di avere un vetro non riflettente. Infine per le finestre il dettglio è minimo.››40

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Eduardo Souto de Moura Il progetto degli infissi è un tema di assoluta importanza per l’immagine generale dell’intervento, il loro studio ha infatti permesso di giungere ad un ottimo compro- messo tra l’inserimento delle nuova finitura, il mantenimento delle tracce dei vec- chi infissi e l’idea di rovina. Il riferimento preso in analisi è stato quello realizzato da Eduardo Souto de Moura nella riconversione del Convento di Santa Maria do Bouro in Pousada, un progetto di assoluto interesse per le premesse che pone al progetto. L’architetto portoghese spiega come l’infisso da lui pensato sia un elemento minimo se visto dall’esterno per poter continuare ad avere la sensazione del vuoto precedente all’intervento. Questa idea si sposa benissimo con la volontà di continuare a percepire villa Muggia con un aspetto di rovina anche se chiaramente progettata.

L’infisso si compone quindi di un telaio fisso alloggiato a filo interno del buco della finestra, quindi a scomparsa rispetto al filo esterno, un telaio mobile ed un fermavetro volutamente esasperato ed aggettante risoetto al telaio mobile. Si viene a creare una forte dualità tra interno ed esterno, se infatti esternamente si vuole tendere ad un mi- nimo intervento in termini percettivi, all’interno la nuova finitura si manifesta del tutto in quanto totalmente aggettante rispetto al muro. Il materiale scelto è l’acciaio brunito come per il resto degli elementi aggiunti nell’intervento.

Come anticipato le tracce degli infissi in ferrofinestra antichi vengono mantenuti per- ciò il rapporto tra il nuovo dettaglio e le preesistenze deve essere ben calibrato.

140 LEòN, J.H., COLLOVà R., FONTES, L. (a cura di), Santa Maria do Bouro, Construir uma Pousada com as

pedras de um Mosteiro, Eduardo Souto de Moura. White & Blue, Lisbona 2004. p.46.

Nell’ancoraggio del telaio fisso alla mutaura viene introdotta una cerchiatura di me- tallo che, unico elemento visibile dall’esterno, inquadra la bucatura. Questo elemento diventa nel progetto per villa Muggia il punto di contatto tra il nuovo ed l’antico. Si sono individuati tre casi:

• Presenza del telaio in ferro

Nel caso in cui sia rimasto il vecchio telaio fisso in ferro, la cerchiatura in metallo del nuovo infisso arriva a tangerlo creando una continuità.

• Presenza della cornice in cemento armato

Nel caso in cui sia rimasto solo la cornice in cemento armato, la cerchiatu- ra in metallo del nuovo infisso arriva a tangerla creando una continuità.

• Assenza di elementi: le tracce

Nel caso in cui non sia rimasto nulla fisicamente, la cerchiatura andrà a recuperare il limite dell’infisso mancante.