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INTRODUzIONE 3. RISULTATI

3.1 Piante vascolari (Pteridofite, Spermatofite)

Le piante vascolari valutate sono state 297, di queste 151 sono PS, essendo incluse nella Direttiva Habitat e/o nella Convenzione di Berna. Le restanti 146 sono specie di particolare interesse conservazionistico, essendo endemiche oppure legate ad ambienti umidi interni o zone costiere (Tabella 1).

I risultati degli assessment mostrano la scomparsa di 4 entità in Italia: Herniaria fontanesii subsp. empedo-cleana e Limonium catanense sono da considerarsi estinte a livello globale, in quanto endemiche, Limonium intermedium, risulta estinta in natura; tra le PS Aldrovanda vesiculosa risulta estinta in Italia. Inoltre, altre undici specie, di cui sette PS, sono probabilmente estinte in Italia, in quanto non più rinvenute da molto tempo e quindi ascritte alla categoria CR (PE). Una percentuale significativa di piante vascolari ricade nelle tre categorie di minaccia principali (VU, EN e CR). Queste tre categorie comprendono, infatti, il 65%

di tutte le specie vascolari valutate. La percentuale scende a circa il 45% se si considerano le sole PS (Tabel-la 1; Fig. 4). Un’altra grossa porzione di piante vasco(Tabel-lari, riconducibili soprattutto alle PS (Fig. 4), ricade all’interno delle due categorie di minor rischio, ossia NT e LC (Fig. 4). Per ben l’11% di PS vascolari non vi sono sufficienti dati per procedere ad un assessment accurato e pertanto, sono state attualmente classi-ficate come Data Deficient (DD), evidenziando lacune nella conoscenza di alcune specie vegetali italiane.

Figura 4. Percentuale di specie di piante vascolari che ricadono nelle diverse categorie di mi-naccia, suddivise per Policy Species, Non Policy Species e totale.

Tabella 1. Categorie di minaccia delle piante vascolari italiane valutate secondo i criteri IUCN (2001).

Categoria Red List IUCN Policy species Non Policy species Totale

Estinta (Ex) 0 2 2

Estinta a livello regionale (RE) 1 0 1

Estinta in Natura (EW) 0 1 1

Probabilmente Estinta CR (PE) 7 4 11

Probabilmente Estinta in natura CR (PEW) 0 1 1

Gravemente minacciata (CR) 18 78 96

minacciata (EN) 35 41 76

vulnerabile (vU) 10 12 22

Quasi minacciata (NT) 24 7 31

A minor Rischio (LC) 40 0 40

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RISULTATI

Dati insufficienti (DD) 16 0 16

Totale 151 146 297

3.2 Licheni, Briofite e Funghi

In totale le entità non vascolari valutate sono 99, di cui 51 PS, suddivise tra licheni, briofite e funghi, come riportato in Tabella 2. Tra i licheni ben il 76% delle specie valutate sono state assegnate alle tre principali categorie di minaccia, soprattutto per effetto dell’elevato numero di NPS ricadenti in queste categorie (Tabella 2; Fig. 5). Tra le briofite poco più del 34% dei taxa ricade nelle categorie CR ed EN, anche in questo caso, soprattutto per effetto dell’elevato numero di NPS minacciate (Fig. 6). In totale, 4 specie, di cui una PS, sono probabilmente estinte in Italia, ma nessuna di queste è endemica, pertanto si tratta di estinzione a livello locale. Tra i funghi, nessuna specie è inclusa tra le PS e, tra le 13 specie valutate, la maggior parte (77%) ricade nelle tre categorie VU, EN e CR (Tabella 2; Fig. 7). Da evidenziare la presenza di Pleurotus nebrodensis, fungo endemico siciliano, già incluso nelle 50 specie più minacciate del Mediterraneo (De Montmollin e Strahm 2005).

Figura 5. Percentuale di specie di licheni che ricadono nelle diverse categorie di minaccia, suddivisi per Policy Species, Non Policy Species e totale.

Nella tavola sono rappresentati alcuni dei licheni inseriti nella Direttiva Habitat e/o presenti in Italia in habitat vulne-rabili. Dall’alto: Cladonia rangiferina (LC), Cladonia stellaris (EN), Seirophora villosa (EN), Cladonia arbuscula (LC).

Foto J. Nascimbene (Cladonia spp.); S. Ravera (Seirophora).

Figura 6. Percentuale di specie di briofite che ricadono nelle diverse categorie di minaccia, suddivise per Policy Species, Non Policy Species e totale.

Figura 7. Percentuale di specie di funghi ricadenti nelle diverse categorie di minaccia.

Il fungo gravemente minacciato Rhizopogon rocabrunae.

Foto G. Baiano.

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RISULTATI

Tabella 2. Categorie di minaccia per Licheni, Briofite e Funghi italiani valutati secondo i criteri IUCN (2001).

Licheni

Categoria Red List IUCN Policy species Non Policy species Totale

Gravemente minacciata (CR) 0 4 4

minacciata (EN) 4 4 8

Probabilmente estinta CR (PE) 3 1 4

Gravemente minacciata (CR) 5 5 10

Gravemente minacciata (CR) - 3 3

minacciata (EN) - 5 5

vulnerabile (vU) - 2 2

Quasi minacciata (NT) - 1 1

Dati insufficienti (DD) - 2 2

Totale - 13 13

3.3 Taxa endemici vs. taxa ad ampia distribuzione

Considerando tutte le specie valutate, 139 sono endemiche italiane, ovvero la loro distribuzione è limitata al territorio nazionale (Tabella 3), e così anche la responsabilità dell’Italia per la loro conservazione. La maggior parte dei taxa endemici sono costituiti da piante vascolari, ben 137, di cui 60 PS, a cui si aggiun-gono una briofita (Rhyncostegium strongylense, EN) ed un fungo (Pleurotus nebrodensis, CR).

Le specie endemiche ricadenti in una delle tre categorie di minaccia principali rappresentano una percen-tuale significativa del totale delle specie valutate, essendo circa il 27%; tale percenpercen-tuale sfiora il 77% se si considera soltanto il totale delle endemiche.

Tabella 3. Categorie di minaccia delle entità endemiche italiane valutate.

Categoria Red List IUCN Policy species Non Policy species Totale

Estinta (Ex) 0 2 2

Estinta in natura (EW) 0 1 1

Probabilmente estinta CR (PE) 0 2 2

Gravemente minacciata (CR) 11 47 58

3.4 Minacce

Le PS risultano maggiormente minacciate dall’attività antropica, sotto varie forme riportate nelle cate-gorie IUCN (Fig. 8). Nel dettaglio, la conversione e degradazione degli habitat naturali o seminaturali (codice 7) è la minaccia che ha maggiore impatto sulle PS, seguita dal disturbo antropico, con particolare riferimento alle attività turistico-ricreative (codice 6). Questo andamento è comune anche per licheni, briofite e funghi. Per quanto riguarda le sole piante vascolari si registra un forte impatto dovuto allo sviluppo di infrastrutture (codice 1), sia residenziali sia per il trasporto. Analoga frequenza presenta l’im-patto dell’agricoltura, che incide soprattutto con l’abbandono delle pratiche tradizionali e con i danni arrecati dal bestiame.

Non trascurabile, infine, è l’effetto delle specie invasive (codice 8), soprattutto non autoctone.

Invece, per quel che riguarda gli altri taxa non vascolari è interessante notare come i cambiamenti clima-tici (codice 11) fin d’ora abbiano un certo impatto; tuttavia, a tal proposito, sarebbero necessari ulteriori dati per poter disporre di un quadro più completo (cfr. progetto GLORIA).

Figura 8. Frequenza delle minacce impattanti sulle Policy Species vascolari (in alto), non va-scolari (al centro) e sulle Non Policy Species (in basso).

Le NPS sono state volutamente selezionate tra specie di ambienti umidi e costieri, solitamente affetti da minacce riconducibili all’alterazione dell’habitat: per queste specie non vengono riportati dati di detta-glio, ma risulta evidente che, come per le PS, la degradazione dell’habitat rappresenti il principale fattore di rischio.

Lilium pomponium è una Policy Species minacciata in Italia (EN), ma valutata a minor rischio a livello globale (LC).

Foto S. Iardella.

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