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inventario Quali dati sono necessari? Quanto sono attendibili i dati raccolti? Com’è modellato il sistema prodotto?

PROSPETTIVA INDIVIDUALISTA

3) inventario Quali dati sono necessari? Quanto sono attendibili i dati raccolti? Com’è modellato il sistema prodotto?

Come sono aggregati i dati e come sono trattate le incertezze?

4)

valutazione dell’impatto

A quali impatti ambientali e al consumo di quali risorse contribuisce il prodotto? Quali di questi contributi sono più rilevanti? Quali risorse sono più importanti? Quali lacune nei dati sono più rilevanti?

Nella definizione dello scopo è deciso quanta parte del ciclo di vita del prodotto deve essere incluso nell’LCA.

Nell’inventario sono raccolte diverse informazioni sugli scambi che il prodotto ha con l’ambiente attraverso i vari processi interni al sistema del prodotto (questi scambi includono sia il consumo e l’emissione della sostanza da e verso l’ambiente, sia le interazioni tra i processi e gli impieghi).

Infine nella valutazione dell’impatto vengono interpretate le informazioni contenute nell’inventario.

Definizione della meta

La prima fase dell’LCA consiste nella definizione dei suoi obiettivi. Questo comporta la determinazione dell’uso al quale l’analisi ambientale verrà destinata e allo stesso tempo la stima di ciò per cui può o non può essere utilizzata. La definizione della meta potrebbe essere interpretata come un esercizio che risponde alle seguenti questioni: per cosa saranno usati i risultati dell’LCA?; quali decisioni possono essere prese sulla base dell’LCA?; qual è la natura e l’estensione di queste decisioni?

Il metodo EDIP identifica quattro principali applicazioni dell’LCA nello sviluppo del prodotto che sono raccolte in due principali obiettivi, chiamati focusing e selecting.

Focusing è utilizzato nell’LCA per:

- generare le informazioni ambientali relative al ciclo di vita atteso del prodotto; - identificare i miglioramenti potenziali, includere un confronto con le alternative, designare un punto focale riferito all’ambiente e determinare dove esso risiede nel prodotto. Selecting è utilizzato nell’LCA per:

- confrontare le soluzioni alternative a livello di concetto; - confrontare le soluzioni alternative a livello di dettagli.

Pertanto la definizione della meta si propone di chiarire per cosa l’LCA può o non può essere utilizzato, di includere le decisioni che esso deve sostenere e le conseguenze ambientali a cui queste decisioni possono portare.

Definizione dello scopo

L’obiettivo della definizione dello scopo è identificare e definire l’oggetto della valutazione e limitarlo per includere ciò che è significativo per la meta dell’LCA. La definizione dello scopo include:

- definire l’oggetto dello studio includendo la definizione dell’unità funzionale; - selezionare uno o più prodotti di riferimento o sistemi di riferimento per

rappresentare l’oggetto dello studio;

- scegliere i parametri di valutazione ambientale che sono importanti per la meta dell’LCA;

- identificare i processi significativi dal punto di vista ambientale nel sistema del prodotto, prestando attenzione alla meta dell’LCA; proporre un modello per il sistema di prodotto sulla base dei riferimenti selezionati, che includeranno i processi più significativi escludendone altri; determinare l’ossatura geografica del sistema del prodotto;

- definire l’orizzonte temporale entro cui le decisioni basate sull’LCA sono applicate; definire l’orizzonte temporale al di sotto del quale l’impatto ambientale dovrebbe essere visto;

- distribuire gli scambi ambientali presenti in un sistema prodotto tra l’oggetto studiato e gli altri servizi a cui i processi del sistema del prodotto contribuiscono.

Nell’applicazione dell’LCA che implica un confronto tra soluzioni alternative, prodotti o tecnologie, l’oggetto della valutazione è generalmente il servizio fornito all’utente. Questo servizio deve essere definito e quantificato. Nella terminologia dell’LCA è chiamato unità funzionale del prodotto.

Il concetto di unità funzionale

L’unità funzionale deve includere sia una descrizione qualitativa del servizio sia una quantificazione. La quantificazione deve specificare la durata del servizio, includendo il periodo di vita del prodotto. La descrizione qualitativa deve definire il livello di qualità del servizio così che i prodotti possono essere confrontati a un livello di qualità abbastanza uniforme. La descrizione quantitativa deve specificare la grandezza e la durata del servizio. Nel confronto ambientale delle alternative, la durata del servizio deve essere la stessa, e il servizio deve essere sperimentato come confrontabile dall’utente, rispettando sia le caratteristiche quantitative sia quelle qualitative.

Reference products

L’impatto ambientale derivante da un nuovo prodotto avrà inizio quando il ciclo di vita del prodotto stesso ha origine. Ogni singolo incontro tra il prodotto e la comunità nella quale questo esiste, sarà occasione di scambio con i dintorni e in conseguenza di ciò verrà colpito l’ambiente. Uno dei primi obiettivi della valutazione ambientale resta quello di selezionare uno o più prodotti esistenti o tecnologie che possono rappresentare questi incontri anticipati o processi nel ciclo di vita del prodotto. Questo è chiamato reference, ed è un elemento fondamentale del metodo Edip. Si può operare una distinzione tra due tipi di references,

nella fattispecie un service reference, chiamato più semplicemente prodotto di riferimento, e un data references. Il prodotto di riferimento è selezionato per rappresentare la previsione del servizio. I riferimenti delle informazioni sono selezionati come rappresentativi dei processi nel ciclo di vita del prodotto di riferimento e servono per rappresentare gli scambi ambientali dei processi. Un compito significativo per il progettista è quello di creare diverse soluzioni e poi di scegliere fra le alternative.

Criteri di valutazione

Il metodo Edip comprende le seguenti generali categorie di danno: - impatto ambientale

- consumo delle risorse

- impatto nell’ambiente di lavoro

Queste tre categorie hanno tra loro la stessa importanza. Gli impatti interni a queste categorie principali sono ulteriormente divisi a seconda della loro estensione geografica in: - impatto globale

- impatto regionale - impatto locale

Questa suddivisione è significativa per la parte finale della valutazione, dove i contributi alle varie categorie di impatto sono normalizzati e pesati, perché il carattere e il modo dell’azione differiscono per differenti estensioni geografiche. Il consumo delle risorse non rinnovabili è un impatto globale. L’impatto ambientale può essere globale, regionale e locale, mentre il consumo delle risorse rinnovabili e l’impatto sull’ambiente di lavoro sono locali, o in alcuni casi regionali.

Impatto ambientale

L’impatto ambientale include gli impatti sull’ambiente esterno e tra questi la salute umana. Nella definizione di ciò che costituisce un impatto ambientale, è possibile riferirsi agli impatti che presto o tardi sono presenti nella catena di cause-effetti per vari impatti sull’ambiente.

Gli impatti e le conseguenze che hanno origine in una catena di causa-effetto sono spesso le ragioni per le quali l’impatto è visto come un problema. Mentre la rilevanza degli impatti per la comunità è tipicamente destinata a crescere percorrendo la catena, le relazioni di causa- effetto divengono via via più complesse.

Dato che non è possibile predire quali saranno gli effetti e le conseguenze degli scambi ambientali nel ciclo di vita del prodotto, al fine di arrivare ad una valutazione chiara degli

impatti sull’ambiente esterno, il metodo Edip definisce le categorie dell’impatto ambientale sulla base degli impatti che si trovano ad un livello precedente nella catena di causa-effetto. Su questa base, le categorie degli impatti ambientali mostrate nella tabella di figura 8.7.1 sono inclusi tra i criteri di valutazione. Il “waste for landfill” (rifiuto da discarica) è considerato un tipo separato di impatto ambientale perché non siamo ancora nella posizione di mettere in relazione le emissioni provenienti da differenti discariche ai prodotti presenti in esse.

Come mostrato in tabella di figura 7.7.1, alcune sostanze possono contribuire più di altre all’impatto ambientale. Ne è un esempio l’ossido di azoto (NOX) che contribuisce

all’acidificazione, all’eutrofizzazione, alla formazione di ozono e alla tossicità nell’uomo attraverso l’atmosfera.

Figura 0.1 I criteri di valutazione del metodo EDIP

Environment Resources Working

environment

Global Global warming,

Stratospheric ozone depletion

Fossil fuel, e.g. oil, coal, brown coal, natural gas. Metals, e.g. Fe, Al, Cu, Zn, Ni, Cr, Mn, Ag, Au. Other minerals, e.g. lime, phosphate and salt. Others Regional Photochemical ozone

formation, Acidification, Nutrient enrichment, Persistent toxicity :human toxicity from the water compartament, human toxicity from the soil compartament, chronic ecotoxicity in the water compartament, chronic ecotoxicity in the soil compartament

Local Ecotoxicity-acute

ecotoxicity in the water

Biomass, e.g. wood, straw and grain, water, e.g.

Cancer due to chemical

compartament; human toxicity-human toxicity

from the air

compartament; land filling: -bulk waste (non- hazardous),-hazardous waste,-slag and ashes,- nuclear waste

Groundwater, surface water and water for hydro electric power, others substances, damage to the reproductive system due to chemical substances, allergy due to chemical substances, damage to the nervous system due to chemical substances, musculoskeletal injuries due to monotonous repetitive work, hearihg impairements due to noise, grievous bodily harm due to accidents

Per alcuni impatti ambientali, il contributo a uno degli impatti può escludere il contributo agli altri. Se, per esempio, una molecola di NOX è inalata da una persona e con ciò

contribuisce alla tossicità per l’uomo, la molecola è rimossa dall’atmosfera in modo tale da non potere simultaneamente contribuire all’acidificazione o all’eutrofizzazione. D’altra parte, se la molecola di NOX determina un impatto acidificante in una foresta, non può allo

stesso tempo contribuire alla tossicità per l’uomo. I contributi alla tossicità e all’acidificazione, o alla tossicità e all’eutrofizzazione, sono pertanto mutualmente esclusivi (tabella di figura 7.7.2)

Figura 0.2 Esempi di sostanze che possono contribuire a differenti impatti ambientali.

Impact HCFC

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