)ao(
Bosiro,e per lecose dettedisoprarispor.ji aei&,
cbeSocrate addìinaada. ir.— Li risponderòveramente ipregandomitu:dunquechiediciò,chetuvuoi.^soc.
(i)
O
Ippia,iodesiderograndementedi conside-rareciò,cheorasidicequaldidue sia migliore, ochipecca spontaneamente,evolendo, o chi incon-trario.Ma penso,chesi possa vanirbenissimoalla considerazioneinquesta maniera.Rispondiornai,chia-mituforsebuonoalcun cursore? ir. In verosi.
soc.
— E
cattivo? ip. ->Cosisi. soc.».-Nonèbuono,chi corre bene,cattivochimate? ip.~Percerto, soe.
— O
noncorse male,chi lentamente corre;ma
chi velocemente, bene? ip.—
Si soc. Dunque d’in-toruo al corso,edalcorrere èla presiezta bene;Bialatardanzamale? ip.
—
Perchénò? toc.—
Qual di loroadunqueèmigliore cursore? e chi involonta-riamente correlentamente o chi volontariamente? ip.Chi volontariamente. soc.
—
Dunque nonòforse(l)Socrate^per .deludereil'iofìsta|^Ii0|ipanelesueaolile can-tileneedarlifizii aftinediprenderlo nei suoimedesimilacci.Con unainduzionedivariecosemanifesta migliori,cioèpiù
eccellen-tiesserecoloroiqualifannoilmale volontariamentenongiàa fona,mentre polrelihonofarbene,diquello cbe coloroiquali fan-noilmale aforza,]>oichcnonpossonofarediversamente.'L’ in-gannoè nascostonellaparolamtgliore,cpoinellaiiatnra delle
cosechesiparagonano; poichélabugia perse stessaèmala; ilche monsipuòdiredelle artichequisinomiuano.Quivisonoi soia-midell'equivoco edell’accidente, . .
(
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'i (•
il'correril-far-alcuna cosa? ip.
—
rAnaj<t f(irl»L
, soc.— Ma
seilfare,noo è anco'l’operare al-cuna.cosa? IP.—
Veramente, soc.—
Dunc|ue chi cor-re male, faquestodimale;,e questa cosaturpenel corso.pip.
—
MaleSI. Perchè nò? soc.—
Correegli male,, «hi corre JarJ>? ip.—
Veramente, soci—
Duo-, quooperailcursorbuonovolontariamente questoMa*>le, .0questacosa turpe,
ma
involontariamenteilcat-'^tivo? ip.—'-A|iparisce.'soc.— Ornelcorsoèpeggiore chiinvolontariamente operailmale,che chi volon-tariameute. ip.
—
Per certo nel corso. socMa
chenellapalestra? qUaldidueèlottatormigliore.*chivolontariamente cade, 0 chi iilvolontariamente?.
IP.
—
Chi volontariamente, soc.—
Cosi pare. Orè peggiore, ecosapiù tnrpeilcader nellapalestra,o ilgettare
terra? ip.—
Ilcadere. soc.—
Dunquee nello^palestrachivolontariamente opera; male, e cose brutte,èlottatormigliore,chechi'involontariamente?;iF. Apparisce, soc.
—
Chepoinelrimanente deU*.usodel corpo?non può«hi è del corpo miglioreTer, e1’una eI’altracosa,cioèleforti,eledeboli,cle belle,eleturpi?sicchéchivaidelcorpo, qualorafa.
male secondoilcorpo,lofavolontariamente,
ma
il debole)iivolotitarianiente. ip.—
Lostesso parche eziandio adivegna intorno alla forza. soc.—
Mii chebassia,diredellagarb.aturadelle Hgore?non.è, proprio:di corpo piùbello,emigliore farlefigure, brutte rolontariameale}ma
dibrutto,'involontariamcn-^6
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te,oinche
modo
tipare? ip.—
Cos\. soc.—Sicché labellezza dellafiguravolontariaappartieneallavir*tii<lelcorpo, incontrarioal vizio, ir.— Apparisce, soc.
_
Dellavocepoi,chene ditu?qualeaflìermitu mi-gliore? ladiscordante forsevolontariamente,oquella,' cheinvolontariamente discorda? ip.— Quella-che vo-lontariamente. soc.-Ma
peggiore quella,ohe invo-lontariamente? ip.—
Senza dubbio, soc.—
Dimmi, desiderituaverei beni,oimali? ip.—
Ibeni. soc.—
Forse eleggerestitu diaveripiedi,iquali volon-tariamente zoppicassero, o involonvolon-tariamente? ir.—
Per certo Socrate'quellichevolontariamente, soc.—
U
zoppicar dei piedi,nonèeglivizio,e bruttezza? iP.
E
si. soo.— Ma
laebetudinenon èviziodegli oc-chi? ip.—
Vizio. soc.—
Dunque quali occhi e.leggeresti tu?forse quelli,coi quali persè
vedes-se confusamente,o guardasse perversameote;oincou*
trariocoiqualivolendo alcuno vedesse male? ip.
—
Quelli,coiqualivolendo, s'oc
—
Diquestecose poi, chetuesono, stimituquellemigliori,chefankio ma-levolontariamente, chequellecheilfanno involontaria-mente? IP.—Alcunetali, soc— O
non comprende una ragioneilrimanentetutto, leorecchie,le nari, labocca, etuttii sensi,laqualeinsegna,cheìsensipeccanti involontariamentenonsiano da possedersi,comequelli chesianocattivi;ma
quellida po»edersi,come
buo-ni,che peccano volontariamente? ip;—Cosimiparar soc^Ma
che?di quali strosnenti è l’usomiglio-DigitìzedbyGoogle
>a3(
refforse di qoelli, coiqualialcun Tolontariamente pecca, ocon cui involontariamente?comed’ intorno altimone, sarebbe quello migliore,chealcuno invo-lontariamente governasse male,oquello,che volon-tariamente? IP.—Concuivolontariamente, soc.— Non senestasimiglianteuienle l’arco,ela lira,ele ti-bie,elealtrecosetutte? ip.—Tuparliilvero. soc.
—
Qualeanimadi cavallo è migliore da possede-re,quellacollaqualealcuno volontariamente caval-casse male,oconcui involontariamente? ip.—
Quel-la,concuivolontariamente, soc.—Sicché e miglio-re. IP.—
Esi.aoc.—
Dunque conl’animamigliore del cavallo, alcunofaràvolontariamentelemale opre dell'anima,ma
involontariamenteconlacontraria.IP.
—
Adognimodo. soc.—
Nonèlamedesima: consi-derazione d’intorno alfanimadel cane, e deglialtri animali? ip.—
La medesima. •soc.—
Ordiquale arciereeleggerestil’anima, come^ migliore?di'colui forse,che volendotraviidalsegno, o dicbinon‘vo-lendo?uiP.—Dicolui, che spontaneamente, soc.'—
Dunqueè questa migliore perl'.artedelsaettare?,,tr.
—
Migliore, soc.—
Sicché l’anima, ohe involontariar mentetravia, èdiquellapeggiore,che volontaria-mentepecca.' ip.—
Ciòadivienejneila facoltàdel saettare, soc.—Ma
’ched’ intornoallapiedicina?noii' è piùperita quella, la'quale volontariamente ope-;raintornoaicorpi male? ip'—Si. sòc.
—
Dunque questaè miglioreinquest’arte>di quella, cheuòit^%
Dkj!!!?!--hy
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4(èattaalmedicare. Ir.
—
Migliore, aoc.—
Orquella»cheè pihammaestrataalbatter la celerà,oadar fiatoialle tibie,ead altreoprediqualunquearte,o acienza,se faalcuna cosa male,lafa
volontariamen-te;
ma
la jieggioreinvolontariamente? ip.—
Appari-sce. soc.— Come
eleggeremmonoipiuttosto le a-ninredei servi, 'lequalisapendo,peccano intorno ol ininisterio,che quelle chenonsanno,comeaqueste opere migliori? ip.—
Veramente. soc.—
Or non desidereremmodiover l’animanostra ottima, quan-to sipossail più? ip.—
Percerto, soc.— O
non aiaihigliore,se voloelariamente facessemale,e pec-casse, cheseinvolontariamente?ip—
Ciò o Socrate, sarebbe cosa grave, se quei, cheingiurintio volontà-, riamente,fosseromigliori dicoloro,cheinvolonta-i riomente. soc.»
Noudimenodalle cose,chesi so-nòdettedisopra,parechesegua, ip.—
Ma non in-quanto ame. aoc.—
Iopensava,'Ippi.-i,cheil mede-simo ancora ateparesse.Dunquerispondidacapo., soc.-.Lagiustizianonèella certapoteosa,o scien-za,o runa, e l’altra?o nonè egli necessario,che alcunadiquestecosesialagiustizia? ip.—
Egli ò necessario, soc.—
Selagiustizia ècertapobeiizadi anima,1’anitna piùpotenteè(>iù giusta; perchèa
ottimouomo,questatale ciparvéiniigUore.- ip.—tAp-parvesi. soc.— Ma
die,selasciènza, fosseiigiusti-t zia?nonsarebbe quell’animapiù.giusta,«hefossa, piiisapiente; quellaiocoutrario piùiogiusta,chein-DigilizedbyGoogle
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sipicnte siritrovasse? che sei’ una, el’altrfl,o uen sarebbe quellapiùgiusta,che tenesseambedue que-ste,cioè scienza,e potenza: piùingiustaquella,che nonleavesse:ononceglinecessariache ciòsene Stiaoincotal guisa? ir.
—
Apparisce, soc.—
Quella poi,che è più potente, e sapiente, parvediquella mi-gliore,epiùpossentealfornire1’una, el’altra co-sa,cosiilbell'»,comeilturpe,intornoaqualunque azione? ir.—
Percerto, soc.— Perlaqual cosa qua-lorafacoseturpi,opera volontariamentecper la potenza, e perI’arte,questepoi,oambedue,o1'una diesse pertieneallagiustizia, ir. Apparisce, soc.—
PerciocchéloingiuriareèunTarmale,beneilnon ingiuriare, ip.—
Cosiè. soc....Quoquel’anima più potente,e migliore,quandoopera volontariamente, in-giustamente opererà;ma
involontariamentelarea? ip.—
Apparisce, soc.—
Nonèegliuomo
buonochiha r animahuoua; reo incontrario,chi1’ha mula? ip.Senza dubhio. soc.—Sicchéè propriod’
uomo
dab-bene ingiuriarevolontariamente,ma
direo involon-tariamente;seruooio buonohal’anima buona, ip.—
E parl’haegli, soc.—Dnnqnecbipecca voloa-tariaroente,ecose turpi,edingiustecommette,seè alcun desso,o Ippia,nonsaràaltri,chel’uomo buo-no? IP.— O
Socrate, iononsocometiposso con., cedere questo. soc.—
Nèiostesso, oIppia,amo
stesso;
ma
dalsermoaantedettoegliè necessarioche alpresentecipaiacosì:ma
comedianzi diceva,trac»DigitizedbyGoogle
\
)
a6{
TÌosempreintornoadesse,edinsuso,edingtuso, nè mifermo nelmedesimoparere;nè èmaraviglia, cheio,edaltro privato
uomo
vadivagando;ma
se ancor voisavianderetevagandoquesto ancoraanoi fia malgrave, se avoivenendo,noncesseremodi errare.FINEDELL’ IPPIA