“MODIFICHE DELLA DISCIPLINA DEL SI-STEMA REGIONALE DI ISTRUZIONE E FOR-MAZIONE PROFESSIONALE” - APPROVATA LA LEGGE DI PATTO CIVICO, PD, LEGA E FDI L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di legge dei consiglieri Andrea Fora (Patto civico), Michele Bettarelli, Tommaso Bori (Pd), Paola Fioroni, Valerio Manci-ni (Lega), Eleonora Pace (FdI), Stefano Pastorel-li, Francesca Peppucci (Lega) riguardante modifi-che al Sistema regionale di istruzione e forma-zione professionale (legge regionale
“30/2013”).
Perugia, 7 luglio 2020 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la propo-sta di legge dei consiglieri Andrea Fora (Patto civico), Michele Bettarelli, Tommaso Bori (Pd), Paola Fioroni, Valerio Mancini (Lega), Eleonora Pace (FdI), Stefano Pastorelli, Francesca Peppuc-ci (Lega) (Componenti della Terza Commissione) riguardante modifiche al Sistema regionale di istruzione e formazione professionale (legge re-gionale “30/2013”). Le modifiche alla legge 30 vanno ad incidere sulle possibilità di scelta dei ragazzi dai 14 ai 16 anni, che hanno terminato la scuola media e intendono avvicinarsi alla forma-zione professionale, consentendogli di farlo da subito, senza attendere, come prevede la legge attualmente, di fare un anno negli istituti scola-stici pubblici e il secondo e terzo in regime di sussidiarietà attraverso indirizzi professionali.
La proposta di legge, illustrata in Aula dai consi-glieri Pace e Fora (rispettivamente presidente Terza commissione e primo firmatario), prevede anche cambiamenti nei bandi di finanziamento, triennali anziché annuali come oggi, per evitare l’evenienza che i percorsi di istruzione abbiano inizio in ritardo per mancanza di fondi, o per assenza di tempestive e adeguate deliberazioni.
L’articolato prevede ogni caso specifico del per-corso di apprendimento, di durata triennale per il rilascio della qualifica professionale e quadrien-nale per il diploma, con modalità anche comple-mentari: apprendistato, con contenuti di applica-zione pratica non inferiori al 40 per cento dell’orario per il secondo anno e del 50 per cento per terzo e quarto anno; alternanza scuola lavo-ro per almeno 400 ore annue; impresa formativa simulata, con periodi di applicazione pratica non inferiore a 400 ore annue, quale strumento pro-pedeutico ai percorsi di alternanza scuola lavoro o di apprendistato, misure che si rivolgono parti-colarmente agli studenti quattordicenni.
Eleonora PACE ha sottolineato che “il nuovo Si-stema regionale di istruzione e formazione pro-fessionale punta ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione; elevare le competen-ze generali delle persone, di ampliare le oppor-tunità di acquisizione di una qualifica professio-nale; innalzare generalizzato dei livelli di istru-zione dei giovani, il conseguimento del successo scolastico e formativo, la prevenzione e il
contra-sto dell’abbandono scolastico; dare pari dignità fra le discipline e le attività attinenti la formazio-ne geformazio-nerale e culturale e le discipliformazio-ne professio-nalizzanti; realizzare misure di accompagnamen-to, anche per sostenere il passaggio tra il siste-ma dell’istruzione e quello della forsiste-mazione pro-fessionale e viceversa, anche attraverso proce-dure di riconoscimento dei crediti acquisiti, ai fini del raggiungimento di più alti livelli di istruzione e formazione; attivare esperienze professionaliz-zanti finalizzate a favorire la transizione e l’inserimento nel mondo del lavoro; mettere a disposizione degli studenti di un’offerta unitaria, coordinata e flessibile nei contenuti e nelle mo-dalità organizzative, in grado di corrispondere alle esigenze degli allievi e delle imprese.
La revisione della legge 30 è quindi finalizzata a rendere la normativa regionale vigente coerente con le norme che a livello nazionale hanno defini-to tratti unitari e norme generali sull’istruzione.
La proposta di legge mira a promuovere la cen-tralità della persona, attraverso la realizzazione di azioni volte a garantire la partecipazione e la libertà di scelta dei percorsi formativi e di istru-zione, l’innalzamento dei livelli culturali e profes-sionali, la libertà di scelta educativa della fami-glia e la pari dignità dell’istruzione e della forma-zione professionale, con particolare attenforma-zione alla domanda formativa più debole e per rispon-dere alle caratteristiche personali e ai diversi stili di apprendimento dei giovani, puntando a ridurre il rischio di dispersione scolastica e formativa.
La principale modifica introdotta alla legge regio-nale 30/2013, portare a tre anni il percorso rea-lizzato dagli Organismi di formazione professio-nale, è finalizzata a dare pari dignità ai canali dell’istruzione e formazione, tramite anche la definizione a livello nazionale di standard di competenze e conoscenze comuni ai due sistemi formativi e relativi ad un numero definito di qua-lifiche individuate tra quelle più richieste dal mercato del lavoro. La finalità ultima è quella di consentire l’acquisizione di competenze e cono-scenze sia di base che tecnico professionali che facilitino l’inserimento nel mondo del lavoro e che da tale mercato sono richieste. Da una parte dunque si punta a prevenire e ridurre la disper-sione scolastica, dall’altra attribuire a questo segmento educativo una funzione strategica nella crescita della Regione”.
Andrea FORA ha poi rimarcato che “questa legge rappresenta un passaggio storico per l’istruzione e la formazione professionale in questa regione:
per la prima volta in Umbria viene infatti ricono-sciuta la rilevanza educativa e culturale del lavo-ro, dopo anni di attesa per un adeguamento normativo che in Italia è stato fatto dal 2015. I percorsi di IEFP (Sistema di istruzione e forma-zione professionale) costituiscono uno dei canali per assolvere l’obbligo di istruzione e il diritto dovere per i giovani 14-17enni. Rappresentano un segmento che, a fronte della capacità di svol-gere in modo efficace sia una funzione professio-nalizzante sia di recupero all’apprendimento di allievi a rischio di abbandono, risulta a molti
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nosciuto. Una formazione che ha scontato pre-giudizi rispetto alla formazione offerta dal siste-ma educativo e forsiste-mativo statale. Una forsiste-mazio- formazio-ne erroformazio-neamente considerata ‘minore’ in quanto maggiormente orientata al lavoro e alle profes-sioni. I percorsi IEFP in tutti questi anni, hanno operato mettendo al centro il valore educativo e i progetti di vita di tantissimi ragazzi che, a fronte di percorsi scolastici precari o semplicemente di una vocazione maggiormente orientata al fare, sono stati educati a cogliere le proprie identità, presi in carico da educatori e insegnanti che ne hanno fatto spesso una missione, offrendo un ambiente educativo globale, con percorsi perso-nalizzati che vedono in ogni giovane singolarità e qualità individuali da valorizzare per farli cresce-re come persone, cittadini e lavoratori. L’offerta formativa triennale di IEFP è rivolta ai giovani in uscita dal primo ciclo di istruzione e si aggiunge ed integra l’offerta formativa scolastica dell’istruzione secondaria di secondo grado. Essa dovrà essere supportata da azioni mirate di o-rientamento a regia regionale, finalizzate a ren-dere trasparenti le molteplici possibilità formative offerte dalle normative nazionali e regionale”.
INTERVENTI:
Donatella PORZI (PD): “Se siamo arrivati con ritardo lo dobbiamo al fatto che questo passaggio che vedeva concorrere allo stesso obiettivo di-versi percorsi presentava più di una perplessità rispetto ad un sistema di formazione strutturato sull’esempio di altri Paesi europei che in Umbria ha avuto un forte dibattito. Avevamo tre sistemi di formazione che permettevano il conseguimen-to della qualifica professionale attraverso percor-si riguardanti, l’istruzione da una parte (Scuole professionali), l’apprendistato ed infine la forma-zione professionale. Tre sistemi tutti validi, o-gnuno con la propria specificità. Si tratta di una prima valutazione chiamati a fare a 14 anni, quando non tutti i ragazzi hanno un adeguato grado di maturazione per poter scegliere il pro-prio percorso di formazione. Da considerare an-che un altro fattore di ordine più pratico:
l’istruzione professionale che, di fronte alla ‘con-correnza’, ha messo in piedi un sistema di resi-stenza. Bene il richiamo che viene fatto alla deli-catissima questione dell’orientamento, vanno aiutate le famiglie nella scelta. La formazione professionale ha comunque dimostrato negli anni di guardare alla persona e alla formazione nella sua complessità. Nel tempo, in Umbria, c’è stato un grande investimento mirato all’acquisizione delle competenze non soltanto tecniche e prati-che. l’Umbria è la regione con il più basso livello di abbandono scolastico e questo grazie al pro-getto di vita fatto per ogni ragazzo. Bene il livel-lamento tra istruzione e formazione”.
Assessore Paola AGABITI: “a distanza di sette anni appare opportuno avviare una stagione nuova per il sistema integrato di istruzione e formazione professionale. Questa proposta di legge rappresenta un passo in avanti importante nell’adeguare la norma stessa anche rispetto al contesto di riferimento, nella definizione di un
approccio sempre più orientato all’adeguamento dell’offerta formativa dell’intero sistema rispetto alla domanda espressa anche dal mondo produt-tivo. Il sistema di istruzione e formazione profes-sionale, in Umbria, si presenta con numeri im-portanti sia rispetto ai percorsi attivati dalle a-genzie formative che sulle qualifiche conseguite presso gli Istituti professionali in regime di sussi-diarietà. Un sistema che si presenta con elementi di importante interesse anche nei confronti di ragazzi che concludono gli studi della Secondaria di primo grado e delle loro famiglie. Di norma si iscrivono al primo anno circa 150 allievi. Per i percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale in regime di sussidiarietà in-tegrativa da parte degli Istituti statali, gli iscritti nell’anno scolastico 2018/19 sono stati 1.301 e gli allievi qualificati sono stati 1.051. La modifica della legge puntualizza due elementi sostanziali:
il riconoscimento del ruolo che i centri professio-nali accreditati svolgono nell’intero sistema; la centralità di un’attenta programmazione plurien-nale dei percorsi formativi con messa a sistema degli strumenti finanziari disponibili. Di estrema importanza è la previsione di un meccanismo specifico per le agenzie formative del sistema regionale. Un accreditamento che tenga anche conto delle peculiarità di percorso per un signifi-cativo innalzamento dei livelli qualitativi. La Giunta promuoverà momenti di confronto con i diversi interlocutori del sistema e per venire in tempi rapidi all’adozione di un sistema innovativo e coerente con le esigenze delle realtà di riferi-mento. Le misure di riprogrammazione Por Fse 2014-2020, riferite al sostegno all’istruzione la cui dotazione finanziaria è di 4 milioni di euro ed interventi di sanificazione delle scuole e delle strutture del diritto allo studio universitario la cui dotazione è di 3 milioni, si intendono applicabili a pieno titolo anche alle agenzie pubbliche e priva-te che svolgono attività di istruzione e formazio-ne professionale. Mostreremo massima attenzio-ne e disponibilità anche per l’orientamento scola-stico”.
“NUOVA LEGGE RISULTATO STORICO. UNA-NIMITA’ RICONOSCE RILEVANZA EDUCATI-VA E CULTURALE DEL LAVORO” - NOTA DI FORA (PATTO CIVICO PER L’UMBRIA) Perugia, 7 luglio 2020 - “Oggi l’Assemblea legi-slativa dell’Umbria ha scritto una pagina storica per l’istruzione e la formazione professionale in Umbria. Voglio esprimere grande soddisfazione perché la mia proposta di legge votata all’unanimità è la testimonianza che quando il confronto avviene al di fuori di schemi politici precostituiti ma punta al merito delle risposte da dare alla comunità umbra si riesce a dare ottime risposte ai cittadini”. Lo dichiara il consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria).
“Per la prima volta - aggiunge - si dà dignità ai percorsi di istruzione professionale e ai centri di formazione, che da oltre cento anni operano in questo settore. In pochi conoscono i percorsi di
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IEFP e molti li confondono con gli Istituti Profes-sionali. I percorsi di IeFP, relativamente giovani nel nostro sistema educativo, costituiscono uno dei canali per assolvere l’obbligo di istruzione e il diritto dovere per i giovani 14-17enni. Rappre-sentano un segmento che, a fronte della capacità di svolgere in modo efficace sia una funzione professionalizzante sia di recupero all’apprendimento di allievi a rischio di abbando-no, risulta a molti sconosciuto. Parliamo di una funzione a tutti gli effetti PUBBLICA, che in Um-bria assolvono alcuni enti di formazione accredi-tati, alcuni dei quali operano da 100 anni nel settore dell’istruzione e formazione professionale e che affondano le loro radici in contenuti di alto valore educativo e formativo, come quelli ad e-sempio ispirati da Don Bosco. Una formazione che ha scontato, anche in Umbria fino ad oggi, pregiudizi rispetto alla formazione chiamata er-roneamente pubblica, cioè offerta dal sistema educativo e formativo statale. Una formazione considerata minore in quanto maggiormente orientata al lavoro e alle professioni. I percorsi IEFP in tutti questi anni, hanno operato metten-do al centro il valore educativo e i progetti di vita di tantissimi ragazzi che, a fronte di percorsi sco-lastici precari o semplicemente di una vocazione maggiormente orientata al fare, sono stati edu-cati a cogliere le proprie identità, presi in carico da educatori e insegnanti che ne hanno fatto spesso una missione, offrendo un ambiente edu-cativo globale, con percorsi personalizzati che vedono in ogni giovane singolarità e qualità indi-viduali da valorizzare per farli crescere come persone, cittadini e lavoratori. Da oggi i ragazzi - conclude Fora - , al termine della ex terza media, potranno scegliere tra i percorsi del secondo ciclo offerti dal sistema dell’educazione e i percorsi formativi offerti dal sistema della formazione IEFP, come avviene già in tante altre regioni.
Diceva don Bosco: ‘In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quel-la corda sensibile e farquel-la vibrare’”.
TERZA COMMISSIONE: PER OFFERTA FOR-MATIVA E PROGRAMMAZIONE RETE SCOLA-STICA 2021-2022 CONFERMATE LINEE PIA-NO PRECEDENTE – ASTENUTI COMMISSARI MINORANZA
Con i voti favorevoli dei commissari di maggio-ranza e l’astensione di quelli di minomaggio-ranza, la Terza Commissione, presieduta da Eleonora Pace ha risposto positivamente alla richiesta della Giunta regionale di estendere, anche per l’anno 2021-22 le linee guida del precedente Piano per l’offerta formativa e la programmazione della rete scolastica.
Perugia, 9 luglio 2020 – Con i voti favorevoli dei commissari di maggioranza e l’astensione di quelli di minoranza, la Terza Commissione, pre-sieduta da Eleonora Pace ha risposto positiva-mente alla richiesta della Giunta regionale di
estendere, anche per l’anno 2021-22 le linee guida del precedente Piano per l’offerta formati-va e la programmazione della rete scolastica.
Sono stati il dirigente regionale Giuseppe Merli e la responsabile della Sezione per il diritto allo studio, Paola Chiodini a sottolineare detta esi-genza, in quanto l’emergenza Covid non ha per-messo di dare luogo ad una adeguata concerta-zione con tutti i soggetti interessati e con i terri-tori. Attualmente – hanno rimarcato - lo sguardo è puntato sulla riapertura di settembre per la quale continuerebbero a persistere forti ed og-gettive preoccupazioni. È stato quindi evidenziato che il lavoro per la predisposizione delle nuove linee guida richiederà approfondimenti importanti e confronti ad ogni livello con tutte le componen-ti interessate al processo.
Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria), nel di-chiararsi sostanzialmente d’accordo sulla richie-sta della Giunta, ha invitato l’assessore Paola Agabiti a “coordinare un lavoro complessivo di tutti gli attori della rete scolastica affinché si possa governare al meglio tutto il processo della
riapertura delle scuole”.
Michele Bettarelli (Pd), rispetto alla riapertura di settembre ha auspicato “linee più dettagliate anche da parte del Governo centrale. La racco-mandazione è che non si lascino soli i Comuni, le Province e gli Istituti di fronte alla molteplici dif-ficoltà della riapertura delle scuole” e che gli stessi, “vengano poi coinvolti al massimo nella predisposizione delle future linee di indirizzo”.
SCHEDA:
La programmazione regionale dell’offerta forma-tiva e l’organizzazione della rete scolastica ven-gono definiti dalla Regione. Le operazioni di di-mensionamento, come pure la soppressione e l’istituzione di nuovi indirizzi, vengono predispo-sti da Comuni e Province attraverso un’ampia concertazione con le Istituzioni scolastiche inte-ressate all’interno di ciascun ambito funzionale di appartenenza e con gli ambiti territoriali provin-ciali dell’Ufficio scolastico regionale.
PROCEDURE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO E DELLA PROGRAMMAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA: I COMUNI provvedono alla formu-lazione delle proposte relative al dimensiona-mento, all’istituzione, al trasferimento e alla sop-pressione delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo nonché alle sedi ed ai plessi. Alle PROVINCE spetta la programmazione in ambito provinciale con riferimento all’intero sistema dell’istruzione promuovendo un confronto con i Comuni, le isti-tuzioni scolastiche, gli ambiti territoriali provin-ciali dell’Ufficio scolastico regionale e le parti sociali. Le PROVINCE entro il 15 novembre invia-no alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale (esprime il proprio parere) la proposta di Piano provinciale relativo alla programmazione territo-riale della rete scolastica e dell’offerta formativa.
La REGIONE definisce il Piano tenendo conto delle proposte delle due Province, del parere dell’Ufficio scolastico regionale, dell’omogeneità e della coerenza dell’offerta formativa sul territorio regionale al fine di garantire una sostanziale
pa-Istruzione/formazione
rità di trattamento agli utenti del servizio scola-stico. Il PIANO, dopo essere transitato nella Commissione consiliare di competenza (Terza), dove viene approfondito e discusso anche attra-verso audizioni mirate, viene sottoposto al voto dell’Aula.
INFANZIA: “OCCORRONO MISURE URGENTI DI SOSTEGNO A NIDI PRIVATI DURAMENTE COLPITI DA EMERGENZA COVID-19” – PAO-LA FIORONI (LEGA) ANNUNCIA INTERRO-GAZIONE
Il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega-vice presidente Assemblea legislativa) annuncia la presentazione di una interrogazione, condivisa con il capogruppo Stefano Pastorelli, per sottoli-neare alla Giunta regionale la necessità di inter-venire con “misure urgenti a sostegno dei nidi di infanzia privati duramente colpiti dall’emergenza epidemiologica COVID-19”. Fioroni punta il dito sul Governo nazionale per una “insufficiente con-siderazione” per questo tipo di strutture.
Perugia, 13 luglio 2020 - “Occorrono misure ur-genti a sostegno dei nidi di infanzia privati dura-mente colpiti dall’emergenza epidemiologica CO-VID-19”. Ad affermarlo il consigliere regionale della Lega, Paola Fioroni (Vicepresidente Assem-blea Legislativa) annunciando in proposito la presentazione di una interrogazione condivisa con il capogruppo del suo Partito, Stefano Pasto-relli.
“I nidi d’infanzia – scrive Fioroni - svolgono un servizio sociale di pubblica utilità e perseguono le finalità di inclusione sociale in progetto pedago-gico di qualità, sostegno genitoriale, contrasto della povertà educativa, conciliazione dei tempi di vita lavoro delle famiglie. Mai come oggi – continua - si può apprezzare il contributo fonda-mentale di queste strutture che facilitano la con-ciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, contribuendo a svolgere un ruolo edu-cante fondamentale per le nostre comunità. Que-sto è ancor più attuale e necessario ora che stiamo lentamente riprendendo le nostre attività dopo mesi di chiusura forzata per l’emergenza coronavirus”
“I nidi e scuole dell’infanzia privati – spiega Fio-roni - sono una realtà che copre la fascia d’età 0-6 anni con circa 13mila imprese che sono state dimenticate dai provvedimenti ‘Cura Italia’ e ‘Ri-lancio Italia’, un sistema dove i nidi privati sono il 48 per cento delle strutture sul territorio, in cui un gestore su tre rischia di chiudere. Imprese – aggiunge - costrette ad operare con le incertezze derivanti dalla mancanza di linee guida agli Enti locali da parte del Governo e che si vedono ne-gare la proroga della Cassa integrazione per i lavoratori, il che significa per le strutture, chiuse a fine febbraio, la copertura massimo fino a metà giugno”.
Per Fioroni, “numerose sono le incognite da af-frontare, a partire dalla naturale difficoltà per la fascia 0-3 anni di rispettare misure di
distanzia-mento e prescrizioni tassative in uno scenario di crisi economica del settore, per i mesi di blocco delle attività che hanno causato perdite di entra-te a fronentra-te degli ineliminabili costi fissi delle strutture, che ora dovranno anche essere ade-guate alle nuove normative in tema di sanifica-zione degli ambienti ed aumento del numero degli educatori da inserire, per ottemperare alle nuove esigenze ed assicurare la copertura di fasce orarie adeguate”.
“Dal Governo nazionale non c’è sufficiente consi-derazione – puntualizza Fioroni -, per tale motivo la Regione non può voltarsi dall’altra parte. In-sieme a titolari delle strutture ed operatori – conclude - abbiamo avuto modo di confrontarci con l’assessore Paola Agabiti che si è detta asso-lutamente disponibile a valutare ogni opportuna misura aggiuntiva da mettere in campo”.
“Dal Governo nazionale non c’è sufficiente consi-derazione – puntualizza Fioroni -, per tale motivo la Regione non può voltarsi dall’altra parte. In-sieme a titolari delle strutture ed operatori – conclude - abbiamo avuto modo di confrontarci con l’assessore Paola Agabiti che si è detta asso-lutamente disponibile a valutare ogni opportuna misura aggiuntiva da mettere in campo”.