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Capitolo 4: La community di ItaSA: apprendimento, visione ed accesso

4.1 ItaSA e la media literacy

4.1.2 ItaSA come spazio di affinità

In molti sostengono che le culture partecipative rappresentano spazi ideali per l’apprendimento. Nel capitolo precedente sono state analizzate le varie competenze che un utente di ItaSA possiede e sviluppa attraverso la partecipazione esplicita alla vita della community.

James Gee, docente della School of Education all’università del Winsconsin a Madison, utilizza il termine “spazi di affinità”117 per definire tali forme di apprendimento informale e studia i motivi per cui le persone si sentono maggiormente coinvolte in ambienti che trattano la cultura popolare, apprendendo determinate competenze in maniera migliore e più attiva. Nell’esplicitazione di tali motivazioni, Gee coglie indirettamente i caratteri del processo di formazione di un’intelligenza collettiva e conoscenza distribuita. Infatti, secondo Jenkins,

Gee sostiene che gli spazi di affinità offrono enormi opportunità per l’apprendimento perché sono sostenuti da sforzi comuni che superano ogni differenza – di età, classe, razza, sesso e livello d’istruzione – e perché le persone possono parteciparvisi in vari modi, a seconda delle loro e dei loro interessi; ma anche perché dipendono da un

117 Cfr. J. P. Gee, Situated Language and Learning: A Critique of Traditional Schooling, Routledge, New York 2004

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insegnamento da pari a pari, in cui ogni partecipante è costantemente motivato ad acquisire nuove conoscenze o a perfezionare le sue competenze; e perché consentono a ciascun partecipante di sentirsi come esperto sfruttando, al tempo stesso, l’esperienza altrui.118

ItaSA si offre come spazio di affinità per lo sviluppo di abilità linguistiche di traduzione ed interpretazione. È stato visto come uno dei motivi dominanti alla partecipazione degli utenti nei ruoli relativi alla produzione di sottotitoli sia il miglioramento della propria lingua inglese. L’attività di traduzione, inoltre, è accompagnata dalla ricerca di un adeguamento coerente del sottotitolo al tono e alla caratterizzazione del prodotto mediale, richiedendo quindi anche particolari abilità di adattamento alla lingua italiana.

Lo sviluppo del Web ha portato all’infrangimento delle barriere d’accesso, dovute al sistema delle release windows, portando utenti mediamente esperti a poter vedere prodotti mediali in lingua originale, all’indomani della premiere. Lo spettatore di questi contenuti multimediali, in particolare quello fidelizzato della serie televisive, testimonia un aumento delle proprie abilità linguistiche, riferite ad una lingua straniera. ItaSA sfrutta la tecnologia dell’architettura della partecipazione, Web 2.0, per proporsi implicitamente come luogo d’apprendimento informale per la lingua inglese. L’oggetto tradotto, che possiamo considerare il più importante tra i prodotti culturali massmediatici di questo luogo virtuale, rende tale apprendimento coinvolgente e trascinante per gli utenti della community.

La particolarità vincente degli spazi di affinità sta nella loro opposizione indiretta ai normali sistemi formali di istruzione. Infatti i caratteri principali dell’apprendimento informale risiedono nella sperimentazione, innovazione, creatività, provvisorietà, collettività e specializzazione.

Le comunità di apprendimento informale sono ad hoc e localizzate, le comunità formali sono burocratiche e sempre di più di portata nazionale. Si può entrare ed

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uscire dalle comunità di apprendimento informale, se queste non riescono a soddisfare le nostre esigenze, ma non abbiamo la possibilità di sperimentare una tale mobilità nelle nostre relazioni con il sistema formalizzato di istruzione.119

Queste caratteristiche sono state ritrovate nel lavoro di analisi della community e delle strutture organizzative di essa. L’organizzazione adhocratica, con la costituzione di gruppi ad hoc per lo svolgimento di determinate consegne, la sperimentazione collettiva per la programmazione di applicazione e software, e le modalità di assunzione di un utente al grado di esperto, sono i motivi che fondano un’analisi del portale online come spazio di affinità. In questo contesto l’utente si sente coinvolto nella produzione e nello sviluppo di contenuti culturali riferiti ad un argomento per lui particolarmente interessante, e sente la possibilità di far leva sulle proprie competenze e conoscenze, e su quelle altrui e della community, per dare un contributo incisivo e determinante. Questa sensazione di poter fare qualcosa di importante, assieme ad una già presente generosità personale, spingono alla partecipazione attiva ad ItaSA.

A configurare la community come luogo d’apprendimento, ci pensano infine alcune figure di fondamentale importanza all’interno dell’organigramma generale: admin, revisori e traduttori senior. Nel problem solving collettivo della sottotitolazione di prodotti mediali, è fondamentale l’aiuto dato dagli utenti più esperti a quelli alle prime armi. È stato visto, come, attraverso l’utilizzo di chat e altre forme telematiche (Skype, mail, ecc.), e attraverso veri e propri tutorati, il traduttore junior viene seguito e stimolato nel processo di acquisizione delle abilità necessarie per la redazione di un lavoro puntuale. Questa relazione tra chi guida ed apprende è molto diversa da quella che lega docente e studente tipica dell’insegnamento formale. Si tratta infatti di una presenza costante e disponibile ad intervenire con la propria esperienza,

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per migliorare le competenze altrui. La guida, infatti, ancora una volta, manifesta importanti caratteri di sharing economy, condividendo le proprie conoscenze, al fine comune di offrire alla community il servizio migliore possibile.

In conclusione l’apprendimento in un luogo informale quale ItaSA, precedentemente definito come cultura partecipativa, è fondamentale non solo per lo sviluppo di competenze linguistiche. Ripensando al capitolo precedente, nel mondo odierno, non solo quello tecnologico e digitale, risultano di particolare rilievo doti di giudizio e screening delle fonti d’informazione, e capacità di lavorare in gruppo.

Abbiamo il sospetto che giovani che trascorrono più tempo a giocare all’interno di questi nuovi ambienti mediali si sentiranno più a loro agio a interagire gli uni con gli altri attraverso i canali elettronici, saranno più fluidi nel navigare all’interno degli ambienti informativi, saranno più abili nel multitasking e nel prendere decisioni rapide sulle qualità delle informazioni che ricevono, e saranno in grado di collaborare meglio con persone provenienti da diversi background culturali.120

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