La durata dell’auditing15 può dipendere dal numero di addetti, dal
numero dei siti produttivi e dal numero di linee produttive coinvolte, dalla complessità del processo, e altri fattori specifici dell’azienda. Il certificato BRC viene emesso da parte dell’ente di certificazione entro 42 giorni dall’audit. L’intero auditing può durare 1 o 2 giorni lavorativi durante i quali una considerevole parte della verifica ispettiva (da 4 a 8 ore lavorative) verte sull’analisi del sistema HACCP. L’auditing viene eseguito da un singolo auditor qualificato che possiede competenze professionali verificate sulla base dei criteri riportati nell’Appendice 2 dello standard. L’organizzazione / azienda16 da certificare dovrebbe
effettuare una autovalutazione di conformità allo standard specificando le non conformità riscontrate. L’organismo di certificazione può comunque prevedere una fase di pre-auditing. Nel documento di audit ogni requisito deve essere esplicitato nella cosiddetta “dichiarazione di intenti” dell’organizzazione in forma di sintetico paragrafo evidenziato, a cui seguono, in apposita tabella, i requisiti regolarmente sottoposti a verifica.
Le eventuali “non conformità” possono presentare tre livelli di gravità:
1. non conformità minore, caso in cui uno dei requisiti non è completamente soddisfatto, non c’è una piena rispondenza alla
15 Qui si preferisce definire auditing l’insieme delle operazioni di verifica ispettiva mentre con il termine
audit si vuole indicare l’output, il risultato dell’auditing. Tuttavia, nel linguaggio comune del settore, i
termini auditing, audit, verifica ispettiva, sono considerati sinonimi.
16 Nella descrizione si utilizzano indifferentemente i termini organizzazione e azienda per indicare un’organizzazione aziendale del settore agro-alimentare.
dichiarazione di intenti, tuttavia, in base alle evidenze oggettive disponibili, la conformità del prodotto non è messa in dubbio; 2. non conformità maggiore, caso in cui esiste un concreto scarto
da quanto stabilito nella dichiarazione di intenti e da qualsiasi altro requisito dello standard, pertanto, con significativi dubbi circa la conformità del prodotto;
3. non conformità critica, con palese difformità nei confronti delle disposizioni cogenti di legge riguardo la sicurezza alimentare. La certificazione che viene rilasciata è espressa assegnando uno specifico livello di conformità:
A. il livello A individua elevato livello di conformità ai requisiti dello standard;
B. il livello B indica concreta conformità allo standard;
C. il livello C denota conformità di base da riconfermare con nuova visita e/o sorveglianza a sei mesi.
La determinazione del livello di certificazione discende dall’analisi dei dati inseriti nella tabella di punteggio dello standard.
Per l’elaborazione della griglia di punteggio, sono considerati requisiti fondamentali:
• la responsabilità della Direzione e l’impegno al miglioramento continuo;
• la piena adesione al sistema di sicurezza alimentare HACCP; • l’effettiva esecuzione di audit interni a cura dell’organizzazione; • l’effettiva applicazione di azioni correttive e preventive;
• la realizzazione di una reale procedura di tracciabilità; • l’applicazione delle previste norme di igiene;
• il controllo della presenza di allergeni e identificazione di altri materiali o sostanze particolari;
• l’effettivo controllo delle operazioni; • la formazione del personale.
Il punteggio D viene attribuito nel caso di non rispetto di una dichiarazione di intenti o di un requisito fondamentale. Questa condizione preclude il rilascio della certificazione. Per gli altri punteggi A, B e C, se non vengono portate a termine le eventuali azioni correttive entro il termine delle 4 settimane (effettivi 28 giorni), non viene rilasciata la certificazione richiesta. Nel caso di una non conformità minore, se al successivo audit, previsto a 12 o a 6 mesi, non è possibile verificare l’effettivo completamento dell’azione correttiva, allora la non conformità passa da minore a maggiore. Inoltre, per le aziende con livello di certificazione A o B, è prevista la libera adesione ad un progetto di verifica a campione (in inglese, optional
unannounced audit) da parte dell’organismo di certificazione. Se
nuova speciale attestazione marcata con asterisco (ad es. A* o B*) a ulteriore garanzia del rispetto dei requisiti previsti dallo standard.
TABELLA. Livello di punteggio attribuibile all’azienda secondo lo schema Global Standard for Food Safety, BRC Food
Livello di punteggio non conformità critica su un requisito fondamentale non conformità critica su un requisito dello standard non conformità maggiore su un requisito dello standard non conformità minore su un requisito dello standard Azione correttiva Periodicità dell’auditing A 0 ≤ 10 Correggere le evidenze oggettive entro 4 settimane. 12 mesi B 1 ≤ 10 idem c.s. 12 mesi B 0 11 ÷ 20 idem c.s. 12 mesi C 2 ≤ 20 idem c.s. 6 mesi C < 2 ≤ 30 idem c.s. 6 mesi D ≥ 1 La certificazione non è assicurata. È necessario un nuovo audit. D ≥ 1 idem c.s. D ≥ 3 idem c.s. D 2 ≥ 21 idem c.s. D > 2 ≥ 31 idem c.s.
Bibliografia Capitolo 11
• Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari. http://www.aiipa.it/
• BRC Global Standard for Food Safety Version 7. Linea Guida Interpretativa. 2015, Certiquality. • http://www.csqa.it/CSQA/Norme/Sicurezza-Alimentare • http://www.ferrarelle.it/it/certificazioni • http://www.granoro.it/it/c/31/il-mondo-granoro/20/la-qualita/28/le- certificazioni • http://www.integra.go.it/qualita-e-sicurezza-agroalimentare/ • http://www.progettoambiente.org/alimenti/ricerca- fitofarmaci.html?jjj=1480920306614 • http://www.tprisma.com/?page_id=867
• Linea guida – Gli standard qualitativi per un’efficiente fornitura di prodotti agroalimentari alla Grande Distribuzione. 2008, UnionCamere.
• Linea guida. Gli standard qualitativi per un’efficiente fornitura di prodotti agroalimentari alla Grande Distribuzione. 2008, UnionCamere.
• Manuale di corretta prassi igienica per gli integratori alimentari. 2012, Federazione Nazionale Produttori Prodotti Salutistici.
• Sistemi di controllo ed autocontrollo. 2010, Ordine Provinciale di Torino dei Dottori Agronomi e Forestali.
• Standard BRC e IFS - Versione 6. 2013, Approfondimenti tematici sulla normativa nel settore agroalimentare, Camera di Commercio di Reggio Calabria.
CAPITOLO 12.
CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO PER LA
SICUREZZA ALIMENTARE - IFS
12.1 Generalità
Il BRC (British Retailer Consortium, per i Paesi dell’area britannica) e l’IFS (International Food Standard, elaborato dai marchi leader della Grande Distribuzione Organizzata tedesca, francese e italiana) sono i più importanti standard cui le aziende dell’agroalimentare devono uniformarsi per competere sul mercato. Entrambi gli standard prevedono procedure di audit da parte di Organismi terzi al fine di ottenere le relative certificazioni. La GDO richiede ai propri fornitori di derrate alimentari la certificazione IFS al fine di acquisire prodotti rispondenti alle specifiche di legge. Tale condizione è abitualmente inclusa all’atto della redazione dei contratti di fornitura a garanzia di prodotti sicuri.
I principi dello standard sono: • l’applicazione dell’HACCP;
• la realizzazione di un Sistema di Gestione Qualità; • l’implementazione dei Pre-requisiti;
• la gestione dell’ambiente di lavoro e del personale; • il controllo del prodotto e del processo.
Il metodo per determinare la conformità secondo l’IFS prevede una valutazione a punteggio.