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K intanto io misero

Nel documento IL FIGLIO J DEL SIGNOR PADRE (pagine 29-36)

Fra pene,e doglie Perdo lamoglie,

Perdo il papà!

( SegueilBarone, che

j

ugger )

SCENA

III.

*Stanza comeprima

.

Teresina, ed Alessandro; ìndiGiovanna.

Ter.

Udisti

il colpo?

Ale< Si,

ma

poi mi han detto,

Che

ilBarone per sua rodomondaia

All’aria la pistola ha scaricata.

Ter. Già! buffoneal suosolilo.

Dellesue smanie io son però dolente

,

Ma

che siuccida pofrnontemo niente

.

Ale.Il tuo bizzarro umore Ti suggerì unaidea...

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Ter. Che mi giovòO all’istante

Per dileguareil nembo.

Oh

! poco malel

Se1’aliars’inviluppa, alcasoestremo Chesiammoglie, emaritoalui diremo.

Ale. Sento salirle scale!

La

signoraGiovanna!

Ed

entrainviperita!

Ter. Chemai vorràlavecchia rimbambita? Gio. Signora Teresina, mipermetta,

Ch’io sinceraleparli, esenzavelo; Quàmispinse amicizia, cpurozelo.

Ter. Parlicomeleaggrada

Gio. Veramente

Ha

perduto il giudizio,

Pertrarre padre, efiglio inprecipizio? Ter. Misuri leparole, ochealtrimenti...

Gio. Colla sua stravaganzaio lemisuro,

E

diròsempre poco.

Ma

le pare,

Che unhoccon sia Bertuccio

Da

rifiutarsi ? cosìricco, ebuono

,

Con

anima sibella

Parrebbe sospirarogni donzella, Ale. (Chemai diràTeresa?) Ter.

Ho

svelalo alBarone

La

miatiùsta vicenda.

Gio.

Oh

!si! alBarone!

Ed

intanto gliha messo

Un

inferno nelseno?

Ter.

Mi

spiace assai., ma.non puòfarsia

meno

.

Gio. Via, signore Alessandro! Faccia ellada avvocato, ela convinca Delsuomassimoerrore...

Ale. Io... veramente...

Consigliarla vorrei...

Ter. Cosavorrebbe?

Negliarcani del core

Ingerenzanon prendail miosignore.

Google

Gio. III! ih! quantoè superba!

Ter.

E

voi nojosa.

Ciò.

E

buona io vi eretica!

ma

scorgo adesso,

Chevero siaquanto divoi si dice.

Ter.

E

che mai sipuò"dirsul contomio? Gio. ( Vogliomorlilicarlaunpoco anca io. )

Sapetedi voi Chedice lagente? Sia delta franoi Lagranverità.

Cheaveteil cervello

Un

pòa saltarello:

Chesieteorcrojjliosa,

Assaicapricciosa:

Che troppoesaltate

La

vostra beltà.

Vergogna! cessate!

Mifatepietà!

Ter. Sapete divoi Che dicelagente! Davverson dolente Di talverità.

La vecchia bizzarra! Lapica ciarlona!

Di amorla chitarra Perleipiùnon suona

,

E

ancora si sogna Di aver frescaetà!

Cessate! vergogna!

Mi

fate pietà!

Me.

Tacete!pazienza!

Perchè questa lite?

Fra donneprudenza

E

rara, sisa! Teresa! finite!

Rispettoall’età!

Gio. Io vecchia!che intesi!

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3i

Ho

ventiqualtranni...

Togliendone imesi t)’inverno, e4*està

Sonvegeta ancora, Son fresca, son bella:

E

poila zitella

Mai vecchiasi fa.

Ma

pace! ritorni Invoi 1'amistà! (La vecchiabefana!

Volea cimentarmi!

Chea lei ceda1’armi Sarebbeviltà! ) (La trista, l’insana

Vuol farmi dispettoI

La

rabbiache ho in petto Piùfreno non ha!) (Teresa noncedej

La vecchia è indispetto;

E

ilcore nel petto Tremando mi sta! ) Se non parto, mi vien male!

Non

siaffannia far le scale!

Io lefo rapidamente....

Ma

latossepoisi sente....

Ma

Teresa!

ma

Giovanna1

Lafinite si, o no? L’apparenza quanto inganna!

Il misterosi svelò!

GiuroalCielo! mi rispetta!

Non

l’ispettouna civetta!

Zitto!

Oh

! lavecchia rimbambita!

Oh!

di amorla calamita!

Piano!

Ti diràVamico specchio,

Che 1'inverno intepiombò!

3i Gio.

A

smentirli miapparecchio,

E

unmarito troverò.

Gio.e)Già/mi fumica latesta!

Ter. ) Già mi friggono lemani!

Ma

1’aliare qui non resta,

E

mivoglio vendicar!

A

martellolacampana Gliela alei dovrà intimar.

Ale. ( Mentrepalpita quest’alma Frail timore,e lasperanza,

Improvisoinseulacalma Scendeunijembo adingombrar!

Delle donne ohrabbia insana!

Ab!’chimaiti safrenar!

(Gio.parteperiingresso. Ter.edAle.siritirano.)

SCENA

IV.

Galleria,come prima.

ILBarone, e Leonardo;indi Giovanna.

Bar. IVfostrofigliochefa?

Leo. Piange ilmeschino,

Bar. Piange intuon lacrimevole?

Leo. S’intende.

Bar. Miseropargoletto!

Il tuo destinnon sai! , .

Leo. Ora, Eccellenza,

Che sietealquanto incalma, dirpotreste

Ad

unservofedeldi quarant’anni Lasorgentecrudel de’ vostri affanni.

Bar. Suggestivadomanda!

Ah

! sepotessi dirti i casi miei,

Diapoplesia morireioti vedrei!

Leo. Il Cielo

me

neliberi'!

Niente saper desio.

Gio. SignorBarone.

Bar. Oh!Giovanna! tornasti semiviva? Gio. Auzi pienadirabbia! - :

1

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•V<

Bar. Và.. Leonardo!

Leo. ( Giàlo sapea! costei sempre hamisteri! )

( Via. )

'

Bar. Che dissero queilabbri opachi, e neri? Gio. Sempre lostessoj anzi con insolenza

Ha

saputo insultarmi*,

Ci siamlasciate insommacolle brutte.

Bar. La compiango., infelice! ah*tu non sai!..

Gio.

Ma

fatemi unavolta Palesequesto arcano maledetto!

Bar. A

ma

il padredel figlio... eccolodetto!

Gio.

Uh

! che scandalo!aimè!chesentirdeggio!

E

il povero Bertuccio Resterà senza sposa?

Bar. In questo giorno

La

vorrei fardicreta, se potessi!

Gio. Aspettate... se mai*... ditemischietto,

A

soppiantar Teresasarei buona? Bar.

E

che ti manca?hai tu...

Gio. Ventiquattro anni

Sonostata appassitada’malanni.

Bar.

E

si vedeallerughe della fronte La fresca gioventùise mai Bertuccio Potesse accontentarsi...

Un

doppio maritaggiopotria farsi

.

Gio. Mandatelo da

me

$sarà mia cura Di farlopersuaso.

Bar.

A

noi lo guidal’accidente caso!

S

C E N A

V.

- Bertuccio, edetti.

Ber. Siete ancorabe.sliale, signorpadre? Posso appressarmia voisenza timore? Bar. Viscere del miocore!iosolo agogno

La

tuafelicità!

ma

ilfato rio E' queleh*entrambi affanna...

Al»! basta!iltuttoortidiràGiovanna.(Via.} Ber. Ah! voil’avete inbocca

f

35 Finalmente 1’arcano?

Gio. ' Si, mio caro,

E

starlieto dovrai.

Ber. La Tcrpsina

Dunque ha dettodi si?

Gio. Pensar nondevi

Piùaqoellaimpertinente.

Ber.

E

senza moglienonfaremo niente,

Gio. Mogli non mancheranno altuobel viso.

Ber.

Ma

dove sta? la voglio sulmomento...

Gio.

Te

l’hotrovata già: mi ascolta attento.

Ber.

Una

gentil ragazza,

Miovago Bertuccino,

Perte va quasi pazza;

Avvampagià diamor.

Dov’è?mostrala adesso...

'

-Voglio vederlaio stesso;

Gio.

Di moglieal dolce nome Sento Balzarmi ilcor!

Ha

P occhioladroncello, .

Ber.

Illabbroha dicorallo...

Mi

sfrenoqual cavallo,

Gio.

Se nonla mostriancor!

Vedila!

Ber. Dove!

Gio. Allato

Ber.

Ora ti sta mirando...

Quinon v’èalcuna!

Io nonla.veggo!..

Gio.

Or

sei

Ber.

Troppolontano... èqua..

Ma

quà nonv’é!

Gio. Passato

Ber.

Le sei dinanzi...

È

là?

Gio. Più quà... più qui...

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/

Bocchino miodizuccaro!

Ma

nonandar piùin collera!

Vedi’aila sposatenera, La

gemma

del Perù.

LaGiovannina,

Chea tefavella

,

La

tuasposina,

Se il vuoi, sarà!

Tu

[veramente!

Non

sicanzona!

Iosaròbuona

Come

un' àgnella .

Seipecorona,

Non

pecorella.

Nel documento IL FIGLIO J DEL SIGNOR PADRE (pagine 29-36)

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