Capitolo 4. Analisi a livello aziendale
4.1 L‘agroecosistema aziendale
Recentemente sono state condotte interessanti attività di ricerca finalizzate alla quantificazione del concetto di sostenibilità degli agroecosistemi (Binder et al., 2009; Gómez-Limón e Riesgo, 2009; Sydorovych e Wossink, 2008) ma non è ancora chiaro come l‘organizzazione strutturale di un‘azienda agricola (es.: numero di colture, superfici coltivate, presenza di allevamenti) influenzi i suoi risultati economici. Da una parte, gli agricoltori devono prendere decisioni strategiche atte a mantenere un‘adeguata produttività dei terreni agricoli a fronte della volatilità dei prezzi di mercato; dall‘altra, essi devono perseguire l‘obiettivo della sostenibilità duratura in ragione del contesto delle politiche di settore e della gestione del paesaggio. In Europa, le politiche agricole tendono gradualmente a collocare l‘agricoltura nel libero e competitivo mercato (es.: disaccoppiamento dei pagamenti dalle produzioni; Acs et al., 2010; Breen et al., 2005) e il concetto di sostenibilità degli agroecosistemi viene supportato sia nelle politiche dei mercati (es.: condizionalità) sia in quelle di sviluppo rurale (es.: agricoltura biologica e misure agroambientali).
Le molte dimensioni della sostenibilità dell‘agroecosistema (ambientali, economiche e sociali) devono essere contemporaneamente affrontate se si mira ad aumentare i servizi ambientali, forniti dalla diversità delle specie e degli habitat, senza ridurre la superficie dei terreni per la produzione agricola. A livello aziendale, l‘obiettivo principale è quello di ottimizzare la circolazione dei flussi di energia e materia in modo tale da massimizzare le uscite (output) a partire da una riduzione degli ingressi (input) ausiliari. Tale obiettivo richiama l‘importanza del ruolo degli allevamenti nelle aziende di tipo misto (colture e allevamenti) per la loro attitudine a ottimizzare la circolazione dei flussi di energia e materiali. Per raggiungere questo obiettivo si rende necessario adottare un approccio multidimensionale capace di combinare le pratiche agricole (es.: produzioni specializzate, gestione della fertilità del suolo, diversificazione delle colture, indipendenza da input ausiliari quali concimi di sintesi e altri prodotti chimici) con l‘applicazione di modelli gestionali sostenibili (Frissel, 1977; MacKinnon, 1975). In Europa, il 34% della superficie totale è usata per le coltivazioni e il 14% per il pascolo (Verburg et al., 2006); l‘agricoltura contribuirà a ridurre del 40% il potenziale di biodiversità entro il 2050 (EEA, 2009); la dipendenza dell‘agricoltura dalle energie fossili continuerà a crescere (Conforti e Giampietro, 1997; Karkacier et al., 2006; Pimentel et al., 1973). Nonostante il rafforzamento dell‘azione europea sulle politiche agroambientali (es.: Regg. CE 73/2009, 74/2009 e 484/2009) e di agricoltura biologica (e.g., Regg. CE 834/2007 e 967/2008), l‘attività agricola continua a esercitare una forte pressione sull‘ambiente. L‘agricoltura biologica, al contrario di quella convenzionale o intensiva, viene spesso considerata come una soluzione per ridurre le interferenze antropiche sui servizi ecologici (Rigby e Cáceres, 2001). In Europa, Willer e Klicher (2009) stimano, per il 2007, 7,8 milioni di ettari interessati all‘agricoltura biologica; ma sono ancora poche le ricerche scientifiche che esplorano i costi e i benefici di tali gestioni aziendali nella loro interezza.
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Alcuni studi suggeriscono che le aziende con maggiori livelli di eterogeneità della copertura del suolo sono in grado di mantenere maggiori livelli di biodiversità e servizi ambientali (McCollin et al., 2000; Robinson e Sutherland, 2002; Stoate et al., 2001) in quanto, nonostante l‘assenza di un‘univoca definizione di eterogeneità, una superficie aziendale più eterogenea è generalmente composta anche da coperture di tipo semi-naturale che si configurano all‘interno di una complessa matrice spaziale.
L‘ipotesi relativa agli effetti dell‘eterogeneità del paesaggio solleva possibili sovrapposizioni e confusioni sugli effetti positivi dell‘agricoltura biologica nel fornire i servizi ambientali e l‘organizzazione-composizione delle aziende agricole. Infatti, le caratteristiche strutturali delle aziende sono espressione delle dimensioni ambientali, economiche e sociali degli agroecosistemi (Ghersa e León, 1999; Hall et al., 1992). Una valutazione critica della sostenibilità dell‘agroecosistema richiede quindi un approccio multivariato al problema. In tal senso, le ricerche condotte hanno voluto definire e applicare metodiche d‘indagine atte alla misurazione di caratteristiche aziendali strutturali e prestazioni agroambientali di vari sistemi di gestione aziendale considerando basilare il confronto tra: agricoltura biologica e convenzionale; agricoltura con allevamenti (mista) e senza allevamenti (non mista). Per l‘analisi, sono stati scelti indicatori ritenuti capaci di esprimere, in sintesi, la diversità strutturale del sistema aziendale (descritti nei paragrafi seguenti) e le prestazioni agroambientali con approccio input/output – agroecosistema come processo (figura 21).
A G R O E C O S I S T E M A
I N P U T
i1 = totale reimpieghi di produzione i2 = input esterni prodotti in agricoltura
i3 = input esterni prodotti in altri settori (non rinnovabili) i4 = input esterni all'azienda (i2 + i3)
i5 = input prodotti dall'agricoltura (i1 + i2)
i6 = input totali escluso lavoro uomano (i1 + i2 + i3) i7 = input totali (i1 + i2 + i3) + (L + M)
L = Lavoro umano M = Lavoro Macchine
O U T P U T
o1 = output destinati al reimpiego o2 = output destinati al consumo finale o3 = output totale (o1 + o2)
Indicatori di Prestazione Agroambientale
Figura 21. Modello di sintesi della metodica di ricerca sule prestazioni agroambientali dell’agroecosistema
aziendale. I flussi di energia e materia, intesi come input e output, vengono individuati e quantificati in termini energetici e monetari.
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4.1.1 Bibliografia citata
Acs S., Hanley N., Dallimer M., Gaston K.J., Robertson P., Wilson P., Armsworth P.R., 2010. The effect of decoupling on marginal agricultural systems: implications for farm incomes, land use and upland ecology. Land Use Policy 27, 550–563
Binder, C.R., Feola, G., Steinberger, J.K., 2009. Considering the normative, systemic and procedural dimensions in indicator-based sustainability assessments in agriculture. Environmental Impact Assessment Review. Article in press.
Breen J.P., Hennessy T.C., Thorne F.S., 2005. The effect of decoupling on the decision to produce: an Irish case study. Food Policy 30, 129-144.
Gómez-Limón, J.A., Riesgo, L., 2009. Alternative approaches to the construction of a composite indi cator of agricultural sustainability: An application to irrigated agriculture in the Duero basin in Spain. Journal of Environmental Management. 90, 3345–3362.
Sydorovych, O., Wossink, A., 2008. The meaning of agricultural sustainability: Evidence from a co njoint choice survey. Agricultural Systems. 98, 10–20.
MacKinnon, J.K., 1975. Design and management of farms and agricultural farming system. Agroecosystems. 2, 277-291.
Frissel, M.J., 1977. Cycling of mineral nutrients in agricultural ecosystem. Agroecos ystems. 4, 1-354. Conforti, P., Giampietro, M., 1997. Fossil energy use in agriculture: an international comparison.
Agriculture Ecosystems and Environment. 65, 231-243.
Verburg, P.H., Schulp, N., Witte, N., Veldkamp, A., 2006. Landscape level impacts of change in European land use: high-resolution simulations with the CLUE model. Agriculture Ecosystem Environment. 114, 1–6.
Pimentel, D., Hurd, L.E., Belotti, A.C., Forster, D.J., Oka, I.N., Sholes, O.D., Whitman, R.G., 1973. Food Production and the energy crisis. Science 182, 443-449.
Karkacier, O, Goktolgab, Z.G., Cicek, A., 2006. A regression analysis of the effect of energy use in agriculture. Energy Policy. 34, 3796-3800.
Rigby, D., Woodhouse, P., Young, T., Burton, M., 2001. Constructing a farm level i ndicator of sustainable agricultural practice. Ecological Economics. 39, 463–478.
Willer, H., Klicher, L., 2009. The World of Organic Agriculture. Statistics and Emerging Trends 2009. IfOM, Bonn, FiBL, Frick, ITC, Geneva.
Stoate, C., Boatman, N.D., Borralho, R.J., Carvalho, C.R., de Snoo, G.R., Eden, P., 2001. Ecological impacts of arable intensification in Europe. Journal of Environmental Management. 63, 337 -365.
Robinson, R.A., Sutherland, W.J., 2002. Post-war changes in arable farming and biodiversity in Great Britain. Journal of Applied Ecology. 39, 157-176.
McCollin, D., Jackson, J.I., Bunce, R.G.H., Barr, C.J., Stuart, R., 2000. Hedgerows as habitat for woodland plants. Journal of Environmental Management. 60, 77–90.
Ghersa, C.M., Leòn, R.J., 1999. Landscape changes induced by human activities in the rolling pampas grassland. In: Eldridge, D., Freudenberger, D., (Eds.), Proceedings of the 6th international rangelands congress. 2, 624-629.
Hall, A.J., Rebella, C.M., Ghersa, C.M., Culot, P.H., 1992. Crop systems of the Pampas. In: Pearson, C.J. (Ed.), Ecosystems of the World. Elsevier, Amsterdam, pp. 413–449.
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