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Le componenti del paesaggio costituenti l‘agroecomosaico

Capitolo 3. Analisi a livello di paesaggio

3.1 Il paesaggio

3.1.3 Le componenti del paesaggio costituenti l‘agroecomosaico

Lo sviluppo sostenibile comprende la necessità per l'umanità di procurarsi il cibo attraverso l'agricoltura, nonché di mantenere gli ambienti naturali per tutti i servizi ecologici diversi da quelli alimentari (Daily, 1997). La ricerca di un equilibrio tra produzione e tutela del territorio è dunque una sfida importante per il futuro della società a livello sia locale sia globale. Per raggiungere questo obiettivo, vi è la necessità di stabilire una cultura della sostenibilità e gli scienziati dovrebbero aiutare molto in questo processo.

Nuovi strumenti scientifici, come quelli offerti dall‘ecologia del paesaggio, hanno il potenziale per facilitare la comprensione della struttura del territorio e per orientarne la gestione verso la sostenibilità. L'ecologia del paesaggio è stata motivata dalla nuova prospettiva offerta dalla fotografia aerea (Turner, 2003). Con questo strumento, un paesaggio può essere descritto e studiato come un mosaico di tessere distinte (ecotopi o habitat) (Wiens et al., 1993; Forman e Godron, 1986), ciascuna con una zona di transizione (ecotono) con quella/e adiacente/i. (Gustafson, 1998; Pickett e Cadenasso, 1995). I sistemi ecologici spazialmente eterogenei possono essere rappresentati mediante mappe categoriche per quantificare la variabilità delle tessere componenti (Gustafson, 1998). Sulla base di questo principio di landscape ecology, si assume che il paesaggio venga rappresentato da un mosaico di ecosistemi più o meno antropizzati (agroecomosaico), la cui unità fondamentale o ―cellula del paesaggio‖ è l‘ecotopo (patch), che è considerato come la più piccola unità spaziale omogenea individuabile tramite la fotografia aerea (Naveh e Lieberman, 1994).

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Gli ecotopi sono il risultato della coevoluzione tra comunità biotica e risorse ambientali (comunità

climax) o derivano dall‘interferenza causata da disturbi naturali o antropici che cambiano la direzione

della successione ecologica. L‘evoluzione della tipologia degli ecotoni e della loro distribuzione territoriale costituisce la dinamica degli ecotopi (Pickett e Cadenasso, 1995); inoltre, l‘ecologia del paesaggio si occupa principalmente delle relazioni tra dinamica degli ecotopi e processi ecologici (Hargis et al., 1998; Li e Wu, 2004; Turner, 2003).

Nel paesaggio dominato dall‘uomo interviene il processo di frammentazione degli habitat (Fahrig, 2003), per cui una grande distesa originale di habitat naturale è trasformato in una serie di ecotopi, isolati gli uni dagli altri in una matrice di habitat differente dall'originale. Questo processo coinvolge la perdita dell'habitat originale, nonché la creazione di nuovi tipi di habitat. Quantificare il grado di frammentazione degli habitat e le sue implicazioni ecologiche è il compito principale dell‘ecologia del paesaggio.

Se si consuma con l‘agricoltura l‘habitat originale si producono altri tipi di ambienti seminaturali dove i nuovi habitat frammentati influenzano la biodiversità dell‘intero ecosistema, il flusso di energia- materia e la sostenibilità dell‘ecosistema stesso (Duelli, 1997; Ries et al., 2004; Ryszkowki et al., 1999; Tscharntke et al., 2002). In alcuni casi, di particolare significato, in questo processo di frammentazione, è la creazione di maggiori aree di contatto tra ecotopi differenti, per cui si creano brusche aree di passaggio, o interfacce, definite ―ecotoni‖, dove l‘eterogeneità della condizione fisica crea i presupposti per un accrescimento di biodiversità.

In generale, i tipi tradizionali di agricoltura, più adattati ai vincoli ambientali e alle esigenze della popolazione locale, soddisfano i principi di sostenibilità più della moderna agricoltura convenzionale (Caporali, 1991; Caporali, 2004), dove l'uniformità e l‘omogeneità dei grandi campi di monocolture sono incompatibili con la qualità ambientale e la conservazione delle risorse biologiche. Nel bacino del Mediterraneo, lo sviluppo degli ecosistemi è stato intimamente connesso con i sistemi sociali umani per così tanto tempo che la situazione attuale, come indicato dai segni del paesaggio, in molti casi riflette l'organizzazione imposta da comunità rurali più o meno autonome. Nella storia, la popolazione locale ha costituito agroecomosaici ben bilanciati, con grande varietà di ecotopi ed ecotoni, in modo tale che diversità biologica e qualità paesaggistica si sono mutuamente consolidate (Blondel e Aronson, 1995). Il riconoscimento del buon uso del territorio dovrebbe essere di aiuto nel processo decisionale politico per favorire gli investimenti pubblici per l‘accrescimento delle capacità locali verso lo sviluppo sostenibile, come previsto sia dai processi partecipativi di Agenda 21 (UN, 1992) sia dalla Convenzione Europea del Paesaggio recentemente approvata.

3.1.4 Bibliografia citata

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