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L’analisi del funzionamento: la checklist “ICF 3-6”

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n base all’ICF-CY (oms, 2007), la parola “funzionamento” (func- tioning) viene definita “termine ombrello” in quanto raggruppa e

comprende in sé le funzioni corporee, le attività e la partecipazio- ne. tale termine, in base alla semantica dell’icF, si contrappone a disabilità (disability), anche questo un “termine ombrello” per in- dicare le menomazioni, le limitazioni dell’attività e le restrizioni nel- la partecipazione. nella logica dell’icF, functioning e disability so- no pensate lungo un continuum che vede da un lato la positiva in- terazione di una persona con le condizioni di salute attuali e il pro- prio contesto di vita, mentre al lato opposto si colloca l’aspetto ne- gativo di tale interazione, che si definisce come disabilità.

Attraverso questa concettualizzazione, l’organizzazione mondiale della sanità ci invita a superare le categorizzazioni (sani, normali, disabili), poiché nell’arco della vita tutte le persone vedono modi- ficare il proprio funzionamento e possono sperimentare una con- dizione di disabilità.

Un altro elemento fortemente innovativo introdotto dall’oms è la distinzione tra capacità e performance. nella semantica dell’icF la performance è intesa “come “coinvolgimento in una situazione di vita” o “esperienza vissuta” delle persone nel contesto reale in cui vivono” (oms, 2001, p. 105), il quale include i fattori ambientali, cioè tutti gli aspetti del mondo fisico, sociale e degli atteggiamen- ti. la valutazione della performance, pertanto, è riferita alle even- tuali difficoltà che la persona incontra nel fare le cose, ammesso che le voglia fare. diversamente, per capacità si intende “l’abilità del- l’individuo nell’eseguire un compito o una azione” (oms, 2001, p. 105) senza cioè l’aiuto di un’altra persona, o l’assistenza fornita da uno strumento o da qualunque altro fattore ambientale.

mentre le performance sono osservabili nei contesti di vita, le ca- pacità vanno valutate in modo inferenziale. si noti nuovamente co- me non siano la condizione di salute in sé o il possesso di determi- nate capacità a consentire il funzionamento dell’individuo, poiché esso è condizionato sia dalle risorse personali sia da quelle ambientali (Figura 1). la discrepanza tra capacità e performance in una de- terminata attività apre prospettive molto interessanti per l’intervento socio-educativo-didattico, in particolare la possibilità di interveni- Angelo

lAscioli lUciAno pAsqUAlotto

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re per contrastare o ridurre la condizione di disabilità agendo sui fat- tori ambientali, anche quando le capacità sono fortemente compro- messe da menomazioni nelle funzioni o nelle strutture del corpo. per l’analisi del funzionamento l’icF propone oltre 1500 elementi di osservazione (item), suddivisi in 9 aree di vita in grado di de- scrivere tutte le attività di un individuo in relazione all’ambiente, nonché gli aspetti relativi alle funzioni e alle strutture del corpo. nell’ambito del progetto tdtu sono stati selezionati gli item rite- nuti più significativi per una valutazione dei bambini nella fascia d’e- tà 3-6 anni. la scelta è stata effettuata sulla base delle conoscen- ze più attuali della pedagogia speciale, della psicologia infantile, del- le neuroscienze, della medicina. tale processo di selezione, che si è prolungato nel confronto interdisciplinare, ha portato alla defini- zione di un core set di item dell’icF, sulla fattispecie di altri costruiti nello stesso modo (pasqualotto, 2014), ma che rappresenta la pri- ma applicazione documentata nel nostro paese dell’icF a bambini in età prescolare (seppur ci siano già state ricerche inerenti l’ap- plicabilità di icF-cY nei servizi per l’infanzia; si veda, ad esempio, lo studio di cajola l. chiappetta, 2013, riportato in bibliografia). lo strumento di osservazione (checklist), consegnato a educatrici dei nidi e alle insegnanti della scuola dell’infanzia (denominato “icF 3-6”1), si compone di 127 item posti in forma interrogativa; 33 ri- guardano le funzioni del corpo, 8 le strutture, 55 gli apprendimen- ti, la comunicazione, le relazioni e le altre aree di vita. i fattori am- bientali, che nell’interazione con gli altri elementi possono presen- tarsi come facilitatori del funzionamento o barriere, sono stati ri- assunti in 31 domande. per la valutazione sono stati utilizzati i qua- lificatori numerici dell’icF, che, per la componente Attività e par- tecipazione, assumono le seguenti caratteristiche:

Figura 1. Il funzionamento secondo il modello bio-psico-sociale dell’ICF. 1 Scaricabile gratuitamente dal sito: strumenti.educare.it. Nello stesso sito è possibile visualizzare direttamente i profili di funzionamento, non- ché crearne uno nuovo inse- rendo le valutazioni ICF 3-6.

funzioni del corpo

strutture

del corpo apprendimento

fattori ambientali

fattori personali

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0: nessuna difficoltà – (assente, trascurabile, ...);

1: difficoltà lieve (leggera, piccola, ...);

2: difficoltà media (moderata, discreta, ...);

3: difficoltà grave (notevole, estrema, …);

4: difficoltà completa (totale, …);

8: non specificato/non osservabile;

9: non applicabile, quando è inappropriato applicare un particola- re codice.

come precisa l’oms, “l’icF-cY non è una diagnosi per un bambino ma un profilo del suo funzionamento” (icF-cY, 2007, p.23) e an- che la checklist utilizzata in questo progetto è finalizzata all’indivi- duazione di eventuali bisogni educativi speciali2.

il profilo di funzionamento scaturisce dall’elaborazione delle os- servazioni di educatrici e insegnanti sul singolo alunno. i dati, ri- portati a sintesi, sono incrociati in modo da mettere in risalto le in- terazioni tra le caratteristiche della persona e l’ambiente quotidia- no; da tali interazioni dipende un certo grado di funzionamento o di disabilità in un particolare aspetto della vita. in questo modo il fuoco valutativo viene spostato dal soggetto in sé all’interazione sog- getto-contesto e vengono messi in luce quei fattori (ambientali e personali) che assumono particolare rilevanza nella comprensione del suo funzionamento.

come si vedrà esemplificato nel prossimo paragrafo, il profilo di fun- zionamento così ottenuto rappresenta una sorta di fermo immagi- ne dell’interazione individuo/ambiente, descrittiva del valore posi- tivo o negativo di tale interazione, da cui si evince il grado di fun- zionamento/disabilità del soggetto osservato.

I profili di funzionamento: analisi qualitativa