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L’apprendimento nella prima infanzia

Nel documento CAMBIAMENTINEL MONDODEL LAVORO (pagine 84-88)

In Francia, l’età dell’obbligo scolastico sarà presto anticipata da 6 a 3 anni, a seguito di una riforma che secondo il presidente Emmanuel Macron, intende promuovere l'uguaglianza, migliorando in tal modo la capacità dei bambini provenienti da contesti svantaggiati di essere competitivi nel sistema educativo.

Il mezzo più efficace per acquisire il bagaglio di competenze necessario ad affrontare la trasformazione del lavoro è la tempestività degli investimenti in nutrizione, sanità, protezione sociale e istruzione, allo scopo di creare solide basi propedeutiche alla futura acquisizione di competenze cognitive e socio-com-portamentali e rafforzare la capacità di resilienza delle competenze acquisite rispetto a scenari incerti. Gli investimenti sulla prima infanzia sono uno stru-mento fondamentale ai fini di una maggiore uguaglianza di opportunità, ma al momento risultano insufficienti, soprattutto a far fronte ai bisogni di bambini svantaggiati e in condizioni di indigenza, che ne beneficerebbero maggiormente. Privilegiando tali investimenti, le economie potrebbero trarne notevoli vantaggi purché puntino su accesso e qualità.

Le strutture cerebrali di un essere umano prendono forma nel periodo prena-tale e continuano a svilupparsi fino all'età di 5 anni. Si tratta, pertanto, di una fase importante per lo sviluppo delle competenze cognitive e socio-comportamentali

FIGURA 4.2 Aumenta il tasso di diffusione della tecnologia

Fonte: team WDR 2019.

Diffusione della tecnologia

Tempo La carta fu

prodotta per la prima volta nel 105 diventando nel III secolo il mezzo più diffuso su cui scrivere La stampa a caratteri mobili fu introdotta nel 1040; nel XVII secolo era ampiamente diffusa in Cina Il telaio meccanico fu inventato nel 1784; avrebbe sostituito entro il 1860 quasi tutti i telai manuali del Regno Unito

La catena di montaggio apparve nel 1870; fu ampiamente diffusa da Henry Ford per la produzione in serie di automobili negli Stati Uniti attorno al 1914 La prima start up per l’esternalizza-zione dei processi aziendali (BPO) è apparsa in India nel 2002; nel 2012 il BPO occupava circa 2,8 milioni di persone. WeChat Pay è stata introdotta in Cina nel 2013; nel 2017, la piattaforma di pagamento digitale vantava 600 milioni di utenti e transazioni per un valore di 8 trilioni di dollari. 105 Invenzione della carta 1040 Stampa a caratteri mobili 1784

telaio meccanico catena di 1870 montaggio 1989 World Wide Web 2004 Digital Wallet [portafoglio virtuale]

data l’estrema capacità di apprendere dall'esperienza (figura 4.3). Infatti, le espe-rienze vissute e le competenze acquisite in questa fase della vita condizioneranno direttamente il raggiungimento dei risultati in età adulta. Se si perde questa “fine-stra di opportunità”, sarà più difficile crearsi un bagaglio di competenze.

I programmi di qualità sullo sviluppo della prima infanzia favoriscono l’ap-prendimento, mentre gli investimenti tempestivi in nutrizione e salute uniti ad adeguati stimoli durante i primi mille giorni di vita del bambino ne potenziano le facoltà cerebrali. L’impegno dei genitori e degli operatori sanitari in questa fase della vita è altrettanto importante per lo sviluppo delle capacità linguisti-che, motorie e di autoregolamentazione del bambino, come pure del comporta-mento sociale. In Colombia, la stimolazione psicologica attraverso dimostrazioni di gioco a casa ha notevolmente migliorato lo sviluppo cognitivo di bambini tra i 12 e i 24 mesi di vita.10 Nel 2008, in Pakistan, grazie al lavoro delle ope-ratrici del “Lady Health Worker Programme”, un programma di servizi sanitari di comunità nelle zone rurali, è stato possibile aumentare del 15% la percentuale di bambini vaccinati al di sotto dei 3 anni rispetto al 2000.11 Il programma ha avuto effetti positivi di lunga durata sulle capacità cognitive e sullo sviluppo del comportamento pro-sociale dei bambini, attraverso un’adeguata integrazione dell’alimentazione e il coinvolgimento delle madri nell’interazione ludica con i propri figli fino all’età di 2 anni.

A partire dai 3 anni, è importante stimolare la socializzazione e avvicinare il bambino all’apprendimento più formale, per prepararlo ad ottenere buoni risultati durante il ciclo di istruzione primaria. Una scuola dell’infanzia di qua-lità consolida le funzioni esecutive dei bambini (come la memoria di lavoro, l’elasticità mentale, l'autocontrollo), e consente loro di intraprendere percorsi di ulteriore apprendimento. In Bangladesh, i bambini delle zone rurali iscritti alla scuola dell’infanzia hanno conseguito risultati migliori nell’espressione orale, scritta e nel calcolo matematico di base rispetto ai non iscritti.12 Nelle zone rurali del Mozambico, la riforma della scuola materna ha avuto effetti positivi sullo sviluppo socio-comportamentale dei bambini interessati, migliorando le

FIGURA 4.3 La capacità cerebrale di apprendere dall'esperienza

diminuisce con l'età

Fonte: team WDR 2019.

29 Età adulta

0 Età

neonatale infanziaPrima Adolescenza 100

Capacità di apprendimento

capacità di interazione con gli altri, la comprensione delle istruzioni e il controllo delle proprie emozioni in situazioni di stress.13 Tuttavia, le scuole dell'infanzia devono soddisfare degli standard di qualità per raggiungere tali risultati, perché talvolta, una scuola dell’infanzia qualitativamente carente può rivelarsi più dan-nosa per lo sviluppo di un bambino dell’assenza totale di istruzione prescolare.14

Programmi di sviluppo della prima infanzia qualitativamente carenti produr-ranno risultati deludenti in termini di sviluppo del linguaggio, capacità cognitive e socialità dei piccoli. Uno studio condotto sulle scuole dell’infanzia ubicate in una baraccopoli di Nairobi, in Kenya, ha rivelato che, nonostante gli alti tassi di iscrizione, l’approccio curriculare e pedagogico non era idoneo all’età degli scolari. Il programma prevedeva un’istruzione di orientamento accademico, sottoponendo i bambini, di età compresa tra i 3 e i 6 anni, a prove valutative.15

In Perù, invece, il programma nazionale Wawa Wasi ha consentito di creare servizi di comunità di assistenza all’infanzia e garantire un’alimentazione sana e nutriente ai bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni nelle zone più povere, ma non è servito a sviluppare adeguatamente le loro capacità linguistiche e motorie a causa della formazione inadeguata degli operatori.

Gli investimenti nella prima infanzia sono uno strumento efficace per for-mare le competenze più idonee al futuro di un bambino. L'apprendimento è un fenomeno cumulativo: le competenze acquisite nei primi anni di vita facilitano la formazione di ulteriori competenze nelle fasi successive. I ritorni economici degli investimenti precoci sull’infanzia superano i ritorni di qualsiasi altro inve-stimento nell’arco della vita, e inoltre i vantaggi di questi investimenti crescono nel tempo. Per ogni dollaro in più investito in programmi di qualità per la prima infanzia si ottiene un ritorno economico tra i 6 e i 17 dollari.16

Inoltre, i programmi di sviluppo della prima infanzia accrescono le opportunità dei genitori di partecipare alla forza lavoro. Molte donne non lavorano perché dedicano gran parte del loro tempo alla crescita e all’educazione dei figli. Nel Regno Unito, la metà delle madri casalinghe preferirebbe tornare al lavoro, se potesse usufruire di servizi di assistenza all’infanzia di alta qualità a prezzi contenuti. Inve-stendo fin da subito in tali servizi, molte donne si sentirebbero meno limitate nelle loro scelte. Negli anni ’90, è stato avviato in Argentina un programma su vasta scala di costruzione di edifici scolastici destinati all’istruzione pre-primaria, che ha avuto effetti positivi sull’occupazione materna. Nello stesso periodo, in Spagna, la proporzione di madri lavoratrici è aumentata del 10%, grazie alla disponibilità di servizi pubblici di assistenza a tempo pieno per i bambini di 3 anni.17

Gli investimenti nella prima infanzia aumentano anche l'uguaglianza. Nei bambini in stato di indigenza e in situazioni sfavorevoli, i programmi di qualità per la prima infanzia aumentano le capacità di intendere e di volere in età adulta, riducono i comportamenti violenti e l’inibizione sociale, promuovendo una cre-scita sana nella generazione successiva. In Guatemala, un programma di sviluppo della prima infanzia sulla nutrizione, destinato a bambini provenienti da famiglie povere, ha prodotto un incremento significativo dei salari di questi bambini in età adulta.18 In Giamaica, i neonati e i bambini nei primissimi anni di vita sotto-posti a adeguati stimoli hanno successivamente goduto di una maggiorazione di guadagno del 25%— al pari di un adulto cresciuto in una famiglia benestante.19

Gli investimenti nella prima infanzia rimangono insufficienti, nonostante la loro capacità ed efficacia nella creazione di competenze fondamentali. Nei paesi a basso e medio reddito, circa 250 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni rischiano di non raggiungere il pieno sviluppo, a causa della malnu-trizione cronica [stunting] o della povertà assoluta. In tutto il mondo, oltre

87 milioni di bambini di età inferiore ai 7 anni hanno sempre vissuto in zone di guerra, riportando traumi estremi e condizioni di stress tossico, che ne hanno compromesso lo sviluppo neurologico e il potenziamento delle capacità. A livello mondiale, solo la metà dei bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni ha accesso all'istruzione pre-primaria, addirittura un quinto nei Paesi a basso reddito. Nel 2012, i paesi del Nord America e dell'Europa occidentale hanno speso l'8,8% delle risorse di bilancio in favore dell'istruzione pre-primaria; mentre i paesi dell’Africa sub-sahariana soltanto lo 0,3%.

Le probabilità che i bambini provenienti da famiglie indigenti accedano a pro-grammi di sviluppo della prima infanzia sono remote (figura 4.4), eppure sono proprio loro che ne trarrebbero il maggior vantaggio. Nei paesi a basso e medio reddito, circa il 47% delle famiglie più abbienti ha accesso a programmi di appren-dimento destinati alla prima infanzia, contro il 20% delle famiglie più bisognose20

e tra queste, le famiglie rurali sono particolarmente svantaggiate. Un campione di 14 paesi a basso e medio reddito, ha evidenziato che per gli abitanti delle zone rurali le opportunità di accesso ai programmi di sviluppo della prima infanzia sono decisamente inferiori rispetto a coloro che vivono nelle aree urbane.21

Per promuovere lo sviluppo della prima infanzia, esistono diverse soluzioni efficaci. In alcuni paesi, attività ludiche di comunità hanno prodotto sempre risultati tangibili a costi contenuti. In Indonesia, un programma impernato su questo tipo di attività ha avuto effetti positivi sulle competenze linguistiche, socio-comportamentali e cognitive dei bambini, con benefici sia a breve che a lungo termine soprattutto per chi proveniva da contesti svantaggiati.22 A Tonga, l'organizzazione di ludoteche per bambini fino ai 5 anni ha contribuito a miglio-rarne notevolmente l’abilità di lettura di livello elementare. Il modello Mon-tessori, caratterizzato da classi multi-età, libera scelta del discente delle attività pedagogiche e intervento minimo da parte del maestro, si è rivelato più efficace della metodologia educativa tradizionale nel migliorare le funzioni esecutive nei bambini. Il metodo Montessori e altri approcci incentrati sul bambino, come Steiner, Reggio Emilia, e “Tools of the Mind” vengono utilizzati con successo con i dovuti adattamenti nei vari paesi da Haiti al Kenya.

FIGURA 4.4 In molti paesi, i minori provenienti da contesti svantaggiati

hanno meno probabilità in assoluto di accedere a programmi educativi per la prima infanzia

Proporzione di bambini di età compresa tra i 3 e i 4 anni inseriti in programmi educativi per la prima infanzia appartenenti al 20% delle famiglie più povere, paesi selezionati, 2014 circa

Fonte: team WDR 2019, sulla base dei dati tratti dall’ Indagine su campione a indicatori multipli (MICS) dell’UNICEF. 0 20 40 60 Percento Mali Benin Camerun Montenegro Sudan Serbia

Repubblica del KirghizistanRepubblica Dominican a

ZimbabweEl SalvadorMalawiPanamaeSwatin i MongoliaNepa

l Guyana

La ricerca indica che esistono svariate modalità pratiche per aumentare la dif-fusione degli investimenti dedicati allo sviluppo della prima infanzia. Ad esempio, l’attuazione di misure di trasferimento monetario a sostegno dello sviluppo della prima infanzia, dedicate ai bambini più poveri, ha avuto esiti molto positivi in vari contesti. Nelle Filippine e in Senegal, tali misure hanno ridotto la malnutrizione cro-nica [stunting], in Ecuador e in Messico hanno favorito lo sviluppo delle capacità lin-guistiche, mentre in Niger hanno migliorato le capacità socio-comportamentali dei bambini. Sono risultati, altresì, efficaci anche gli interventi intersettoriali a supporto degli investimenti in sanità, nutrizione e sviluppo della prima infanzia. A tal propo-sito, il programma cileno “Crece Contigo” si caratterizza per una solida componente di servizi integrati (sanità, istruzione, welfare, protezione) che consente al bambino di entrare in contatto con un sistema di assistenza di base ancor prima della nascita.

Nel documento CAMBIAMENTINEL MONDODEL LAVORO (pagine 84-88)