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L'area ambientale del progetto “Venezia Sostenibile”

Il progetto “Venezia Sostenibile”

3.1 L'area ambientale del progetto “Venezia Sostenibile”

L'area del progetto “Venezia Sostenibile” inerente all'ambiente rappresenta forse quella più complessa se si considera la grande quantità nonché varietà di requisiti ambientali considerati e le modalità di applicazione che essi possono trovare all'interno del mondo delle imprese. Come è facile intuire, le aziende presenti sul territorio hanno caratteristiche molto diverse e riuscire a trovare dei requisiti comuni può risultare molto complicato. Pertanto le imprese, a cui il progetto ambientale è dedicato, sono state suddivise in diverse categorie:

• Musei

• Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande senza cucina propria (Bar e

Take away)

• Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande con cucina propria (ristoranti)

• Alberghi

• Grande distribuzione (GDO)

• Piccola distribuzione

• Stabilimenti balneari

Questa distinzione è stata pensata in base alle affinità che possono esserci all'interno di ciascuna categoria di imprese non solo per quanto riguarda i requisiti ambientali

considerati ma anche per le misure che possono essere intraprese nel miglioramento del proprio impatto ambientale. Infatti risulta ovvio come, ad esempio, un ristorante abbia un consumo d'acqua o produca una quantità di rifiuti superiore rispetto ad un museo dove invece può esserci un maggior consumo di corrente elettrica. Grazie alla suddivisione è possibile effettuare anche dei confronti tra aziende che, appartenendo alla stessa categoria, vengono valutate nel medesimo modo. Per questi motivi è sembrato più coerente predisporre un modulo di adesione al progetto differente per ogni categoria di imprese (comune.venezia, 2014). Ogni azienda interessata al progetto deve compilare il modulo della categoria a cui appartiene. I moduli così suddivisi, presentano pertanto caratteristiche differenti per quanto riguarda i requisiti presi in considerazione e anche per il punteggio assegnato a ciascuno. I requisiti sono stati suddivisi in 8 diverse aree:

• Energia

• Rifiuti

• Acqua

• Alimenti e bevande

• Prodotti pulizie e igiene

• Mobilità sostenibile

• Informazione e comunicazione

• Prodotti

Per ognuna di queste aree sono stati assegnati dei requisiti, il cui numero e importanza dipendono dalla categoria di imprese di cui fanno parte. Ci sono alcuni requisiti che sono comuni per tutte le categorie (ad esempio la stipula di contratti per la fornitura di energia da fonti rinnovabili), altri invece che sono presenti solo in alcune (ad esempio l'adesione al progetto comunale per il recupero dell'olio usato per produrre biodiesel), altri ancora presenti solo in una specifica categoria (ad esempio la presenza del menù vegetariano/vegano nei ristoranti). Il punteggio assegnato ad un requisito può inoltre variare a seconda della categoria interessata. Nell'impostazione data dai tecnici che seguono il progetto per l'area ambiente, è stata fatta una suddivisione (sempre in relazione alle diverse categorie di imprese) tra requisiti obbligatori e requisiti facoltativi. La differenza tra requisiti obbligatori e facoltativi è stata una scelta discrezionale e,

come emergerà dall'intervista (paragrafo 3.2), anche assai ponderata, fatta da coloro che hanno elaborato questo sistema di valutazione. Se un indicatore viene definito come indispensabile per l'ottenimento del Logo allora rientra nella categoria degli obbligatori, altrimenti rientra in quella dei facoltativi. Il rispetto dei requisiti obbligatori da parte delle aziende è una condizione necessaria per l'ottenimento del Logo, ma non sufficiente. Infatti, oltre ai requisiti obbligatori, bisogna anche rispettare un certo numero di requisiti facoltativi. Il punteggio minimo che si deve ottenere attraverso i requisiti facoltativi varia in funzione della categoria di imprese considerata. Il punteggio di ogni singolo requisito facoltativo varia da 1 a 2 a seconda dell'importanza, dell'impatto e dell'impegno economico richiesto per la sua applicazione. Il punteggio di uno stesso requisito può variare anche in base alla categoria di imprese considerata e, come per la distinzione tra obbligatori e facoltativi, anche tale punteggio è stato deciso in maniera autonoma da coloro che hanno elaborato lo schema di valutazione. La soglia minima di punteggio che un'impresa deve ottenere attraverso i requisiti facoltativi è stata calcolata come la metà della somma dei punteggi massimi per tali requisiti, per ogni categoria. Ogni categoria di imprese possiede un suo punteggio massimo. Se due categorie presentano lo stesso punteggio massimo raggiungibile, non è detto però che il numero di requisiti sia lo stesso. Quello che conta però è che un'impresa rispetti almeno la metà del punteggio massimo raggiungibile nella sua categoria. Ovviamente lo schema di valutazione è stato costruito in modo tale da essere il più obiettivo possibile, cercando di non favorire (o penalizzare) in alcun modo una categoria rispetto ad un'altra per quanto riguarda l'assegnazione del Logo.

Vi sono poi alcuni requisiti che, dato il grande sforzo economico richiesto per la loro applicazione, sono considerati molto importanti e perciò sostituiscono, se rispettati, 3 requisiti obbligatori dell'area a cui si riferiscono. Per esempio l'utilizzo di pannelli fotovoltaici e/o solari appartenenti all'area energia nella categoria alberghi, può sostituire il mancato rispetto di 3 requisiti obbligatori dell'area energia. Questa tipologia di requisiti, oltre ad essere economicamente rilevanti, spesso sono vincolati al rispetto di normative che possono rendere ancora più complessa la loro applicazione pratica ed è anche per tale motivo che sono stati considerati in maniera diversa.

Nelle tabelle da A.1 ad A.8 dell'appendice A sono riportati i requisiti utilizzati dai tecnici nello schema di valutazione ambientale, suddivisi per settore.

tecnici comunali che si occupano dell'area ambientale del progetto. Come si può notare nella tabella medesima, i requisiti sono molto diversi tra loro poiché si riferiscono a loro volta a settori molto diversi. Questo rappresenta sicuramente un elemento di complessità ma anche un modo per estendere le pratiche di sostenibilità ambientale a tutti gli aspetti di business delle imprese del territorio. Il numero di requisiti che appartengono ad una categoria, come detto in precedenza, varia a seconda della categoria considerata. Nella tabella A.9 dell'appendice A, viene riportata la suddivisione dei requisiti per categoria e per settore, sviluppata dai tecnici comunali dell'area ambientale del progetto. Nelle righe della tabella sono stati inseriti i diversi settori mentre nelle colonne sono state inserite le categorie considerate. I numeri all'interno di ogni casella, si riferiscono ai requisiti presentati nelle tabelle dell'appendice A.

La distinzione delle imprese in diverse categorie, così come il numero di requisiti presi in considerazione, non potrà mai essere completamente esaustivo, basti pensare alla grande varietà di imprese che è presente all'interno della sola categoria della piccola distribuzione. Attraverso però questa distinzione per categorie, i tecnici del progetto hanno cercato di sintetizzare la complessità del panorama aziendale del territorio senza semplificare troppo la valutazione delle imprese, per non rischiare di banalizzare il progetto e le potenzialità di marketing che il Logo racchiude. L'obiettivo di questa fase sperimentale del progetto è anche quello di capire quali possono essere le incongruenze e i punti deboli dello schema di valutazione considerato e tentare di trovare possibili soluzioni.

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