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IMPATTO TIPO D

4.3 L’effetto in bilancio del “right of use approach”

Come già rappresentato, con il “right of use approach” proposto dall’ED del 2013 si fa una distinzione del contratto di leasing completamente differente a quella fino ad ora affrontata. In particolare, si ricorda, che si definisce contratto di leasing di tipo A il contratto di locazione che ha ad oggetto beni che non sono né terreni né immobili e contratto di tipo B il contratto che ha ad oggetto terreni ed immobili. Nell’analisi che segue si distinguono i due casi e gli effetti sia nel bilancio della società di leasing sia nel bilancio della società utilizzatrice. Non viene analizzato l’effetto dell’attuale right of use approach, dato che è il medesimo del metodo finanziario.

4.3.1 L’effetto in bilancio del leasing di tipo A

L’operazione nel bilancio del locatario è così contabilizzata:  iscrizione del right of use;

 iscrizione del debito finanziario;

 suddivisione del canone in quota capitale e quota interessi: la prima riduce il debito, la seconda è iscritta tra gli oneri finanziari.

L’unica diversità nella contabilizzazione è nell’iscrizione non del bene ma del diritto all’utilizzo del medesimo. Di conseguenza, nell’analisi di bilancio non vi saranno impatti

diversi rispetto al metodo finanziario. Lo stesso non può affermarsi per il bilancio della società di leasing, ove la contabilizzazione dell’operazione vedrà:

 l’eliminazione del bene dall’attivo;

 la rilevazione del credito di importo pari al valore attuale dei pagamenti previsti dal contratto aggiunto dei costi diretti sostenuti dal locatore stesso;

 l’iscrizione nell’attivo dell’attività residua di importo pari al valore attuale dell’ammontare del valore del bene al termine del contratto di leasing, al netto degli eventuali utili non realizzati;

 la rilevazione in Conto Economico dell’utile o perdita dell’operazione che deriva dal confronto tra il credito e il fair value del bene;

 la suddivisione del canone percepito in quota capitale e quota interessi: la prima riduce il credito, la seconda è iscritta tra gli oneri finanziari;

 l’aumento dell’attività residua per effetto degli interessi figurativi94.

Analizzando la sensitività del risultato d’esercizio, si studia il grado di leva creditizia. La società di leasing subirà una riduzione del valore dovuta all’incremento dell’utile lordo dato dal percepimento dei proventi finanziari. In più, se si considerano gli interessi che incrementano l’importo dell’attività residua nell’utile operativo95, il minor valore

dell’indice sarà ridotto, o addirittura nullo, quando gli interessi figurativi e quelli finanziari coincidono.

L’analisi della solidità patrimoniale non viene influenzata in modo significativo. Analizzando, infatti, il quoziente/margine di struttura primario il denominatore rimane il medesimo data, da una parte, la riduzione dell’attivo fisso per l’eliminazione del bene, dall’altra l’iscrizione del credito e dell’attività residua. Il numeratore, ovvero il patrimonio netto, aumenta per l’aumento dell’utile d’esercizio dato dall’iscrizione dei proventi finanziari. Le variazioni dovute all’aumento dei mezzi propri le subisce il margine di struttura secondario, dato che le passività consolidate rimangono invariate. Il quoziente d’indebitamento migliora leggermente per effetto del patrimonio netto; il denominatore rimane il medesimo in quanto la società di leasing non contrae alcun tipo di obbligazione.       

94 Gli interessi figurativi, per semplicità, vengono considerati iscritti nell’area operativa del conto economico. 95 Trattandosi di un intermediario finanziario, gli interessi attivi possono essere assimilati ai ricavi di vendita.

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Per quanto riguarda l’analisi della liquidità, il quoziente/margine di disponibilità e il quoziente/margine di tesoreria subiscono variazioni. Il primo subirà una variazione positiva in quanto, a parità di passività correnti, si ha un incremento delle attività correnti dovute all’iscrizione della quota a breve del credito nei confronti della società utilizzatrice e all’incasso dei proventi finanziari, incrementando la voce “Banca c/c”. Il quoziente/margine di tesoreria subirà una variazione positiva dovuta solo all’incasso in banca dei proventi finanziari.

Sempre ipotizzando l’iscrizione degli interessi attivi nell’area operativa del Conto Economico, si ha un incremento dell’utile operativo e un aumento del Capitale Investito Netto, date le maggiori disponibilità liquide; di conseguenza la variazione del R.O.I. è nulla. Scomponendo il R.O.I. nel prodotto tra R.O.S. e P.C.I., da una parte si ha un maggior valore del R.O.S., dall’altra il minor valore del P.C.I..

Un indice non ancora analizzato e che viene influenzato da questo tipo di contabilizzazione è il R.O.N.A. integrale (“Return On Net Asset”), chiamato anche R.O.C.E. (“Return On Capital Employed”). Infatti, se la plusvalenza o minusvalenza registrata al momento della rilevazione iniziale la ipotizziamo frutto della gestione straordinaria, il valore dato dal rapporto tra l’EBIT integrale e il Capitale Investito Netto subisce una variazione positiva in caso di plusvalenza, negativa in caso di minusvalenza.

. . . .

L’indice, se messo in relazione con il R.O.I. e ipotizzando l’assenza della gestione extra- operativa, rappresenta l’effetto della gestione straordinaria. Nel dettaglio:

. . .

. . . ∗

. . . .

. . .

Quando il rapporto tra R.O.N.A. e R.O.I. è:

 maggiore di uno, la gestione straordinaria ha un effetto positivo (quindi si ha un utile derivante dalla locazione);

 minore di uno, la gestione straordinaria ha un effetto negativo (quindi si ha una perdita derivante dalla locazione).

L’analisi finanziaria, in particolare lo studio dell’incidenza degli oneri finanziari, non rileva alcuna variazione, data la mancanza di nuovi debiti.

Di seguito la tabella riassuntiva degli indici economici, patrimoniali e finanziari calcolati per il bilancio della società utilizzatrice e della società di leasing.

IMPATTO TIPO DI ANALISI VALORI DI BILANCIO SOCIETA’ DI LEASING SOCIETA’ UTILIZZATRICE Sensitività Grado di leva

creditizia Minore Maggiore

Solidità patrimoniale

Quoziente/Margine

struttura primario Uguale Minore

Quoziente/Margine

struttura secondario Uguale Minore Quoziente

d’indebitamento Uguale Maggiore

Liquidità

Quoziente/Margine di

disponibilità Maggiore Minore

Quoziente/Margine di

tesoreria Maggiore Minore

Redditività

R.O.E. Uguale Uguale

R.O.I. Uguale Minore

R.O.S. Maggiore Uguale

P.C.I. Minore Minore