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L’evoluzione della vigilanza bancaria in ambito europeo

Per avviare l’Unione bancaria era necessario partire da una base informativa comune caratterizzata da un elevato grado di comparabilità tramite l’esercizio di valutazioni approfondite (comprehesive assessment) dei bilanci delle maggiori banche dell’eurozona, con la revisione della qualità degli attivi (asset quality review, AQR) e con una prova di stress.

La finalità è quella di ristabilire e rafforzare la fiducia dei mercati sulla solidità del sistema bancario europeo e favorire l’afflusso dei finanziamenti all’economia.

Per verificare l’adeguatezza patrimoniale delle banche si utilizza come parametro di riferimento un requisito di capitale di qualità primaria, il Common Equity Tier 1, CET1, pari all’8% delle attività ponderate per il rischio.

Lo stress test ha lo scopo di valutare la capacità delle banche di resistere a shock estremi.

Il sistema di regolamentazione e supervisione dell’attività bancaria dopo la crisi è stato caratterizzato da importanti iniziative internazionali tecniche e politiche quali il G-20, il

Financial Stability Board e il Comitato di Basilea.

A livello europeo è avvenuta un’intensa revisione dell’assetto dell’attività di vigilanza, riguardante le regole, i controlli e le istituzioni40.

La vigilanza diventa sia micro che macro-prudenziale, indirizzata a presidiare i rischi di natura sistemica, le varie interconnessioni e l’esposizione a fattori comuni di rischio. La vigilanza micro-prudenziale nota come European System of Financial Supervision (ESFS) è composta da tre organismi di vigilanza:

1) European Banking Authoriy (EBA), che vigila sui supervisori nazionali delle banche e sostituisce il precedente Comitato delle Autorità europee di Vigilanza bancaria (CEBS);

2) European Insurance Autority (EIA), che vigila sui Supervisori nazionali delle assicurazioni, creato al posto del precedente Comitato delle Autorità Europee di Vigilanza delle Assicurazioni e delle Pensioni Aziendali o Professionali (CEIOPS);

39 Fonte sito: BANCA D’ITALIA, XXIII° Congresso nazionale dell’ACRI, Intervento del vice direttore

generale della Banca d’Italia L. Federico SIGNORINI, Lucca, 19 giugno 2015.

40 Fonte sito: BANCA D’ITALIA, Intervento di Carmelo Barbagallo, La vigilanza bancaria tra presente e

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3) European Securities Autority (ESA), che vigila sui Supervisori nazionali dei mercati al posto del Comitato delle Autorità Europee di Regolamentazione dei Valori Mobiliari (CESR).

La vigilanza macro-prudenziale, nota come European Systemic Risk Council (ESRC), è composta da:

a) Presidente della Banca Centrale Europea, che presiede tale comitato;

b) Membri del Consiglio Direttivo della BCE e del Sistema Europeo delle Banche Centrali, comprendente tutte le banche centrali nazionali dell’UE (SEBC);

c) Presidenti di EIA, EBA, ESA;

d) Un rappresentante della Commissione Europea;

e) Rappresentanti delle Autorità di Vigilanza nazionali che non hanno il diritto di voto41.

EBA, ESA ed EIA comunicano periodicamente informazioni sugli sviluppi micro- prudenziali, mentre l’ESRC evidenzia i prossimi rischi.

I compiti dell’ESRC sono: adottare la vigilanza macro-prudenziale; dare l'allarme in anticipo di un rischio alle Autorità di Vigilanza comunitarie; confrontare gli sviluppi macroeconomici e prudenziali.

Le competenze dell’EIA, ESA ed EBA sono: l’intervento giuridicamente vincolante tra le autorità nazionali di vigilanza, l’attuazione di norme di vigilanza vincolanti, l’adozione di decisioni tecniche vincolanti rivolta a specifici intermediari, vigilanza e coordinamento dei collegi di autorità di vigilanza, autorizzazione e vigilanza di istituti specifici a livello comunitario come le agenzie di rating del credito e le infrastrutture della fase post-negoziazione, collaborazione obbligatoria con l'ESRC per assicurare un'adeguata vigilanza macro-prudenziale e una forte funzione di coordinamento in situazioni di crisi.

Le regole e i controlli riguardano la sana e prudente gestione delle banche ma anche i principi di trasparenza e correttezza delle relazioni con i clienti, per garantire la stabilità e la fiducia nel sistema finanziario.

Maggiore attenzione viene posta sulle regole riguardanti il patrimonio, la liquidità, i rischi ma anche sulla governance, sull’organizzazione dei controlli interni e sulle remunerazioni.

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Grazie al rafforzamento della normativa europea in tema di mercati finanziari, emittenti e società di rating, si arriverà ad una vigilanza più forte, in modo tale da rafforzare anche le risorse umane e organizzative predisposte per l’attività di regolamentazione e controllo.

L’accentramento delle principali funzioni di vigilanza, quali la regolamentazione, la supervisione e la risoluzione delle crisi, determinerà dei cambiamenti per le Autorità nazionali.

Si avrà un nuovo modello di esercizio congiunto dei poteri di vigilanza in quanto le autorità nazionali parteciperanno ai processi decisionali, garantiranno un’applicazione uniforme delle regole e contribuiranno al rafforzamento del mercato unico europeo dei servizi bancari.

Sulle banche cosiddette meno rilevanti la vigilanza sarà condotta dalle autorità nazionali nell’ambito di linee guida stabilite dalla BCE.

La Banca d’Italia è impegnata sui profili di governance, di controllo e di regolamentazione, oltre che sulle funzioni di autorità nazionale di risoluzione.

Per sostenere la crescita è necessario che il sistema finanziario e quello delle imprese si relazionino.

Il sistema finanziario, secondo Barbagallo, capo del dipartimento di vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, deve arricchirsi di soggetti e forme di intermediazione nuove per fornire soluzioni innovative, accrescendo il capitale e diversificando le fonti di finanziamento esterne, favorendo così l’accesso al credito e riducendo la dipendenza dal finanziamento bancario.

Le banche continuano ad assumere un ruolo centrale nell’intermediazione del risparmio delle famiglie.

La vigilanza della Banca d’Italia contribuisce al sistema di supervisione e risoluzione europeo, basandosi su un sistema bancario stabile ed efficiente, avendo cura del risparmio delle famiglie e del sostegno delle esigenze delle imprese.

Obiettivo del nuovo quadro normativo è intervenire nelle situazioni di difficoltà fin dalle prime manifestazioni per prevenire le crisi e, nel caso si verifichino, minimizzare gli oneri per risparmiatori e contribuenti e le conseguenze negative per la stabilità finanziaria.

Si sviluppano così nuove Autorità europee per una maggiore collaborazione e supervisione delle istituzioni finanziarie.

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Sul piano della vigilanza prudenziale, le regole di Basilea 3 hanno innalzato i requisiti patrimoniali per le banche, introducendo anche un limite al grado di leva finanziaria e ai requisiti di liquidità.

Per quanto riguarda la vigilanza, si avrà la contemporanea presenza di autorità nazionali e sovranazionali, la Banca Centrale Europea e l’Autorità Bancaria Europea (European

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