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L'influenza della Costituzione gaditana in Messico

Per poter valutare l'influenza della Costituzione di Cadice sulla Costituzione del Messico, è necessario partire dall'idea dell'indipendenza del Messico, inteso come colonia spagnola.

La rivoluzione messicana fu un processo complesso che si caratterizzò per una serie di rivendicazioni dei popoli indigeni stanziati in Messico, i quali chiedevano la libertà nei confronti di un’oppressione coloniale sempre più limitante73.

Tale processo rivoluzionario iniziò con il cosidetto "Grito de Dolores", il 16 settembre 1816, e durò fino all'ingresso dell'esercito di Trigarante a Città del Messico, il 27 settembre 1821.

Con l'espressione "Grito de Dolores", s'intendeva celebrare le gesta eroiche del padre Miguel Hidalgo y Costilla, sacerdote della località di Dolores, il quale si levò in armi, liberò i prigionieri politici dal carcere locale e imprigionò le autorità spagnole. Dalla sua chiesa poi incitò la popolazione ad unirsi nella lotta contro il governo spagnolo. Hidalgo scelse un tipo di insurrezione diretta,

73 M. A. Porrúa, Independencia y revolución: entradas al tiempo, Papers from a series of conferences

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coinvolgendo direttamente il popolo. Si formò quindi, sotto il comando del sacerdote, una sorta di esercito formato per lo più da agricoltori, indigeni e mulatti. Un esercito che, di giorno in giorno, si fece sempre più numeroso, riuscendo addirittura a conquistare, senza quasi nessun tipo di resistenza, alcune città, tra cui San Miguel e Salamanca.

Dopo di che, il sacerdote a capo del suo esercito si diresse verso Città del Messico per chiedere udienza al viceré, ma prima di giungere in città subì una pesante sconfitta a San Jeronimo Aculco, che costrinse Hidalgo a ritirarsi a Guadalajara74. Qui, cercò di promulgare alcuni decreti, tra cui l'abolizione della schiavitù, l'eliminazione dei monopoli e l'abrogazione del tributo indigeno. Qualche mese più tardi, però, Hidalgo subì la definitiva sconfitta ai danni di Felix Maria Calleja, sconfitta che poi portò alla successiva condanna a morte del sacerdote, giustiziato il 30 luglio 181175.

Nel mentre, nel 1812, 17 deputati che rappresentavano il Messico all'interno delle Cortes di Cadice, chiesero l'uguaglianza giuridica di spagnoli e ispano- americani, l'abolizione delle caste, giustizia equa, libertà di stampa e libertà di commercio, cercando di diffondere le idee liberali di sovranità popolare. La Costituzione di Cadice, in vigore in Spagna dal 19 marzo 1812, fu promulgata

74 J. A. Serrano Ortega, Dolores despues del Grito. Estrategias militares insurgentes y realistas en el

norte de Guanajuato, 1810-1821, in Tzintzun: Revista de estudios Históricos, N°61, 2015, 11-48

75 R. Brena, La Constitucion de Cadiz y la Nueva Espana: cumplimientos e incumplimientos, in Historia Constitucional n°13, 2012, 361-382

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in Messico nel 1813, ed ebbe però vita molto breve. Numerosi creoli di classe elevata vi si opposero e nel 1814 il viceré Calleja la abolì, provocando un aumento di adesione tra le fila dei ribelli, capeggiati ora dal sacerdote Morelos76. Jose Maria Morelos tentò di dare legittimazione al movimento di Hidalgo, con una direzione politica ben fondata. Decise quindi di creare il Congresso Nazionale con l'obiettivo di redigere la Costituzione. Un Congresso, questo, formato da eminenti personalità, il quale, spostandosi continuamente in sedi differenti, promulgò una Costituzione, ispirata a quelle di Francia e Spagna, che non entrò mai in vigore. Prima del 1817, tutti i capi dei ribelli erano stati sconfitti, ad eccezione di Francisco Javier Mina, il quale però fu catturato e ucciso non molto tempo più tardi.

Nel 1820 la causa dell'indipendenza sembrava tramontata, ma la rivolta liberale in Spagna ribaltò completamente gli scenari, costringendo Ferdinando VII a ristabilire la Costituzione di Cadice del 1812.

In Messico questo tipo di notizia fu accolta con sentimenti contrastanti: ebbe infatti l'appoggio e il favore dei commercianti e il rifiuto delle classi privilegiate. Fu ideato quindi un piano affinché il Messico potesse raggiungere l'indipendenza.

A capo di tale piano figurò Agustin de Iturbide, politico e militare messicano, le

76 N. L. Benson, La diputaciòn provincial y el federalismo mexicano, El Colegio de Mexico, Città del Messico, 2012, 49-77

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cui future campagne furono poi decisive per la tanto acclamata indipendenza dello stato centroamericano.

Tale cospirazione ebbe però vita breve, e Iturbide raccolse il progetto e propose ad un altro capo dei ribelli, Vicente Guerrero, l'elaborazione del cosiddetto "Plan

de Igualada", detto anche piano delle "Tre Garanzie". Le tre garanzie cui si

faceva riferimento al momento della stesura del piano erano le seguenti: religione unica, unione di tutti i gruppi sociali e indipendenza del Messico con l'instaurazione di una monarchia costituzionale, il cui re sarebbe stato nominato tra le fila di una casa regnante europea77.

Il piano ricevette il consenso di quasi tutti i comandi e delle truppe realiste. Inoltre, con lo scopo di salvaguardare tale progetto, fu istituito l'esercito delle Tre Garanzie. Proprio per questo motivo, nel momento in cui il nuovo viceré, Juan de O'donojù, arrivò a Veracruz nell'agosto del 1821, accettò di buon grado la nuova situazione e firmò con Iturbide il famoso Trattato di Cordoba.

Il 27 settembre 1821, l'esercito delle Tre Garanzie fece il suo ingresso nella capitale, tra le grida di giubilo della popolazione e, il 28 settembre, finalmente, fu formalmente proclamata l’indipendenza.

Una volta raggiunta la tanto agognata indipendenza, il 24 febbraio del 1821 si riunì un congresso costituente, formato per lo più dalla maggioranza

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conservatrice, per eleggere un sovrano messicano, proprio perché la corona spagnola si era mostrata contraria al fatto che il Messico potesse passare in mano ai Borboni. Quindi, nel maggio dello stesso anno, Iturbide fu proclamato imperatore, con il nome di Agustin I.

Tuttavia, la prima monarchia del Messico indipendente non durò molto a lungo. Infatti Iturbide era mal visto dalla nobiltà creola, ma anche dai borbonici stessi che si sentivano traditi. Dopo una serie di contrasti tra le due fazioni, il 19 marzo 1823, l'imperatore abdicò e fu instaurato un triumvirato. L'8 aprile il congresso annullò il "plan de igualada" e adottò la repubblica come forma di regime politico78.

Nello stesso anno poi si riunì per la prima volta un Congresso Costituente, il cui compito era quello di creare una nuova Costituzione della Repubblica federale messicana. Il 4 ottobre 1824 quindi si proclamò il nuovo testo costituzionale messicano, sotto il nome di Costituzione Federale degli Stati Uniti Messicani, la quale divideva la repubblica in 19 Stati sovrani ed indipendenti79. Tale Costituzione era strutturata in sette titoli e centosettantuno articoli.

Il contributo più importante che fornì la Costituzione di Cadice per lo sviluppo del costituzionalismo messicano fu sicuramente l'istituzione di consigli

78 J. Del Arenal Fenochio, El significado de la Constituciòn en el programa politico de Augustin de

Iturbide, 1821-1824, in Historia mexicana, Vol. 48, N°1, El Colegio de Mexico, Città del Messico,

1998, 37-70

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provinciali. Questo perché furono questi consigli che con la loro chiara e manifesta volontà riuscirono a trasformare ed elevare tali province a Stati di una Federazione.

Proprio per questo è storicamente necessario mettere in relazione la Costituzione gaditana del 1812 con il nascente federalismo messicano. Difatti i consigli provinciali agirono da veri e propri organi costituenti e attuarono il federalismo, configurando il nuovo Stato messicano attraverso il Congresso Costituente. Fu allora che venne usato il modello della Costituzione degli Stati Uniti d'America, conosciuta anche grazie ad una traduzione che diffuse Vicente Rocafuerte. Quindi, al momento della redazione di tale carta costituzionale, i modelli presi come riferimento furono per lo più due: quello statunitense, per quanto riguarda la struttura in sé dello Stato, e quello gaditano, per quel che concerne i principi fondamentali.

Analizzando tale Costituzione da un punto di vista prettamente contenutistico, già nel preambolo di questo testo si faceva riferimento alla carta gaditana. La Costituzione federale messicana, infatti, così come quella di Cadice, iniziava il suo preambolo con un'invocazione alla divinità.

Si faceva inoltre riferimento all'indipendenza, alla libertà e alla promozione della prosperità, considerati fondamentali per il mantenimento dell'ordine all'interno del sistema. Nei suoi tratti generali quindi, la struttura della Costituzione messicana del 1824 segue il modello di quella di Cadice.

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Il titolo primo si riferiva alla nazione messicana, al suo territorio e alla religione. Già riguardo a tale titolo c'era una perfetta coincidenza con il titolo primo del testo gaditano, che difatti trattava le stesse materie.

Il titolo secondo era dedicato invece alla forma di governo, al territorio e alla divisione dei poteri, tutte materie trattate anche nel titolo secondo della Costituzione di Cadice. Inoltre, sempre nel titolo secondo, si sottolineava come la sovranità risiedesse nel popolo, che governava tramite i rappresentanti eletti, così come era affermato dall'articolo 4: "La nacion mexicana adopta para su

gobierno la forma de republica representativa popular federal"80. In questo titolo, poi, si faceva riferimento al principio fondamentale di divisione dei poteri che, così come era enunciato nella carta di Cadice, prevedeva tre distinti poteri, ognuno con una sua area di competenza: il potere legislativo era esercitato dalla Camera dei Deputati e dal Senato; il potere esecutivo che si incarnava nella figura del Presidente degli Stati Uniti messicani; e il potere giudiziario che invece risiedeva nella Corte Suprema di Giustizia, che aveva il compito di pronunciarsi sulle eventuali infrazioni della Costituzione e delle leggi federali. Una struttura giudiziaria che tra l'altro prevedeva Tribunali circoscrizionali e Tribunali distrettuali.

Altra parte fondamentale di questa Costituzione era sicuramente il titolo terzo,

80 M.Hernández Valdivia, La República y el Sistema Constitucional en México, Convergencia, Mexico, 2006, 19-22

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al cui interno erano enunciati alcuni aspetti che caratterizzavano questo testo. Tale titolo infatti faceva riferimento al Congresso nel suo articolo 7, sottolineando il carattere bicamerale di questo organo, formato da Senato e Camera dei Deputati. Anche in questo caso c'era una perfetta coincidenza con il contenuto del testo spagnolo, avendo la Costituzione di Cadice un titolo terzo che delineava le caratteristiche e competenze delle Cortes. L'unica parte non coincidente è quella che parlava del carattere bicamerale del Congresso, avendo le Cortes di Cadice carattere monocamerale.

Il titolo quarto invece faceva riferimento alla figura del Presidente, prendendo anche in questo caso spunto dal modello gaditano, il quale aveva un titolo quarto che si riferiva alla persona del Re.

Il titolo quinto si dedicava all'amministrazione della giustizia, così come il titolo quinto della Costituzione spagnola. Di seguito, il titolo sesto, che la Costituzione di Cadice dedicava al governo interno di province e popoli, la carta messicana lo utilizzava per descrivere la struttura dei vari Stati all'interno della Federazione81.

Infine di particolare rilevanza era il titolo settimo, che era anche l'ultimo titolo della Costituzione del 1824, il quale si dedicava all'osservanza, all'interpretazione e alla riforma del testo.

81 J. Gamas Torruco, La Constitucion de Cadice de 1812 en Mexico, Instituto de Investigaciones Jurídicas-Senado de la República, 2013, 253-265

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Tale titolo trovava perfetta corrispondenza con il titolo decimo della carta iberica, anch'esso tra l'altro ultimo titolo della Costituzione. I titoli settimo, ottavo e nono della Costituzione di Cadice, cioè quelli che si riferivano ai contributi, alle forze armate e all'istruzione pubblica furono omessi.

Per il resto il rigore sistematico, la somiglianza nell'ordine e la scrittura degli articoli non lasciavano dubbi sul modello seguito. Nonostante questi punti di contatto, la Costituzione messicana del 1824 aveva un testo originale e che obbediva alle valutazioni fatte dal costituente, con le istituzioni gaditane che furono prese a riferimento ed adattate alla situazione politica del momento. Tutte le garanzie di sicurezza individuale e le protezioni specifiche nei procedimenti civili e penali si collocarono all'interno della Costituzione iberica come limitazioni al potere pubblico, e così furono riportate nello stesso modo anche nel testo messicano. Inoltre si inclusero diversi diritti sanciti nella Costituzione di Cadice e, data l'imposizione della religione cattolica, non fu prevista la libertà di credo.

Dalla carta costituzionale spagnola furono anche ripresi i vari privilegi parlamentari: l'articolo 42 della Costituzione del 1824 stabiliva che "Los

diputados y senadores seran inviolables por su opinion manifestadas en el desempeno de su encargo, y jamas podràn ser reconvenidos por ellas".

Sempre seguendo le linee guida del testo spagnolo, venne a crearsi la figura del segretario d'ufficio, naturalmente tenendo di conto del regime repubblicano e

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presidenziale: l'articolo di riferimento della carta del 1824 era il 117, che così enunciava:" Para el despacho de los negocios de gobierno de la republica habrà

el numero de secretarios que establezca el Congreso general por una ley".

Per quanto riguarda invece la Costituzione gaditana, gli articoli che trattavano tale argomento andavano dal 222 fino al 225. Un articolo, il 225, sostanzialmente identico all'articolo 118 del testo messicano. In entrambi infatti si delineavano le competenze dei ministri, sottolineando come fosse responsabilità del ministro la firma dei vari decreti e ordini del Re, senza la quale questi decreti non avevano la possibilità di essere attuati.

Gli articoli 372 e 373 del testo di Cadice attribuivano alle Cortes la possibilità di conoscere e rimediare alle violazioni della Costituzione, così come si dava a tutti gli spagnoli la facoltà di denunciare tali violazioni. In Messico, invece, tale ruolo di protettore della Costituzione era attribuito al Congresso, così come affermato dall'articolo 164.

Il sistema di responsabilità dei funzionari pubblici invece si regolò, rifacendosi all'impeachment, ripreso dalla Costituzione degli Stati Uniti. Pertanto, l'impeachment e le restrizioni dell'imputato erano a disposizione del tribunale competente.

Quindi il principio di difesa della Costituzione era chiaramente stabilito e comunque rimarrà per molto tempo un argomento di riflessione e dibattito. Si ripresero i principi di riforma costituzionale contenuti nel testo gaditano,

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delineando periodi e competenze seguendo appunto il modello spagnolo. Per ultimo è opportuno segnalare che, in seguito all'attuazione del 1824, gli Stati obbedirono almeno provvisoriamente ai precetti gaditani, cercando sempre di non far scontrare tali precetti con quello che si stava elaborando nelle singole Costituzioni.

Poco a poco, la Costituzione di Cadice attenuò la sua influenza. Senza dubbio, però, gran parte della normativa ripresa dal testo spagnolo rimase vigente fino a che i Congressi messicani emanarono le leggi della Repubblica.

Conclusioni

Il presente lavoro ha cercato di illustrare nei suoi vari aspetti una delle carte costituzionali più rilevanti ed innovative del XIX secolo, la Costituzione di Cadice del 1812. Difatti la Costituzione spagnola, nonostante sia rimasta in vigore per un breve periodo, è uno di quei testi che, grazie al suo carattere di stampo prettamente liberale ed ai suoi contenuti decisamente innovativi per il periodo in cui nacque, può essere considerato uno dei più influenti dell'epoca.

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Nella prima parte dell'elaborato anzitutto è descritto il contesto storico in cui nacque tale carta costituzionale. La Spagna del XIX secolo, infatti, stava attraversando un momento particolarmente complicato, dovuto per lo più all’occupazione francese della penisola. Napoleone, a capo delle truppe francesi, una volta conquistato il territorio iberico, impose una nuova carta costituzionale, la Costituzione di Bayonne, considerata l’antecedente storico della carta gaditana. In un simile contesto, la resistenza spagnola si organizzò in Giunte provinciali, coordinate da una Giunta centrale, la quale poi dette vita alle Cortes generali e straordinarie riunite per la prima volta a Cadice.

Lo studio prosegue con una visione sintetica delle Cortes di Cadice, dando particolare enfasi alle tre tendenze costituzionali presenti all'interno delle Cortes. Una volta delineato attentamente il contesto storico di riferimento, il lavoro prosegue evidenziando gli aspetti contenutistici più importanti della carta costituzionale gaditana. All’interno dell’elaborato viene dato risalto in particolar modo a due principi fondamentali, contenuti nel testo gaditano, ripresi e mutuati successivamente in alcune carte costituzionali dell’epoca: questi erano sovranità nazionale e divisione dei poteri, i più innovativi sanciti all'interno del testo. Un testo, quello spagnolo, creato tenendo conto di quelle carte costituzionali già sorte precedentemente alla carta spagnola, come la Costituzione francese del 1791 e la Costituzione degli Stati Uniti del 1787. Nonostante questo però, una peculiarità della carta gaditana che la caratterizzava rispetto alle altre carte

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costituzionali, era l’assenza di una vera e propria dichiarazione dei diritti. Si volle infatti rifiutare una dichiarazione di questa indole per non dar adito ad accuse di “francesismo”.

Il contesto storico in cui nacque la Costituzione andalusa, quindi, fece sì che tale testo potesse diventare un simbolo dei liberali europei e non del XIX secolo. Tale carta rimase inizialmente in vigore solo fino al 1814, anno in cui re Ferdinando tornò in Spagna e abolì la Costituzione gaditana. Trascorso poi il così detto sessennio assolutista, nel 1820 grazie all’insurrezione militare guidata dal colonello Riego, la carta andalusa fu reintrodotta dal re, permettendo un completo cambiamento politico, attraverso un processo rivoluzionario controllato dall’èlite liberali con il sostegno dell’esercito. Come conseguenza di tali fatti, sia in Europa, che nelle colonie spagnole latino-americane, si assistette alla nascita graduale di un forte sentimento liberale, che contrapposto alle politiche assolutistiche intraprese dai vari paesi Europei, portò a considerare la carta gaditana come emblema della rivoluzione liberale.

In questo senso la Costituzione andalusa del 1812 ebbe enormi ripercussioni nella redazione delle rispettive carte costituzionali nei vari paesi europei e latino- americani.

Inizialmente nel testo vengono evidenziate le situazioni di Russia e del Regno delle due Sicilie, dove la Costituzione di Cadice ebbe un gran risalto. Nel Regno delle due Sicilie la carta andalusa fu adottata nel 1820, salvo modificazioni

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eventualmente proposte dalla rappresentanza nazionale. In Russia, invece, il testo gaditano ebbe un’influenza particolare, essendo il primo paese a riconoscere giuridicamente il testo della Costituzione spagnola. Una Russia, che, ad inizio XIX secolo era governata dallo zar Alessandro I, un sovrano riformista e di spirito sostanzialmente liberale. Questo portò a considerare la carta spagnola, grazie anche al comune sentimento anti-francese che accomunava spagnoli e russi, come un testo da cui prendere spunto. Il testo costituzionale spagnolo infatti è stato capace di influenzare i primi progetti costituzionali in Russia redatti ad inizio XIX secolo.

La parte finale dell'elaborato analizza invece le condizioni delle colonie spagnole latino-americane, dove la carta andalusa ebbe maggiori ripercussioni. Nel testo viene dato risalto alle situazioni di Argentina, Messico e Cile, paesi nei quali a reclamare l'indipendenza era la classe dei creoli, cioè bianchi nati in America. Un 'indipendenza voluta dalla madrepatria Spagna, e che una volta ottenuta portò alla nascita del primo costituzionalismo latino-americano.

Il costituzionalismo sorto in questi paesi fu fortemente condizionato dal costituzionalismo spagnolo, e quindi notevole influenza nella redazione delle varie Costituzioni nazionali la ebbe la Costituzione gaditana. Si cercò infatti di inserire all'interno dei testi costituzionali nascenti tutta una serie di diritti come la libertà dell'individuo, la proprietà e l'inviolabilità del domicilio, oltre ad alcuni principi, come la separazione dei poteri, già contenuti nella carta costituzionale

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spagnola. Le Costituzioni nascenti nei paesi latino-americani non furono però condizionate dalla sola carta gaditana; così come in Europa, infatti, al momento della redazione di tali testi, furono ripresi anche alcuni caratteri di Costituzioni già esistenti da tempo, come la Costituzione francese del 1791, o la Costituzione statunitense del 1787.

Per concludere, è possibile quindi considerare la Costituzione di Cadice del 1812 come una delle carte più all’avanguardia ed influenti del XIX secolo e non solo, considerando anche l’influenza che tale testo ha avuto sulla redazione delle successive carte costituzionali dell’epoca.

Bibliografia

Addeo G., La libertà di stampa nel nonimestre costituzionale a Napoli, in

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Alexeeva T. A., Constituciòn de Cadiz en Rusia, in Revista de Derecho,

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