• Non ci sono risultati.

L’omosessualità nella società araba moderna

1.3 L’omosessualità un fenomeno conosciuto da secol

1.3.4 L’omosessualità nella società araba moderna

Fu intorno al XIV secolo che gli studiosi ed i letterati arabi iniziarono a condannare direttamente i rapporti di sodomia, considerando le opere medievali con temi omosessuali un esempio blasfemo e imbarazzante per la propria reputazione morale. Ciò avviene in un periodo in cui sia il clima letterario che quello culturale iniziano a subire dei profondi cambiamenti; è la fase di declino della società arabo islamica, convinta di trovare salvezza solo attraverso una revisione delle proprie tradizioni ed usanze e con la messa al bando di fenomeni di dubbia integrità fino a quel momento moderatamente tollerati50.

L’amore per gli imberbi ed i giovani, l’esaltazione della bellezza maschile, i piccanti racconti a sfondo erotico e l’amore metafisico dei sufi, non furono più giustificati con il pretesto di un approccio sensibile ed omofilo , ma iniziano ad essere etichettati come fenomeni di acuta depravazione. La sessualità inizia ad essere maggiormente regolata, se non addirittura oppressa, a favore di un attento moralismo, simbolo per eccellenza della lotta alla corruzione contro l’intrusiva pressione del mondo occidentale51. Infatti, l'avvento del colonialismo nel mondo arabo e musulmano, la sponsorizzazione di quel fenomeno noto come “modernizzazione”, così come la proliferazione e l'egemonia di prodotti culturali occidentali iniziò a cambiare irrimediabilmente i delineati orizzonti della cultura musulmana, che doveva mettersi al passo con sistemi, teorie ed

50 Ibn Haldun (1332-1406) testimonia questo clima di intolleranza, asserendo nei sui scritti che i rapporti omosessuali

sarebbero la causa dell’ estinzione della specie umana. Cfr. J. Guardi, A. Vanzan , Che genere di islam : omosessuali,

queer e transessuali tra Shariʿah e nuove interpretazioni, p.49.

51 Ad esempio il romanzo Le Mille ed una Notte è stato “spurgato” in relazione ad alcune parti concernenti “atti illeciti”

nell’edizione del 1930 al Cairo. Cfr. El-Rouayheb, Before Homosexuality in the Arab-Islamic World, 1500-1800, p. 158.

39

usanze fino ad allora sconosciute; tra queste novità rientra anche la nozione di omosessualità moderna.

Come già specificato, non esisteva un vocabolo in lingua araba per indicare l’omosessualità nel senso in cui la intendiamo oggi. Basta pensare che il termine arabo per indicare il sesso, jins, apparve solo nel 1870 ed entrò pienamente in uso solo all'inizio del XX secolo, portando con sé non solo i nuovi significati di sesso biologico ed origine nazionale, ma anche tutti i vari interrogativi inerenti allo spettro dell’identità sessuale. La coniazione di questi nuove e precise locuzioni è stata frutto del lavoro di eminenti studiosi e traduttori, spesso assidui lettori di opere freudiane, come Mustafa Safwan, studioso psicoanalitico, e Jurj Tarabishi, prominente critico letterario. Più recentemente Muta’al-Safadi, traduttore dell’ Histoire de la sexualitè di Michel Foucault, ha introdotto l’uso del termine jinsaniyyah (sessualità) confacente proprio alla sfera sessuale. Ma anche le parole per designare omo/eterosessualità sono state inventate recentemente come calco delle traduzioni dirette dal latino: mithliyyah jinsiyyah (uguaglianza sessuale) in riferimento all'omosessualità e ghayriyyah (differenza) in riferimento all’eterosessualità52.

Questo contatto con l’occidente, che stravolge e irrompe nella società islamica con nuovi significati e fenomeni fino ad allora ignorati, ha creato la speculazione secondo cui l'omosessualità sarebbe un prodotto esogeno, un'invenzione occidentale introdotta al fine di attecchire la cultura del Medio Oriente minando le convinzioni religiose a favore di teorie che giustifichino comportamenti illeciti53.

Ma l’accanimento contro l’Occidente per aver corrotto la sana morale islamica trova presto i suoi limiti, soprattutto nel momento in cui si attesta come l’omosessualità sia da sempre stata un

52 Secondo altri il modo più appropriato per indicare l’omosessualità di stampo “occidentale” sarebbe il termine shudud

al jinsy(deviazione sessuale), un calco dei termini scientifici del secolo XX. J. A. Massad, Re-Orienting Desire: The Gay International and the Arab World,Public Culture Volume 14, Number 2, 2002, p. 11.

53

Anche nella letteratura incentrata sul tema dell’omosessualità si nota un profondo cambiamento, soprattutto laddove i personaggi dei racconti iniziano ad interrogarsi sulla loro identità sessuale. Tra i romanzi arabi di questo genere ricordiamo: Palazzo Yacoubian di al-Aswani (riflette quel disagio e quella condanna caratteristica dell’epoca moderna) o La commissione di S. Ibrahim ( descrive casi di umiliazione per persone omosessuali). Cfr. J. Guardi, A. Vanzan , Che

40

elemento atto a dimostrare la presenza di un iper-mascolinità in alcuni ambienti sociali musulmani. È comune, ad esempio, nel Maghreb, che gli scolari si vantino di abusi sessuali nei confronti di coetanei più deboli, mentre in paesi come Iran e Pakistan lo stupro omosessuale è considerato un potente strumento di umiliazione da parte dei governi contro gli avversari politici54. A ciò si aggiunge quella rigida divisione dei luoghi comuni (hammām, moschea, abitazione) tra uomini e donne, che rende rare le opportunità per esperienze sessuali prematrimoniali, aumentando di conseguenza le possibili relazioni omosessuali.

È giusto notare però che a partire dagli anni novanta la giovane società musulmana ha iniziato a liberarsi dai vincoli di omertà ed invisibilità, iniziando la propria crociata per ottenere il diritto al riconoscimento nei propri paesi di quella comunità che oggigiorno è denominata con l’acronimo LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). La lotta alla rivendicazione dei diritti per omosessuali che ha coinvolto i giovani musulmani gay è frutto di un lento e graduale processo iniziato con l’aumento dell’emigrazione dai paesi arabo-islamici verso l’occidente, luogo più sicuro per esprimere la propria identità sessuale, oltre che al assiduo coinvolgimento in progetti comunitari per la realizzazione di principi paritari, sponsorizzato dal più potente mezzo mediatico attualmente esistente, la rete di Internet55.

Nonostante la spinta progressista degli ultimi decenni, la situazione per gli omosessuali in molti paesi arabo-musulmani resta decisamente pericolosa; in cinque Stati dell'Africa e dell'Asia, ovvero Mauritania, Sudan, Iran, Yemen e Arabia Saudita, esiste ancora il rischio di pagare con la vita la propria omosessualità, mentre secondo le statistiche dell'Ilga (International lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association) i cosiddetti «atti illegali di omosessualità» sono puniti in dieci Stati dai quattordici anni di reclusione all'ergastolo, mentre in altri cinquantacinque paesi, di cui

54 N.Kligerman, Homosexuality in Islam: A difficult paradox, Macalester Islam Journal, Vol. 2, Issue 3, 2007, p.58. 55 Gran parte dei siti dedicati alla comunità omosessuale islamica sono nati in contesti di immigrazione, come ad

esempio la fondazione del sito Al-Fatiha nel 1997, da parte di Faisal Alam, giovane americano figlio di pakistani immigrati nel Connecticut (USA).

41

ventisette in Africa, gli omosessuali possono essere condannati a pene detentive inferiori a 14 anni56.

Sembra evidente che al giorno d’oggi quel discorso sull’eros che fuoriesce dal sistema dicotomico uomo/donna, costituisca un diffuso taboo nella società musulmana moderna, dove le “devianze sessuali”, il cosiddetto shudud al jinsy, appaiono frutto di un’epoca corrotta e moralmente fallimentare, in stridente contrasto con quel sentimento di tolleranza praticato nei secoli passati. È come se l’omosessualità sia divenuta un fattore destabilizzante per la sopravvivenza di un’etica ortodossa, quasi il tempo abbia marcato ancor di più quel divario tra spiritualità e sessualità, lecito ed illecito, alla luce di un mondo sempre più soggetto alla paura del cambiamento, sempre più impelagato nel suo rigetto contro qualcosa che fondamentalmente non ha motivo di essere ritenuta una minaccia.

56 Per una lista degli stati che puniscono l’omosessualità come un reato si faccia riferimento al sito:

42

CAPITOLO II