GLI EMBLEMI
5Quando Gesu mand` o gli apostoli a` preparare una stanza per la cena pasquale non parl`
o di addobbi elaborati; probabil-mente voleva soltanto una camera pulita e adatta allo scopo, abbastanza spaziosa da accogliere tutti i partecipanti. (Leggi Mar-co 14:12-16.) Gli apostoli avranno dovuto preparare tutto il necessario, compresi il pane non lievitato e il vino rosso. E fu su queste due cose che Gesu richiam` o l’at-` tenzione al termine della cena.
6L’apostolo Matteo, che era presente, in seguito scrisse: “Gesu prese un pane` e, dopo aver detto una benedizione, lo spezz`
o e, dandolo ai suoi discepoli, dis-se: ‘Prendete, mangiate’ ” (Matt. 26:26). Il pane era del tipo non lievitato, quello nor-malmente usato per la Pasqua (Eso. 12:8;
Deut. 16:3). Era fatto con farina di gra-no e acqua, senza l’aggiunta di lievito o altri ingredienti come il sale. Non conte-nendo lievito, non cresceva. Era semplice, secco e friabile, facile da spezzare. Oggi,
5. Quali preparativi fece fare Ges`
u per l’ultima Pasqua che celebro con gli apostoli?`
6. (a) Dopo la cena pasquale, cosa disse Ges` u in relazione al pane? (b) Che tipo di pane si usa alla Commemorazione?
prima della Commemorazione, gli anziani possono incaricare qualcuno di preparare il pane mescolando farina di grano e ac-qua e cuocendo l’impasto ottenuto in una teglia leggermente oliata. (Se non si ha a disposizione farina di grano si puo usare` farina di riso, d’orzo, di mais o di qual-che altro cereale.) In alternativa si posso-no usare mazzot ebraiche che posso-non conten-gano altri ingredienti come malto, uova o cipolle.
7Matteo racconta cosa fece Gesu subi-` to dopo: “Prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: ‘Bevetene, voi tutti’ ” (Matt. 26:27, 28). Quello che Gesu prese in mano era un calice di vino` rosso. (Non poteva essere succo d’uva non fermentato, dal momento che la vendem-mia era finita da tempo.) Alla prima Pa-squa in Egitto non c’era vino, ma Gesu` non disse che fosse sbagliato berlo quan-do si celebrava la ricorrenza; anzi, lo uti-lizzo come simbolo durante il Pasto Se-` rale del Signore. Percio il vino` e presente` alla Commemorazione tenuta dai cristia-ni. Dato che non c’era alcun bisogno di
7. Cosa c’era nel calice usato da Gesu al Pasto` Serale del Signore? Che tipo di vino si dovreb-be usare alla Commemorazione?
accrescere il valore del sangue di Gesu,` non si impiega vino fortificato con bran-dy o aromatizzato con spezie. Si dovrebbe usare un vino rosso genuino, non artefat-to; pu`
o essere prodotto in casa o trattarsi di un vino commerciale tipo il beaujolais, il borgogna o il chianti.
COSA RAPPRESENTANO GLI EMBLEMI
8L’apostolo Paolo fece capire che non solo gli apostoli, ma i cristiani in genera-le dovevano osservare il Pasto Seragenera-le del Signore quando scrisse ai fratelli di Co-rinto: “Ho ricevuto dal Signore cio che vi` ho anche trasmesso, che il Signore Ges`
u [...] prese un pane e, dopo aver reso gra-zie, lo spezzo e disse: ‘Questo significa il` mio corpo chee a vostro favore. Continua-` te a far questo in ricordo di me’ ” (1 Cor.
11:23, 24). Percio ancora oggi i cristiani` commemorano questa speciale ricorrenza ogni anno e sono interessati al significato del pane e del vino.
8. Perche i cristiani sono interessati al significa-´ to del pane e del vino?
9Alcuni sottolineano che, alla lettera, Gesu disse: “Questo` e il mio corpo”; so-` stengono percio che il pane si trasform` o` miracolosamente nella sua carne. Questa tesi, tuttavia,e contraria ai fatti.1 Il corpo` di Gesu era l` ı, davanti agli apostoli fedeli,` cosı come lo era il pane che stavano per` prendere. `
E indubbio, quindi, che Gesu` stesse parlando in senso figurato, come aveva fatto tante altre volte (Giov. 2:19-21;
4:13, 14; 10:7; 15:1).
10Il pane che gli apostoli vedevano e che di l`
ı a poco avrebbero mangiato signifi-cava il corpo di Ges`
u. Ma quale corpo? Un
1 Lo studioso tedesco Heinrich Meyer rilev `o: “Ve-dendo [...] che il corpo di Ges`
u era ancora integro (an-cora vivo) e che il Suo sangue non era an(an-cora stato versato, nessuno dei convitati [gli apostoli] poteva ipo-tizzare [...] che stessero davvero mangiando il corpo e bevendo il sangue del Signore”. E aggiunse: “Ges`
u stes-so non poteva volere che alle sue semplici parole fosse dato un significato che esse allora non ammettevano”.
9. Quale convinzione errata nutrono alcuni ri-guardo al pane usato da Ges`
u?
10. Cosa rappresenta il pane usato al Pasto Se-rale del Signore?
Gli apostoli bevvero il vino che rappresentava il “sangue del patto” versato da Ges` u
(Vedi i paragrafi 11 e 12)
tempo i veri cristiani credevano che, sicco-me Gesu aveva spezzato il pane ma le sue` ossa non erano state spezzate, il pane rap-presentasse la congregazione degli unti, definita nella Bibbia il “corpo del Cristo”
(Efes. 4:12; Rom. 12:4, 5; 1 Cor. 10:16, 17;
12:27). In seguito, comunque, si concluse che sia la logica sia le Scritture indicava-no che il pane rappresenta il corpo uma-no di Gesu. Egli “soffr` ı nella carne”, es-` sendo perfino messo al palo. Pertanto al Pasto Serale del Signore il pane rappresen-ta il corpo fisico in cui Ges`
u “port`
o i nostri peccati” (1 Piet. 2:21-24; 4:1; Giov. 19:33-36; Ebr. 10:5-7).
11Questa spiegazione ci aiuta a capire il senso di ci`
o che Ges`
u disse poi riguardo al vino. Le Scritture riportano: “Fece simil-mente riguardo al calice, dopo aver preso il pasto serale, dicendo: ‘Questo calice si-gnifica il nuovo patto in virtu del mio san-` gue’ ” (1 Cor. 11:25). Molte traduzioni bibli-che rendono le parole di Gesu in maniera` simile alla Versione Riveduta: “Questo calice
`e il nuovo patto nel mio sangue”. (Il corsi-voe nostro.) Ma il calice che Ges` u teneva` in mano era forse il nuovo patto? No. La parola “calice” si riferiva al suo contenuto, cioe al vino. E cosa significava, o rappresen-` tava, il vino in base a quanto disse Ges`
u? Il sangue che avrebbe versato.
12Secondo il Vangelo di Marco, Gesu` si espresse cos`
ı: “Questo significa il mio
‘sangue del patto’, che dev’essere versa-to a favore di molti” (Mar. 14:24). Il san-gue di Ges`
u sarebbe stato “versato a favore di molti per il perdono dei peccati” (Matt.
26:28). Quindi il vino rosso rappresenta ap-propriatamente il sangue letterale di Gesu.` Mediante quel sangue possiamo avere “la liberazione per riscatto [...], il perdono dei nostri falli”. (Leggi Efesini 1:7.)
11, 12. (a) Cosa disse Gesu riguardo al vino?` (b) Cosa rappresenta il vino usato al Pasto Sera-le del Signore?
COME SI SVOLGE LA COMMEMORAZIONE DELLA MORTE DI CRISTO
13Se avete intenzione di assistere per la prima volta alla Commemorazione te-nuta dai Testimoni di Geova, forse vi chie-dete come sara. Molto probabilmente si` svolger`
a in una struttura gradevole e puli-ta dove si possa seguire comodamente la celebrazione. Potranno esserci delle sem-plici decorazioni floreali, ma non ci saran-no addobbi appariscenti ne un ambiente´ chiassoso a distrarvi. Un anziano qualifi-cato spieghera in maniera chiara e digni-` tosa cosa dice la Bibbia su questa ricor-renza, e aiutera i presenti a comprendere` e ad apprezzare quello che Cristo ha fatto per noi dando la sua vita come riscatto cosı` che noi possiamo vivere. (Leggi Romani 5:
8-10.) L’oratore illustrer`
a inoltre le due di-verse speranze che la Bibbia prospetta ai cristiani.
14A un numero relativamente piccolo di seguaci di Cristo, tra cui gli apostoli fe-deli,e stata riservata la speranza di regna-` re con lui in cielo (Luca 12:32; 22:19, 20;
Riv. 14:1). L’altra speranza e aperta alla` maggior parte dei cristiani che oggi servo-no lealmente Dio: vivere per sempre sul-la terra riportata alle condizioni paradisia-che originali. Cosı la volont` a di Dio sar` a` fatta sulla terra come lo e in cielo, cosa` per cui i cristiani pregano da tanto tem-po (Matt. 6:10). Le Scritture descrivono in maniera toccante le condizioni meravi-gliose in cui si vivra per sempre (Isa. 11:` 6-9; 35:5, 6; 65:21-23).
15Verso la fine del discorso l’oratore indichera che` e giunto il momento di`
13. Spiegate come si svolge la Commemorazio-ne annuale della morte di Cristo.
14. Quali speranze vengono illustrate nel di-scorso della Commemorazione?
15, 16. Come viene usato il pane non lievitato durante il Pasto Serale del Signore?
15 DICEMBRE 2013 25
seguire le istruzioni date da Ges`
u agli apo-stoli. Come si diceva, verranno usati due emblemi, il pane non lievitato e il vino rosso, che potranno trovarsi su un tavolo vicino all’oratore. Questi leggera un brano` della Bibbia che narra ci`
o che Ges` u dis-se e fece nell’istituire la celebrazione. Ad esempio nel Vangelo di Matteo si legge:
“Gesu prese un pane e, dopo aver detto` una benedizione, lo spezzo e, dandolo ai` suoi discepoli, disse: ‘Prendete, mangia-te. Questo significa il mio corpo’ ” (Matt.
26:26). Gesu spezz` o il pane in modo da` distribuirlo agli apostoli che aveva a en-trambi i lati. Alla Commemorazione del 14 aprile vedrete del pane non lievitato gia` spezzato e disposto su piatti.
16Si useranno abbastanza piatti da far s`
ı che il pane possa essere passato a tutti i presenti in un tempo ragionevole. Non ci saranno rituali elaborati: verra pronuncia-` ta una breve preghiera, dopodich´
e i piatti saranno passati in modo ordinato, secon-do ci`
o che `
e pratico a livello locale. Po-chi mangeranno il pane (o forse nessuno), come del restoe accaduto nella maggio-` ranza delle congregazioni alla Commemo-razione del 2013.
17L’oratore si soffermer`
a poi su ci` o che Gesu fece subito dopo, descritto cos` ı da` Matteo: “Prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: ‘Bevete-ne, voi tutti; poiche questo significa il mio´
“sangue del patto”, che dev’essere versato a favore di molti per il perdono dei pecca-ti’ ” (Matt. 26:27, 28). In armonia con il mo-dello stabilito da Ges`
u, sar`
a pronunciata un’altra preghiera e poi saranno fatti passa-re dei calici di vino rosso fra tutti i ppassa-resenti.
18La maggioranza dei presenti si
aster-17. Alla Commemorazione, come vengono se-guite le istruzioni di Ges`
u circa il vino?
18. Anche se pochi prenderanno gli emblemi (o forse nessuno), perche´ e comunque impor-` tante essere presenti?
r`
a dal consumare gli emblemi quando ver-ranno passati, dato che Gesu indic` o che` solo coloro che regneranno nel suo Regno celeste devono farlo (leggi Luca 22:28-30;
2 Tim. 4:18). Tutti gli altri quindi saran-no rispettosi osservatori. `
E comunque im-portante che assistano al Pasto Serale del Signore, perche questo´ e indice del loro` profondo apprezzamento per il sacrificio di riscatto di Ges`
u. Durante la Comme-morazione avranno modo di riflettere sul-le benedizioni che possono ricevere sulla base di tale sacrificio. Poiche “hanno lava-´ to le loro lunghe vesti e le hanno rese bian-che nel sangue dell’Agnello”, hanno la prospettiva di far parte della “grande fol-la” che sopravvivra alla futura “grande tri-` bolazione” (Riv. 7:9, 14-17).
19Noi che siamo testimoni di Geova come ci prepareremo per questo even-to speciale? Alcune settimane prima cer-cheremo di invitare il maggior numero possibile di persone. Poi, nel periodo im-mediatamente precedente la Commemo-razione, la maggioranza di noi leggera` ogni giorno la narrazione biblica di ci`
o che Gesu fece e di quanto accadde nel-` la corrispondente data del 33. Nel frat-tempo ci saremo organizzati in modo da essere presenti. `
E bene che quella sera arriviamo con largo anticipo rispetto al cantico e alla preghiera iniziali, cosı` da accogliere gli interessati e poi assi-stere all’intero programma. Tutti — com-ponenti della congregazione e interessa-ti — troveremo uinteressa-tile seguire la lettura e la spiegazione dei versetti con la nostra Bibbia. Quel che piu conta, la nostra pre-` senza alla Commemorazione dimostrera` che apprezziamo sinceramente il sacrifi-cio di Gesu e che ubbidiamo al suo co-` mando: “Continuate a far questo in ricor-do di me” (1 Cor. 11:24).
19. Come possiamo prepararci per il Pasto Se-rale del Signore e trarne pieno beneficio?
LA BIBBIA non da adito a dubbi: il marito deve`
‘amare sua moglie cos`
ı come se stesso’ e la moglie deve ‘avere profondo rispetto per il marito’; i due devono essere “una sola carne” (Efes. 5:33; Gen.
2:23, 24). Con il passare del tempo il legame tra marito e moglie si rafforza, come pure il loro amo-re amo-reciproco. Proprio come le radici di due alberi che crescono l’uno a lato dell’altro, le vite di un uomo e di una donna felicemente sposati si uni-scono e si intrecciano.
Quando uno dei due muore, pero, quel vinco-` lo, indissolubile in vita, si scioglie. Chi rimane vedovo si trova spesso in preda a sentimenti con-trastanti: dolore, solitudine e forse anche rabbia o senso di colpa. Nel corso dei suoi 58 anni di ma-trimonio, Danielle aveva conosciuto diverse per-sone che erano rimaste vedove.1 Ma dopo la mor-te di suo marito ha detto: “In realta non mi ero` mai resa conto di cosa si provi veramente. Non puoi capirlo finch´
e non ci passi”.
UN DOLORE CHE SEMBRA NON FINIRE MAI Alcuni ricercatori ritengono che non ci sia stress emotivo pi`
u acuto di quello causato dalla morte del coniuge. Molti che sono rimasti vedovi sono d’accordo. Millie ha perso suo marito ormai da diversi anni. Eppure ancora oggi, parlando del-la sua vita da vedova, dice: “Mi sento menomata”.
Esprime cos`
ı lo stato emotivo in cui si trova da quando `
e morto l’uomo che `
e stato al suo fianco per 25 anni.
1 I nomi sono stati cambiati.
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