“Il lago Dian ebbe origine proprio dalle grotte calcaree di Jiuxiang, formatesi più di sei milioni di anni fa”, ecco quello che si dice quando si parla di Jiuxiang, nella contea dello Yiliang. La fama di Jiuxiang il più delle volte è stata oscurata da quella, di gran lunga superiore, della Foresta di Pietra: anche se per tanto tempo non le è stata data la giusta importanza, l’area paesaggistica di Jiuxiang non ha nulla da invidiare alla Foresta di Pietra.
Per quanto riguarda le grotte calcaree di Jiuxiang, attualmente , tra piccole e grandi, se ne annoverano più di cento, anche se ne spuntano sempre di nuove, comprendendo quasi tutte le tipologie di grotte esistenti al mondo, tanto che Jiuxiang viene definito “il luogo con il maggior numero di grotte calcaree al mondo”.
Come si intuisce dal nome che porta, nove sono i principali scorci paesaggistici di Jiuxiang: la valle “verde e ombrosa” (Yincui Xia), la Sala del Leone (Xiongshi Ting), la Gola Sotterranea (Jinghun Xia), la Grotta del Vecchio Fiume (Guhe Dong), il Tempio della Dea (Shennu Gong), il Campo Incantato (Shen Tian), le Cascate dei Due Amanti (Shuangfei Pu), il Campo delle Famiglie Yi (Yijia Zhai); inoltrandovi nella grotta potrete scovare piccoli e incantevoli scorci, cascate, gole silenziose, e ovunque guardate, noterete un paesaggio molto più variegato rispetto a quello della Foresta di Pietra. Vi suggeriamo un bel giro in barca sul fiume circondato dai campi di grano, affacciatevi per osservare le due sponde del precipizio, scendete fino a penetrare all’interno della rupe e sentirne la quiete; rabbrividerete quando vedrete le due punte della gola simili a coltelli e asce taglienti: state attenti quando attraversate il punto più stretto del dirupo…è di soli 4 metri! Entrando nella grotta, non spaventatevi quando vedrete improvvisamente spuntare un sotterraneo. Rimarrete incantati dallo spettacolo che offre la miriade di stalattiti all’interno delle grotte, dalle due fontane gemelle (dette “i Due Amanti”) da cui l’acqua scende a più di 30 m di altezza, dal loro fragore che fa tremare la terra e il cielo, restano avvinghiate senza mai staccarsi, proprio come due amanti …non perdetvi questa meraviglia sotterranea!
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Anche a 100 m di profondità avrete occasione di osservare un po’ di folklore della minoranza Yi.
All’inizio del secondo mese del calendario lunare, è infatti possibile assistere alla celebrazione del Festival della Caccia, durante il quale si organizzano giochi di lotta, corride, canti e preghiere di un buon raccolto; anche in questo gli usi e costumi della minoranza Yi si distinguono per la loro ricchezza.
CAPITOLO TERZO JIANSHUI E YUANYANG
3.1 Il centro storico di Jianshui
Jianshui era un tempo nota col nome di Butou o Badian. Il centro storico di Jianshui venne costruito durante il regno di Nanzhao: allora la città era nota con il nome di Huili . Nell’antica lingua Yi, Huili significava “grande mare”, che in lingua Han fu in seguito tradotto con Jianshui.
Durante il regno della dinastia Ming, l’esercito ( a partire dal 1387) si dedicò per vent’anni alla costruzione delle mura in mattoni. La pianta circolare dell’antica città calcolava un diametro di 2650 m, con le sue mura alte 8,33 m sul versante occidentale e la meravigliosa torre d’ingresso, alta tre piani. Mentre le tre torri del lato sud, nord e ovest furono distrutte, si è conservata solo la torre Chaoyang ( ossia“la torre che si affaccia sul sole”), che, sopravvivendo a guerre e catastrofi naturali, ancora oggi si erge maestosa. Dopo la guerra, la nuova Repubblica di Cina riuscì a finanziare il restauro della Torre di Chaoyang, cosi da riportarla all’antico splendore.
Jianshui è famosa per i suoi documenti di valore storico e letterario: durante la dinastia Yuan venne intrapresa la costruzione della scuola annessa al tempio di Confucio. In seguito, dato che erano numerosi gli studenti validi che in media si annovervano tra la popolazione di Jianshui , soprattutto durante l’epoca Qing, alla città venne conferito l’appellativo “Linbanbang” , in riferimento al fatto che tra i candidati che avevano superato con successo gli esami imperiali (i
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cosiddetti bang ) , una buona ban, ossia una buona metà, provenivano da Jianshui (allora nota con il nome di Lin’An ) .
Con la sua storia longeva e lo splendore della sua cultura, Jianshui ci lascia un vero e proprio patrimonio culturale e architettonico. Sino ad oggi più di cinquanta edifici storici, tra templi, templi commemorativi, padiglioni, terrazze e torri, si mantengono in ottime condizioni. Tra questi il Tempio di Confucio, di epoca Yuan, il ponte dei Doppi Draghi (Shuanglong Qiao) di epoca Qing, o il Tempio della Torcia ( Randeng Si), il Tempio della Foresta Orientale (Donglin Si), il Padiglione dell’Imperatore di Giada (Yuwang Ge) , le Grotte delle Rondini (Yanzi Dong), il Giardino della Famiglia Zhu (Zhujia Huayuan), il Lago dei Piccoli Allori (Xiaogui Hu) , cosi come altre importanti aree paesaggistiche e luoghi di interesse storico. Secondo per dimensioni solo al Tempio di Confucio di Qufu, nella provincia dello Shandong, il Tempio di Confucio di Jianshui è il più grande dello Yunnan. La sua fama da un punto di vista storico, culturale e paesaggistico ha reso Jianshui un vero e proprio “museo di architettura classica e locale”.
Le minoranze etniche che prevalentemente abitano l’area di Jianshui sono: Han, Yi, Hui, Hani, Dai, Miao etc.
Originatesi storicamente sul lungo fiume, le varie minoranze etniche si svilupparono contemporaneamente, in seguito ognuna di loro cominciò gradualmente a manifestare le sue peculiarità e sviluppare dei propri usi e costumi. Passeggiando per le antiche strade del centro storico di Jianshui, potrete vedere con i vostri occhi come antico e moderno possano scontrarsi ma anche cercare un punto di incontro. All’interno degli antichi e pittoreschi edifici di Jianshui, resterete sorpresi nel notare moderni negozi di abbigliamento, o la marca XX di materiale elettrico ed elettronico sulle bandiere sventolanti, anche se questo fenomeno non è molto gradito dai contemporanei. Oggi il centro storico pullula di vita e freme di energia, anche se è possibile scovare ancora piccoli angoli di tradizione come la porta di Chaoyang al tramonto, gli antichi pozzi nella città, il non lontano villaggio di Tuanshan.